Sarmato
Emilia Romagna

Sarmato è un comune della provincia di Piacenza.

ORIGINI
La leggenda vuole che sia stato fondato dai barbari Sarmati. La chiesa di Santa Maria Assunta fu costruita nel VIII secolo per volere del principe longobardo Burnengo.

CENNI STORICI
Il comune di Sarmato nasce nel 1805 a seguito dell'introduzione nel Ducato di Parma e Piacenza del codice Napoleonico. Coincide con il feudo Scotti, allargato ai comunelli di Veratto, Pontetidone, Agazzino. Il primo Sindaco alla francese (maire) è Gaetano Zanetti, che resta in carica fino al crollo dell'impero napoleonico nel 1814; nella fase di transazione, verso il governo di Maria Luigia, gli succede Giulio Sgorbati. La popolazione dell'intero comune nel 1815 è di 2370 unità. Dopo la parentesi napoleonica si ritorna alle vecchie strutture del Podestà e del Consiglio degli Anziani, costituito dai possidenti e maggiorenti. Durante la restaurazione è preoccupazione principale degli amministratori di sollevare, per quanto possibile, le condizioni di estrema povertà della popolazione, con il ricorso a lavori pubblici. Venne istituita in quegli anni la scuola elementare, inizialmente solo maschile, si impone la vaccinazione contro il colera e si tutelano, per quantopossibile, la morale pubblica e i costumi. Nel 1825 il comune prevede la spesa di lire nuove 5530 per il nuovo cimitero a fianco della chiesa parrochiale, tardivo riconoscimento dei Decreti Napoleonici del 1811-1813. Nel 1836 il Comune realizza con la spesa di lire nuove 1800 il selciato della piazza pubblica (ora detta della Chiesa) e del sagrato, delimitato da colonnotti in granito. Nel 1843 Sarmato vede realizzato il ponte sul Tidone per iniziativa del governo ducale di Maria Luigia. Nel 1858, a seguito di richiesta dell'opera parrocchiale che gestiva i cimiteri, considerati non più sufficienti, il Comune delibera di assumere in proprio la spesa di lire nuove 6800, per la costruzione di un nuovo cimitero, sotto la vigile protezione del santuario della Madonna di Caravaggio, lungo la strada per Borgonovo. Nel 1859 viene realizzata la nuova linea ferroviaria Piacenza-Alessandria e con essa la stazione di Sarmato. Nella seconda metà del secolo il Comune trasferisce la propria sede dalla piazza della Chiesa ad un'ala del casrtello sulla nuova piazza che viene progressivamente delineandosi. Alla fine del 1800 il centro storico del paese assume la fisionomia attuale con una nuova piazza aperta sulle direttrici Bettola-Stazione e Torchio-Sacchello. Dopo l'unità d'Italia l'orizzonte del Comune si amplia ad una visione nazionale con grande fermento di opere pubbliche e attenzione ai problemi sociali.

SAN ROCCO E GOTTARDO
La leggenda narra che San Rocco da Montpellier di ritorno dal suo viaggio di pellegrinaggio a Roma si ammalò di peste mentre assisteva i contagiati ricoverati nell'ospedale di Santa Maria di Betlemme in Piacenza. Fuoriuscito dalla città, si rifugiò in una capanna o (secondo altra narrazione) in una spelonca nel bosco vicino a Sarmato, non lontano dal guado di Calendasco sulla via Francigena. Un cane ogni giorno rubava una pagnotta dalle cucine del castello e si allontanava con la pagnotta in bocca; Gottardo Pallastrelli, signore del maniero, accortosi di questo fatto seguì il cane ed in questo modo incontrò il santo, a cui detto cagnolino portava la pagnotta. Gottardo assistette Rocco sino alla guarigione di quest'ultimo e quando San Rocco -guarito- ripartì, Gottardo lasciò i suoi beni per divenire anch'egli pellegrino sull'esempio del suo amico. In fondo al viale posto alle spalle della chiesa parrocchiale dell'Assunta vi è il piccolo, grazioso santuario dedicato a San Rocco, edificato nel XVI secolo sopra l'antro che ospitò il santo pellegrino taumaturgo di Montpellier. Non distante dalla piazza chiesa parrocchiale stessa, è tuttoravisibile ed attiva la c.d. "fontana di San Rocco", fonte sgorgata miracolosamente per permettere a San Rocco di dissetarsi e lavarsi.

