Cesenatico
è un comune della provincia di Forlì-Cesena.
È un'importante stazione balneare e meta turistica
che si trova sul mare Adriatico, fra Rimini e Ravenna.
Origini
e cenni storici
Fortunatamente abbiamo rinvenuto parecchie tracce
del passato di questo territorio tanto che possiamo
ricostruire, anche se sommariamente per quello che
riguarda il periodo più antico, gran parte
degli avvenimenti e avvicendamenti storici del luogo.
Il
territorio attorno a Cesenatico doveva presentarsi
circa 18.000 anni fa come una estesa laguna dove zone
salmastre si alternavano a zone paludose di acqua
dolce. Abbiamo notizia di un primo ritrovamento umano
nella zona di Montaletto a pochi chilometri dall'attuale
Cesenatico, molto probabilmente un accampamento di
pastori dell' eta del bronzo risalenti a circa 3.000
- 1.000 anni prima di Cristo.
Tracce
più consistenti dell 'opera umana li abbiamo
a partire dal V secolo a.c. e le notizie che possiamo
ricavare dai reperti (laterizi, tombe, suppellettili)
confermano la presenza romana nella attuale località
Borella che molto probabilmante col nome di "Ad
Novas" fu l'antenata di Cesenatico.
La
Romagna allora era terra di conquista. Da essa e in
essa venivano, partivano e vivevano numerose popolazioni
che davano vita a traffici e scambi commerciali. Le
città marittime di Adria, Ancona, Spina e Ravenna
vedono la presenza di popolazioni provenienti dalla
Magna Grecia, che smerciano e commerciano ceramiche
e prodotti del mare, Gli Umbri invece si insediano
a monte e danno vita a Sassina che diverrà
poi Sarsina, I romani sono presenti soprattutto a
centro sud e forse colonizzano i lembi più
meridionali della Romagna da dove stanno arrivando
dopo la prima politica di espansione avviata dalla
nascente Roma, i Galli invece, popolo abile nella
coltivazione e alla ricerca di nuove terre presenziano
la zona settentrionale dando vita alla alleanza con
gli Umbri Etruschi per cercare di contenere l'espansione
dei romani.
Cesenatico
in questo contesto è solo un piccolissimo centro
tagliato fuori dalle rotte commerciali principali
e non "protetta" da Cesena che ancora deve
essere fondata. Nel IV secolo la romanizzazione della
Romagna subisce un forte incremento grazie ai risultati
riportati da Roma nella prima guerra punica che vede
il consolidarsi dei confini meridionali consentendo
ai romani di concentrarsi al nord, e specialmente
in quella zona dove i Gallo Etruschi si concentrano
in massa e costituiscono un serio problema sia per
la sicurezza che per l'espansione militare. I romani
di fatto fondano Ariminum per tenere a bada le popolazioni
nemiche dell'alta Romagna e gettano la prima pietra
per la riorganizzazione territoriale di questa zona.
La battaglia di Santino del 295 a.c. rappresenta il
trampolino di lancio per la conquista romana. Sarsina
viene annessa a Roma, mentre 6000 colonie vengono
trasferite nell'avamposto di Ariminum, vengono spianate
colline, bonificate vaste aree agricole, abbattuti
boschi (forse parte della antica Selva Litana) costruite
strade e una di esse rappresenterà il confine
fra Roma e i Galli. Gli storici non sanno precisare
se la sopraddetta linea di confine può essere
identificata con la POmpilia (l'attuale SS 16 Adriatica)
o se fosse una strada più antica che risalendo
la costa piegava verso l'entroterra nella zona dell'
attuale Pisignano. L' ipotesi più accreditata
è che vi fossero entrambe le strade e che fossero
percorse a seconda dello stato delle stesse, o delle
condizioni climatiche.
