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Cori
Regione Lazio

Cori è un comune di oltre 11.000 abitanti della provincia di Latina.

Tempio di Ercole
Il Tempio (inizio I secolo a.C.) si trova sull’Acropoli dell’antica Cora, in quella parte della città che oggi è Cori alto, è di ordine dorico, prostilo, tetrastilo.

Tempio di Castore e Polluce
Situato nella zona del Foro dell’antica Cora. I resti che si ammirano oggi risalgono al restauro avvenuto nel I secolo a.C. dell’antico santuario ( V secolo a.C. ). Tale restauro ha prodotto un tempio corinzio, esastilo con cella centrale ed ali laterali

Cinta muraria
Lunga circa 2 km è realizzata in opera poligonale di prima maniera ( VI-V secolo a.C. ) e restaurata in epoche diverse, un prima volta in opera poligonale di III maniera ( IV-III secolo a.C. ) ed un successiva volta con un’opera di ricortinatura in opera incerta e l’aggiunta di torri (fine del II secolo a.C. ). Lungo il percorso delle mura tre Porte ( Romana, Ninfina, Signina ) permettevano l’ingresso alla città; erano di tipo sceo. Di esse soltanto Porta Ninfina si era conservata fino ad epoca moderna, ma è stata distrutta durante la seconda guerra mondiale. Una copia è stata ricostruita nel 1984 in occasione del Palio dei Rioni di Cori. Sempre in opera poligonale all’interno della cinta muraria sono le tante opere di sostruzione che creano una serie di terrazze che hanno determinato lo sviluppo urbanistico dell’antica Cora; tra le tante, sono notevoli: la sostruzione che sostiene il Foro, attuale zona di via delle Colonne; la sostruzione posta a fronte dell’edificio del Comune in piazza Papa Leone XIII e la sostruzione, davanti l’edificio scolastico "Massari" a sostegno dell’Acropoli

Ponte romano della Catena
L'antico manufatto (I secolo a.C.), che consentiva e consente tuttora di attraversare l’omonimo fosso della Catena nei pressi di porta Ninfina; il ponte è ad un solo arco alto circa 20 metri ed è realizzato in opus quadratum, i fianchi sono in pietra mentre la curvatura è di materiale tufaceo.

Pozzodorico
Grande piazza sottostante l’area del Foro e che poggia su un grande edificio di epoca romana ( II secolo a.C. ) composto da quattro ambienti ed una cisterna

Via delle Colonne (Il Foro)
Corrisponde a quello che fu il Foro dell’antica Cora, piena di reperti archeologici: pezzi di colonne, mosaici, cippi e tratti di mura poligonali

Via del Porticato (le Sipportica)
Antica via che correva sopra le mura arcaiche, fu completamente coperta da case e torri a partire dal XII secolo e definitivamente nel XVII secolo

Santuario della Madonna del Soccorso
Le origini del Santuario sono legate ad una tradizione che riporta l’apparizione della Madonna avuta da una bambina di Cori. Il 4 maggio del 1521 la piccola Oliva, cercando di raggiungere la madre che si recava a mietere i campi, si perse sui monti di Cori, disorientata da un improvviso temporale. Si riparò sotto una pianta di ginestra dove ebbe l’apparizione della Vergine che per otto giorni la protesse dal maltempo e la nutrì. Quando la bimba fu ritrovata descrisse l’esperienza vissuta e, per la sua innocenza, fu creduta. Tra l’altro i Coresi rinvennero, nei pressi dell’apparizione descritta dalla piccola Oliva, un’icona della Madonna. Già nel 1521 fu eretta, sul luogo dell’evento miracoloso, una Cappella contenente l’immagine della Madonna. Però già sedici anni più tardi, essendo aumentato il numero dei devoti, fu eretta una Chiesa al quale fu annessa anche la primitiva Cappella. I pellegrinaggi continuarono ad intensificarsi tanto che nel secolo successivo, nel 1634, fu indispensabile ampliare la Chiesa. Il progetto fu affidato ad un architetto romano, Mario Arconti, che diresse anche i lavori terminati nel 1639, anno in cui fu inaugurato il nuovo Santuario. L’interno della Chiesa, in stile barocco, è ad unica navata coperta a volta. La zona del Presbiterio è invece coperta da una cupola sormontata da lanterna. Ai lati della navata vediamo quattro altari, due per lato, intitolati a San Pasquale Baylon, ai Santi Girolamo e Carlo Borromeo, alla Sacra Famiglia e a Santa Lucia Vergine e Martire. In fondo alla navata, prima del Presbiterio, a sinistra si apre l’accesso alla Cappella dell’Apparizione, sull’altro lato l’ingresso alla Sacrestia. L’altare maggiore fiancheggiato da due colonne doriche, fu donato dal nobile del luogo Lorenzo Buzi. Nello stesso anno della consacrazione al Santuario fu donata un’immagine della Madonna, forse di scuola fiorentina, risalente al 1300. Questo dipinto è arrivato ai nostri giorni dopo molti restauri e sovrapposizioni; si vede la Madonna seduta sul trono con un mantello mentre sorregge con il braccio sinistro Gesù Bambino; in alto due angeli che sorreggono una corona; a sinistra della Vergine la bambina Oliva, avvolta in un abito rosso, inginocchiata. La facciata della Chiesa è caratterizzata da un portico formato da tre archi a tutto sesto.

