Nell'Appennino
a sud-ovest di Bologna, situato a m. 680 s.l.m. in
posizione panoramica sulla valle del Silla e decentrata
rispetto al territorio comunale, troviamo Gaggio Montano:
un'importante località di villeggiatura ricca
di testimonianze del suo plurisecolare passato da
cui è possibile raggiungere molte belle aree
dell'Appennino.
DA
VEDERE
La Chiesa dei Santi Michele e Nazario, di fine '800,
che accoglie diverse opere d'arte che vanno dal '500
al '700. Il Faro della Vittoria domina il paese con
un belvedere dall'alto della Rupe: eretto nel 1952,
ricorda i Caduti della Montagna. Ad Affrico, circa
17 chilometri da Gaggio, si gode uno splendido panorama:
qui si trova il Palazzo, con quattro torri del XIV
secolo, probabilmente opera dei maestri comacini a
cui si devono anche le meravigliose cattedrale toscane.
La Pieve di Affrico, nominata prima del Mille, fu
rifatta fra '600 e '700. A Rocca Pitigliana è
interessante la Chiesa di San Michele, edificata nella
forma attuale nel 1502. Alla fine del secolo seguente
venne rifatta e dotata di un singolare campanile,
costruito su una roccia che raggiunge l'altezza del
tetto della Chiesa.
APPROFONDIMENTI
Il
Sasso di Rocca Da
qualunque parte si arrivi a Gaggio non si può
fare a meno di notare il grande blocco ofiolitico
che sovrasta il paese conferendogli un aspetto del
tutto particolare. È attorno al Sasso che si
sviluppa il caratteristico nucleo antico con le sue
emergenze architettoniche e percorso da suggestive
viottole. Nella seconda metà del 500
venne collocato sulla sua sommità un piccolo
edificio con orologio e campana, che venne sostituito
nel 1951 con lattuale Faro dei Caduti della
Montagna, dalla terrazza belvedere del quale si può
godere uno splendido panorama.
Chiesa dei Santi Michele e Nazario
Lattuale edificio è stato eretto negli
anni 1890-98, per impulso di mons. Carlo Emanuele
Meotti, in forme classicheggianti su disegno di Vincenzo
Brighenti. Sul lato nord sono ancora evidenti le strutture
dellantica chiesa così come sul lato
est labside romanica (sec. XI) con interventi
posteriori (sec. XVII). Lampia facciata prospetta
su una grande scalinata, fiancheggiata da giardini
e da piante secolari. Il luminoso interno, a tre navate
su colonne e con ampio presbiterio, conserva numerose
opere darte provenienti dallantica chiesa.
Fra di esse vanno segnalate: la pala dellaltare
maggiore raffigurante la Madonna col Bambino e i santi
Michele Arcangelo, Antonio Abate e Nazario martire
(inizi del sec. XVII); il bassorilievo ligneo policromo
di scuola toscana dei primi decenni del sec. XVII
con lIncoronazione di Maria attorniato dai Misteri
del Rosario di manierista bolognese del sec. XVI;
vari dipinti dei secoli XVI, XVII e XVIII di scuola
bolognese; un San Francesco, statua in terracotta
policroma del sec. XVIII; un Crocifisso ligneo del
sec. XVI. Fra gli anni 50 e 60 di questo
secolo sono state eseguite le decorazioni dellabside
e della volta del presbiterio.
Oratorio di San Giovanni Evangelista
Di antica origine, il complesso è situato nelle
adiacenze della parrocchiale e si compone di due edifici,
il più antico dei quali (sec. XIII-XIV) conserva
un pregevole dipinto del tardo 400 raffigurante
Cristo portacroce con la Madonna e san Giovanni evangelista
e ampie tracce di affreschi della fine del sec. XIV
con un interessante Giudizio Universale.
