Pavullo
nel Frignano è un comune di 17.445 abitanti dell'Emilia-Romagna,
in provincia di Modena. Posta nel centro di un altopiano
circondato da crinali di diversa altezza su cui dominano
le alture di Montecuccolo e Gaiato, è situata sulle
colline che fanno da spartiacque tra le valli dei fiumi
Panaro e Secchia, a sud del capoluogo. Il clima varia in
base alle stagioni d'inverno si raggiungono picchi di anche
10 gradi sotto zero, d'estate invece si possono raggiungere
anche 30 gradi, invece l'autunno e la primavera sono caratterizzate
da piogge. Pavullo è sede di un Ospedale distrettuale,
di una base dell'elisoccorso del Soccorso alpino Emilia-Romagna
e anche di un distaccamento di vigili del fuoco permanenti.
Da febbraio 2011 è presente anche un Gruppo Pionieri
C.R.I., i Giovani della Croce Rossa Italiana. Dispone anche
di una caserma di carabinieri, vigili urbani e polizia stradale.
La vocazione agricola della zona dà una discreta
produzione di ortaggi, frutta, uva da vino, cereali e foraggi
e fa del paese il maggiore mercato agricolo dell'Appennino
Modenese. Oltre l'allevamento e le tradizionali industrie
alimentari, nei passati decenni hanno avuto un certo sviluppo
anche le industrie della ceramica, della maglieria e del
legno. È frequentato come località di villeggiatura
estiva. Da visitare l'Orto botanico di flora appenninica
e medicinale e la Riserva naturalistica di Sassoguidano,
ove è possibile praticare birdwatching.
ETIMOLOGIA
Il nome Pavullo deriva da paule o "palude", la
palude nei pressi della quale sorgeva e che rimane in piccola
parte ancora visibile al limitare dell'abitato verso sud.
DA
VEDERE
Arroccato su una delle colline che circondano la cittadina,
il Castello di Montecuccolo sovrasta il piccolo borgo medioevale
omonimo, dove spicca la bella chiesa di S. Lorenzo, costruita
nel 1577. Il castello, pur se parzialmente danneggiato,
conserva ben visibili le caratteristiche dell'impianto originario.
Qui nacque Raimondo Montecuccoli, famoso scrittore e condottiero
che, al comando delle truppe asburgiche, respinse l'avanzata
dei turchi verso Vienna. Grazie ad una serie di restauri,
è stato possibile restituirne l'uso al pubblico ed
è ora sede del CEM (Centro Museale Montecuccoli)
con il Museo naturalistico del Frignano "Ferruccio
Minghelli" e la raccolta d'arte "Gino Covili".
La chiesa Plebana di San Giovanni Battista di Renno, risale
al VIII IX secolo. Poste sulle colline a coronamento
difensivo dell'abitato di Pavullo, degne di nota sono anche
la torre di Gaiato, a pianta quadrata, e la torre di Lavacchio,
circondata da case contraddistinte dai cosiddetti murales,
dipinti contemporanei che ne ricoprono la facciata e danno
al borgo un aspetto molto pittoresco. Nella frazione di
Coscogno è possibile ammirare la pieve del XVII secolo,
creata dal rimaneggiamento delle precedente pieve risalente
al VI - VIII secolo di cui però rimane ancora visibile
il portale. Di particolare importanza storico-artistica
il Ponte di Olina costruito nel 1522, che attraversa il
fiume Scoltenna nei pressi dell'omonima frazione, e la Chiesa
di Olina. Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali,
mediante le Soprintendenze di Modena e Bologna, ha inserito
la chiesa di Olina nella IV settimana della cultura quale
eccellente esempio di Seicento appenninico,
e ne ha curato un testo.
