Mordano
Emilia Romagna

Mordano è un comune della provincia di Bologna composto da due paesi: Mordano e Bubano.

ETIMOLOGIA
Deriva da un nome latino di persona non ben identificabile (forse Murdus) con l'aggiunta del suffisso -anus che indica possesso.

TEATRI
Il Teatro Stabile di Mordano ospita spettacoli di prosa e concerti; offre una rassegna di teatro in lingua romagnola.
Il Teatro parrocchiale di Bubano è gestito dalla compagnia "La quasi stabile", che organizza ogni anno una stagione di commedie in romagnolo.

MANIFESTAZIONI A MORDANO
Moretanum in Festa (il fine settimana in cui cade il 1º maggio);
Sagra dell’Agricoltura (tra fine maggio e giugno), dal 1982. Simbolo della manifestazione è l'«Aratro d'oro», premio che viene assegnato a personalità del mondo dello sport, della cultura, dell’economia;
Palio dei Borghi (a conclusione della Sagra), dal 1981;
Festa del Santo Patrono;

MANIFESTAZIONI A BUBANO
Palio dei Torrioni (3a settimana di giugno), dal 1997: rievocazione storica della presenza di Caterina Sforza;
Festa della Primavera, con la Sagra degli Aquiloni;
Festa del Santo Patrono.

MANIFESTAZIONI A CHIAVICA
Rock a tutta birra (la seconda settimana di settembre).

DA VEDERE
Le «torri gemelle»
Si possono osservare all'entrata dell'abitato due belle torri, costruite negli anni ottanta del XIX secolo su progetto dell'ingegnere Giovanni Brusi, che prendono a modello le torri dell'arsenale di Venezia.

Chiesa parrocchiale
Dedicata a Sant'Eustachio, è stata ricostruita dopo le distruzioni della II Guerra Mondiale. All'interno, sull'altare maggiore, è affrescata una Madonna col Bambino del XVI secolo. Interessante il piccolo tabernacolo del Cristo morto, nella cappella maggiore, risalente al XV secolo, nonché la marmorea acquasantiera cinquecentesca.

Convento di San Francesco
Sotto l'edificio attuale esistono i resti di un antico convento, primo centro di culto cristiano della zona, costruito con tutta probabilità prima del Mille dai monaci benedettini. Il convento, intitolato a Sant'Anastasio, fu menzionato per la prima volta in una bolla di Papa Eugenio III nel 1145. Successivamente abbandonato dai benedettini, forse in séguito ad un’alluvione del vicino fiume Santerno, l'edificio cadde in disuso.
Nel 1478 fu però recuperato dai francescani, i quali lo ristrutturarono senza farne un vero e proprio convento. Oggi il complesso è di proprietà della Curia di Imola.

Monumento ai Carabinieri caduti
Il 29 maggio 2005, nel Parco donatori del sangue, è stato inaugurato un monumento bronzeo realizzato dal lughese Valentino Argelli. È una fusione in bronzo policromo alta m2,70 m per un diametro di 1,10 m per un peso di 12,50 quintali. Poggia su un basamento in pietra delle dimensioni di 1,00 m di altezza e 1,30 m di larghezza, ha quindi un'altezza totale di 3,70 m ed un peso totale di 28,50 quintali.
Il monumento raffigura alcune delle specialità dell’Arma pronte ad intervenire in ogni momento e luogo, inoltre rappresenta l'atto di sacrificio dei militari caduti, evidenziato dalla scritta, in rilievo, "Dove il senso del dovere si fonde con l'onore, l'orgoglio ed il sacrificio, lì c'è un Carabiniere!". Tutto è sormontato dalla Fiamma, simbolo dell'Arma.

Torrione sforzesco (a Bubano)
Risale ai tempi di Caterina Sforza la rocca di Bubano, che fu rinforzata alla fine del XV secolo. Dopo che ebbe persa la funzione difensiva, non fu mai oggetto di lavori di ristrutturazione ed andò progressivamente in rovina.
Oggi rimane integro solamente uno dei torrioni delle scuderie e una parte del maschio.
Oggi il torrione è oggetto di un piano di recupero, avviato nel dicembre 2011.