Il Ponte
È
il borgo originario di Gaggio, stretto attorno al
Sasso, dove sono da segnalare, oltre la Ca del
Ponte con un parco ricco di essenze pregiate, la Casa
Tanari (secc. XIII-XIV, rimaneggiata), al cui cortile
si accede per un arco cinquecentesco, e la Casa Capponi
(orig. sec. XV).
Più in basso è lantica Rocca trasformata
nella seconda metà del 500 nella dimora
dei Capacelli (poi Albergati Capacelli) che conserva
ancora interessanti ambienti trecenteschi e brani
di affreschi fra i quali una Madonna con Bambino e
santi (inizi sec.XV). Precede Casa Albergati un monumentale
arco di accesso (sec. XVI) mentre sulla piazzetta
antistante prospetta loratorio gentilizio della
Madonna di Loreto (sec. XVI).
La Gazzana
Situato in fondo al paese è, in ordine di tempo,
il secondo nucleo storico di Gaggio. Risale ai secoli
XIV-XV quando venne realizzata da un ramo dei Tanari
una prima dimora facente capo a una vasta proprietà
fondiaria. A metà del 500 il palazzo,
noto ora come Casa Pasi, venne rimaneggiato in forme
del tardo rinascimento toscano con portale ornato
di conci in arenaria a punta di diamante e finestre
con cornici aggettanti. Nellinterno sono ancora
visibili soffitti lignei istoriati e gli eleganti
sedili scolpiti nello strombo delle finestre. Appena
più in basso è situato il vasto complesso
di Casa Negri, risalente alla seconda metà
del 500, edificato da un altro ramo dei Tanari.
Interessanti, in questo edificio, i due portali di
accesso sui prospetti est e ovest e alcune residue
finestre del piano terra, sulla facciata ad est, delineati
da cornici a bugnato. Sulla piazzetta antistante si
trovava, fino gli anni 60 di questo secolo,
la residenza comunale, poi trasferita in quello che
è diventato oggi il centro del paese.
Palazzo Comunale
Prospetta, con la sua ampia facciata rivestita di
conci di pietra di Montovolo, sullattuale piazza
Arnaldo Brasa, il sindaco della ricostruzione di Gaggio
e raffigurato nel busto del figlio Aldo dedicatogli
dallAmministrazione comunale nel 1987. Il palazzo
è stato eretto, insieme con lattiguo
edificio già scuola elementare, su disegno
di E. Pascale nel 1961, centenario dellunità
dItalia.
Santuario della Madonna degli Emigranti
Situato sul crinale di Ronchidoso, a più di
mille metri di altezza, vi si accede per una comoda
strada asfaltata che attraversa boschi, castagneti
e ampi prati. Fu eretto da mons. Meotti al centro
di una vasta abetaia purtroppo devastata dalla guerra
e solo in parte risarcita ma che, comunque, conserva
specie botaniche rare. Allinterno è custodito
un dipinto su tela dei primi del Novecento raffigurante
la Fuga in Egitto, esempio di tutti coloro che, per
le più diverse ragioni, hanno dovuto lasciare
la loro terra per cercare in paesi stranieri un lavoro
e migliori occasioni di vita. Una lapide posta sotto
il porticato, ricorda la costituzione della brigata
partigiana "Giustizia e libertà"
(il "Memoriale" della brigata si trova appena
sotto la chiesa) e la visita del Presidente della
Repubblica Oscar Luigi Scàlfaro (1982). Poco
prima di giungere al Santuario cè lindicazione
del Cason dellAlta dove, in un piccolo sacrario,
sono raccolti i resti di alcune delle vittime delleccidio
nazista del 1945.
Parco delle Rimembranze
Nel parco, piantato a cipressi a ricordo dei caduti
nella Grande Guerra, è stata eretta nel 1952
una cappella dedicata alla Madonna del Grappa dove
sono ricordate le vittime sia militari che civili
delle due guerre mondiali e delleccidio di Ronchidoso.
Nello stesso parco è stato inaugurato il monumento
ad Alcide de Gasperi, opera di Arnaldo Brasa.