Forlimpopoli
è un comune della provincia di Forlì-Cesena
in Emilia-Romagna. Il centro è posto lungo
la Via Emilia, a circa una decina di chilometri a
Est del capoluogo, Forlì. Sito sulla Via Emilia
(SS9), fra Forlì e Cesena, a 8 chilometri a
est del capoluogo, sorge in una posizione favorevole
alle comunicazioni tra la montagna, la pianura ed
il mare. Basata su un fervente artigianato e su una
campagna fertile fra la quale spiccano le coltivazioni
di pesche e barbabietole, Forlimpopoli gode dell'indotto
economico prodotto dalle grandi industrie presenti
nella zona limitrofa forlivese. È stata sede
per molti anni di un importantissimo zuccherificio
che attualmente è in fase di smantellamento.
ETIMOLOGIA
Il nome di Forlimpopoli è di chiara origine
romana (Forum Popilii) e deriva molto probabilmente
da quello del console Publio Popilio Lenate, che avrebbe
fondato la città nel 132 a.C.
MANIFESTAZIONI
Buonanotte Suonatori - la Festa della Scuola di Musica
Popolare Si tiene normalmente fra la prima e la seconda
settimana di Giugno. Strutturata come una festa popolare
che interessa gli spazi della Rocca e dell'antistante
Piazza Garibaldi, è di fatto, il saggio degli
allievi e degli insegnanti della Scuola che, negli
anni, è cresciuto a tal punto da divenire probabilmente
il saggio di scuola di musica più visto d'Italia
La
festa tradizionale, di stampo carnascialesco, è
rappresentata dalla Segavecchia che si svolge ogni
anno in periodo di quaresima, vede la partecipazione
numerosa della popolazione e assume il carattere tipico
della festa di paese con bancarelle di dolciumi, frutta
secca, spettacolo pirotecnico e la sfilata di carri
allegorici allestiti dalle frazioni di Forlimpopoli.
Dura una settimana.
La
Festa Artusiana invece si svolge in giugno ed evidenzia
l'aspetto tipico della cultura e della tradizione
eno gastronomica della città che diede i natali
a Pellegrino Artusi.
Il
Festival Didjin'Oz dedicato alla musica ed alla cultura
degli aborigeni australiani, si svolge abitualmente
nella prima metà di Luglio ed è divenuto,
negli anni, il più importante riferimento italiano
del settore. Unico nel panorama italiano, prevede
film, concerti e mostre con la presenza di importanti
artisti provenienti dall'Australia e da tutta Europa
Didjin'Oz
Il
Festival di musica popolare, che ha visto, nel 2010,
svolgersi la sua sedicesima edizione, è ormai
un appuntamento tradizionale nel panorama delle manifestazioni
estive della città. si propone, attraverso
un percorso fatto di concerti, stage e mostre, di
analizzare l'evoluzione delle musiche di tradizione,
dalle loro origini alla riproposta dei musicisti di
oggi Festival Musica popolare 2010
Un
de int la Roca ad Frampùl (Un giorno nella
Rocca di Forlimpopoli) si svolge il secondo fine settimana
di settembre. È una rievocazione storica organizzata
dal Gruppo Storico "Brunoro II" della Pro
Loco di Forlimpopoli, la festa ripropone un evento
storico riguardante il signore Conte di Forlimpopoli
Brunoro II. Il Conte, di ritorno dalla guerra in terra
di Francia dove aveva combattuto gli eretici Ugonotti,
viene accolto dal paese in festa e dalla moglie la
Contessa Battistina Savelli. Durante i giorni di festa
si assiste a un vero e proprio salto nel passato,
il cortile e il fossato della Rocca sono animati da
mercatini medioevali, giochi di giullari e mangiafuoco,
duelli di armati e da spettacoli di sbandieratori
e tamburini.
BASILICA
DI SAN RUFILLO
La Basilica minore di San Rufillo edificata intorno
al VI secolo Dopo Cristo, conservante le reliquie
del Santo. Oltre alle due pale, una dipinta da Luca
Longhi nel 1528 raffigurante la Madonna col Bambino,
l'altra (anch'essa cinquecentesca) di Francesco Menzocchi
rappresentante la Deposizione della Croce, si possono
ammirare all'esterno 2 monumenti sepolcrali dedicati
ai signori Brunoro I Zampeschi e Brunoro II Zampeschi.