ORIGINI E CENNI STORICI
Nell'Italia bizantina il territorio ravennate era organizzato in "fondi" (dal latino ''fundus, podere) e "masse" (un insieme di fondi con almeno una chiesa parrocchiale). Nell'Alto Medioevo esisteva il fundus Bibani, un terreno boscoso in larga parte incolto. Nei secoli XI e XII, le bonifiche promosse dall'abbazia benedettina imolese di Santa Maria in Regola, originarono la massa Bibani. Le nuove terre coltivabili attirarono flussi di popolazione dalle zone circostanti; l'esito di questo processo fu la nascita del paese. Successivamente fu edificata la rocca. Nel 1494, anno della discesa dei francesi verso Napoli, il re Carlo VIII si diresse a Bubano per fare pressioni su Caterina Sforza, signora di Imola e di Forlì, affinché si unisse alla sua parte. Fu tentato l'assedio alla rocca, pensando di espugnarla in pochi giorni. Ma la resistenza, approntata con ogni mezzo, fece capire ai francesi che avrebbero preso la rocca con molto spargimento di sangue. Non persero tempo e continuarono la loro marcia verso Napoli. In tempi moderni il Comune di Bubano è stato aggregato a quello di Mordano. Per tutto l’alto Medioevo il feudo di Mordano fu oggetto di aspre contese tra Bologna e Imola (che dista solo 11 chilometri). Alla fine del Duecento Maghinardo Pagani si impossessò del feudo, che poi lasciò all’amico Matteo Ragnolo. Fu poi la volta, verso la metà del Trecento, dei Della Bordella di Imola. In seguito Mordano seguì la sorte di Imola, passando prima sotto i milanesi, poi i veneziani, i faentini e il nipote di Papa Sisto IV, Girolamo Riario. Alla morte di quest’ultimo, Mordano passò alla di lui vedova Caterina Sforza, che però non lo tenne a lungo. Nel 1494, infatti, lo dovette cedere ai francesi di Carlo VIII. Dal punto di vista giuridico, nel XV secolo Bubano e Mordano avevano lo status di «castelli» del distretto di Imola: rientravano nella giurisdizione della città. Entrambi erano governati da un giusdicente eletto dal Consiglio generale di Imola, che rimaneva in carica un anno. I castelli di Bubano e Mordano dovevano versare a Imola una quota (prestabilita) di imposte camerali, tuttavia amministravano liberamente le proprie entrate ed erano autonome nella redazione dei bilanci. Nei secoli successivi Mordano e Bubano rimasero a lungo sotto il governo della Chiesa, ma dovettero ritornare in mano straniera nel 1796, quando arrivarono in Romagna le truppe napoleoniche. Con la restaurazione del dominio pontificio, Mordano divenne sede di Podesteria soggetta al governo di Imola, nella Legazione di Ravenna. Dopo la fine dello Stato della Chiesa, il Governatore delle «Provincie provvisorie» Luigi Carlo Farini, il 27 dicembre 1859, ridefinì le circoscrizioni territoriali aggregando il Comune di Mordano alla Provincia di Bologna.

DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 4.661 (M 2.349, F 2.312)
Densità per Kmq: 216,5
Superficie: 21,53 Kmq

CAP 40027
Prefisso Telefonico 0542
Codice Istat 037045
Codice Catastale F718

Denominazione Abitanti mordanesi
Santo Patrono Sant'Eustachio
Festa Patronale 20 settembre
Giorno di Mercato Settimanale lunedì

Il Comune di Mordano fa parte di:
Regione Agraria n. 8 - Pianura dell'Idice e del Santerno
Associazione Intercomunale Cinque Castelli

Comuni Confinanti
Bagnara di Romagna (RA), Imola, Lugo (RA), Massa Lombarda (RA).

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