Bracciano
è un comune della provincia di Roma, a circa
40 km a nord della Capitale in posizione dominante
sull'omonimo lago, detto anche Lago Sabatino.
ETIMOLOGIA
Probabilmente ha origine gentilizia, ossia deriva
dal nome di famiglia gens Braccia o dal nome latino
di persona Braccius a cui si aggiunge il suffisso
-anus che indica appartenenza.
IL
LAGO DI BRACCIANO
Il Lago di Bracciano, detto anche Lago Sabatino (latino:
Lacus Sabatinus) è un lago di origine vulcanica
situato nell'area nord della provincia di Roma. L'area
del lago di Bracciano e del vicino Lago di Martignano,
anch'esso di origine vulcanica, caratterizzata da
un particolare valore naturalistico, è compresa
nel Parco naturale regionale del complesso lacuale
di Bracciano - Martignano. Nonostante l'aggressione
urbanistica, infatti, la zona conserva ancora tratti
di vegetazione riparia e aree di foresta più
estese; la presenza di tali habitat favorisce la presenza
di numerose specie dell'avifauna acquatica e non.
Le acque del lago, infine, sono particolarmente ricche
di pesci, grazie anche al fatto che una legge regionale
impedisce la navigazione a motore, con esclusione
del battello che effettua servizio stagionale fra
i tre centri del bacino: Bracciano, Trevignano Romano
ed Anguillara Sabazia. Sul fondo del lago numerosi
rinvenimenti attestano insediamenti protostorici,
come quello vicino Vicarello (Bronzo Medio), quello
di Sposetta (Bronzo Medio e Bronzo Recente), o quello
di Vigna Grande che raggiunge letà del
ferro. Nei pressi di Anguillara è stato rinvenuto
un importante villaggio sommerso del neolitico, vissuto
per circa 500 anni dal 5700 al 5200 a.C., con grandi
case rettangolari (ne sono state scavate 7) disposte
ordinatamente, presumibilmente su unarea di
25.000 mq e abbandonato improvvisamente forse per
uninondazione. I resti che permettono di risalire
alleconomia e alla dieta del gruppo (semi di
grano e orzo, ossa di capra, pecora, cane) in molti
casi infatti si trovano ancora negli strati di abbandono
e nei vasi. Un caso di ossa e cereali ritrovati nello
stesso vaso fa pensare ad un alimento in fase di cottura
nel momento in cui si scatenò levento
finale. Non mancava la frutta: mele, prugne, lamponi,
fragole e ... ghiande. Ancora incerta lipotesi
che già si producesse vino. Inoltre la presenza
del lino fa pensare alla coltivazione a fini tessili,
mentre non si può stabilire a cosa servisse
il papavero sonnifero, da cui si ricava loppio.
Lo strumentario comprende asce di pietra, falcetti
di legno con lama di selce, lame di ossidiana, ceramiche
decorate ad impressioni cardiali (con lorlo
della conchiglia Cardium o cuore), oppure dipinte
con motivi rossi, neri o bianchi. Tra i reperti più
importanti finora resi noti, barchette di ceramica,
piroghe scavate svuotando tronchi di quercia (una
esposta a Roma nel Museo Preistorico Etnografico L.
Pigorini è lunga 10.5 m) e una statuetta di
pietra raffigurante una donna, forse la dea
madre. Labitato si trova in località
la Marmotta, a 7,5 metri di profondità
e a 350 metri dalla riva attuale e pertanto lo scavo
subacqueo, diretto da Maria Antonietta Fugazzola,
risulta molto difficile. Secondo una ipotesi degli
archeologi, piuttosto che di un complesso che, grazie
al suo ottimo stato di conservazione attesta i caratteri
delle manifestazioni centroitaliane dellepoca,
si tratterebbe dello stanziamento di coloni
provenienti dal Mediterraneo orientale.
DA
VEDERE
Per il suo bellissimo castello e per l'omonimo lago
e per i dintorni di particolare bellezza, Bracciano
è frequentata meta di escursioni e vacanze.
La visita della cittadina può iniziare dalla
centrale Piazza Primo Maggio 1945 (anticamente "piazza
del Ponte"), dalla quale dipartono cinque strade.
Seguendo la via Principe di Napoli si raggiunge Piazza
IV Novembre, chiusa al traffico, sulla quale sorgono
una fontana ed il monumento ai caduti, ed il palazzo
comunale. Riprendendo la via Principe di Napoli in
salita si giunge, attraversata la SS.493, alla piccola
chiesa di s. Lucia degli Agricoltori, annessa al convento
dei cappuccini, risalente al 1700; all'interno è
custodita una tela raffigurante la Vergine fra s.