CHIESA
DEI SERVI
La Chiesa dei Servi, vero gioiello di Forlimpopoli,
sorge a ridosso della Piazza. Costruita verso la metà
del XV secolo i Servi di Maria si insediarono a Forlimpopoli
nell'ospedale e nell'oratorio dei Battuti Neri, locali
che furono trasformati in una chiesa più ampia
con annesso convento. Fu tuttavia all'inizio del '700
che i Servi diedero alla chiesa l'aspetto odierno:
una serie di costruzioni alla cui sommità si
staglia il caratteristico torrione settecentesco,
che supera in altezza anche il campanile. Nell'interno
ricco di decorazioni ed eleganti arredi spiccano sei
grandi nicchie con altari ornati da dipinti di pregio.
A sinistra, entrando dall'ingresso principale, è
l'altare dell'Annunciazione completato nel 1735; al
centro dell'ancona dipinta e dorata è l'opera
più prestigiosa della chiesa: la pala dell'Annunciazione
dipinta nel 1533 da Marco Palmezzano allievo di Melozzo
da Forlì.
DA
VEDERE INOLTRE
Da visitare la splendida Rocca Albornoziana a pianta
quadrata che domina la piazza principale, costruita
verso la metà del XIV secolo sulle rovine dell'antica
cattedrale, denominata in origine con l'appellativo
"Salvaterra". La Rocca tutt'ora ospita il
municipio ma sono i suoi sotterranei a celare la storia
di Forlimpopoli ospitando le sale del Museo Civico
conservanti manufatti e reperti paleolitici, romani
(fra i quali mosaici ed anfore), medioevali e tardo
medievali ritrovati nel territorio artusiano.
Nei
pressi, si segnala anche, in località Fornò,
nel comune di Forlì, ma nel vicariato di "Bertinoro-Forlimpopoli",
il quattrocentesco Santuario di Santa Maria delle
Grazie, caratteristica Chiesa di pianta rotonda.
Scuola
di Musica Popolare di Forlimpopoli
Un Castello imponente e molto ben conservato del XVI
secolo domina il centro della città. Ospita
l'amministrazione locale, il museo archeologico, un
teatro ed un centro culturale polivalente, sede, fra
l'altro, della Scuola di Musica Popolare di Forlimpopoli.
La Scuola, fondata dall'Amministrazione comunale nel
1986, opera oggi come associazione culturale di insegnanti
e studenti. Il suo principale obbiettivo è
quello dell'insegnamento della musica tradizionale
e popolare della regione e di tutto il mondo.La scuola
ha una rilevanza territoriale ultra regionale e, in
cooperazione con l'Accademia Burg Fürsteneck
in Germania e l'Eric Sahlström Institutet in
Svezia sta sviluppando l'European Nyckelharpa Training
[2] per lo studio della Nyckelharpa. Proprio lo sviluppo
del lavoro sulla Nyckelharpa ha portato la Scuola
di Musica Popolare a prendere parte a progetto Europeo
denominato CADENCE - Cultural ADult Education and
Nyckelharpa Cooperation in Europe che ha preso il
via nell'Agosto 2009 e terminerà nel Luglio
2011. il progetto CADENCE è finanziato nell'ambito
del programma Europeo GRUNDTVIG
ORIGINI
E CENNI STORICI
Il territorio di Forlimpopoli fu abitato sin dal paleolitico
inferiore, come testimoniano alcuni manufatti di selce
trovati in anni recenti; si tratta di ciottoli scheggiati,
simili a quelli del più famoso giacimento di
Monte Poggiolo (Forlì) e fabbricati da individui
appartenenti al gruppo dellHomo erectus, circa
700 mila anni fa. In epoca protostorica il territorio
fu percorso e abitato da genti delletà
del bronzo e successivamente sia dagli Umbri, che
scendevano dall'Appennino, sia dai Galli provenienti
dalla Pianura Padana. Nel territorio forlimpopolese
sono ancora oggi visibili tracce di tre successive
centuriazioni, che testimoniano lopera di bonifica
agraria e di colonizzazione della pianura da parte
dei Romani; certamente lantica via Emilia costituiva
lasse fondamentale del reticolato urbano della
città romana. Nel I secolo a.C. Forum Popili
divenne un municipium al centro di un vasto territorio
confinante con quelli di Caesena, Forum Livii (Forlì),
Mevaniola e Sarsina e nei primi secoli dellepoca
imperiale registrò un forte sviluppo economico,
grazie alle attività agricole e alla presenza
di fornaci che producevano anfore vinarie di foggia
particolare, che giungevano in diversi porti mediterranei.
