Sestola
è un comune della provincia di Modena. È
situata nel Parco del Frignano ed è dominata
dalla mole del Monte Cimone (2165 m) e da altre montagne
facenti parte del crinale spartiacque tosco-emiliano.
Il suo territorio si estende dai 321 metri del fondovalle
Panaro ai 2.177 della vetta del Monte Cimone, la più
alta di tutto l'Appennino settentrionale. Il capoluogo
si trova in posizione mediana (1.020 m s.l.m.), mentre
a valle si allarga la vallata del rio Vesale divisa
fra le frazioni di Casine, Castellaro, Rocchetta Sandri,
Roncoscaglia, Vesale e i dintorni di Poggioraso. Fa
parte della Comunità Montana del Frignano,
che ha il proprio capoluogo a Pavullo nel Frignano.
Sestola è la più celebre località
turistica invernale dell'Emilia-Romagna per via della
vicinanza alla stazione sciistica del Monte Cimone,
la principale dell'Emilia-Romagna nonché una
delle maggiori nell'Appennino. Nella zona a monte
del paese si trovano svariati insediamenti turistici:
Pian del Falco, Passo del Lupo e Lago della Ninfa;
questi ne fanno una zona ideale per gli appassionati
della natura che vi incontrano emergenze ambientalistiche
di notevole importanza primo fra tutti il Giardino
Botanico Alpino Esperia, oasi botanico di valenza
nazionale, situato alle pendici del Monte Cimone e
al confine col Parco Regionale dell'Alto Appennino
Modenese. Passo del Lupo (1.500 m s.l.m.), è
un' importante stazione del comprensorio sciistico
del Cimone, ove è situata una funivia per il
collegamento con le appendici del Monte Cimone oltre
a numerosi impianti a fune per la pratica dello sci
alpino. A 1.500 m s.l.m. alle pendici del Monte Cimone,
in un'area caratterizzata da faggeti e boschi di resinose,
si trova il Lago della Ninfa, che è area di
attrazione turistica in estate come punto di partenza
per escursioni e nella stagione invernale per la pratica
dello sci da fondo e dello sci alpino. Sulla cima
di Monte Cimone sorge una piccola chiesetta, risalente
all'inizio del secolo, dedicata alla Madonna delle
nevi, che viene festività il 5 agosto. Il Monte
Cimone domina coi suoi 2.177 m tutto il territorio
sestolese e quello dei Comuni limitrofi. Sulla cima
è insediata una stazione meteorologica dell'Aeronautica
Militare e la Stazione "Ottavio Vittori del Consiglio
Nazionale delle Ricerche Istituto ISAC
per lo studio dell'atmosfera e del clima. Queste stazioni
sono raggiungibili percorrendo il Sentiero dell'Atmosfera,
un itinerario didattico culturale nato dalla collaborazione
tre Consiglio Nazionale delle Ricerche e Parco Regionale
del Frignano e con il Servizio Meteorologico dell'AM
CAMM e l'ARPA Emilia-Romagna. Il territorio
comunale sopra i 1.500 m s.l.m., oltre il Lago della
Ninfa e Passo del Lupo, fa parte del Parco Regionale
del Frignano. A ridosso dell'abitato si trovano altre
due aree naturalistche protette di importanza minore.
Altre emergenze naturalistiche sono il cosiddetto
Far West, costoni di rocce friabili sul lato sud del
Monte Cervarola, il Sasso della Capra a Pian Cavallaro,
i Sassatelli sotto Vesale e alcune grotte naturali.
ETIMOLOGIA
Probabilmente deriva dal femminile del nome latino
di persona Sextus. Secondo un'ipotesi poco condivisa
potrebbe accostarsi al numerale latino sextus, ossia
sesto.
DA
VEDERE
Sestola, più di tanti altri comuni del Frignano
ha perso, purtroppo, le proprie tradizioni in conseguenza
al forte impatto turistico che ne ha caratterizzato
lo sviluppo dall'inizio di questo secolo. Sono rimaste
comunque tracce ben visibili nelle feste religiose
e nelle sagre frazionali che in questi ultimi anni
sono tornate ad essere momento d'incontro sociale
e recupero di motivi tradizionali. Presso le sale
della Rocca ha sede il Museo della civiltà
montanara e contadina che da anni raccoglie ed espone
materiali ed attrezzi riguardanti le tradizioni lavorative
locali. Innumerevoli sono i monumenti degni di nota
fra cui molte chiese e oratori, all'interno delle
quali si possono ammirare numerose opere d'arte, quadri,
altari e manufatti preziosi, ma anche borgate e case
padronali e naturalmente il complesso del Castello.
