Vignola
Emilia Romagna

Vignola è una città della provincia di Modena. Facilmente raggiungibile sia da Modena, da cui dista 25 chilometri, sia da Bologna, da cui ne dista 32, Vignola si colloca ai piedi delle prime colline dell’Appennino Modenese. La denominazione “Vignola”, che deriva dal latino “vineola”, piccola vigna, indica la coltivazione della vite, in epoca romana largamente praticata sui terreni alluvionali del Panaro. Ancor oggi, anche se il tessuto economico locale è costituito da piccole e medie imprese che spaziano in diversi comparti economici, la vocazione agricola è molto radicata sul territorio, tanto che Vignola è conosciuta in tutta Europa per la sua produzione cerasicola. Prima fra tutte la nota ciliegia “Mora di Vignola”. Passeggiando lungo le vie della città è possibile visitare monumenti importanti, quali la rocca e la scala a chiocciola ed entrare nei numerosi spazi espositivi. Gli amanti della natura possono fare due passi lungo il percorso natura che la collega a Modena oppure dirigersi verso il vicino Comune di Marano sul Panaro per poi procedere verso l’Appennino, arrivando fino a Montese o fino al parco dei Sassi di Roccamalatina. Di recente inaugurazione è poi la pista ciclabile, costruita sul vecchio tracciato ferroviario, che collega anch’essa a Modena.

IL CASTELLO
La Rocca è, forse per tutti i vignolesi, il simbolo più importante ed amato di identità geografica e culturale. Ad essa vengono associati i più significativi momenti storici della Valle del Panaro: dai tempi in cui, roccaforte, fungeva da bastione e da punto di aggregazione per gli abitanti, alla sua successiva trasformazione in elegante residenza quattrocentesca, polo d’attrazione per artisti, musici, letterati, politici. La storia di Vignola e quella della Rocca procedono di pari passo, dando luogo ad una perfetta osmosi tra l’edificio castellano e il tessuto urbano circostante. Ciò è avvenuto nel corso di un lunghissimo arco di tempo che va dalle lotte dei feudatari nei secoli medievali alla seconda guerra mondiale, quando le possenti ed antiche mura sembravano il più sicuro rifugio dagli orrori del conflitto. Non si conosce con certezza l’anno di fondazione della Rocca, ma si può ragionevolmente supporre che sia stata edificata negli anni successivi alla fine della dinastia Carolingia per fronteggiare le invasioni degli Ungari, quando a difesa dei nuclei abitati vennero innalzate torri e recinti fortificati. La tradizione attribuisce alla stessa Abbazia nonantolana l’erezione di questo primo fortilizio. Un documento risalente al 936 attesta che in quell’anno Vignola era sottoposta al dominio del Vescovo di Modena. Un’altra testimonianza documentale prova l’esistenza della Rocca almeno a partire dal 1178. Sino ai primi anni del Quattrocento l’edificio ebbe funzioni militari. Nel 1401 il nobile ferrarese Uguccione Contrari ricevette in dono dal signore di Ferrara Nicolò III d’Este il feudo vignolese. Nei due decenni successivi la Rocca mutò profondamente la sua funzione, trasformandosi nella sontuosa dimora riccamente affrescata della famiglia Contrari, abituata agli agi e alla magnificenza della corte ferrarese. Estinta questa dinastia, con la morte violenta di Ercole Contrari il giovane, nel 1577 la Rocca passò ai Boncompagni, che affidarono l’amministrazione del feudo a un governatore, visitando Vignola sporadicamente. Nel corso dell’Ottocento all’interno dell’edificio castellano hanno trovato sede le istituzioni politiche e sociali della città: il Municipio, la Biblioteca, e la Cassa di Risparmio di Vignola, che ne ha acquisito la proprietà nel 1965. Un costante ed attento lavoro di restauro ha consentito in questi ultimi decenni di recuperare, sia a livello architettonico che pittorico, l’intera struttura. Grazie alle ricerche storiche condotte è stato inoltre possibile risalire al significato complessivo degli affreschi, in gran parte databili al XV secolo, che decorano le sale del piano terra (sala dei Leoni e dei Leopardi, sala delle Colombe e sala degli Anelli) e alcuni locali del primo piano (sala delle Dame, sala degli Stemmi e sala dei Tronchi d’Albero). Le imprese e gli stemmi che campeggiano sulle pareti tramandano la storia della famiglia Contrari, evidenziando la sua stretta alleanza con gli Estensi. Nella Cappella della Rocca si può ammirare il prezioso ciclo di affreschi tardogotici commissionato da Uguccione Contrari, anch’esso recentemente restaurato. I dipinti, raffiguranti le Storie di Cristo, sono attribuiti al “Maestro di Vignola”, personalità di spicco dell’arte emiliana dei primi decenni del Quattrocento, di cui per ora non si conosce il nome. È molto probabile che il committente, amico e consigliere di Nicolò III d’Este, si sia rivolto a un membro della cerchia di artisti che gravitava attorno alla corte estense nei primi tre decenni del XV secolo. Il “Maestro di Vignola” riesce in questa sua opera a sintetizzare in modo originale i caratteri della cultura figurativa estense, che risentiva di influssi emiliani, veneti, lombardi, e del portato dell’arte di Giovanni da Modena e di Gentile da Fabriano, nonché degli stilemi della miniatura di ambito ferrarese. Altro splendido ambiente affrescato è la sala del Padiglione, che deve il nome alla rappresentazione di una grande tenda, con i lembi aperti e finemente decorata, davanti alla quale stanno due personaggi che la critica ha voluto identificare in Battistina Campofregoso e Ambrogio Contrari, sposi nel 1461. Proprio la scena del loro matrimonio è rappresentata all’interno di mura merlate che lasciano immaginare la struttura di un giardino pensile, abbellite da melograni, tralci di fiori e foglie, oltre le quali appaiono molteplici varietà di piante da ornamento. Completano l’edificio le sale degli Armigeri, i panoramici camminamenti e le tre torri denominate: di Nonantola, delle Donne e del Pennello. Nei sotterranei, dalle antiche cantine sono state ricavate due sale convegni in cui si svolgono annualmente molteplici eventi: la sala dei Contrari, idonea ad ospitare incontri, concerti e spettacoli teatrali, e la sala Grassoni, più indicata ad accogliere corsi e riunioni di carattere tecnico. L’accostamento tra valori storico-artistici riproposti nella loro forma più elevata e il restauro funzionale ha contribuito a conservare, valorizzandolo, l’antico monumento, rendendolo fruibile in tutti quei momenti in cui la città vuole presentare all’esterno la propria immagine più qualificata. Questo prestigioso contenitore di eventi culturali di rilievo, rappresenta per Vignola e per le province di Modena, Bologna e Reggio Emilia, una meta ambita per migliaia di visitatori, che ogni anno scelgono di ammirare una delle strutture castellane quattro-cinquecentesche della regione meglio conservate e più interessanti dal punto di vista artistico.

