Cerveteri
è un comune di 34.912 abitanti della provincia
di Roma, antica città del Lazio che risale
all'epoca etrusco-romana. Il suo nome deriva da Caere
Vetus, così chiamata nel XIII secolo per distinguerla
da Caere Novum (l'attuale Ceri). Altri antichi toponimi
della città sono Cisra (per gli Etruschi),
Agylla (per i Greci). Si affaccia sul Mar Tirreno
e si trova a 42 km di distanza da Roma. È collegata
alla rete ferroviaria regionale dalla Stazione di
Ladispoli e dalla Stazione di Marina di Cerveteri
(sita nella frazione di Cerenova), dalla quale passano
treni provenienti da Roma e che raggiungono Civitavecchia,
Pisa e Grosseto. Da
Cerveteri si accede alla Necropoli etrusca del Sorbo
e alla Necropoli etrusca della Banditaccia, una delle
necropoli più monumentali del Mar Mediterraneo,
dichiarata nel 2004 dall' Unesco, assieme a quella
di Tarquinia, patrimonio mondiale dell'umanità.
Nella
zona nuova del paese sorgono gli istituti d'istruzione
Scuola Statale Media "Salvo D'Acquisto"
sita in Via Settevene Palo ed il comprensorio IIS
"Enrico Mattei" comprendente Liceo Linguistico,
Liceo Scientifico, Istituto Aziendale(contabile) Istituto
Turistico, Ragioneria.
ETIMOLOGIA
Denominata in passato Caere vetus dal nome dell'antica
città Caere a cui si aggiunge l'aggettivo vetus
che significa vecchio.
ORIGINI
E CENNI STORICI
La città di Cerveteri ha una storia molto antica,
presumibilmente risalente alla metà del IX
secolo a.C., come hanno evidenziato alcune ricerche
archeologiche che hanno permesso di accertare la presenza
di un'occupazione stabile della zona con insediamenti
abitativi e relative necropoli etrusche. Ufficialmente,
appare per la prima volta nella storiografia, a causa
della battaglia del Mar Sardo, avvenuta nel 540 a.C.
NECROPOLI
DEL SORBO
Necropoli del Sorbo: complesso di tombe etrusche,
rappresenta una delle necropoli più importanti
per la bellezza e la grandezza delle tombe e l'importanza
dei reperti rinvenutivi; di particolare pregio il
Sarcofago degli Sposi che ora si trova nel Museo nazionale
etrusco di Villa Giulia a Roma.
VIA
DEGLI INFERI
è una arteria stradale profondamente scavata
nel tufo e che fu creata dalle mura della città
di Caere per porre in comunicazione la città
dei vivi con la grande necropoli della Banditaccia.
È un luogo di una suggestione oscura e profonda.
NECROPOLI
DELLA BANDITACCIA
La necropoli etrusca della Banditaccia è posta
su un'altura tufacea a nord-ovest di Cerveteri (RM),
e nei suoi circa 400 ettari di estensione si trovano
molte migliaia di sepolture (la parte recintata e
visitabile rappresenta soli 10 ettari di estensione
e conta circa 400 tumuli), dalle più antiche
del periodo villanoviano (IX secolo a.C.) alle più
"recenti" del periodo etrusco (III secolo
a.C.). La sua origine va ricercata in un nucleo di
tombe villanoviane nella località Cava della
Pozzolana, ed il nome "Banditaccia" deriva
dal fatto che dalla fine dell'Ottocento la zona viene
"bandita", cioè affittata tramite
bando, dai proprietari terrieri di Cerveteri a favore
della popolazione locale. Vista la sua imponenza,
la Necropoli della Banditaccia è la necropoli
antica più estesa di tutta l'area mediterranea.
Le sepolture più antiche sono villanoviane
(dal IX secolo a.C. all'VIII secolo a.C.), e sono
caratterizzate dalla forma a pozzetto, dove venivano
custodite le ceneri del defunto, o dalle fosse per
l'inumazione.
Dal VII secolo a.C., periodo etrusco, si hanno due
tipi di sepolture, quelle a tumulo e quelle "a
dado". Queste ultime consistono in una lunga
schiera di tombe allineate regolarmente lungo vie
sepolcrali. Nella parte visitabile della Necropoli
della Banditaccia ci sono due di queste vie, via dei
Monti Ceriti e via dei Monti della Tolfa, risalenti
al VI secolo a.C.
Le sepolture a tumulo sono caratterizzate da una struttura
tufacea a pianta circolare che racchiude all'interno
una rappresentazione della casa del defunto, con tanto
di corridoio (dromos) per accedere alle varie stanze.
La dovizia di particolari dell'interno di queste sepolture
ha permesso agli archeologi di venire a conoscenza
degli usi casalinghi degli Etruschi.
A questo scopo la sepoltura migliore risulta essere
la Tomba dei Rilievi, risalente al IV secolo a.C.
ed appartenuta alla famiglia dei Matunas, come si
legge nelle iscrizioni: l'interno della tomba si è
mantentuto in condizioni particolarmente buone, permettendo
di osservare anche gli affreschi alle pareti e sulle
colonne (per questo, infatti, questa tomba è
l'unica della Banditaccia che non si possa visitare
-ma l'interno è visibile attraverso un vetro-,
a causa della particolare delicatezza degli affreschi).
Le sepolture più "recenti" sono del
III secolo a.C. Alcune di queste sono caratterizzate
dalla presenza di cippiera, un contenitore per cippi
probabilmente usato per indicare il sesso dei defunti
all'interno.