Fra
le principali chiese ed oratori di Sestola degne di
essere visitate, sono da segnalare:
la Chiesa parrocchiale di San Nicolò costruita
agli inizi del sec. XVII in sostituzione dell'antica
chiesa situata all'interno della fortezza. Rimodernata
nei primi anni del XX secolo con una nuovo facciata,
conserva notevoli opere d'arte oggi restaurate;
la Chiesa della Madonna del Rosario di struttura seicentesca,
appartenente alla antica famiglia dei Cavalcabò
che, restaurata di recente, ha ritrovato l'antico
splendore;
l'oratorio di San Nicola in Castello detto anche la
Chiesa di Rocca, antica parrocchiale di Sestola, nominata
fin dal 1114, ma riedificata e ridotta a oratorio
nel 1696 e al cui interno si trovano resti di affreschi
quattrocenteschi; l'oratorio di Sant'Antonio, situato
sulla strada che porta al Castello, risale all'inizio
del Seicento ed è l'ultimo dei tanti oratori
privati appartenuti alle famiglie notabili del paese.
La storia di Sestola è anche quella delle sue
frazioni: Casine, Castellaro, Rocchetta Sandri, Roncoscaglia
e Vesale che, a parte la prima, frazione da circa
un secolo, hanno tutte una lunga storia d'indipendenza
dall'attuale capoluogo quali liberi Comuni del Frignano.
Tipici della zona sono i cosiddetti metati: ormai
in disuso, erano costruiti per l'essiccazione delle
castagne.
CENNI
STORICI
Su di un alto sperone roccioso sorge l'antica Fortezza,
ricostruita verso la metà del XVI secolo, ma
di origini molto più antiche; la posizione
strategica di controllo delle vallate dello Scoltenna
e del Leo, infatti, la poneva in una posizione di
controllo all'accesso alla parte sud del Frignano.La
parte vecchia del paese sorge a ridosso di questo
antico insediamento.
Lo stesso nome di Sestola è, quasi certamente,
di derivazione romana e, secondo una delle ipotesi
più accreditate, sarebbe collegato ad un Sextus
cui venne affidata questa terra. Il primo documento
in cui si nomina il suo Castello è il Diploma
di Astolfo del 753 d.C., col quale il re dei Longobardi
faceva dono del Castrum Sextulae e territori adiacenti
all'Abbazia di Nonantola, allora fondata da S. Anselmo.
All'epoca dei Comuni, Sestola aderì al Comune
Federale del Frignano; in seguito le città
di Modena e Bologna lottarono a più riprese
per il suo possesso fino a quando, nel XIV secolo,
Sestola e il Frignano aderirono alla Signoria degli
Estensi. Da quel momento Sestola diventò la
capitale della Provincia del Frignano, titolo che
conservò fino agli inizi del 1800.
In seguito all'apertura della via Giardini (ora SS
12 del Brennero), alla fine del XVIII secolo, Sestola
si trovò tagliata fuori dal nuovo traffico
commerciale; di conseguenza la Fortezza fu trasformata
in un penitenziario che rimase in attività
fino al 1866.
Sul finire del secolo scorso, quando il nascente turismo
dava al paese una nuova possibilità di sfruttamento
economico del territorio, la Fortezza subì
un'ulteriore trasformazione ospitando un Osservatorio
Meteorologico e un Istituto estivo per la cura dei
bambini.
La pratica dell'escursionismo che faceva del Monte
Cimone la meta più ambita dalle neonate sezioni
del C.A.I., lo sviluppo del patrimonio forestale e
la trasformazione del paese in attrezzata stazione
climatica, fecero di Sestola un accogliente e rinomato
paese di villeggiatura. In questo secolo il turismo
è via via diventato preminente nell'economia
del paese ed oggi, dopo cent'anni di esperienza e
tradizione, Sestola è la località turistica
più bella di tutto l'Appennino. Essa è
dotata di un'ampia area pedonale, di una seggiovia
che dal paese porta a Pian del Falco e di una funivia
che parte da Passo del Lupo.