Spilamberto
è un comune in provincia di Modena. Spilamberto
è tra le Città decorate al Valor Militare
per la Guerra di Liberazione perché è
stato insignito della Croce di Guerra al Valor Militare
per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua
attività nella lotta partigiana durante la
seconda guerra mondiale. Spilamberto dal punto di
vista enogastronomico è famoso per il nocino,
per gli amaretti di Spilamberto e soprattutto per
l'aceto balsamico tradizionale, di cui vanta la sede
dell'omonima Consorteria. Ogni anno, nel periodo della
fiera di San Giovanni (la settimana che comprende
il 24 giugno, festa del patrono), la Consorteria organizza
il Palio dell'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena
cui partecipano da sempre tutte le più importanti
acetaie del territorio. Anche il nocino può
vantare una sua associazione, l'"Ordine del Nocino
Modenese" che ha lo scopo di organizzare, promuovere
e sostenere iniziative e manifestazioni atte a tutelare,
valorizzare e diffondere lantica tradizione
del nocino. Tutti gli anni, nei mesi di gennaio e
febbraio, l'Ordine organizza un Palio aperto a tutti
coloro che producono per passione il nocino e che
vede premiato il migliore dei concorrenti il giorno
di S. Valentino (14 febbraio).
ETIMOLOGIA
Il nome è un composto di spinum (spineto) e
del nome di persona Lamberto perché, secondo
la tradizione, qui morì l'imperatore Lamberto.
MANIFESTAZIONI
Fiera di S.Giovanni Battista 24 giugno, festa del
Santo patrono Con radici nel lontano sec.XVI, è
l'evento economico-culturale più importante
dell'anno, visitato da migliaia di persone interessate
all'esposizione di prodotti tipici dell'agricoltura
e dell'endogastronomia (amaretti, nocino, lambrusco,
Parmigiano Reggiano, salumi...) all'artigianato e
all'industria locale, agli spettacoli, alle manifestazioni
sportive-culturali (si ricordi almeno il Giardino
delle Sculture in Ferro di Ildo Malmusi) e al caratteristico
Mercatino di Via Obici. Nota anche come fiera dell'Aceto
Balsamico Tradizionale di Modena(vedi sopra). Settore
importantissimo è quello avicunicolo e del
colombo la cui mostra mercato è tra le più
qualificate in Italia.
Sagra della B.V. del Carmine 3ª domenica di luglio
Sagra di S.Luigi Gonzaga 3ª domenica di settembre
Sagra della B.V. della Rondine - 2ª e 3ª
domenica di settembre(quinquennale)
Sagra della B.V. del Rosario - 1ª domenica di
ottobre
800 e dintorni" Mercatino dell'antiquariato e
delle cose del passato - Ogni terza domenica del mese
ad esclusione dei mesi di giugno, luglio, agosto.
Friction - Inizio di luglio Rassegna di musica rock
e non solo
Cinema sotto le stelle - Mese di luglio/agosto Rassegna
cinematografica d'estate
Mercato settimanale - Mercoledì
RoccaRangoniBand - Rassegna di musica bandistica di
fine estate. Si tiene presso la Rocca Rangoni le prime
due domeniche di settembre. Iniziativa organizzata
dal Corpo Bandistico G. Verdi di Spilamberto
RoccaRangoniBand Junior - Rassegna di gruppi musicali
giovanili provenienti dalle scuole delle bande musicali.
Si tiene presso la Rocca Rangoni a fine aprile. Iniziativa
organizzata dal Corpo Bandistico G. Verdi di Spilamberto
Mercato degli animali di bassa corte - Domenica mattina
ORIGINI
E CENNI STORICI
L'origine del paese risalirebbe al 1210, epoca in
cui i bolognesi finirono di costruire il castello
di Piumazzo, in difesa dei loro territori e in risposta
i modenesi ne eressero uno sulla sponda opposta del
Panaro in un luogo incolto chiamato Castiglione o
Verdeta. Tuttavia il nome di Spilamberto compare per
la prima volta in un diploma di Corrado II il Salico
nel 1026. Nel documento vengono indicati possedimenti
in favore della Chiesa di Modena, tra di essi si indica
omnem decimam de Fanano et Spinalamberti. La stessa
indicazione del luogo compare in altri documenti precedenti
il 1210. In uno del 1162 si cita la presenza di un
ospitale "in loco Castilione prope ospitale Spinalamberti
de supra[2]". L'ospitale citato è quello
dell'oratorio di San Bartolomeo del Panaro di giurisdizione
della plebs di Castelvetro che nel 1210 era già
in piena decadenza. Di detto oratorio dipendente da
Castelvetro non è mai stata trovata una documentazione
che attesti che sia stata una chiesa parrocchiale.
Nell'anno 1210 il comune di Modena costruì
le mure castellane di Spinalamberti, l'attuale Spilamberto.
Nello stesso anno, contemporaneamente alla costruzione
del castrum il vescovo di Modena Martino eresse dalle
fondamenta la chiesa di San Giovanni sopra l'area
dove si trova tuttora: la chiesa primitiva era più
piccola, la facciata era nell'attuale Via San Carlo
antica Via San Giovanni. Sorse però una controversia
fra il vescovo di Modena e l'abate di Nonantola che
fu risolta nel 1214 dividendo il paese in due parti:
una soggetta al vescovo e una all'abate (Spilamberto
di sotto e Spilamberto di sopra) che poté quindi
edificarvi una sua chiesa, la chiesa di Sant'Adriano
III Papa che dal 1314, con la nomina dei rettori,
divenne la prima chiesa parrocchiale del castello
dentro le mura. Nel 1518 avvenne la traslazione del
plebanato da San Vito a Spilamberto come prima lo
era stato da Corticella e San Giovanni divenne la
chiesa plebana, la più importante del paese
col diritto di precedenza sull'altra. Dal 1969 le
parrocchie sono state unite e il parroco risiede nella
canonica di San Giovanni. Si ricorda la nobile famiglia
modenese dei Rangoni che ebbe a lungo, nel Medio Evo
la signoria di Spilamberto. Fra gli esponenti Caterina
Rangoni, che tenne la reggenza della signoria di Forlì
nel XV secolo, dopo la morte del marito Antonio Ordelaffi,
con l'aiuto del fratello, Ugo Rangoni. I Rangoni erano
Marchesi di Montaldo, Roccabianca, Jottangolo e Stagno
nel Ducato di Parma, Baroni di Pernes nel Contado
Venassino, Conti di San Cassano e Cordignano nel Friuli,
Signori di Spilamberto, Torre Maina, Gorzano, Castelnuovo,
Campiglio, Villabianca, Levizzano, Denzano e Rosola
nel Ducato di Modena. Nell'885 lungo la Via Imperiale,
mentre era in viaggio verso Worms per andare dall'imperatore
Carlo III il Grosso nel bosco di Wilzacara (attuale
San Cesario sul Panaro) morì il Papa Adriano
III. Il comune di Spilamberto, al tempo del Ducato
di Modena, aveva come frazioni: Castelnuovo Rangone
(Montale era una frazione di Formigine), San Vito
e l'Altolà, ora territorio del comune di San
Cesario ma, da sempre, parrocchia di San Giovanni.
Nella Residenza municipale esiste ancora una carta
geografica che ne mostra i confini.