Torrile 
Emilia Romagna

Torrile è un comune della provincia di Parma e dista circa 15 km. dal capoluogo. La sede comunale è situata nella frazione di San Polo, il paese più popoloso del territorio, sede delle maggiori industrie. Torrile si estende sulla sinistra del torrente Parma (che sfocia poi nel Po) in zona fertile ed irrigua con produzioni di cereali, viti, frutta, canapa e ortaggi. Discreto l'allevamento del bestiame e l'attività industriale di tipo agricolo con caseifici e frantoi. La storia del centro è strettamente legata a quella del vicino comune di Colorno.

ETIMOLOGIA
Il nome è un derivato di Torre, con evidente significato.

VILLA BALDUINO-SERRA
I terreni che attualmente fanno parte della proprietà Balduino-Serra furono, il 19 giugno 1438, acquistati da Antonio Cantelli da Barnaba Aliotti. Ulteriori terreni furono annessi a seguito di eredità (famiglia Zandemaria) ma nell'800 questa proprietà soccombe ai debiti e viene ceduta (25 giugno 1879) dal conte Girolamo Cantelli a Giuseppe Balduino, figlio di banchieri e armatore genovese.

GAINAGO
Della Pieve di Gainago si ha conoscenza a partire dal 1144, quando il Papa Lucio II confermava l'appartenenza della chiesa al monastero di San Giovanni di Parma. Nel 1298 assume il titolo di Chiesa Plebana. Nel 1744 l'edificio venne ristrutturato e nel 1932 venne rifatta la facciata, sostituendo la facciata a capanna con quella a salienti. Di notevole importanza risultano alcuni affreschi duecenteschi che rappresentano una Deposizione, un Santo e una Madonna col Bambino. La chiesa è dedicata a San Giovanni Battista.

DA VEDERE INOLTRE
La Chiesa di S. Biagio, il cui rifacimento è del 1822-39. L'annesso campanile invece, con base romanica, all'edificio precedente.
Anche qui testimonianze di antichi tempi: il Castello di Rivarolo di Torrile e la Torre dei Baldichini. La famiglia Baldichini di Parma possedeva nel 1200/1300 terre e case a Rivarolo dove esistevano fazioni di Ghibellini e Guelfi che nel 1297 distrussero una "domus" dei Baldichini, che la fantasia popolare ha sempre definito "Castello". Trovarvisi nella località detta oggi "la Torre".

Nel territorio, le frazioni di:
S.ANDREA: con la Chiesa di S. Andrea (fine '600).
SAN SIRO: con la Chiesa San Siro (del '400).
Seguendo la strada che porta a trecasali si arriva all'Oasi naturalistica "Cavalliere d'Italia" della Lipu inaugurata nel 1988.

