Monghidoro
Emilia Romagna

MAPPA INTERATTIVA

Monghidoro è un comune in provincia di Bologna. Molti dei residenti risiedono in frazioni e case sparse. È uno degli otto comuni membri della Comunità Montana Cinque Valli Bolognesi. L'altitudine del capoluogo è 841 m s.l.m., e all'interno del territorio comunale varia da un minimo di 400 m s.l.m. a nord, ad un massimo di 1229 metri slm sulla cima dell'Alpe, nella parte sud. Oltre a quanto indicato nella sezione Frazioni, il territorio presenta i seguenti luoghi di interesse culturale e naturalistico.

ETIMOLOGIA
Deriva dal latino mons Gothorum, ossia monte dei Goti, riferendosi alla popolazione che invase il luogo.

DA VEDERE
Chiostro della Cisterna - Rappresenta tutto ciò che resta del monastero olivetano del Ramazzotto. Recentemente restaurato, si può notare il doppio ordine conventuale del loggiato cinquecentesco, il pozzo centrale per l'estrazione dell'acqua piovana resa potabile da filtri di carbone e i due più piccoli pozzi laterali che servivano al riempimento della cisterna per l'approvvigionamento idrico. Chiesa di Santa Maria Assunta - Costruita tra il 1950 e 1951 su progetto dell'architetto Vignali e completata con la costruzione del campanile a base ottagonale realizzato esclusivamente in arenaria dagli scalpellini locali, terminato nel 1991. All'interno è presente la mostra di arte sacra nella sala Don Bosco. Inoltre sono presenti L'Immacolata tra i Santi Petroni e Dionigi (olio su tela, 1685) del Burrini e Madonna in trono col Bambino, (olio su rame, XVIII secolo). Quest'ultimo dipinto si ritiene fosse presente nella vecchia chiesa demolita durante la Seconda guerra mondiale. L'Alpe - È un'area di interesse naturalistico che si estende in una vasta porzione del territorio comunale sconfinando fino nella vicina Toscana. Si trova in una altitudine compresa tra gli 800 ed i 1290 metri di Monte Oggioli, il punto più alto dell'area. Tra i mammiferi sono facilmente osservabili lo scoiattolo, il ghiro, la lepre, il tasso, il capriolo, il cinghiale, la volpe e il cervo. È uno dei pochi luoghi dell'appennino settentrionale in cui è possibile osservare il tritone alpestre. Dalla cima del Monte Oggioli, nelle giornate limpide, si può ammirare un panorama che spazia dalle Alpi al Mare Adriatico. L'area è compresa tra i comuni di Monghidoro, San Benedetto Val di Sambro (BO) e Firenzuola (FI). Vi è anche un' area picnic, dotata di un piccolo parco divertimenti, che durante il Ferragosto ospita una sagra gastronomica. La Martina - Parco istituito dalla Provincia di Bologna. Ha una superficie di 155 ettari ed è proprietà del Comune di Monghidoro. Un tempo, quest'area era caratterizzata da prati, campi e boschi radi di querce. A partire dagli anni venti venne rimboschita con conifere quali il pino nero, il pino silvestre, l'abete bianco e il cipresso di Lawson.[7] Lungo uno dei sentieri del parco sono presenti i resti di un'antica miniera di rame. L'altitudine del parco varia dai 430 ai 774 metri di quota.[8] Nei pressi del Parco, a circa 770 m di altitudine, è posta l'omonima località che conta appena 8 abitanti residenti.

PERSONAGGI FAMOSI
Gianni Morandi (1944-), cantante, attore e conduttore televisivo.