Santa Maria della Pietà
Chiesa Collegiata, fondata in stile romanico nella seconda metà del XII secolo sui resti di un Tempio romano, forse dedicato a Diana e Fortuna ( in via della Collegiata è visibile un muro in opera quadrata base dell’antico edificio romano). Fu completamente trasformata all’inizio del XVII secolo. Nell’interno, a croce latina con tre navate: il bellissimo Candelabro del Cero Pasquale (XII secolo) di probabile produzione Cassinate, ad oggi il più antico esempio conosciuto di candelabri pasquali; un Sarcofago cosmatesco (XII secolo); la Cattedra Episcopale; il quadro della Pietà e sull'altare il quadro della Madonna del Rosario (XVI secolo). Alla destra della chiesa è l’Oratorio del Gonfalone (XV secolo) appartenuto all’omonima confraternita

Chiesa Oratorio della SS. Annunziata
L’Oratorio dell’Annunziata è situato ai margini della strada che, fin da età medievale, collegava Cori alla via Pedemontana. La sua fondazione risale al XIV secolo. Nell’Oratorio troviamo la Cappella dell’Annunziata, con i suoi affreschi realizzati probabilmente in tre tempi ed ultimati nel XV secolo. I soggetti sacri rappresentano scene del Vecchio e del Nuovo Testamento, nonché storie di Santi e della tradizione locale.

San Francesco
La Chiesa ed il Convento furono costruiti in semplici forme tra il 1521 ed il 1526. Nel XVII secolo la chiesa fu restaura in forme barocche. All’interno: il prezioso soffitto a cassettoni dorati su fondo azzurro ( 1672 – 1676 ) realizzato da Luigi Guarnirei; il quadro “San Carlo Borromeo” di Niccolò Pomarancio ( 1553-1626 ). Del convento fa parte il semplice Chiostro con pilastri di pietra locale

Santa Oliva
La Chiesa, in forma basilicale con cinque navate (oggi ne rimangono quattro) di stile romanico, fu edificata nella prima metà del XII secolo sui resti di un Tempio romano forse dedicato a Giano. Tra il 1467 ed il 1480 fu demolita la navata occidentale e venne costruita la Cappella del Crocefisso o di S. Agostino. La Cappella ha forma rettangolare con volta a botte ed abside. Nella volta un ciclo pittorico che narra storie del Vecchio e Nuovo Testamento (1533). Nella controfacciata un affresco del Giudizio Universale (1540 ?) in parte coperto dalla cantoria ( XVII secolo). Nell’abside affresco degli Apostoli ed Incoronazione della Vergine tra Angeli e Santi (1507). Contestualmente alla Cappella del Crocefisso è stato edificato alle spalle della Chiesa il Convento Agostiniano (1467-1481), con affreschi nella sala Capitolare e Chiostro con loggiato. Oggi l’ex Convento è sede del Museo della Città e del Territorio

San Salvatore
Antica Chiesa ristrutturata nel XVI secolo, all’interno, sull’altare, tre affreschi, il centrale "Circoncisione di Gesù" (1597) di G.B. Ricci ed i laterali "Adorazione dei pastori" ed "Adorazione dei Re" (1610) entrambi di Anastasio Fontebuoni (1571-1626). Della stessa epoca sono le pitture della cappella della "Madonna del Carmine".