Lucia e s. Francesco, sullo sfondo è una veduta
del castello e del borgo nel XVIII secolo. Dalla P.
Primo Maggio 1945, opposta alla via Principe di Napoli,
parte via Umberto I sulla quale si affaccia, sulla
sx salendo, la chiesa di s. Maria Novella (stile tardo-barocco)
e subito a fianco il Chiostro degli Agostiniani, dove
ha sede il Museo Civico. Il museo conserva numerosi
reperti archeologici ed opere d'arte che testimoniano
la vita istituzionale e religiosa della cittadina
dall'epoca tardo antica al XIX secolo; tra di essi
ha un posto di rilievo la mirabile scultura di Cristoforo
Stati, Venere e Adone, del XVII secolo. Proseguendo
lungo la via si giunge alla Piazza Mazzini dominata
dall'imponente mole del Castello Orsini - Odescalchi.
L'ingresso al castello è in fondo alla piazza,
a fianco della biglietteria. Dalle torri del castello
si può avere un formidabile colpo d'occhio
su tutto il lago, data l'eccezionale posizione dell'edificio.
L'interno del castello è visitabile con una
guida e vi si possono ammirare numerosi arredi d'epoca,
armature, armi, e diverse opere d'arte; in particolare
si segnalano diversi affreschi e decori di Antoniazzo
Romano, due busti, Paolo Giordano I Orsini e Isabella
De' Medici, del Bernini ed una serie di reperti archeologici
etruschi provenienti dagli scavi di Caere Vetus e
da Alsium. La visita guidata è completata dal
giro delle torri, dall'incomparabile panorama. Ritornati
sulla Piazza Mazzini si prosegue all'interno del borgo
medievale salendo fino al duomo di s. Stefano con
interno barocco. Sempre da Piazza Primo Maggio 1945
una strada scende fino al lago. Lungo la strada che
conduce a Trevignano Romano, a circa 3 km da Bracciano
si trova la piccola chiesa di San Liberato (IX secolo),
sorta su quello che era l'antico insediamento romano
di Forum Clodii - Il complesso, privato, fa parte
della Tenuta di San Liberato, Bracciano è circondato
da un interessante giardino botanico. In prossimità
di Trevignano è inoltre presente un sito particolarmente
adatto al volo in parpendio sullo splendido panorama
del lago. Proseguendo lungo la strada per Trevignano
si giunge in località Vicarello poco dopo il
quale sono i ruderi delle Aquae Apollinares, stabilimenti
termali molto noti nell'antica Roma. Da Bracciano,
prendendo la circumlacuale nella direzione opposta
si arriva in località Vigna di Valle, dove
sorge il Museo Storico dell'Aeronautica Militare dove
sono restaurati e conservati numerosi apparecchi che
hanno fatto la storia dell'aviazione italiana.
PERSONAGGI
FAMOSI LEGATI A BRACCIANO
Delia Scala, nota attrice e showgirl Italiana, è
nata a Bracciano.
Nel maggio 1998 si sono sposati a Bracciano il cantante
Eros Ramazzotti e la showgirl Michelle Hunziker.
Il 18 novembre 2006 si sono sposati a Bracciano l'attrice
di Dawson's Creek, Katie Holmes e il celebre Tom Cruise
tramite rito scientologico.
ORIGINI
E CENNI STORICI
Sulle origini di Bracciano non si hanno notizie certe.
Molto probabilmente si trattava di un borgo, sorto
lungo il tracciato di un ramo secondario dell'antica
via Clodia, intorno ad una delle tante rocche e torri
che i nobili del X secolo costruivano per difendersi
dalle invasioni dei saraceni. Lo stesso nome "Castrum
Brachiani" che risulta nei rari e frammentari
documenti del periodo, denota l'origine militare del
luogo. Verso la fine dell'XI secolo il territorio
di Bracciano divenne proprietà della famiglia
dei di Vico, che trasformò la torre in una
rocca e realizzò nuove fortificazioni. Il territorio
fu in seguito venduto dai Vico all'ospedale di Santo
Spirito in Sassia divenendo poi, nel 1375, proprietà
della Chiesa. Nel 1419 papa Martino V cedette il feudo
ad un ramo della famiglia Orsini, quello di Tagliacozzo.