ORIGINI E CENNI STORICI
La storia di Monghidoro si perde, almeno per quanto riguarda il toponimo, ai tempi degli Ostrogoti, dei Bizantini, dei Longobardi e delle loro scorrerie lungo l'Italia.
Più o meno tredici secoli fa, quando uno stanziamento dei Goti sulle nostre montagne fu sufficientemente duraturo da passare ai posteri il toponimo "Mons Gothorum", da cui molto probabilmente derivò Monghidoro. Nel 1246 venne edificato il castello o borgofranco di "Scaricalasino".
Fu chiamato così perché gli animali da soma erano costretti a sostare causa la fatica profusa per superare il dislivello che da Roncastaldo conduceva al borgo, e scaricati delle merci per adempiere agli obblighi fiscali imposti dalla vicina dogana di confine tra il Granducato di Toscana e lo Stato Pontificio.
Nel 1528 il noto condottiero Armaciotto de’ Ramazzotti, detto il Ramazzotto, diede inizio alla conversione del proprio palazzo, ubicato al centro del borgo, nel monastero olivetano di S. Michele ad Alpes che diverrà per quasi tre secoli il punto di riferimento religioso, amministrativo, politico e sociale più importante.
Nel 1751 vi pernottò l’abate Leonardo da Porto Maurizio in occasione delle sue missioni monghidoresi che richiamarono oltre ventimila fedeli.
Nel 1806 il titolo di S.Maria, in essere sin dal XII secolo nella pieve del cimitero, sostituì nel monastero quello di S.Michele.
Intorno al 1870 furono demolite sia la torre campanaria in quanto pericolante, che la facciata con il loggiato d’ingresso alla chiesa del monastero per ottenere un modesto allargamento della carreggiata stradale. Comparve così, in piazza Ramazzotti, il complesso architettonico composto dalla chiesa di S.Maria e dal campanile del Brighenti.
La struttura ecclesiastica fu bombardata in misura non irrimediabile nel settembre del 1944, e successivamente interamente demolita.
Sullo spartiacque che divide la valle del Savena da quella dell'Idice, sorge il nucleo urbano di Monghidoro e si snoda, tra il verde panoramico dell'Appennino tosco-emiliano, la storica Strada Statale 65 della Futa che congiunge la Bologna medievale alla Firenze rinascimentale. Il territorio del Comune di Monghidoro si estende per circa 4820 ettari; le quote altimetriche variano da un minimo di 400 metri slm a nord-est, ad un massimo di 1290 metri slm a sud, corrispondenti alla cima dell'Alpe, considerata zona particolarmente interessante dal punto di vista naturalistico. La conformazione geolitologica, in cui predomina il Flysch arenaceo-marnoso, conosciuto appunto come "formazione di Monghidoro" e consistente nell'alternanza di banchi di arenaria con strati marnosi, ha consentito in passato l'apertura di numerose cave e il lavoro di valenti scalpellini. Altra attivita' di rilevante importanza, esercitata nel monghidorese fino agli anni cinquanta, collegata alle risorse naturali, fu quella che si svolgeva all'interno dei numerosi mulini presenti sul corso dei torrenti Idice e Savena e dei loro affluenti. Oggi alcune vestigia ben conservate, ne consentono una suggestiva rivisitazione, da effettuarsi con una salutare camminata, all'interno di uno scenario naturale ancora incontaminato (la strada dei mulini). La storia di Monghidoro si perde, almeno per quanto riguarda il toponimo, ai tempi degli Ostrogoti, dei Bizantini, dei Longobardi e delle loro scorrerie lungo lo stivale italico; più o meno tredici secoli fa, quando uno stanziamento di Goti sulle nostre montagne fu sufficientemente duraturo da passare ai posteri il toponimo "Mons Gothorum" (Monte dei Goti) da cui derivò, molto probabilmente, Monghidoro.

DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 3.843 (M 1.925, F 1.918)
Densità per Kmq: 79,7
Superficie: 48,20 Kmq

CAP 40063
Prefisso Telefonico 051
Codice Istat 037040
Codice Catastale F363

Denominazione Abitanti monghidoresi
Santo Patrono Santa Maria Assunta
Festa Patronale 15 agosto
Giorno di Mercato Settimanale giovedì

Il Comune di Monghidoro fa parte di:
Comunità Montana Cinque Valli Bolognesi
Regione Agraria n. 2 - Alto Reno

Località e Frazioni di Monghidoro
Piamaggio, Campeggio, Frassineta, Vergiano

Comuni Confinanti
Firenzuola (FI), Loiano, Monterenzio, Monzuno, San Benedetto Val di Sambro.

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