Felino
è un comune della provincia di Parma. Il territorio
comunale si estende a 18 km sud-ovest di Parma in
una zona situata tra collina e pianura, dove si vive
in un rapporto privilegiato con lambiente naturale
circostante. Felino
è oggi un centro urbano particolarmente attivo,
che si distingue in ambito economico, sociale e sportivo,
abituato a coniugare lo sviluppo con lattenzione
per la cultura e il territorio, garantendo a chi vi
abita un habitat solido e moderno. In qualità
di significativo polo industriale, Felino rappresenta
un valido esempio di sviluppo sostenibile: la grande
tradizione agroalimentare del territorio, sede di
numerose piccole e medie aziende, non ha impedito
infatti lo sviluppo di una efficace politica di tutela
ambientale, presupposto indispensabile ad una produzione
di qualità. Tra le strutture più significative
presenti sul territorio si segnala: lasilo nido
comunale; la struttura educativa convenzionata gliannimagici,
listituto comprensivo che include due materne,
due elementari ed una media; un centro diurno anziani;
un teatro cinema comunale; una sala civica; il parco
regionale dei Boschi di Carrega consorziato con il
comune; diverse aree verdi e parchi attrezzati. Dal
punto di vista logistico, il Comune di Felino comprende:
la sede municipale storica, la sede del
SAI (Servizio Assistenza Intercomunale), la nuova
sede della Polizia Municipale e la biblioteca comunale
C. Pavese, situate nel centro del capoluogo
a pochi metri luna dallaltra.
A
tuttoggi, Felino ben rappresenta un moderno
centro di relazione tra significativi sistemi di risorse
ambientali, paesistiche ed economiche, in ragione
della vicinanza a due parchi regionali (Taro, Boschi
di Carrega) di grande pregio ambientale, della presenza
di risorse culturali e storico-testimoniali, della
posizione nel sistema della viabilità, del
fatto di essere accomodato nella Food
Valley ed, infine, della qualità della
vita garantita e la particolare attenzione alle politiche
sociali.
ETIMOLOGIA
Il nome si riferisce al latino figulinus che deriva
da figulus, ossia vasaio.
IL
MUSEO DEL SALAME
Il Museo del Salame, situato presso il Castello di
Felino in Strada al Castello 1, è testimone
del rapporto privilegiato instaurato nel tempo tra
il prodotto unico che conosciamo e il suo territorio
dorigine. Felino rende così omaggio al
suo figlio più amato, la cui storia
è finalmente a degna dimora nei magnifici locali
settecenteschi delle cantine del castello di Felino.
Il Museo rappresenta unoccasione per far conoscere
ed apprezzare non semplicemente lessenza di
quello che è stato definito il principe dei
salami, ma il territorio e la comunità di cui
è espressione, a partire dalla qualità
delle materie prime fino alla sapienza delle mani
che continuano a lavorarlo. Lo sforzo sostenuto per
realizzare il progetto del Museo corrisponde pienamente
alla volontà di offrire una nuova tappa tra
le più notevoli lungo la strada del prosciutto
e dei vini dei colli allattenzione di esperti,
curiosi e turisti. Aperto sabato, domenica e festivi:
10.00 12.00 / 15.00 18.00 Chiuso lunedì
e martedì, da mercoledì a venerdì
aperto per gruppi su prenotazione
MANIFESTAZIONI
Felino festeggia lestate a modo suo, con lormai
celebre sagra ad essa dedicata: lEstate
Felinese, la tradizionale fiera dagosto
è occasione di ritrovo e festa, degustazione
e ballo, attività sportiva e ricreativa.
Lorganizzazione
di questo appuntamento così apprezzato dal
pubblico è curata con particolare scrupolo
e affezione dal Comitato Estate Felinese,
che a partire dal 2002 spende le proprie energie per
promuovere questo evento in tutta la provincia, in
onore del buon cibo e della musica, dellamore
per la natura, per lo sport e per la danza.
EDIFICI
RELIGIOSI
Chiesa
Arcipretale di Felino
Chiesa dedicata alla Beata Vergine della Purificazione.
Viene nominata per la prima volta nel "Capitulum
seu Rotulus Decimarum" del 1230; è nominata
nella metà del XIV secolo nell'elenco delle
chiese e pievi battesimali; fu poi nominata nel 1493,
nel 1520, nel 1564. Nel 1600 venne rimaneggiata e
ricorda in varie parti lo stile romanico.La cupola
e la cella campanaria vennero distrutte da un fulmine
nel 1896 e nuovamente rifatte. All'interno è
possibile ammirare dei dipinti su tela: la Vergine
col Bambino, dipinto ad olio su tela di un seguace
di Clemente Ruta; la presentazione al Tempio, dipinto
ad olio su tela di scuola parmigiana della prima metà
del XIV secolo; Vergine e Bambino con Santi, dipinto
ad olio su tela, opera del XVII secolo con cornice
in stile Luigi XVI; Madonna con Bambino, dipinto ad
olio su tela, databile attorno al XVIII secolo e attribuito
a Clemente Ruta; San Girolamo, dipinto ad olio su
tela, di scuola parmigiana, databile verso la fine
del XVI secolo.