Molti dei reperti trovati nella necropoli sono raccolti
nel Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia (Roma)
ed in molti altri musei sparsi in tutto il Mondo,
mentre solo una insignificante parte dei corredi funebri
rinvenuti inm loco è conservata nel Museo Nazionale
Archeologico di Cerveteri.
Dal luglio 2004 la necropoli della Banditaccia, insieme
a quella dei Monterozzi di Tarquinia, entra a far
parte della lista dell'Unesco dei siti patrimonio
dell'umanità.
CERI
Ceri è una frazione del comune di Cerveteri,
in provincia di Roma. Il borgo sorge su un altipiano
tufaceo a poca distanza da Cerveteri. Le campagne
intorno al borgo hanno il piacevole aspetto tipico
della campagna romana, con intensa attività
agricola. Il borgo attuale venne fondato nel 1236
su un precedente piccolo abitato risalente al VII
secolo quando gli abitanti della vicina Caere (Cerveteri)
abbandonarono quest'ultima per trasferirsi in una
posizione meglio difesa naturalmente. Al nuovo centro
diedero il nome di Caere Novum (oggi semplicemente
Ceri, da non confondersi con la località di
Cerenova, parte della frazione di Marina di Cerveteri),
per distinguerlo dalla città antica, Caere
Vetus (oggi Cerveteri). Nello stesso periodo, per
motivi di sicurezza, venne costruito il castello che
troneggia a difesa del borgo. Fra il XIII secolo ed
il XIV secolo Ceri fu dominio dei Normanni, per divenire
di proprietà di alcune delle più grandi
famiglie romane: dagli Anguillara (della quale fu
esponente Renzo di Ceri) ai Cesi, ai Borromeo, agli
Odescalchi e per finire ai Torlonia, che in gran parte
ne sono ancora proprietari. Nella piazza principale
del paese sorge la chiesa della Madonna di Ceri, nel
luogo dove anticamente esisteva il culto della dea
Vesta. Nel 1980, durante un restauro, su una parete
dell'edificio sono venuti alla luce degli affreschi
attribuiti al XII secolo, rappresentanti alcune scene
tratte dall'Antico Testamento. Il castello di Ceri
che sorge su un alto sperone tufaceo come la maggior
parte degli insediamenti di origine Etrusca. Le prime
tracce di insediamenti umani risalgono al VII secolo
a. C., quando Ceri era alle dipendenze della vicina
Caere. Passò dagli Etruschi ai Romani e mantenne
la sua importanza strategica durante tutto il Medioevo
come rocca degli Anguillara. Il suggestivo giardino
spunta tra i merli della cinta fortificata. E
un bastione roccioso, la cui natura è stataplasmata
per accogliere il borgo fortificato. Il giardino non
è grande, le varietà arboree si alternano
disordinatamente rivelando la sedimentazione secolare
di questo luogo aereo, quasi un inconsapevole paradiso
terrestre. Urne, colonne sparse, sialternano alle
querce secolari e agli agrumi selvatici quasi ariproporre
dal vero limmaginario prototipo di un arazzo
rinascimentale. Uno splendido giardino bianco, così
chiamatoperché le piante ivi messe a dimora
hanno fiori esclusivamente bianchi, è stato
creato allinterno delle mura merlate. Il profumo
degli agrumi qui coltivati e la splendida vista che
si godesulla campagna circostante sono le principali
attrattive di questo giardino pensile.
ALTRE
FRAZIONI
Marina
di Cerveteri si compone delle località di Cerenova
e di Campo di Mare, separate tra loro dalla linea
ferrioviaria Roma-Pisa-Genova.
Cerenova,
situata a poca distanza dal litorale tirrenico e lungo
la via Aurelia, a circa 40 km da Roma ed a 5 km dal
capoluogo comunale, confina a nord con la frazione
di Santa Severa, nel comune di Santa Marinella, ed
a sud con Ladispoli. Nacque agli inizi degli anni
'70 come consorzio per seconde case di villeggiatura,
da una lottizzazione realizzata sui terreni, precedentemente
coltivati a vigneto, della famiglia Ruspoli. Tutte
le abitazioni, pur essendo diverse l'una dall'altra,
sono concepite di colore bianco ed in uno stile dai
richiami moreschi. In seguito si è trasformata
in un luogo di residenza stabile, abitato da pendolari
che lavorano a Roma, attratti dalla tranquillità
della località, ovvero da stranieri e si è
dotata dei necessari servizi.
I Terzi è un piccolo borgo nel comprensorio
del comune, dal cui capoluogo dista circa 9 km. Confina
a nord con i comuni di Anguillara Sabazia e Bracciano
e con la zona di Torrimpietra, ed a sud con il territorio
del comune di Fiumicino. Il santo patrono è
sant'Eugenio.
Borgo
S. Martino è un borgo localizzato lungo la
Via Doganale che collega la Via Aurelia alla Via Settevene
Palo - Braccianese a circa 15 km dal centro storico
di Cerveteri. Il piccolo borgo è composto da
una piazza nella quale si trovano una chiesa, un ufficio
postale, una scuola ed un bar, mentre la zona residenziale
è sparsa nelle campagne circostanti. Appena
fuori il borgo, in Via Del Casalone si trova un vecchio
casale del '400 dentro il quale è situato un
ristorante e sala ricevimenti. Le zone intorno sono
disseminate di agriturismi, ristoranti e ville per
cerimonie, oltre ad aziende agricole e coltivazioni.
Borgo San Martino confina con la frazione di Valcanneto,
Ceri, I Terzi.