Altro
dato incerto è la posizione stessa di "Ad
Novas", i reperti ritrovati non danno una situazione
esplicativa del tempo e servirebbe una campagna di
scavi per poter gettare luce su questo mistero, di
certo sappiamo che "AD Novas Tabernas Cossuttianas"
fosse un luogo di cambio cavalli, un luogo di ristoro
dove potersi rifocillare e quindi posto su una grande
arteria di cominicazione. Intanto lungo un percorso
che può identificarsi con l'attuale Adriatica
sorsero numerose Ville rustiche, ovvero insediamenti
produttivi a carattere arigianale agreste, che comprendeva
una parte abitativa per il dominus e una parte produttiva
(trasformazione e lavorazione di grano, latte, formaggi,
pelle...).
Abbiamo
anche la certezza della presenza di una fornace. I
romani si insediano e controllano stabilmente la zona
dopo aver spazzato via le popolazion galliche ed etrusche
e la zona rimase in pace fino al IV secolo d.c. che
vede l'oramai ex impero sconvolto dalle invasioni
barbariche. L'aristocrazia romana esercita ancora
la funzione amministrativa dell'Impero d'occidente
ma militarmente e politicamente sono i barbari a farla
da padrone finché un' epidemia di peste da
il colpo di grazia a quello che resta dell'impero
romano provocando l'arretramento demografico, civile,
culturale, economico di tutta l'Europa e l' Italia.
Le città si spopolano, i piccoli centri divengono
ammassi di ruderi così come le ville. Abbiamo
una fotografia di una Italia ricaduta 1000 anni indietro
con gruppi sparsi di individui che praticano una agricoltura
di sussistenza. Lo stesso Vescovo di Ravenna, Martino
nel 818 circa sosta "ove un tempo v'era una città
ora distrutta": Ad Novas.
Intanto
Pipino il Breve in accordo con la Chiesa, occupa l'Italia
settentionale mettendo le terre romagnole al servizio
della Chiesa di Ravenna e di fatto sancendo il potere
temporale pontificio che durerà fino al secolo
scorso.
Ravenna
conosce il periodo di massimo splendore sotto i bizantini
e le terre attorno alla futura Cesenatico cadono sotto
il suo dominio. Con l'anno 1000 si chiude finalmente
la lunga parentesi medievale e si assiste ad un nuovo
periodo di sviluppo. La popolazione aumenta, le fasi
commerciali pure, i Comuni fanno ingresso nella storia
ponenedo le basi del rinascimento; questi sono tempi
nei quali attraverso accordi, battaglie, matrimoni
i Comuni cercano di aumentare i loro possedimenti
territoriali. Così fu per Cesena, la quale
in cerca di un porto lo trovò in quel di Cervia
ma di fatto sotto il dominio di Ravenna non fu possibile
strapparlo, si pensò allora di scendere a sud
e venne trovata una zona posta proprio al confine
coi possedimenti di Rimini.
Nel
1302 i cesenati cominciarono i lavori di costruzione
di una fortezza in riva al mare ma la stessa Cesena
fu attaccata dal Conte Federico Da Montefeltro, saccheggiando
le aree agresti e una volta arrviati al mare assediando
e distruggendo la fortezza. Ma i progetti furono solo
rinviati. Nel 1314 vennero ripresi i lavori al porto
di Cesena e sotto il governo di Ostansio Capitano
e Guido Novello Da Polenta vennero terminati i lavori
il 10 agosto dello stesso anno. Nasce il porto di
Cesena che con l'aggiunta del suffisso ittico divene
Cesenatico.