Di notevole interesse anche gli intagli in legno:mensa
e paliotto d'altare databili attorno alla metà
del XVIII secolo, altare con ancona, situato nella
terza cappella a sinistra databile tra le fine del
XVII e l'inizio del XVIII, altare in legno, di stile
Luigi XVI, situato nella terza cappella di destra
e databile alla seconda metà del XVIII secolo,
altare con ancona, situato nella secondo cappella
di destra, realizzato da ignoto nel 1751 e dipinto
da Gerolamo Mazzola Bedoli.
Chiesa Canonica di Barbiano
Antichissima chiesa plebana ("Plebs de Zarliano)
attestata per la prima volta in una pergamena del
1230 relativa alle decime, ma probabilmente già
esistente prima del Mille e, con quella contigua di
Arola, tra le prime circoscrizioni ecclesiastiche
esistenti nella fascia collinare tra i torrenti Parma
e Baganza ed estesa tra la prima fascia appenninica
e il contado cittadino. Per vari secoli conservò
il prestigioso statuto di chiesa battesimale alla
cui giurisdizione afferivano le chiese del capoluogo,
castello e altre "funzioni".
Nel 1601 vi venne fondato un beneficio sotto il titolo
di M.Vergine. Riedificata completamente nel 1775 dall'Arciprete
Cerdelli di Pugnetolo che le unì l'oratorio
di Paderno, villa dotata di corte, cappella e castello
(in una "bolla" del 1145 di Papa LucioII
già si menziona una "Ecclesia de Paderno
cum castro et curte").
All'interno si conservano alcuni dipinti del '700-'800,
due altari ad intagli in legno della stessa epoca
e un bel piviale in seta bianca con ricami in oro
e colori di arte lombarda della fine del XVII secolo.
Chiesa di San Michele Gatti
Questa chiesa è ricordata in una bolla di Papa
Lucio II in cui figura di proprietà del Monastero
di San Giovanni nel 1144 e pure in una bolla dell'anno
seguente che ne riconfermano la proprietà.
Anche'essa appare sul "Capitulum seu Rotulus
Decimarum" del 1230. La chiesa tradisce una certa
vetustà, rifatta in epoca barocca.
Il pittore Latino Barilli nel 1923 dipinse sulla facciata
la commemorazione dei caduti i Santi Pietro e Paolo
e nell'interno della chiesa, in fondo all'abside,
il proprietario della chiesa, ora coperto da una pala.
Altri dipinti si possono ammirare nell'interno: il
riposo in Egitto, dipinto ad olio su tela databile
alla fine del XVII secolo; Madonna, dipinto ad olio
di scuola parmigiana della fine del secolo XVI; Madonna
e Santi, dipinto ad olio di scuola parmigiana dell'inizio
del XVIII secolo; Natività, dipinto ad olio
di scuola eclettica di Annibale Carracci della prima
metà del XVIII secolo.
Di particolare rilievo, segnialiamo inoltre la Chiesa
di S. Ilario Baganza, i cui caratteri architettonici
e plastici oltre che il sito stesso ne tradiscono
l'antichissima origine. Se ne ha tuttavia la prima
menzione documentata in un elenco di decime del 1230
che testimonia dell'afferenza della "Cappella
Sancti Ylarii del Bagancia" alla pieve di "Zarliano"
(Barbiano) sotto la cui giurisdizione rimarrà
per vari secoli. Di una prima fase costruttiva (anteriore
al 1322, data documentata della secona fase, cui seguì
una "terza" nel 1686) si conservano pregevoli
elementi romanici: due capitelli ornati da motivi
vegetali e animali con scena grottesca di idromachia
tipica dell'immaginario figurativo dell'epoca (XI
- XII sec.); due frammenti di pietra scolpita incastonata
nelle pareti interne in uno dei quali si nota una
caratteristica raffigurazione di drago-serpente (cristianamente
"il demonio") con tratti orsini ed equini,
nell'altro due portatori di secchi; la cosidetta "pietra
di S. Ilario", incastonata nel muro a ridosso
della porta d'ingresso, già meta di fedeli
affetti da mali reumatici, per i poteri taumaturgici
di cui la si ritiene dotata grazie al patrocinio del
Santo. Nei pressi della chiesa, in località
"i piani", esisteva un Ospedale eretto dai
crociati chiuso nel 1471 e unito all'Ospedale Maggiore
di Parma.
Di
particolare pregio è anche l'Oratorio di S.Rocco
(a Casale di Felino), casale ecclesiasticamente appartenente
da sempre alla Parrocchia di Carignano. L'oratorio,
costruito dopo la metà del '500, è un
bell'esempio di architettura "minore" del
secolo XVI. Presenta una facciata stile romanico con
motivi goticheggianti, un bel rosone e originale fregio
in cotto ad archetti intrecciati per l'intero perimetro
del sottogronda.
L'interno è a un'unica navata con prezioso
trittico di anonimo sopra la porta di ingresso (Annunciazione,
Trinità e Crocefissione). La dedicazione fa
supporre che sia stato eretto in occasione di una
pestilenza ed è tra i più antichi della
diocesi di Parma intitolato al Santo; molto probabilmente
nei pressi sorse un lazzaretto per appestati negli
anni della famosa epidemia del primo '600. Nel 1985
sono stati ultimati i lavori di restauro resi possibili
grazie al contributo degli artisti parmensi e al fondo
per le chiese terremotate.