Tizzano Val Parma
Emilia Romagna

Tizzano Val Parma è un comune della provincia di Parma.

ETIMOLOGIA
Tizzano, dialettale "Tisàn", secondo il Dizionario di toponomastica UTET, citato nella bibliografia, è formato dal personale latino Titius con il suffisso -anus. Degno di nota è anche l'assonaza fonetica tra "Tisàn" ed il termine latino statio, riferito alla prima statio o mansio che si incontrava partendo da Parma in direzione di Luni sulla strada delle cento miglia.

EDIFICI RELIGIOSI
Oratorio della Madonna della Neve (a Capriglio)
Pieve Matildica di San Pietro
Chiesa di Sant'Andrea Apostolo (nel centro abitato di Carpaneto)
Chiesa di Santa Maria della Neve (a Rusino)
Chiesa di San Rocco (a Musiara Superiore)
Chiesa di San Nicolò (a Reno)
Chiesa di San Giuliana (a Moragnano)
Chiesa di San Genesio (in frazione Albazzano)
Chiesa della Madonna del Rosario

LA FESTA DI SAN MATTEO SUL CAIO
Il culto di San Matteo ha origini antichissime, l'eremo Sul Monte Caio era tenuto dai Monaci Benedettini dell'Abbazia di San Giovanni a Parma fin dal 1230, come la chiesa di San Giorgio a Fontanafredda. Un valido aiuto ed una tappa per il riposo dei pellegrini che salivano sul Caio provenienti o diretti a Roma, lungo il percorso dell'antica Strada delle cento miglia la via romana che collegava Parma a Luni. Antichissime sono anche le origini della festa che salutava l'estate ed i suoi verdi pascoli montani lasciando il posto alle mille tonalità dei colori autunnali. Il grande piano erboso posto oltre quota 1400 m. s.l.m. da tempi immemori è luogo di appuntamento di genti provenienti dalla val Parmossa, val Parma, val d'Enza, val Cedra, val Bratica e val bardea che il 21 settembre si radunano attorno ai fuochi che salutavano il migrare delle mandrie e delle greggi verso valle a svernare nelle stalle. Il convergere di antiche strade verso questa meta ne testimonia l'importanza attraverso i tempi, oltre che strategico-militare, anche culturale e ludica, dai "saturnali" romani, dove schiavi e padroni invertivano i ruoli, festeggiati dal 17 al 23 settembre, alle moderne e chiassose feste percorse dai mezzi a motore. San Matteo al Caio è una delle pochissime feste che ha mantenuto intatto nei secoli il suo fascino.

ORIGINI E CENNI STORICI
Tizzano fu sede di pieve, intitolata a San Pietro. La località appare citata nel 991, (ad locas et fundas quae dicitur Ticiano). Il paese è situato sulla parte alta di un'altura coperta di vegetazione, dominata dai ruderi dell'antico castello duecentesco. Dalla parte alta del vecchio borgo si può avere un ampio panorama che spazia fino al monte Fuso e alla lontana rocca di Canossa. L'impianto denuncia la sua origine medievale, benché la scoordinata attività edilizia degli ultimi decenni ne abbia alterato parecchio l'impronta. Sono ancora visibili bei portali antichi, mentre il fronte di edifici a sud del paese pare rievocare uno scopo difensivo. Una piazza allungata con la chiesa rappresenta il centro attuale dell'abitato, da cui una rampa sale al nucleo probabilmente più antico, con un vicolo stretto e case addossate. Più in alto si raggiungono i resti della rocca, nel bosco, dove si può ancora notare un bel portale in arenaria. Oltre, isolata su un colle, c'è l'antica pieve di San Pietro, a tre navate, di forme romaniche e remota origine, già citata in un atto di donazione del vescovo di Parma Sigifredo II (1005). Una porta laterale mostra ancora un arco a tutto sesto in unico blocco di pietra, con decorazioni. Il castello risulta essere stato in possesso di Giberto da Correggio verso la fine del Duecento, mentre nella seconda metà del XIV secolo passò ai Terzi di Parma. L'inizio del Quattrocento lo vede ai Fieschi, per tornare ai Terzi fino alla metà di tale secolo. Nel 1551 venne bombardata dai Gonzaga, subendo danni. Ai primi dell'Ottocento era già in rovina e dopo vari crolli anche a causa dei terremoti ora ne rimangono malmessi ruderi. Mancano notizie del luogo in epoca romana, ma si suppone che fosse la sede della prima Statio o mansio della via detta strada delle cento miglia citata su Itinerarium Antonini, trovandosi a XXV miglia romane da Parma, rispettando in questo modo la tipologie delle vie di comunicazione romane, inoltre nella località Piantalfumo un grande spiazzo permetteva di ospitare una legione completa di vettovagliamento ed era facilmente difendibile fortificando l'altura dove si trovano le rovine del castello. Significativo è anche il toponimo Vertara, che rimanda al Dio Vertum romano. L'antica via che conduceva al Malpasso oggi Passo del Lagastrello, ed anche il paese stesso, ebbe probabilmente importanza anche in epoca longobarda e sepolture di probabile origine longobarda di rito ariano, sono state rinvenute nel sito dell'antica chiesa intitolata a San Giorgio, in località "chiesa vecchia" durante lo scavo effettuato negli anni settanta del secolo scorso, della strada che mette in comunicazione le località di Fontanafredda e Treviglio. Nella località Fontanafredda e Lasagnana vi erano edifici di architettura alto-medievale, ora se ne conservano solo foto e disegni, mentre risultano significativi gli altissimi portali, sempre di origine medievale, che si trovano in località Siola o Slola, denotano una probabile statura elevata, rispetto alla media del tempo, degli antichi costruttori, probabilmente di origine non italica, forse longobarda. Curioso è il fatto che la località di Slola, oltre a trovarsi sul percorso della Strada delle cento miglia, possa derivare il suo nome da sellula, piccola portantina (dizionario latino-italiano, C. E. Georges, Torino, 1901), un servizio offerto lungo le vie romane per l'attraversamento dei guadi sui fiumi presente anche lungo la via Aurelia. Antesica potrebbe riferirsi ad "ante sellula", trovandosi appunto di fronte alla località di Slola, dalla parte opposta del guado, difeso in epoca medievale da un possente castello, erroneamente locato a Ronciliano, borgata di Antesica.