MANIFESTAZIONI
Festa dei Ciliegi in Fiore - Periodo: Marzo-Aprile
Rocca in Musica - Periodo: Maggio e Giugno
Vignola è tempo di Ciliegie - Periodo: Secondo Week-end di Giugno
Jazz in 'It - Periodo - Periodo: Ultimo Week-end di Giugno
Estate a Vignola - Periodo: Luglio
Torneo Nazionale di Calcio "Citta' di Vignola" - Periodo : fine Agosto - primi Settembre
Bambinopoli - Periodo: Secondo Week-end di Settembre
PoesieFestival - Periodo: Ultimo Week-end Settembre
Autunno a Vignola - Periodo: Secondo Week-end di Ottobre
Natale a Vignola - Periodo: Dicembre

ETIMOLOGIA, ORIGINI E CENNI STORICI
I toponimi locali, nonché i reperti archeologici offrono una testimonianza, se pure non sempre sicura, dell’avvicendarsi di varie popolazioni sul territorio, dagli Etruschi, ai Liguri, ai Galli ed ai Romani. Si ha testimonianza di un borgo (pagus) Sibinianum e di un Feronianum e l’attuale pedemontana (antica via Claudia) ricalca una via etrusca che, proveniente dalla Toscana, collegava Bologna a Parma, attraversando il Panaro all’altezza dell’odierna Pieve. Il primo documento scritto che reca testimonianza del luogo in cui venne fondata la nuova comunità risale all’anno 826. A seguito di una permuta, l’abate del Monastero di Nonantola otteneva la “basilica” S.Maria in Tortiliano e il “in loco viniole ad saxo” dove successivamente venne edificato il castello. Si ignora la data di costruzione della prima rocca, che un’antica tradizione vuole edificata da S.Anselmo abate di Nonantola, a difesa dei beni del monastero della zona. Per tutto il periodo di dominio vescovile durato sino al 1247, il castello si configura sempre più come importante “sentinella del Panaro”, a controllo del fiume e dell’antica Via Claudia. La transazione del territorio vignolese al Comune di Modena causò numerosi scontri tra le opposte fazioni dei guelfi e dei ghibellini e il Comune di Bologna. Della crisi politica seppe approfittare Gherardo Grassoni che instaurò a Vignola la signoria della sua famiglia, affermando un dominio che durò quasi un secolo, fino a quando gli Estensi si riappropriarono del feudo e con la nomina di un podestà, iniziarono ad esercitare la loro signoria diretta (1399). Nel 1401 Niccolò III d’Este donò ad Uguccione dei Contrari di Ferrara il castello e le sue adiacenze e il feudo di Vignola divenne contea con sedici comunità. La Signoria, che durò quasi due secoli, coincise con il periodo di massima prosperità del paese: venne ristrutturata la Rocca, fu innalzata una nuova cinta muraria e con Ercole Contrari nel 1557 venne fatto erigere, su progetto dell’architetto Jacopo Barozzi, il Palazzo antistante la Rocca oggi conosciuto come Palazzo Boncompagni. Con la morte di Ercole nel 1575, per mancanza di eredi, il marchesato di Vignola tornò agli Este che, su richiesta di Papa Gregorio XIII, lo cedettero a Giacomo Boncompagni, suo figlio naturale. La conquista napoleonica fece decadere definitivamente il dominio della famiglia Boncompagni su Vignola, in virtù della nuova costituzione repubblicana, divenne capoluogo di Cantone del Dipartimento del Panaro. Con la Restaurazione (1814) Vignola entrò a far parte dei domini del duca di Modena Francesco IV d’Austria – Este di cui subì il governo autoritario