IL CASTELLO
Il castello di Sarmato è un ampio complesso fortificato sito nel paese di Sarmato, in provincia di Piacenza. Posto nella bassa val Tidone, non lontano sia dal Tidone che dal Po nella pianura Padana. Forse fondato dai barbari Sarmati, sicuramente presidio Longobardo il castello di Sarmato venne eretto verso l'anno mille. Posto nei pressi dell'incrocio di due percorsi: la via Emilia pavese e la via Francigena; era un importante avamposto, con Castel San Giovanni e Borgonovo Val Tidone, nella funzione strategica di difesa dei territori piacentini (guelfi) dai pavesi (ghibellini). La prima data certa è il 1216 quando qui si radunarono le milizie milanesi e piacentine che conquistarono le fortificazioni ghibelline sulle alture nei pressi di Rovescala. Molti furono, in quei secoli turbolenti i passaggi di mano: dai Pallastrelli agli Arcelli, dai Seccamelica agli Scotti, fino ai conti Zanardi Landi attuali proprietari. Il complesso interamente edificato in laterizio è circondato da mura, ancora ben evidenti anche se col tempo un po' smozzicate, che erano contornate da un fossato. Racchiudono un piccolo borgo di pianta rettangolare, diviso da due strade perpendicolari, con abitazioni, tre chiese, il castello, la rocchetta. Rivolto verso nord, si affaccia sull'antico letto del Po. Ha pianta a forma di U ed è il risultato di ampliamenti del mastio costruito nel XIII secolo su una preesistente torre longobarda. Ampliato e trasformato in residenza signorile dai conti Zanardi Landi è dotato di un parco racchiuso all'interno delle mura. Il corpo di fabbrica è affiancato da una torretta di segnalezione.

LA CHIESA PARROCCHIALE
La parrocchia esisteva già nel 1200, ma la documentazione di archivio parte dal 1572, poiché quella anteriore a tale data fu distrutta da un incendio. Il tempio, dedicato a S.Maria Assunta, ha subito molte trasformazioni; il preesistente risaliva al Sec. XVI ed era a tre navate con volte ad archi a tutto sesto. L'attuale facciata, in cotto e rivestimento di cemento in finto marmo, fu realizzata nel decennio 1950-1960. L'appesantimento della facciata favorì il crollo del tetto della navata laterale sinistra il 22 maggio 1964.
Oggi la chiesa presenta tre caratteri stilistici discontinui:
-facciata in stile novecento
-la navata moderna
-l'abside neo-rinascimentale.

IL SANTUARIO DI CARAVAGGIO
Terra tipicamente mariana quella sarmatese! Nelle sue chiese parrocchiali si trovano le radici longobarde: di Sarmato dedicata a S.Maria Assunta, di Veratto, antica Caifango, dedicata a S.Maria di Troja prima e a S.Maria Nascente poi e di Agazzino dedicata a S.Maria della Cintura. Non a caso in questo contesto sorse, nel XVIII Sec., il più antico santuario mariano della Bassa Valtidone, dedicato alla Beata Vergine di Caravaggio, lungo la provinciale per Borgonovo Val Tidone. Nell'abside è conservato un affresco della seconda metà del XVIII secolo, di autore ignoto che rappresenta l'apparizione. L'opera é particolarmente suggestiva, anche se risponde a stretti canoni devozionali popolari. La Vergine è rappresentata in atto benedicente, mentre Giovannetta è inginocchiata in preghiera. Alle loro spalle sono raffigurate il castello di Sarmato, il primitivo edificio del santuario di Caravaggio ed il fabbricato dove ebbe inizio questa devozione, probabilmente un mulino. Trattasi di un documento di notevole importanza storica, sia perché è tra le le più antiche immagini della Madonna di Caravaggio, sia per i riferimenti ambientali.

LE PORTE
Tre sono gli accessi al borgo protetti da costruzioni difensive. L'ingresso principale è a sud, protetto da un rivellino merlato con due archi, uno per il passaggio pedonale e l'altro, a sesto acuto, per quello carrabile che erano dotati di ponte levatoio. Gli altri due accessi fortificati si trovano uno ad est, ospita il municipio, e l'altro ad ovest chiamato la rocchetta.

All'ingresso del borgo vi è una piccola costruzione chiamata il casino, era l'antico ospitale dei pellegrini che transitavano sulla via Francigena. Costruito sull'incrocio tra la via Romea e la strada che conduce al Po dove, in località Veratto, vi era il porto che traghettava i pellegrini in alternativa al Guado di Sigerico nella vicina Calendasco.

DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 2.589 (M 1.289, F 1.300)
Densità per Kmq: 96,0

CAP 29010
Prefisso Telefonico 0523
Codice Istat 033042
Codice Catastale I434

Denominazione Abitanti sarmatesi
Santo Patrono San Rocco
Festa Patronale 16 agosto

Numero Famiglie 1.075
Numero Abitazioni 1.266

Il Comune di Sarmato fa parte di:
Regione Agraria n. 5 - Pianura di Piacenza

Comuni Confinanti
Borgonovo Val Tidone, Castel San Giovanni, Rottofreno.

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TENUTA PERNICE - MARIA POGGI AZZALI - Borgonovo Val Tidone (PC)