Guastalla
Emilia Romagna

Guastalla è un comune italiano della provincia di Reggio Emilia in Emilia-Romagna. Guastalla è il principale centro della Bassa reggiana, già capoluogo di circondario. È situata nella Val Padana, poco distante dalla riva destra del fiume Po, a circa 30 km da Reggio Emilia, Parma e Mantova. Il territorio comunale confina a nord con Luzzara, ad est con Reggiolo, a sud con Novellara e Cadelbosco di Sopra e ad ovest con Gualtieri e con il comune di Dosolo. A ponente l'abitato è lambito dal torrente Crostolo, che proprio qui sfocia nel Po. La città è ai confini con la Lombardia (Provincia di Mantova). Il territorio comunale, oltre che dal capoluogo, è composto dalle frazioni di San Giacomo, San Girolamo, San Martino, San Rocco per un totale di 52,56 chilometri quadrati. Guastalla è una città che offre svariate possibilità di praticare sport, pur avendo grosse defezioni in merito alla mancanza di strutture indoor per sport di squadra. La Società Sportiva principale è la U.S. Saturno ASD, che promuove sport fin dal 1944, ed al giugno 2011 annovera quasi 650 atleti iscritti nelle categorie junior e senior, suddivisi nelle quattro discipline calcio, volley, ginnastica artistica e basket (tramite la AS Pallacanestro Guastalla ASD). Le squadre maggiori di basket maschile e volley femminile, militano rispettivamente nei campionati regionali di Serie C2 (grazie alla storica promozione ottenuta il 7 maggio 2011) e Serie C. Poiché a Guastalla non esistono palestre a norma per i campionati Seniores e Juniores (o Under), diverse squadre sono costrette da anni ad emigrare verso i comuni limitrofi. Il 7 gennaio 2012 la Pallacanestro Guastalla vince la Coppa Emilia Romagna, considerato il trofeo regionale più prestigioso a livello seniores. L'altra squadra che pratica il calcio è l'A.C.D. Guastalla Calcio,con trascorsi in Serie C (negli anni quaranta) e D (anni sessanta e settanta). Milita attualmente in Seconda Categoria. Buona la tradizione di arbitri di calcio, che negli ultimi anni ha ricevuto nuova linfa dall'adesione di molti giovani. Presente sul territorio anche il neonato Rugby Guastalla 2008 militante nel campionato regionale di serie C. Risale al 1896 la fondazione della Società Canottieri Eridano di Guastalla, da sempre riferimento per gli amanti degli sport d'acqua di tutta la bassa reggiana. Fra le attività amatoriali della Società si annoverano il calcio, il tennis, il basket, il beach volley, le bocce, la navigazione da diporto. La canoa viene svolta a livello agonistico ed è il vero fiore all'occhiello della Società con numerosi titoli italiani conquistati nel passato e con giovani atleti protagonisti oggi nelle nazionali under 16 e junior di slalom.