ENOGASTRONOMIA
È nota per pane, più erta della classica piadina
romagnola, detta "crescentina" di Pavullo. Le
crescentine si cuociono con le tigelle che sono dischi di
terra refrattaria del diametro di circa 12 cm per 2 cm di
spessore. La pasta delle crescentine o crescente da cruda
è di 10 cm per 1 cm circa. Si fanno scaldare fin
quasi al rosso le tigelle nel camino, poi con l'aiuto del
"tiglarol" che è uno strumento in legno
che serve a tenere dritta la pila, si alternano una tigella,
una crescenta, una tigella, ecc fino a creare una pila di
30 cm circa. Si deve fare attenzione a non bruciare la pasta
con le tigelle troppo calde. Per questo si striscia sulla
tigella un po' di pasta, se lascia un segno bruciato è
troppo calda se bianco troppo fredda, si può mitigare
la temperatura inserendo una foglia di castagno tra tigella
e pasta. Una volta raggiunta la cottura, quando la tigella
ha trasmesso tutto il calore alla crescenta, si tolgono
le crescente dal tiglarol e si mettono a "passare"
sotto la cenere. Questo metodo di cottura, antico ma faticoso,
è stato soppiantato a scapito però della qualità
dalle cottole, piastre di ferro circa 3035 cm da scaldare
sul gas, o da altri strumenti elettrici o stampi in alluminio.
Le crescente si mangiano tagliate a metà e condite
con un battuto di lardo insaporito con aglio e rosmarino,
sfarinate con parmigiano grattugiato; con cacciatora di
pollo o coniglio, salumi, formaggi. Originaria del Frignano
la crescentina è stata scoperta negli anni sessanta
dai modenesi che venivano in villeggiatura sull'appennino.
Non conoscendo né la tigella né la crescentina
ne hanno scambiato il nome, come quelli che chiamano la
polenta "paiolo".
MANIFESTAZIONI
Oltre al tradizionale mercato del sabato, nella cittadina
ha luogo da alcuni anni un frequentato mercatino d'antiquariato
mensile (prima domenica del mese). Durante i mesi estivi
si tengono inoltre un mercato serale settimanale il martedì,
e un mercato settimanale dei prodotti da agricoltura biologica
(ogni martedì) e artigianato artistico (seconda domenica
del mese). A Pavullo si svolge anche la Fiera dell'economia
montana del Frignano (ogni 2 anni a Giugno).
PERSONAGGI
FAMOSI
Raimondo Montecuccoli, condottiero
Irma Marchiani, partigiana
Mario Ricci, politico e partigiano
Vico Faggi, partigiano, magistrato e drammaturgo
Ludwig Fréderic Teichfuss, pioniere del volo a vela
e costruttore aeronautico
Luca Toni, calciatore
LOCALITA'
E FRAZIONI
Benedello
La frazione di Benedello si trova a 6,5 km dal capoluogo,
in direzione nord-est. È situata in zona prevalentemente
rocciosa. Il nome deriva, molto probabilmente, dal termine
medioevale "Benedictus", infatti anche Benedello
faceva parte del Castrum Feronianum.
Camatta
La frazione di Camatta, Cà Màta in dialetto,
si trova a 7,5 km dal capoluogo ed è localizzata
su di un assolata costa della valle trasversale del Rio
San Michele a 695 m di altitudine.
Castagneto
La frazione di Castagneto si trova a 7 km dal capoluogo,
in direzione est. Il nome deriva dalla selva di castagni
che ancora la circonda.
Coscogno
La frazione di Coscogno si trova a 11 km dal capoluogo,
in direzione nord. Probabilmente di origine romana, la frazione
ha un'importante pieve, quella di sant'Apollinare, risalente
all'anno 996.
Crocette
La frazione di Crocette si trova a 3,5 km dal capoluogo,
in direzione nord-est sulla strada che porta a Benedello
Frassineti
La frazione di Frassineti si trova a 8 km dal capoluogo,
in direzione ovest ed è attraversata dalla provinciale
per Polinago
Gaiato
La frazione di Gaiato si trova a 8 km dal capoluogo, in
direzione sud, a 926 m di altitudine. Lantica torre
di Gaiato, unica testimonianza rimasta di un importante
castello, fu costruita sulla sommità di un monte
dalla singolare forma conica e rappresenta il punto più
alto del territorio di Pavullo.
Iddiano
La frazione di Iddiano si trova a 7,5 km dal capoluogo,
in direzione nord-est, a 600 m di altitudine. Importante
la torre del XIII secolo, unica costruzione autentica dellantico
castello e la Chiesa di san Michele che ha anchessa
unorigine molto antica.
Miceno
La frazione di Miceno si trova a 3 km dal capoluogo, in
direzione est.