e dispotico; diversi vignolesi parteciparono ai moti del 1831, alle guerre d’indipendenza ed alle imprese garibaldine fino al compimento dell’Unità Nazionale. L’episodio più significativo della storia del nuovo Comune è legato alla celebrazione solenne svoltasi il 20 ottobre 1872 del bicentenario della nascita dello storico Ludovico Antonio Muratori (1672-1750): in questa occasione venne posata la prima pietra del ponte intitolato al Muratori, inaugurato nel 1876 e sul quale transitò poi la nuova tramvia Vignola – Bazzano – Bologna. Reso inagibile in seguito al bombardamento del 1945, il ponte fu ricostruito per essere poi distrutto dall’alluvione del 1966 e sostituito definitivamente con quello attuale, in cemento armato, inaugurato nel 1969. La tramvia fu sostituita nel 1938 dalla ferrovia elettrica Casalecchio – Vignola, il cui servizio, sospeso in seguito ai gravi danni subiti nel corso dell’ultimo conflitto mondiale, fu ripreso dopo la riparazione del ponte sul Panaro, per interrompersi alla fine degli anni ’70. Nel 2004 il collegamento è stato riattivato come metropolitana di superficie. La ferrovia Modena – Vignola inaugurata nel 1888 ha cessato definitivamente la sua attività nel 1970 e sulla ex sede ferroviaria è stata costruita una pista ciclabile. Nel dopoguerra, Vignola ha continuato l’attività di valorizzazione della tradizionale vocazione agricola basata sulla produzione della tipica frutta rossa e ha iniziato la sua crescita artigianale e industriale. Insignita del titolo di “Città” dall’ex Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro per le sue caratteristiche storiche, sociali ed economiche. Dal 1981 a Vignola è inoltre presente La Pubblica Assistenza Vignola, un'importante associazione di volontariato che svolge servizi di tipo sociale e di emergenza-urgenza (in convenzione con il 118 Modena Soccorso) all'interno della provincia di Modena, e non solo. L'ultimo viaggio fuori porta di quest'associazione risale al 2006, quando tre volontari si sono recati in Spagna per riportare a casa una ragazza vignolese ricoverata vicino a Barcellona in seguito ad un incidente stradale avvenuto là. La Pubblica Assistenza è dunque parte integrante della città da oltre 25 anni e gode del pieno appoggio di tutti i cittadini vignolesi.

DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 21.178 (M 10.235, F 10.943)
Densità per Kmq: 924,8

CAP 41058
Prefisso Telefonico 059
Codice Istat 036046
Codice Catastale L885

Denominazione Abitanti vignolesi
Santo Patrono SS. Nazario e Celso
Festa Patronale 13 ottobre

Numero Famiglie 8.651
Numero Abitazioni 9.242

Il Comune di Vignola fa parte di:
Unione Comuni Terre di Castelli
Regione Agraria n. 3 - Colline Modenesi
Parco dei Sassi di Roccamalatina
Associazione Strada dei Vini e dei Sapori del Territorio Città Castelli Ciliegi

Località e Frazioni di Vignola
Bettolino, Campiglio, Tavernelle

Comuni Confinanti
Castelvetro di Modena, Marano sul Panaro, Savignano sul Panaro, Spilamberto

Il comune è gemellato con
Angol (Cile)
Barbezieux Saint Hilaire (Charente, Francia), dal 1982
Witzenhausen (Werra-Meissner, Germania), dal 1982.

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Pasticceria Donelli - San Polo d'Enza (RE)