Marzabotto
Emilia Romagna

Marzabotto è un comune della città metropolitana di Bologna, in Emilia-Romagna. Il comune é tristemente famoso per l'eccidio di Marzabotto durante la Seconda Guerra Mondiale.

ETIMOLOGIA
Di origine incerta è il nome dell'abitato di Marzabotto, probabilmente derivato dalla trascrizione italiana della parola marzabòt, che in bolognese significa caprimulgo. Non è chiaro se tale nome sia da attribuirsi ad un antroponimo (soprannome di qualche abitante al tempo particolarmente rilevante) o all'abbondanza di uccelli di questa specie che ancora oggi popolano le foreste circostanti il paese e il Parco Storico di Monte Sole: quello che è certo è che tale nome è stato attribuito ufficialmente all'abitato solo nel 1880, sostituendo la denominazione precedente di Caprara sopra Panico. Altre etimologie più o meno fantasiose giustificano questo nome con altri fenomeni, tra cui la presenza di botti per la macerazione della canapa (in bolognese: merza in tal bott) o il ricordo di un'antica festa nel mese di marzo in cui si soleva sparare e provocare pertanto dei botti.

DA VEDERE
Sacrario Martiri di Marzabotto
Chiesa di San Lorenzo Martire (a Panico)

MUSEO NAZIONALE ETRUSCO
Il Museo nazionale etrusco "Pompeo Aria" di Marzabotto conserva i reperti rinvenuti nell'annessa area archeologica, dove è stata rinvenuta una delle più estese città etrusche. Intitolato al conte Pompeo Aria che per primo organizzò la collezione di reperti (sulle orme del padre Giuseppe), il museo sorge al margine dell'area archeologica, che è di proprietà interamente statale. L'importanza del sito è dovuta al fatto che, a differenza della quasi totalità delle città "dei vivi" etrusche, Kainua (così si è recentemente identificato il nome del luogo) è stata a lungo l'unica conosciuta che fosse stata abbandonata e quindi leggibile nel suo originario tessuto urbano, risalente dalla fine del VI alla metà del IV secolo a.C (quando fu invaso e saccheggiato dai Celti). Solo recentemente si è aggiunta la scoperta, sull'altro versante appenninico, di un altro insediamento simile, Gonfienti, vicino Prato, che ha permesso di chiarire i rapporti sociali e commerciali della zona. Le prime scoperte nella zona risalgono al XVIII secolo, ma fu solo dopo il 1831 che si ebbero i ritrovamenti più significativi, durante i lavori di sistemazione di quello che era il parco della villa dei conti Aria. Dal 1862 si ebbe il contributo negli scavi da parte di illustri archeologi, come Gozzadini, Chierici e Brizio, a cui si deve anche la prima sistemazione dei reperti nel museo nel frattempo creato all'interno della villa. L'area fu acquistata dallo stato nel 1933, col trasferimento del museo nell'attuale sede. L'allestimento attuale, che purtroppo risente della parziale distruzione e dispersione dei reperti nella seconda guerra mondiale, risale al 1979, con aggiornamenti continui legati agli scavi che regolarmente sono compiuti ogni estate, dagli anni cinquanta in poi. Il percorso, diviso per aree di rinvenimento, presenta vasi attici, bronzi, segnacoli tombali e balsamari provenienti dalle necropoli, materali dall'abitato, dall'acropoli e dal santuario fontile, terrecotte architettoniche dell'acropoli e delle case di abitazione, e frutti degli scavi recenti, tra cui una notevole testa di kouros greco. Nella quarta sala due corredi funebri da Sasso Marconi.

ORIGINI E CENNI STORICI
La zona di Marzabotto è abitata sin da tempi molto antichi. Parte integrante dell'Etruria padana, sul suo territorio vi sono i resti di una città etrusca risalente al VI secolo a.C., identificata con l'antica Kainua. L'esistenza della città è nota fin dal 1551. Il centro abitato di Marzabotto si è sviluppato in tempi relativamente recenti. Durante la Seconda guerra mondiale, il paese fu teatro e vittima della Strage di Marzabotto (29 settembre 1944), perpetrata dai nazisti. Marzabotto è quindi tra le Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione. Marzabotto è Medaglia d'oro al valor militare con la seguente motivazione: «Incassata fra le scoscesi rupi e le verdi boscaglie della antica terra etrusca, Marzabotto preferì ferro, fuoco e distruzioni piuttosto che cedere all'oppressore. Per 14 mesi sopportò la dura prepotenza delle orde teutoniche che non riuscirono a debellare la fierezza dei suoi figli arroccati sulle aspre vette di Monte Venere e di Monte Sole sorretti dall'amore e dall'incitamento dei vecchi, delle donne e dei fanciulli. Gli spietati massacri degli inermi giovanetti, delle fiorenti spose e dei genitori cadenti non la domarono ed i suoi 1830 morti riposano sui monti e nelle valli a perenne monito alle future generazioni di quanto possa l'amore per la Patria.» (8 settembre 1943 - 1º novembre 1944).

DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 6.693 (M 3.283, F 3.410)
Densità per Kmq: 89,8
Superficie: 74,55 Kmq

CAP 40043
Prefisso Telefonico 051
Codice Istat 037036
Codice Catastale B689

Denominazione Abitanti marzabottesi
Santo Patrono San Giuseppe Lavoratore
Festa Patronale terza domenica dopo Pasqua
Giorno di Mercato Settimanale giovedì

Il Comune di Marzabotto fa parte di:
Comunità Montana Alta e Media Valle del Reno
Regione Agraria n. 4 - Colline del Reno
Parco Storico Monte Sole
Rete dei Comuni Solidali: Comuni della Terra per il Mondo (Recosol)

Località e Frazioni di Marzabotto
Allocco, Gardeletta, Lama di Reno, Lama di Setta, Luminasio, Malfolle, Medelana, Montasico, Panico, Pian di Venola, Pioppe di Salvaro, Quercia, Sibano, Sirano, Sperticano

Comuni Confinanti
Grizzana Morandi, Monte San Pietro, Monzuno, Sasso Marconi, Savigno, Vergato.

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