Montebonello
La frazione di Montebonello, borgo medioevale e Matildico,
si trova a meno di 9 km dal capoluogo e in direzione nord-ovest.
È un borgo di notevole interesse artistico e architettonico.
La chiesa tardo romanica di Montebonello è una delle
più preziose testimonianze di arte romanica minore.
All'interno della chiesa, risalente all' XI secolo, è
stato scoperto e recuperato un ciclo di affreschi, verosimilmente
risalenti al XIV e XV secolo. Coperti di calce posta forse
in occasione di una pestilenza, se ne perse memoria tanto
che sono stati riscoperti solo nel 1979. Da Montebonello,
dal borgo Matildico collocato a 752 m s.l.m., si ammirano
le cime dell'appennino che in lontananza lo circondano.
Un borgo dal profilo caratteristico del medioevo con un
campanile ottocentesco e una antica torre trecentesca, residuo
di un castello medioevale. Nella piazza insistono immobili
recentemente ristrutturati e, sotto il portico in legno,
si trovano ancora una colonna e due capitelli bizantini,
testimonianza di una antica presenza di edifici di pregio.
Nella borgata rurale posta sulla sella che separa a nord
il pasese dal bosco è possibile ammirare un metato
(essiccatoio per le castagne) datato 1839 e perfettamente
conservato.
Montecuccolo
La frazione di Montecuccolo si trova a 4,5 km dal capoluogo,
in direzione sud. Il borgo fu, tra i secoli XI e XII, sede
del potere militare e amministrativo del Frignano, residenza
della famiglia Montecuccoli. Ha mantenuto il suo aspetto
medioevale con la chiesetta di san Lorenzo del 1577 e le
case ammucchiate ai piedi del castello. Montecuccolo è
una tappa obbligata nella visita del territorio del Frignano.
Nel 2009 il castello è stato completamente ristrutturato
e la riapertura al pubblico è prevista per il mese
di luglio.
Montorso
La frazione di Montorso si trova a 5 km dal capoluogo, in
direzione sud-est; ridente paesino della montagna, si divide
in Montorso di Sopra e Montorso di Sotto, dove sono situati
la chiesa da poco ristrutturata, i campi di calcetto e beach
volley.
Monzone
La frazione di Monzone si trova a 10 km dal capoluogo, in
direzione ovest. Il suo centro storico lascia ancora oggi
trasparire le tracce di unantica struttura fortificata,
più volte rimaneggiata a causa dei drammatici eventi
bellici subiti. Negli antichi documenti il castello di Monzone,
ora scomparso, è annoverato fra le rocche più
munite del Frignano.
Niviano
La frazione di Niviano, Galina Morta in dialetto, si trova
a 6 km dal capoluogo, in direzione sud-est.
Olina
Olina è situata a 9,5 km a sud-ovest del capoluogo,
a 600 m di altitudine. Il nome del paese, Olina, deriva
dal toponimo "Aulina", da "aula", ovvero
luogo libero, aperto, arioso. Le caratteristiche specifiche
e le qualità più note del suo territorio sono,
infatti, il clima mite e la fertilità e nelle vicinanze
si trovano molti vigneti.
Querciagrossa
La frazione di Querciagrossa è situata nelle seguenti
coordinate - latitudine : 44° 18' 46" 44 - longitudine
: 10° 49' 53" 4 -. Dal comune di Pavullo Nel Frignano
cui essa appartiene dista 2,22 chilometri in direzione sud
, sorge a 711 metri sul livello del mare e vi risiedono
284 abitanti .
Piantacroce
La frazione di Piantacroce appartiene al comune di Pavullo
Nel Frignano, in provincia di Modena, nella regione Emilia-Romagna.
La frazione di Piantacroce dista 3,67 chilometri dal medesimo
comune di Pavullo Nel Frignano cui essa appartiene. Nella
frazione di Piantacroce risiedono 145 abitanti e sorge a
757 metri sul livello del mare.
Renno
La frazione di Renno si trova a 6 km dal capoluogo, in direzione
sud. Importante la Chiesa Plebana di san Giovanni Battista
di Renno, che è lattuale chiesa parrocchiale
il cui restauro, del 1872, ha inciso pesantemente sullaspetto
esterno. Il suo portale infatti è stato sostituito
e sono stati aperti finestroni nella facciata e nellabside.
