Rottofreno
è un comune della provincia di Piacenza. Il
comune, posto nella Pianura Padana, è circondato
dai fiumi Po a nord e Trebbia a est, dal
torrente Tidone a ovest.
ETIMOLOGIA
La denominazione del comune è piuttosto singolare
e suscita, talvolta, qualche ilarità. Nonostante
la particolarità, l'origine del nome Rottofreno
non è del tutto chiara. La tradizione vuole
che la toponomastica del luogo derivi dalle imprese
del generale cartaginese Annibale, il quale, durante
un'incursione militare nel corso della seconda guerra
punica, e più precisamente della battaglia
della Trebbia, fu costretto a fermarsi in questo povero
villaggio a causa della rottura del morso ("freno"
appunto) del suo cavallo. Questa versione storica
ha trovato pieno accreditamento tra la popolazione
al punto che l'odierno stemma comunale riproduce la
testa di un cavallo grigio con il "freno"
rotto. In realtà, studi più seri hanno
rivelato come il toponimo abbia le sue radici nelle
antiche lingue germaniche e, presumibilmente, nel
nome composto di "roth-fried", traducibile
come "amico della gloria", ovvero "amico
della pace". Il nome sarebbe poi stato storpiato
nella pronuncia e nella trascrizione longobarda per
giungere, infine, alla latinizzazione in "Rottofridus".
SAN
NICOLO' A TREBBIA
Al territorio comunale di Rottofreno sono stati amministrativamente
annessi i centri abitati di San Nicolò a Trebbia,
Sant'Imento e Centora. San
Nicolò a Trebbia è divenuto, soprattutto
nell'ultimo decennio, il centro abitato più
popoloso ed importante dell'intero territorio comunale.
Il forte sviluppo è certamente dovuto alla
sua vicinanza alla cinta cittadina di Piacenza, da
cui è separato dal ponte della SS9 "Emilia
Pavese" sul fiume Trebbia. L'origine di San Nicolò
è abbastanza incerta e i primi "scritti"
risalgono al periodo dell'Alto Medioevo quando, in
questo luogo, erano presenti due "hospitali"
(il primo presso l'attuale chiesa parrochiale dedicata
a San Nicola di Bari, il secondo presso la località
"La Noce") per i pellegrini che si recavano
a Roma percorrendo la Via Francigena. Le prime notizie
di Sant'Imento (che molta toponomastica, anche ufficiale,
insiste nel trascrivere nella maniera corretta "Santimento",
senza l'apostrofo) risalgono al XIII secolo e riguardano
alcune informazioni circa il sistema di fortificazioni
del suo castello. Di particolare pregio architettonico
è la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista,
chiaro esempio di arte barocca, realizzata nel 1690
su una preesistente costruzione sacra del 1290. Centora
è la frazione più piccola del comune
di Rottofreno e le sue poche abitazioni sono sorte
intorno alla chiesa della Madonna della Neve (originariamente
consacrata a San Bartolomeo). Il luogo di culto risulterebbe
essere stato edificato nei primi dell'800 a favore
dei contadini che lavoravano i campi ed ospitò
dapprima i monaci Benedettini di San Sisto e poi gli
Olivetani del monastero di San Sepolcro di Piacenza.
ORIGINI
E CENNI STORICI
Sono poche le documentazioni riguardo la sua origine,
di certo abitato prima dai Celti e poi dai Romani.
La leggenda vuole che qui si ruppe il freno dell'elefante
di Annibale, da cui, si dice, deriva il curioso nome
del paese. Nel 1412 fu feudo dei Visconti e in seguito
degli Arcelli. Importante piazzaforte nel XVII secolo,
oggi l'abitato non conserva piùtracce delle
imponenti difese a perimetro stellare volute dagli
Spagnoli nel 1636. Deriva dal nome germanico di persona
Hrodfrid o longobardo Hrotfrid. Secondo una leggenda
il nome deriva dall'episodio in cui il cavallo di
Annibale avrebbe "rotto" il "freno"
prendendo la mano al padrone. La denominazione del
comune è piuttosto singolare e suscita, talvolta,
qualche ilarità. Nonostante la particolarità,
l'origine del nome Rottofreno non è del tutto
chiara. La tradizione vuole che la toponomastica del
luogo derivi dalle imprese del generale cartaginese
Annibale, il quale, durante un'incursione militare
nel corso della seconda guerra punica, e più
precisamente della battaglia della Trebbia, fu costretto
a fermarsi in questo povero villaggio a causa della
rottura del morso del suo cavallo. Il nome sarebbe
poi stato storpiato nella pronuncia e nella trascrizione
longobarda per giungere, infine, alla latinizzazione
in Rottofridus. Al territorio comunale del paese di
Rottofreno sono stati amministrativamente annessi
i centri abitati di San Nicolò a Trebbia, di
Sant'Imento e di Centora.