San Felice sul Panaro
Emilia Romagna

San Felice sul Panaro è un comune di 11 135 abitanti della provincia di Modena, situato nella bassa pianura modenese a circa 35 km dal capoluogo ed a pochi chilometri dai comuni limitrofi Mirandola e Finale Emilia. Fa parte dell'Unione Comuni Modenesi Area Nord. Nonostante l'appellativo, in realtà il territorio comunale non è di fatto attraversato dal fiume Panaro, che bagna invece i comuni limitrofi di Camposanto e Finale Emilia. L'economia di San Felice sul Panaro è basata sull'allevamento, la filiera agroindustriale (salumifici, industria molitoria), l'indotto del settore biomedicale ed i servizi. L’economia locale non ha abbandonato l’agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno: si producono cereali (in particolare frumento e mais), ortaggi, foraggi, uva e frutta. Famoso è il Salame di San Felice, prodotto D.O.P. locale.San Felice ospita la sede della Banca Popolare di San Felice sul Panaro, una delle principali banche locali della regione Emilia-Romagna, che dal 2009 ha assunto la denominazione di San Felice 1893 Banca Popolare.Inoltre annovera tra le strutture sociali una casa di riposo. Numerosi gli impianti sportivi, che vantano anche una Scuola di Volo con un locale Campo Volo ed Aero Club. La cittadina acquistò importanza dopo l'inaugurazione della Stazione sulla linea ferroviaria tra Bologna ed il Brennero, che facilitò l'interscambio commerciale della "Bassa" modenese.
Negli anni novanta è stato iniziato il raddoppio di questa importante tratta ferroviaria: San Felice sul Panaro è stata collegata con doppio binario a Bologna il 31 marzo 2007. San Felice fa parte dell'Unione dei comuni modenesi dell'Area Nord della provincia di Modena. L'Unione è composta dai comuni di Camposanto, Cavezzo, Concordia sulla Secchia, Finale Emilia, Medolla (Sede amministrativa dell'unione), Mirandola, San Possidonio, San Prospero e San Felice sul Panaro.

DA VEDERE
La Rocca Estense è il principale monumento di San Felice. Caratterizzata dalla tipica pianta quadrilatera e da quattro torri angolari, fu costruita tra il 1332 ed il 1340 su ordine del marchese Obizzo III d'Este. Nel secolo successivo, fu restaurata e ulteriormente fortificata su ordine del marchese Niccolò III d'Este, che incaricò dei lavori il famoso architetto militare Bartolino da Novara. La rocca è stata gravemente danneggiata dal terremoto del 20 maggio 2012. Il Teatro comunale, in stile liberty, fu costruito nel 1907 e successivamente completamente trasformato nel 1924: oggetto di importanti restauri, ha recentemente ripreso la propria funzione di teatro e sala cinematografica. La Chiesa arcipretale, eretta in epoca medievale e successivamente ricostruita nel 1700 in seguito ad un incendio, accoglie al suo interno numerose opere pittoriche e scultoree, fra le quali spicca un pregevole trittico cinquecentesco, opera di Bernardino Loschi, che raffigura l'Incoronazione della Vergine, San Geminiano, San Felice e, nella lunetta, la Deposizione. È stata completamente distrutta dal terremoto del 20 maggio 2012, insieme a tutte le altre chiese più piccole del paese.

MANIFESTAZIONI
La pluricentenaria Fiera di settembre, che si svolge tra la fine di agosto e l'inizio di settembre.

La Biennale d'Arte Roncaglia, intitolata al sanfeliciano Aldo Roncaglia, artista poliedrico, musicista, architetto e pittore, nata come "Premio Roncaglia" negli anni '50 e che dal 1964 è diventata "Biennale".

Notevole importanza per l'intera bassa modenese ha il "mercato settimanale" di San Felice, che si svolge il lunedì e il venerdì.

Magico carnevale
Nel mese di marzo si svolge la manifestazione Magico. Nato nel 2003 come concorso fotografico con organizzazione a cura del BFI e come sfilata di carnevale, Magico è diventato, con il passare degli anni, una delle principali iniziative culturali della Bassa e della provincia di Modena in generale.
L'edizione 2009, dal titolo Guerra e pace, è stata diretta da Mario Lasalandra ed ha attirato oltre 2.000 fotografi giunti da tutta Italia. Magico rompe gli schemi tradizionali del Carnevale ed è principalmente una brillante rappresentazione teatrale di strada, interpretata da figuranti non professionisti.
L'edizione 2010 ha avuto come tema Marionette, fantocci, burattini ed ha fatto registrare un ottimo successo di pubblico, replicato anche nell'edizione 2011 intitolata Viva l'Italia in occasione del 150º anniversario dell'unità nazionale, mentre l'edizione che si è svolta nel marzo del 2012 è stata intitolata Santi e miracoli.

ORIGINI E CENNI STORICI
I primi insediamenti nella zona, che anticamente fu paludosa e boscosa, risalgono alla cultura delle terramare. In epoca romana, iniziarono i primi lavori di bonifica e di trasformazione del territorio, proseguiti poi successivamente ed in particolare nell'VIII secolo in modo sistematico ad opera dei monaci dell'Abbazia di Nonantola. Un documento dell'anno 927 cita il villaggio fortificato di San Felice ("Castellum Sancti Felicis") e questa viene ad essere la prima menzione del toponimo, che solo dopo l'Unità d'Italia, ha assunto l'appellativo di "sul Panaro" per essere distinto da altri omonimi comuni dello Stato italiano. Con le invasioni barbariche, fu eretto a scopo difensivo un fortilizio che, con il passare del tempo, venne in seguito trasformato in un vero e proprio castello, dotato di una cinta muraria e di un fossato. Tale castello divenne poi feudo di Matilde di Canossa durante la lotta per le investiture ed in seguito le sorti del borgo furono per molto tempo legate in maniera alterna al dominio degli Este ed a quello dei Pio, signori di Carpi. La cittadina, divenuta poi caposaldo di frontiera del Ducato di Modena, fu devastata durante il Rinascimento da invasori spagnoli e francesi. In quei secoli si sviluppò il "Sanfeliciano", che fa parte del dialetto mirandolese e che è tuttora parlato dalla maggioranza dei Sanfeliciani (anche se l'italiano lo sta sostituendo negli ultimi decenni, specialmente tra i giovani). Con l'Unità d'Italia, San Felice registrò una notevole crescita come centro commerciale ed agricolo della "Bassa" modenese. Dopo la seconda guerra mondiale (che arrecò alcuni danni) ha avuto un notevole sviluppo come centro agricolo-industriale della "Bassa" emiliana. Il comune ha subito alcuni rilevanti danni a seguito del terremoto del 20 maggio 2012. Più colpite le attività produttive e i beni artistici, mentre l'edilizia abitativa ha resistito abbastanza bene.

DATI RIEPILOGATIVI

In aggiornamento

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