Altre Chiese
Santi Pietro e Paolo: Chiesa costruita nel 1953 sui resti dell’antica Chiesa della S. Trinità distrutta dai bombardamenti della seconda Guerra Mondiale, all’interno Urna ( I secolo d.C. ) a forma di altare decorata con teste di ariete che sorreggono ghirlande
Chiesa di S. Michele Arcangelo
Chiesa di San Tommaso da Cori
Chiesa di Santa Maria del Pianto (resti)
Tre antiche Chiese furono distrutte dai bombardamenti americani durante la Seconda Guerra Mondiale: S. Caterina in Piazza Ninfina, S. Pietro di cui rimane il Campanile in piazza del Tempio di Ercole, e la S. Trinità

Edifici storici
Palazzo Landi-Vittori (XVI secolo) ingloba nella sua struttura una torre difensiva ( I secolo a.C. ); in via Accrocca, presso porta Romana
Palazzo Riozzi-Fasanella (XVI secolo) in via Accrocca
Palazzo Chiari (XVI secolo) presso porta Ninfina
Palazzo Celli ( 1632 ) in via Laurienti
Palazzo Luzi ( 1634 ) in via Laurienti
Palazzo Montagna ( 1594 ) nell’omonima piazza
Palazzo Prosperi (XVI secolo) in vicolo Macari oggi sede della Biblioteca comunale e dell’Archivio storico comunale
Palazzetto Luciani in Piazza S. Oliva
Palazzo Marchetti (XVI secolo) in piazza del tempio di Ercole

GIULIANELLO

Giulianello è un paese di 3.810 abitanti che fa parte del Comune di Cori. Affascinante Borgo Rinascimentale, circondato da un territorio di rara ed incontaminata bellezza naturalistica situato al confine tra la provincia di Roma e quella di Latina, equidistante pochissimi km da Velletri, Lariano, Cori ed Artena. Distante 35 km da Roma, 30km da Latina, 40km da Frosinone è raggiungibile dall’autostrada A1 (uscita Valmontone) dalla quale dista solo 10 km. Appendice ancor genuina dei Castelli Romani, Giulianello è la porta naturale d’ingresso alla catena dei Monti Lepini. Da vedere la Chiesa di San Giovanni Battista (XVI secolo) con all’interno la statua di Gesù Bambino (fine 1700); Palazzo Salviati (XVI secolo); Lago di Giulianello.


MANIFESTAZIONI


Festa della Madonna del Soccorso: è la festa più importante della Città. Essa è dedicata alla Madonna che nel maggio del 1521 ha soccorso una bambina di tre anni, di nome Oliva, perdutasi durante una tempesta; questa fu ritrovata solo dopo otto giorni e, quando ebbe raccontato la sua storia, tutti i Coresi, con il Clero e i magistrati , si recarono in processione sul monte, dove rinvennero un affresco con l’immagine della Vergine in trono che sorregge il braccio del bambino in atto di benedire. La festa incominciata subito a ricordo dell'evento, divenne presto la più importante della Città. Da quel lontano 1521, ogni anno, la seconda domenica di Maggio si festeggia la Madonna del Soccorso con la lunghissima Processione che partendo dalla Collegiata di Santa Maria della Pietà, attraversando tutta la città, arriva al Santuario della Madonna del Soccorso. Alla Processione, oltre a larghissima parte dei cittadini, partecipano tutto il clero e le autorità del paese, accompagnate da valletti con fasci di ceri, che il Sindaco, per deliberazione fatta nel 1531 offre alla Madonna durante la messa solenne. Si è persa invece la tradizionale Sacra Rappresentazione del Miracolo.

Carosello Storico dei Rioni: è il Palio di Cori dove i cavalieri dei Rioni della Città si sfidano alla Corsa all’anello. Storicamente Cori è suddiviso in tre Rioni, corrispondenti alle tre Porte cittadine:

Rione di Porta Ninfina, stemma di colore rosso e blu e motto “Viribus Unitis”; :)
Rione di Porta Romana, stemma di colore giallo e azzurro e motto “Per Aspera ad Astra”;
Rione di Porta Signina, stemma di colore giallo e verde e motto “Excelsior”;
Il Carosello è stato ideato nel 1937 e trae la sua origine dai festeggiamenti che si tenevano in onore della Madonna del Soccorso apparsa in Cori nel 1521 e di S. Oliva, patrona della Città fin dal XII secolo. La manifestazione si articola in tre momenti salienti: il Giuramento dei Priori, il Palio della Madonna del Soccorso ed infine il Palio di S. Oliva.