ORIGINI E CENNI STORICI
I resti di una strada romana ritrovata a S.Polo presso il cavo "Fossetta", una stele dei Lucrezi databile al 98 d.C. ritrovata a Torrile, e le tracce di una fornace a Bezze, attestano una indubbia presenza romana. Le tracce sono state anche in parte cancellate dalle modificazioni che hanno subito durante i secoli i corsi dei fiumi. In epoca medioevale è ricorrente il ricordo di disastrose alluvioni: il Po nel 1230 e nel 1294, la Parma nel 1315 e nel 1331 infine nel 1402 e 1407 il Po, l'Enza, la Parma ed il Taro si confusero tra loro in una grande inondazione.
Nel 1461 il Duca di Milano Francesco Maria Sforza travolto da una piena fu salvato da un certo Antonio Ferraro abitante di S.Polo. Seguirono altre grandi inondazioni.
Terre aperte alle acque, ma anche alle scorrerie dei nemici. Nelle cronache medioevali non leggiamo di grandi eventi, ma di semplici scorrerie di eserciti. L'esistente modesta linea di fortificazione (Torrile, S.Siro, S.Andrea, Baganzola) ci riporta ad una fascia che scorre lungo la Parma a salvaguardia del controllo del fiume. Torri di vedetta più che fortezze, anche per aggregazione dei coloni e salvaguardia dei mulini, industria medioevale di primaria importanza.
Certamente nel medioevo molte di queste terre erano incolte, alcune coperte da fitti boschi di querce, nei quali si allevavano i maiali, ma molte altre erano paludose. La presenza di zone paludose incoraggiarono i proprietari a creare delle risaie, se erano fonte di reddito sicuro per il proprietario, erano invece deleterie per la condizione dei lavoratori provocando malattie come la malaria. Nella zona si era manifestata anche un'altra malattia, la "pellagra" che veniva attribuita ad una alimentazione basata esclusivamente sulla "polenta" particolarmente all'uso di mais guasto mal conservato in magazzini umidi.
Intanto nell'alto medioevo il Vescovo di Parma subentra nel possesso dei territori al Demanio Regio. Per questo troviamo possedimenti della mensa vescovile in: Torrile "la corte del vescovado" e a Sanguigna. Seguirono insediamenti di monache a S.Siro e S.Polo e di monaci a Gainago e S.Martino dei Bocci o Paradigna (la Certosa Cistercense di Paradigna fu voluta dal Cardinale Gerardo Bianchi nativo di Gainago- la sua case natale è oggi parte della proprietà della villa Balduino-Serra di Gainago).
Tra il 1710 ed il 1715 durante il governo del Duca Francesco Farnese, che ottiene questi terreni attraverso permuta dalla mensa vescovile, nasce la "Selva" di Torrile. Il Duca tuttavia organizza questo quadrato di terreno in modo originale: trapezi che si suddividono in modo da formare dei rombi. Questa delineazione è data dalle strade che percorrono la selva o bosco ducale di Torrile, che è riserva di caccia. I Farnese puntano a creare attorno a Parma una fascia di verde che costituisca un polo d'attrazione "subordinato" per l'espansione della città. Con Ottavio Farnese alla zona di riserva si affianca una cintura di fattorie ducali vere e proprie aziende agricole modello. Inoltre Ottavio e successivamente Ranuccio promuovono a veri cardini del sistema del verde farnesiano il Giardino Ducale di Parma il Giardino di Colorno ed i parchi di Sala Baganza e Felino. A questo sistema si aggiunse a completamento il bosco di Torrile.
Sotto i Francesi, all'inizio del XIX secolo, si inizierà a smantellare il bosco di Torrile, che ben presto scomparirà per far posto a campi coltivati.
Ai proprietari ecclesiastici si sono sostituite nel tempo famiglie della ricca borghesia (I Cantelli, i Tagliaferri, gli Zandemaria) che avevano investito con mentalità imprenditoriale in proprietà fondiarie, in terreni, in cascinali. Le terre di Torrile e S.Polo erano certamente tra le più appetibili, sia per la fertilità del suolo e per la vicinanza alla città. Si avvia così un processo di ulteriore spezzettamento delle proprietà in piccole estensioni di terreno, sulle quali si eleva una casa colonica. A conclusione citiamo fra i canali il più importante, sin dal medioevo il Naviglio (navigabile a lungo). Su di esso arrivarono, lo testimonia Salimbene de Adam, i marmi per il Battistero di Parma. A rendere perfetto questo canale lavorò Aristotile Fioravanti di Bologna (nel 1460 mori in Russia al servizio di Ivan il Terribile, impegnato nella realizzazione del Cremlino), ad altri successivi interventi partecipò l'architetto Smeraldo Smeraldi.

DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 5.955 (M 3.003, F 2.952)
Densità per Kmq: 159,7

CAP 43056
Prefisso Telefonico 0521
Codice Istat 034041
Codice Catastale L299

Denominazione Abitanti torrilesi
Santo Patrono Conversione di San Paolo
Festa Patronale 25 gennaio
Giorno di Mercato Settimanale sabato

Numero Famiglie 2.338
Numero Abitazioni 2.501

Il Comune di Torrile fa parte di:
Regione Agraria n. 6 - Pianura di Parma

Località e Frazioni di Torrile
San Polo, Gainago, Sant'Andrea, Vicomero, San Siro, Rivarolo, Bezze

Comuni Confinanti
Colorno, Mezzani, Parma, Trecasali.

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