Da allora il modesto borgo di pescatori ed agricoltori
legò i suoi destini ad una delle famiglie più
potenti, trasformandosi in una fiorente cittadina;
lo stesso castello, una delle più mirabili
opere di architettura militare dell'epoca, è
diventato il più caratteristico simbolo di
Bracciano. Sull'omonimo lago si affacciano altri due
paesi (Anguillara e Trevignano). La legenda narra
che sotto al lago di origine vulcanica, c'è
una parte della città sommersa dall'acqua e
la parte rimasta fuori dal lago sarebbe denominata
Bracciano in seguito alla forma presa. La trasformazione
della rocca dei Vico in quello che diverrà
il maestoso castello attuale, fu voluta da Napoleone
Orsini nel 1470 e da suo figlio, Virginio. Nel 1481
il castello ospitò papa Sisto IV, in fuga dalla
peste che devastava la città di Roma. Nel 1485
le truppe papali guidate da Prospero Colonna devastarono
e saccheggiarono il castello. A seguito di questi
eventi, fu costruita una nuova cinta muraria intorno
al borgo ed al convento di Santa Maria Novella (posto
allora fuori del paese), e ancora oggi in gran parte
esistente. Nel 1494 il castello offrì ospitalità
al re di Francia, Carlo VIII ed alle sue truppe in
marcia verso Roma. Tale circostanza comportò
la scomunica degli Orsini e la confisca del castello
da parte di papa Alessandro VI Borgia, famiglia da
sempre acerrima rivale degli Orsini, che mosse guerra
a Bracciano. L'assedio del 1496 da parte delle truppe
pontificie, tuttavia, non poté nulla contro
le mirabili fortificazioni del castello e del borgo.
Fu in quel periodo che fu edificato un nuovo bastione,
detto della sentinella, divenuto oggi un panoramico
belvedere sul lago e sui monti circostanti. Il paese
si sviluppò all'interno di questa cinta muraria
e vi si accedeva attraverso un ponte levatoio posto
poco prima della chiesa di Santa Maria Novella. Risalgono
a questo periodo gli affreschi della scuola di Antoniazzo
Romano ed è questo il periodo di maggior splendore
di Bracciano. Nelle stanze affrescate del castello
trovarono ospitalità sovrani, artisti ed intellettuali.
Nel 1548 il dominio degli Orsini, con Paolo Giordano,
si estese fino al vicino feudo di Anguillara. Nel
1560 si celebrarono le nozze fra Paolo Giordano I
Orsini e Isabella De' Medici, grazie alle quali gli
Orsini ottennero l'elevazione di Bracciano a Ducato
e soprattutto nuove disponibilità economiche;
Bracciano conobbe in tale periodo un forte sviluppo
economico spinto da attività come la lavorazione
del ferro e dello zolfo, la lavorazione degli arazzi
(da cui la via dell'Arazzeria, nel borgo medievale)
e la produzione della carta, grazie all'abbondante
disponibilità di acqua che proveniva da un
acquedotto fatto costruire dal Duca che attingeva
dalle sorgenti della Fiora ed ancor oggi visibile.
Bracciano, grazie allo sviluppo economico conta in
quel periodo oltre 4.500 abitanti. Le nozze di Paolo
Giordano I finirono nel modo più tragico: fece
uccidere sua moglie per infedeltà. Isabella
usava infatti passare la notte con i più svariati
personaggi, regolarmente fatti poi sparire, al mattino,
attraverso una botola nel pavimento della sua stanza
che dava all'interno di un profondo pozzo armato di
picche affilate e pieno di calce viva. Il figlio di
Paolo Giordano, Virginio, prosegui l'opera di sviluppo
del paese, costruendo, fra l'altro, un convento e
rinforzando le mura. L'espansione di Bracciano entro
le mura era ormai completa, ed il paese inizia a svilupparsi
al di fuori verso i due assi che diverrano poi l'attuale
via Agostino Fausti e via Principe di Napoli. La vita
dispendiosa che Virginio conduceva, tuttavia, portò
il ducato sull'orlo del tracollo finanziario, evitato
dal padre Paolo Giordano grazie ad un matrimonio di
interesse. L'ultima scintilla del bagliore degli Orsini
fu data dal figlio di Virginio, Paolo Giordano II,
forse il più illustre del ramo, amante delle
arti e della letteratura a creare a Bracciano un rilevante
centro culturale. Dopo di lui, il declino, che portò,
nel 1696, la cessione di Bracciano e del suo castello
alla famiglia degli Odescalchi, al quale tuttora appartiene,
salvo una breve parentesi fra il 1803 ed il 1848 quando
esso passò alla famiglia Torlonia.