DA VEDERE
Il cuore della città è piazza Mazzini, una tipica piazza emiliana circondata da portici, dominata dal monumento a Ferrante I Gonzaga, opera di Leone Leoni.
Sulla piazza si affacciano la Concattedrale dei santi Pietro e Paolo, opera cinquecentesca di Francesco Capriani (Francesco da Volterra) (ma la facciata risale a due secoli più tardi), il palazzo Ducale [1567] in gran parte ricostruito (al cui interno è allestito il Museo Cittadino), e il Municipio, iniziato nella prima metà del Quattrocento e terminato dai Gonzaga durante il Cinquecento. Esso reca sotto il portico i modelli delle antiche unità di misura.
Dalla piazza si accede ai portici quattrocenteschi di corso Garibaldi, che conducono alla Biblioteca Maldotti, ricca di manoscritti, antiche edizioni a stampa e una nutrita collezione di dipinti. Antistante la biblioteca sorge la chiesa di Santa Croce (detta anche della Morte), risalente al 1587. Dall'interno è possibile scendere nei sotterranei e visitare il precedente luogo religioso di origine medievale. Nelle vicinanze della chiesa è inoltre possibile notare l'edificio nel quale albergò Garibaldi durante la sua permanenza nella città.
Il corso si apre poi su piazza Garibaldi, al cui centro è presente il monumento a lui dedicato. Dalla piazza è inoltre possibile ammirare la chiesa dell'Immacolata Concezione (oratorio di pianta ottagonale), la chiesa del Santissimo Crocifisso (o delle Cappuccine) e la chiesa della S. Maria dei Servi (o Santa Maria Annunciata), eretta alla fine del Cinquecento su disegno di Francesco Capriani: notevole, all'interno, la Deposizione, tela di Giuseppe M. Crespi. Su lato est della piazza si trova Palazzo Frattini, sede del Centro Culturale Comunale.
Da piazza Garibaldi, percorrendo via Verdi si arriva al Teatro Comunale in stile neoclassico, risalente al 1671 e recentemente restaurato. Scegliendo invece via Volturno si arriva in piazza Matteotti, dove sorge l'imponente Torre Civica o "Campanón", nel luogo che un tempo fu dell'antica rocca trecentesca abbattuta dagli spagnoli nel 1689. I lavori di costruzione della torre, progettata dall'architetto parmense Cristoforo Trivellino, iniziarono nel 1723 e terminarono nel 1732. L'edificio supera i 40 metri d'altezza e per la sua costruzione vennero utilizzati i materiali recuperati dalla vecchia rocca dei Torelli.
Più avanti, in via Piave, sorge il seicentesco Santuario in stile barocco Beata Vergine della Porta, progettato dall'architetto Prospero Mattioli per ordine del Duca Vincenzo Gonzaga. La chiesa conserva paliotti in scagliola policroma, opera di artigianato carpigiano.
Svoltando per via Cavour si giunge in piazza Martiri Patrioti (ex Piazza Roma), al cui centro è presente il monumento in memoria dei caduti della prima guerra mondiale. La piazza è ornata da lampioni in stile Liberty.
Tornando in Strada Gonzaga (comunemente nota come via Gonzaga) è notevole la ex chiesa di San Francesco, costruita nel 1606 su disegno di Ferrante II Gonzaga. Recentemente restaurata è oggi adibita a sala mostre.
Scegliendo via Spallanzani è possibile notare la chiesa di San Carlo (o delle Agostiniane), edificata nel 1626 sempre per ordine di Ferrante II Gonzaga.
Il centro reale della città storica non è la piazza principale, essendo quest'ultima decentrata rispetto all'assetto fisico cittadino, bensì "La Croce del Volterra", punto dal quale ne hanno origine quattro bracci rivolti verso i quattro punti cardinali. All'estremità di ogni braccio è situata una chiesa (A nord il Duomo, ad est la chiesa della S. Maria dei Servi, la chiesa del Santissimo Crocifisso ad ovest, la chiesa di S. Carlo a sud).
Nel territorio comunale di Guastalla sono storicamente importanti l'Oratorio di San Giorgio, piccolo gioiello romanico (secondo alcune testimonianze risalirebbe al X secolo), e la romanica Basilica di S. Pietro e Paolo di Pieve di Guastalla, uno dei più antichi edifici religiosi di tutta la provincia. Eretta originariamente prima del X secolo fu parzialmente ricostruita nel XIII secolo a causa di un terremoto e restaurata diverse volte durante i secoli successivi. Nel 1095 e nel 1106 fu addirittura sede di due Concili (il primo nel 1095 con papa Urbano II, il secondo nel 1106 con papa Pasquale II). All'interno è possibile ammirare un'antichissima vasca battesimale (IX o X secolo) e una terracotta dipinta, raffigurante la Madonna col Bambino, forse opera dello scultore Guido Mazzoni. Poco più avanti si trova la chiesa del Rosario, risalente al 1588.

MANIFESTAZIONI
Il 25 novembre vi si festeggia la Fiera di Santa Caterina.
La terza domenica di maggio si festeggia la Fiera di San Felice.
L'ultimo weekend di settembre, Fiera di "Piante e Animali Perduti", appuntamento di importanza sovraregionale impostato sulla tutela della biodiversità.
Ogni 3 anni, alla fine del mese di maggio si celebra La Gnoccata, festa popolare di origine ottocentesca, capace di richiamare 30.000 spettatori ad ogni edizione.
Mercoledì e sabato sono giorni di mercato.
Ogni anno, l'ultimo week-end di agosto e il primo di settembre, a Pieve di Guastalla, presso la parrocchia dei SS. Pietro e Paolo Apostoli ricorre la "Sagra del Crocefisso Miracoloso". L'evento comprende momenti di preghiera, spettacolo e degustazioni gastronomiche tipiche del territorio.

