Nonantola
è un comune della provincia di Modena, situato
a 10 km circa da Modena in direzione di Ferrara, lungo
la via che è detta "Nonantolana".
Nonantola è tra le Città decorate al
Valor Militare per la Guerra di Liberazione, essendo
stata insignita della Croce di Guerra al Valor Militare
per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua
attività nella lotta partigiana durante la
seconda guerra mondiale.
DA
VEDERE
Il centro di Nonantola conserva numerose tracce del
passato medievale, tra le quali le due torri dette
"dei modenesi" e "dei bolognesi"
e la Pieve di S. Michele Arcangelo, risalente al IX
secolo. Ma la principale gloria di Nonantola è
senza dubbio l'Abbazia di San Silvestro, la cui basilica
è monumento romanico innalzato a partire dall'VIII
secolo quale parte del monastero benedettino. Del
monastero romanico si sono conservati anche frammenti
di affreschi nella sala identificata come refettorio.
Le decorazioni del portale, tra le quali i due leoni
stilofori e una serie di formelle di marmo attribuite
ad allievi di Wiligelmo, rivelano l'influenza esercitata
dall'esempio del Duomo di Modena. Particolarmente
suggestiva è la cripta, sostenuta da 86 sottili
colone adornate con capitelli di stili diversi. Tradizionalmente
costituita quale abbatia nullius dal 1986 è
unita a Modena, formando l'Arcidiocesi di Modena-Nonantola.
L'abbazia aveva a partire dall'VIII secolo una grandissima
proprietà terriera che concedeva in enfiteusi
ai suoi contadini. Da questo nacque un singolarissimo
istituto di origine medioevale la partecipanza agraria
di Nonantola
CENNI
STORICI
Degno di particolare nota è l'episodio di Villa
Emma, villa del luogo nella quale venne ospitato ed
in seguito salvato un gruppo di un centinaio di ragazzi
ebrei orfani di origine tedesca. I ragazzi erano giunti
dai Balcani nel luglio del 1942 su iniziativa della
DELASEM (Delegazione Assistenza Emigranti Ebrei) e
del suo delegato bolognese Mario Finzi. Ospitati per
un anno legalmente "alla luce del sole",
i ragazzi e i loro accompagnatori avevano fraternizzato
con la popolazione locale, potendo godere in particolare
dell'amicizia del medico Giuseppe Moreali e dei sacerdoti
don Arrigo Beccari e don Ennio Tardini. Con l'8 settembre
1943 e l'occupazione tedesca, la situazione divenne
drammatica. Grazie al pronto intervento dei loro protettori
locali, in meno di 36 ore i ragazzi furono dispersi
in istituti religiosi o nascosti nelle famiglie di
Nonantola che li fecero passare per loro figli. Furono
infine fatti fuggire a piccoli gruppi in Svizzera
grazie a documenti falsi prodotti dal fabbro del paese
Primo Apparuti. Nonantola continuò ad essere
al centro di attività di resistenza per tutto
il periodo dell'occupazione tedesca. Don Arrigo Beccari
e don Ennio Tardini furono anche arrestati e duramente
interrogati in carcere. Per la loro azione, il 28
febbraio 1964, Giuseppe Moreali e Don Arrigo Beccari
Sanzio sono stati insigniti dell'onorificenza di giusti
tra le nazioni dall'Istituto Yad Vashem di Gerusalemme.
Oggi i "ragazzi di villa Emma" si ritrovano
ogni anno a Nonantola per ricordare questi eventi
e Villa Emma, per anni in stato di abbandono nel dopoguerra,
è divenuta la sede di una fondazione dedicata
alla pace tra i popoli.