Sbandieratori di Cori: un ruolo di particolare rilevanza ha il folklore della Bandiera, vera e propria arte divulgata in Italia e nel Mondo. Tre i gruppi: "Sbandieratori dei Rioni di Cori", "Sbandieratori del Leone Rampante di Cori" e "Sbandieratori delle Contrade di Cori". Tutti e tre i gruppi si distinguono per aver portato l’arte della bandiera ed il nome di Cori ovunque in Italia e nel Mondo, permettendo a centinaia di giovani coresi di girare il mondo e conoscere popoli vicini e lontani.

Festival della Collina: Festival del folklore che si svolge dal 1974.

Latium Festival: Il Comune di Cori, insieme ad altre città del Lazio, è sede principale del progetto culturale Latium Festival. Esso organizza incontri, spettacoli e seminari sul folklore internazionale accogliendo ogni anno gruppi folklorici da tutti i continenti: 11 gruppi per un totale di oltre 500 artisti itineranti.


CENNI STORICI

Cori è l’antica città di Cora che il Mito vuole fondata in un periodo tra il II ed il III Millennio a.C. Tralasciando il Mito, le prime fonti storiche annoverano Cora tra le più antiche dei Prisci Latini, l’originario nucleo di popoli di stirpe latina organizzati in una federazione di Stati sovrani. Nell’anno 642 a.C. (fonte: Dionigi di Alicarnasso) il Re Tullo Ostilio, dopo la distruzione di Alba Longa, chiese la sottomissione delle città Latine. A tale pretesa la Lega Latina rispose con la guerra. La coalizione venne guidata da Anco Publicio di Cora. Allo scioglimento della Lega Latina e la sottomissione a Roma delle singole città che la componevano, Cora ottenne la condizione di Città Federata, ovvero di stato alleato, che mantenne fino alla riforma generale amministrativa dell'Italia attuata da Roma dopo la Guerra Civile. Negli anni 340-338 a.C. partecipò alla guerra Latina al fianco di Roma contro Privernum e Fundi subendo devastazioni dalle forze guidate dal fondano Vitruvio Vacco (fonte: Livio). Nel 218-201 a.C. partecipò, sempre al fianco di Roma, alle guerre puniche (fonti: Silio Italico e Livio). All’inizio del I secolo a.C. con l’acquisizione della cittadinanza romana e l’erezione a municipium Cora venne attribuita alla tribù Papiria. Successivamente fu coinvolta nella guerra tra Mario e Silla (90-88 a.C.). Pochi i riferimenti storici della Città durante il periodo imperiale. Durante i secoli dell’Alto Medioevo Cori subì una profonda decadenza. Le prime notizie storiche della città si ritrovano nel 1114 quando il Papa Pasquale II concede la protezione papale al cenobio della SS. Trinità de Cora, insediamento benedettino che sorgeva sui monti di Cori (pochi resti sono tutt’ora visibile sul monte della Badia). Nel 1211 Papa Innocenzo III infeudò Cori in concessione revocabile a Pietro Annibaldi. Dopo la morte dell’Annibaldi, Cori tornò sotto la sovranità pontificia (1234) e venne dichiarata castellania inalienabile da Papa Gregorio IX. Il dominio della Chiesa non impedì comunque lo sviluppo dell’ordinamento Comunale, a metà del duecento risale il Primo Statuto cittadino (l’antico Palazzo pubblico svolge tutt’ora funzione di Municipio). Come libero Comune Cori fu alleata militarmente alla vicina Velletri, i vincoli di aiuto reciproco risalgono almeno al 1207. Nel 1363, con l’applicazione anche alla provincia di Marittima, delle Costituzioni egidiane l’Istituto Comunale perse molta autonomia. Agli inizi del 1400 Cori fu invasa da Ladislao di Durazzo. Finito tale dominio, nel 1410, Cori entrò definitivamente nei territori della Chiesa acquisendo lo status di Feudo del Senato Romano, tale situazione rimase immutata fino al 1832 quando Cori fu inserita nella Legazione di Velletri. Dal 1934 fa parte della Provincia di Latina. Nel 1997, il paese salì alla ribalta delle cronache nazionali, per via di un delitto commesso in una casa del centro storico, dove furono uccisi al coltellate due giovani, Patrizio Bovi di 23 anni e la fidanzata Elisa Marafini di 17. Il delitto si concluse con la condanna dell'amico della coppia, Marco Canale.