ORIGINI E CENNI STORICI
Le prime testimonianze archeologiche relative ad un centro abitato in questa zona sembrano risalire al periodo etrusco. Tuttavia è in epoca altomedievale [864] che il nome della città viene menzionato per la prima volta all'interno di fonti storiche: Ludovico II del Sacro Romano Impero dona alla moglie Angilberga Guastalla, "posto di guardia" longobardo fortificato, avanzato contro i bizantini installati a Mantova.
Gli anni attorno al Mille videro Guastalla passare spesso di proprietà, dall'autorità Papale agli Imperatori, dai feudatari ai più potenti Signori dell'epoca. È solo sotto il dominio dei Canossa, che il nucleo abitato sorto attorno alla Chiesa di Pieve, ottenuto il privilegio di "nullius dioecesis" da parte di Urbano II, cominciò ad assumere importanza per la presenza di ampie zone coltivate su terreno fertile a due passi dal Po, area strategica di passaggio in un punto di guado del fiume. Nel 1102 la contessa Matilde di Canossa consegnò Guastalla al Monastero di San Sisto di Piacenza. La zona passò poi sotto il controllo dei Cremonesi e successivamente, con Giberto III, dei Correggesi e infine dei Visconti che la occuparono fino al 1402.
Sarà poi la famiglia Terzi a cedere Guastalla al mantovano Guido della Signoria dei Torelli, trasformandola in contea nel 1428. I Torelli la governarono dal 1406 al 1539 dando così inizio al ciclo dei signori che dominarono e crearono la città in quanto spazio architettonico organizzato con la presenza del palazzo nobiliare, del castello, delle chiese, della piazza. Guastalla divenne così una città rinascimentale. Con la morte di Achille Torelli, senza eredi maschi, la città diventò eredità della sua unica figlia, Ludovica, nota come "Contessa di Guastalla".
Questa nuova realtà nata sulla riva destra del Po, in una fertile e produttiva zona di pianura, destò l'attenzione di Ferrante I Gonzaga con l'intento di farne un possedimento degno della sua casata. Il 3 ottobre 1539 la contea di Guastalla venne così acquistata da Ferrante al prezzo di 22.280 scudi d'oro e annessa in poco tempo all'Impero. Il 6 settembre 1541 l'imperatore Carlo V concedeva formalmente Guastalla al dominio dei Gonzaga, che si dichiarò così indipendente dal Ducato di Milano.
Sotto la dinastia dei Gonzaga ebbero inizio 207 anni di Signoria, che si trasformarono ben presto in Sovranità. Durante questo periodo Guastalla raggiunse il suo massimo splendore. La sua nobiltà era ormai diventata per dignità al pari delle Signorie più rilevanti dell'epoca. Vi furono ospitati artisti come Campi e Guercino, e poeti come Tasso e Guarini. Venne istituita la zecca, diretta dall'incisore Gasparo Mola, che produsse moneta fino al 1746. Nel 1621, sotto il dominio di Ferrante II la città divenne Ducato ed allargò i suoi territori inglobando prima Reggiolo poi, sotto il governo di Cesare II, Dosolo e Luzzara. Da allora assunse una certa importanza come capitale del Ducato dei Gonzaga, fino alla fine del 1600, secolo in cui ebbe inizio la crisi dinastica del ramo dominante, quella di Mantova.
Per la sua posizione strategica, Guastalla divenne una delle città fortificate più importanti del tempo. Questa connotazione guerriera come fu il simbolo di potenza militare fu anche il segno della sua rovina. Infatti nel 1689, attaccata dagli spagnoli, venne privata dei suoi elementi di fortificazione come le mura e la rocca. Durante la guerra di Successione polacca venne occupata dagli austriaci e ceduta nel 1735 a Carlo Emanuele III di Savoia. Con il cadere della dinastia gonzaghesca subentrarono i Borbone di Parma che la posero in un ruolo subalterno. Nel 1806 ritornò Ducato sovrano e concesso a Paolina Bonapartee a suo marito il principe Camillo Filippo Ludovico Borghese . Successivamente Napoleone Bonaparte e Maria Luisa d'Asburgo-Lorena la incorporarono nuovamente nel Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla, di cui fu un'exclave fino al 1847, quando il territorio della sua provincia (Comuni di Guastalla, Luzzara e Reggiolo) venne annesso brevemente al Ducato di Modena. In seguito allo scioglimento del Ducato modenese e all'annessione al Regno di Sardegna, nel 1861 Guastalla entrò a far parte del Regno d'Italia nella provincia di Reggio Emilia. In virtù della sua storia la città conserva gelosamente tutt'oggi le antiche tradizioni e cultura locali, nonché la particolarità del suo dialetto.

DATI RIEPILOGATIVI

In aggiornamento

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LINGUA POINT - REGGIO EMILIA