INSEDIAMENTI ETRUSCHI
Negli ultimi anni sono stati scoperti insediamenti etruschi di un certo interesse nelle province di Parma e Reggio Emilia, una presenza abbastanza numerosa, francamente impensabile visti gli scarsi reperti di cui disponevamo fino ad alcuni decenni fa. Gli etruschi vivevano in pace con i Galli che già popolavano la pianura e le prime colline, ma mancano dati archeologici per provare una loro presenza anche nelle terre del comune di Tizzano Val Parma, quindi dobbiamo basare l'ipotesi di una eventuale presenza etrusca sul territorio solo sui toponimi. Vista la rilevante importanza delle colonie della Pianura Padana, esisteva sicuramente una rete stradale che metteva in comunicazione l'Etruria con la valle del fiume Po, ma per ciò che riguarda il nostro Appennino esistevano strade di minore importanza che servivano per i commerci con la Lunigiana etrusco-ligure, una terra povera e di confine. Comunque interessanti sono i toponimi che troviamo nelle terre alte parmigiane e reggiane, stranamente riferibili alla città di Chiusi, nell'attuale provincia di Siena. L'idronimo Parma (e Parmossa) sono da collegare ai gentilizi maschili Parna e Perna, mentre per l'idronimo Enza si può pensare al collegamento con il gentilizio chiusino maschile Ezna. Interessante il toponimo Carzaga, da collegare ai gentilizi maschili Carsna e Canza, mentre Ranzano lo accosto al gentilizio Ranazu (maschile), Ranazunia (femminile), Ranazunias (genitivo). Palanzano potrebbe derivare dal gentilizio Patislani (femminile), Patislane (maschile), Patislane (genitivo), interessante l'affinità con il suffisso -ano ed il genitivo etrusco -ane. Musunia (femminile) potrebbe essere attinente con Musiara, mentre Vernei (femminile) anch'esso gentilizio, con Vairo. Ciò che più stupisce però è il toponimo Rusino, che troviamo sempre nell'area di Chiusi come gentilizio Rusina (maschile), Rusinei (femminile), Rusinal (genitivo), lo troviamo attestato anche come "Macni (prenome) Arusni", ed anche "Rusina Anu". Lo studio che presentò verte a dimostrare un'influenza politico-economica consistente della città-stato etrusca di Chiusi nelle vallate comprese tra il fiume Parma ed il fiume Enza, in un futuro auspicabilmente confortata da prove anche archeologiche.

DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 2.103 (M 1.052, F 1.051)
Densità per Kmq: 26,9
Superficie: 78,21 Kmq

CAP 43028
Prefisso Telefonico 0521
Codice Istat 034039
Codice Catastale L183

Denominazione Abitanti tizzanesi
Santo Patrono San Pietro
Festa Patronale 29 giugno

Il Comune di Tizzano Val Parma fa parte di:
Comunità Montana Appennino Parma Est
Regione Agraria n. 2 - Alto Parma

Località e Frazioni di Tizzano Val Parma
Albazzano, Anzolla, Capoponte, Capriglio, Carobbio, Carpaneto, Casalgavana, Casola, Isola, Lagrimone, Madurera, Moragnano, Musiara inf, Musiara sup, Pietta, Pratolungo, Reno, Rusino, Schia

Comuni Confinanti
Corniglio, Langhirano, Neviano degli Arduini, Palanzano.

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