La ricchezza di Forum Popili derivava anche dalla
vicinanza con il porto ravennate di Classe, dal quale
arrivavano merci e idee provenienti anche dalloriente,
come dimostra la scoperta di una lastra del I secolo
d.C. dedicata a Fullonia Tertulla, sacerdotessa di
Iside. A partire dal III secolo ebbe inizio una decadenza
economica della città, che si protrasse per
tutto lAlto Medioevo, durante il quale la pianura
fu sommersa da disastrose inondazioni e ampie zone
coltivate furono abbandonate dagli agricoltori. In
questo periodo la cittadina entrò a far parte
dellEsarcato di Ravenna ed ebbe il suo primo
vescovo nel V secolo, lateniese Rufillo, sul
cui sepolcro sorse, appena fuori dellabitato,
unabbazia benedettina. Nel VII secolo, come
scrive Paolo Diacono, Forlimpopoli fu devastata dallesercito
del re longobardo Grimoaldo e nel secolo seguente
passò sotto il dominio della Chiesa. Nel Basso
Medioevo la città registrò una rinascita,
testimoniata dalla costruzione di una nuova zona urbanizzata,
la Civitas Nova, e dalla conquista dellautonomia
comunale: documenti dellepoca ci informano della
presenza a Forlimpopoli di consoli e successivamente
di un podestà. Ma nel secolo XIII la cittadina
entrò nellorbita della famiglia degli
Ordelaffi che da Forlì cercava di estendere
la sua influenza sulla Romagna. Lazione degli
Ordelaffi fu contrastata dalla Chiesa che riconquistò
il territorio grazie allenergica azione del
cardinale Albornoz il quale, nel 1361, ordinò
la distruzione di Forlimpopoli rimasta fedele ai signori
di Forlì. Dieci anni dopo un documento dellepoca
ci riferisce che lantica cittadina non esisteva
praticamente più, la sede vescovile era stata
trasferita a Bertinoro e al posto della cattedrale
distrutta era stata costruita una fortezza chiamata
Salvaterra, lattuale Rocca. Rocca Albornoziana.
Pochi anni dopo Sinibaldo Ordelaffi, fatta la pace
con la Chiesa, fece risorgere Forlimpopoli, con la
costruzione di mura cittadine. Nei secoli XV e XVI
Forlimpopoli fu posseduta da diversi signori, tra
i quali Caterina Sforza e Cesare Borgia. Nel 1535
la città fu concessa dal Papa, come feudo perpetuo,
ad Antonello Zampeschi, alla cui morte successe Brunoro
II Zampeschi, che divenne un valoroso condottiero
al servizio di Venezia, del papa, del duca di Savoia
e del re di Francia. Dal 1592 la Rocca passò
ai principi Savelli, che rilevarono i beni degli Zampeschi,
e quindi al cardinale Capponi. La successione della
famiglia va identificata e riferita al figlio naturale
di Antonello Zampeschi: Organtino il Gamorano (o Gammarano).
Dopo la parentesi napoleonica, Forlimpopoli tornò
sotto il governo pontificio. Durante il Risorgimento
la cittadina partecipò attivamente ai moti
liberali, in particolare a quelli del 1831. Nel 1851
fu saccheggiata dalla banda del famigerato Stefano
Pelloni, detto il "Passatore"; tra le vittime
della rapina anche il padre di Pellegrino Artusi,
futuro autore dellopera "La scienza in
cucina e larte di mangiar bene". Alla fine
dellOttocento fu istituita una Scuola Magistrale
nella quale studiò e si diplomò (nel
1901) il giovane Benito Mussolini. Durante la seconda
guerra mondiale Forlimpopoli fu gravemente danneggiata
dal passaggio del fronte e diversi suoi abitanti parteciparono
alla Resistenza, fino alla liberazione della città,
avvenuta il 25 ottobre dellanno 1944. Ha dato
i natali ad Antonio Stanghellini (1931-1964), fisico
teorico di fama internazionale presso il C.E.R.N.
di Ginevra, lUniversità di Bari e l'Università
di Bologna.