È una delle più artistiche pievi della montagna
modenese.
Sant'Antonio
Si trova a 5 km dal capoluogo in direzione nord sulla Via
Giardini in posizione molto interessante e panoramica; è
una zona industriale e residenziale, in cui è presente
anche una scuola elementare e materna.
Sassoguidano
La frazione di Sassoguidano si trova a 7,5 km dal capoluogo,
in direzione est, a 750 m di altitudine ed è sede
di un'importante riserva naturale
Verica
La frazione di Verica si trova a 9,5 km dal capoluogo, in
direzione est. 580 mt sul livello del mare.
ORIGINI
E CENNI STORICI
Inizialmente interessata da insediamenti di Liguri Friniates
e Celti, la zona è stata in seguito conquistata dai
Romani che realizzarono in questi luoghi un vero e proprio
accampamento militare, mantenendo l'organizzazione del territorio
preesistente. È quindi plausibile che proprio da
tale struttura difensiva romana derivi la struttura difensiva
alto medievale conosciuta con il nome di Castrum Feronianum.
Il Castrum Feronianum aveva il suo fulcro a Poggiocastro,
il colle fortificato più alto, e comprendeva tutto
l'attuale Frignano. Nei secoli XII, XIII e XIV l'organizzazione
delle pievi, dove l'organizzazione civile del territorio
coincideva con quella religiosa, sostituì l'organizzazione
di stampo militare. Il centro amministrativo dell'intero
territorio del Frignano fu per molti secoli, almeno fino
al XV, il Castello di Montecuccolo. La Costruzione di tale
edificio risale probabilmente al XII secolo.
Elemento di grande importanza nello sviluppo del territorio
sono state anche le numerose vie che collegavano l'Emilia
alla Toscana. Tra queste, di particolare importanza furono
la Via Vandelli e dalla via Giardini, che diedero impulso
allo sviluppo economico e urbanistico di Pavullo nel XVIII
secolo. Come conseguenza di ciò, nel 1832 il duca
Francesco IV designò Pavullo quale capoluogo del
Frignano assegnandogli come stemma l'antica aquila del Frignano,
e promosse la costruzione di un palazzo da destinare a propria
residenza all'interno del parco che si trova a nord dell'abitato,
che venne progettato come complemento del Palazzo Ducale
e sistemato "all'inglese". Tra le varie specie
botaniche autoctone ed esotiche presenti in tale parco,
spicca un cedro del libano di dimensioni imponenti, soprannominato
il Pinone che, insieme al Castello di Montecuccolo, è
il simbolo della cittadina. Il Palazzo è un edificio
neoclassico a tre piani con scalone a doppia rampa all'interno
del quale hanno sede la Biblioteca Comunale "Giovanni
Santini" con la fonoteca, la Galleria d'Arte Contemporanea,
la Galleria dei Sotterranei, il coro "Raimondo Montecuccoli",
gli Assessorati alla Cultura, Turismo e Sport ed il Tribunale.
Dopo l'unità d'Italia, nello stesso territorio del
Comune Federale Frignanese medioevale e della Provincia
Estense del Frignano (1832 - 1859), verranno creati il Circondario
e la Sottoprefettura di Pavullo (1589 - 1926). Durante la
seconda guerra mondiale Pavullo fu bombardata dagli americani
che distrussero l'ospedale, uccidendo numerose suore che
vi lavoravano e i pazienti (in seguito gli americani si
difesero dalle accuse rispondendo che credevano fosse un
presidio militare tedesco), la chiesa di San Bartolomeo
e la torre del municipio; tutti questi edifici furono distrutti
e poi ricostruiti a fine guerra. La cittadina e le zone
circostanti si trovavano sulla Linea Gotica e rimasero fino
al 22 aprile 1945 oggetto di numerosi scontri che vedevano
i soldati tedeschi con a capo Albert Kesselring contro le
formazioni partigiane capitanate da Mario Ricci e gli alleati.
Pavullo è tra le Città decorate al Valor Militare
per la Guerra di Liberazione, in quanto insignita della
Croce di Guerra al Valor Militare per i sacrifici delle
sue popolazioni e per la sua attività nella lotta
partigiana durante la seconda guerra mondiale.