Sant'Ilario
d'Enza è un comune della provincia di Reggio
Emilia.
ETIMOLOGIA
Sant'Ilario d'Enza era anticamente chiamata SantEulalia,
che è il titolo della Chiesa parrocchiale ;
il nome si tramutò in SantIlario, probabilmente
per la presenza dell'Hospitale S.Hilarii, luogo di
riposo e ristoro per i pellegrini che percorrevano
l'antica Via Emilia. Il nome Sant'Ilario compare per
la prima volta in un documento ufficiale nel 1714,
anche se si ritrova già nella "Chronica"
di Parma di fra' Salimbene nel 1233. Il Comune di
Sant'Ilario assunse al denominazione attuale nel 1862
quando, su richiesta del Governatore dell'Emilia,
il Consiglio comunale deliberò di unire alla
denominazione Sant'Ilario la specificazione "d'Enza",
attraverso la quale il luogo poteva essere immediatamente
individuato e distinto dagli omonimi.
ORIGINI
E STORIA
Nel periodo dellimpero romano il luogo dove
sorge ora SantIlario dEnza era con buona
probabilità un borgo della città di
Tannetum, ciò è suffragato dalla presenza
di numerose tombe romane, scoperte specialmente nella
seconda metà del dicannovesimo secolo. Con
la caduta dellimpero romano nella zona si stabilirono
popolazioni di origine barbara, come testimonia la
lapide sepolcrale di Mavarta (databile
tra il 487 e il 510 d.C.), scritta in caratteri barbarici;
successivamente fu la volta delle popolazioni di origine
longobarda, come testimoniato da diversi reperti archeologici
rinvenuti nel territorio santilariese. Fu poi la volta
delle popolazioni franche (VIII IX secolo)
e ungare (X secolo). In periodo carolingio (774-814)
la pieve di SantEulalia era sicuramente posta
sotto la Diocesi di Parma insieme a Campegine, Gaida,
Calerno, parte di Cavriago, Bibbiano e Barco. Cessato
il periodo ungarico la popolazione era ritornata ad
una attività più costante, ma è
nei secoli XI, XII e XIII che la via Emilia vede aumentare
i traffici ed è in questo periodo che vengono
costruiti diversi hospitali, trai i quali
quello che diede il nome a SantIlario. In quegli
anni SantEulalia appartenne prima al contado,
poi al Ducato di Parma ed era un comunello dipendente
dalla giurisdizione di Montecchio. Dal 1349 al 1403
Montecchio e le sue ville furono concesse dai Visconti
al capitano di ventura Alberico da Barbiano; nel 1404
Montecchio e i suo territori vennero ceduti ad Ottobono
Terzi. Alla sua morte i domini passarono sotto la
signoria degli Estensi, poi SantEulalia tornò
al Ducato di Parma e solo nel 1428 passò definitivamente
agli Estensi e precisamente come parte del Marchesato
di Montecchio. Il dominio estense, seppur con alterne
vicende, permase fino al 1796, cioè fino alladesione
alla Repubblica reggiana di SantIlario e Calerno,
che si staccarono da Montecchio costituendosi in libero
comune. Di conseguenza nel 1797 SantIlario era
parte del Dipartimento del Crostolo della Repubblica
Cispadana. Al Comune di SantIlario erano annesse
le frazioni di Calerno e Gaida. Il periodo successivo
fu ancora una volta convulso a causa delle guerre
napoleoniche, vi fu un breve ritorno degli estensi
ed infine con la creazione nel 1800 della Repubblica
Italiana da parte di Napoleone, poi trasformatasi
nel 1805 in Regno dItalia. Nel Regno dItalia
napoleonico SantIlario era comune autonomo.
Nel 1814 il Comune comprendeva SantIlario, Calerno,
Gaida, Taneto e Martorano. Nel 1815 con la restaurazione
tornarono gli Estensi ma SantIlario rimase comune
autonomo sino al 1 gennaio 1828, quando in seguito
ad una riorganizzazione amministrativa fu riunito
a Montecchio. Nel 1859 la vittoria dei franco-piemontesi
a Magenta mise definitivamente termine al dominio
estense e vi fu ladesione al Regno di Sardegna,
infine, con decorrenza dal 1° gennaio 1860 il
dittatore Farini elevò Sant'Ilario a comune
autonomo unendovi la villa di Calerno. Il 23 marzo
1860 si riunì per la prima volta il Consiglio
comunale di SantIlario presieduto dal Sindaco
Gasparotti Andrea.
EDIFICI
RELIGIOSI
Chiesa di Sant'Eulalia