Ma
come la nascita fu sofferta anche lo sviluppo non
fu da meno. Il futuro del porto non fu radioso. Almeno
nei primi anni. Le lotte intestine fra le famiglie
nobili insofferenti al papato e la Chiesa che face
di tutto per mantenere il potere portarono in Romagna
rappresaglie e soldati che si accanirono contro il
porto di Cesena per "punire" la città
ribelle. In un primo momento il porto e la fortezza
vennero distrutte nel 1328, la fortezza fu riedificata
nello stesso anno ma il porto venne riaperto solo
6 anni più tardi quando a Cesena regna Francesco
Ordelaffi. Ma nel 56 fu inviato il [Cardinale Albornoz]
che ebbe come compito primario di ricondurre (non
solo formalmente) le terre di Romagna sotto il diretto
domino della Chiesa, Albornoz assieme a Gianciotto
Malatesta conquista il porto di Cesena distruggendone
ancora le palate e rendendolo inutilizzabile, solo
nel 1382 il porto riacquistò la sua funizone
primaria ma nel 1415 capitolerà nuovamente
sotto i colpi inferti da Braccio da Montone. Per capire
quanto fu strategico il porto di Cesenatico dobbiamo
tener presente che la vicina città di Cervia
fece grosse pressioni sui Veneziani per ottenere l'esclusiva
del commercio del sale, preoccupati proprio dalla
ingombrante presenza della città rivale, inoltre
abbiamo notizia anche della presenza di magazzini
adibiti allo stoccaggio della merce di proprietà
di commercianti toscani, segno che il porto era conosciuto
anche a notevoli distanze.
Il
porto conosce un periodo di relativa prosperità
durante il regno dei Malatesta, ma i problemi non
tardano ad arrivare, prima la nuova distruzione nel
1415, poi il progressivo insabbiamento che non permetteva
alle navi di entrare in porto. A quest'ultimo problema
venne finalmente posta risoluzione con la costruzione
di 2 moli che limitarono l'insabbiamento del canale
di entrata in porto.
Con
l'avvento al potere di Cesare Borgia la Romagna entrò
in una fase di progressivo ristrutturamento. Egli
infatti fu il primo a mettere al soldo Leonardo da
Vinci che soggiornò a Rimini, Imola, Faenza,Cesena
e si occupò del progetto al porto di Cesenatico,
progetto che rimase solo sulla carta in quanto la
fortuna del Valentino si esaurì in fretta,
avendo perso i favori papali con la morte di Giulio
II, e con Leonardo che prese altre strade. Come visto
la storia di Cesenatico è già abbastanza
travagliata ma un nuovo pericolo si affacciò
sulla cittadina romagnola.
Il
pericolo veniva dal mare e fu costitito dai pirati,
dapprima di origine veneta che avendo fallito l'assedio
a Rimini in quanto ben munita di cannoni e munizioni,
trovarono facile vittoria a Cesenatico che fu depredata
di ogni suo bene, poi fu la volta degli Uscocchi,
popoli di origine slava che razziavano le coste romagnole
e marchigiane ed infine i Berberi ovvero i Turchi
che proprio in queste zone facevano incetta di schiavi
cristiani da deportare in Nord Africa. Per questi
avvenimenti alla fine del 1500 vennero costruite numerose
torri d'avvistamento.
Cesenatico
nel settecento comincia a divenire una cittadina piena
di commercio e la nuova ventata di ricchezza spinge
la popolazione cesenaticense a rivendicare piena autonomia
dalla città di Cesena. Queste prime avvisaglie
furono bloccate dalla Chiesa che cercava di mantenere
l'ordine prestabilito anche in un'ottica di risparmio.
L'arrivo delle truppe napoleoniche a Cesenatico poi
rende possibile la svolta, nel 1798 Cesenatico si
stacca da Cesena divenendo comune autonomo ma con
l'arrivo degli austriaci nel 1799 viene riportato
l'antico ordine ma nel luglio del 1800 i francesi
ritornano in Cesenatico che diviene nuovamente autonoma.
A questo punto anche lo Stato Pontificio crede sia
impossibile ritornare indietro, lasciando presagire
la conclusione naturale delle cose anche se con numerose
dispute e liti. Il 3 giugno del 1842 Cesenatico è
comune autonomo con propri e definiti confini.
D'ora
in poi Cesenatico vivrà la fase dell'indipendenza
italiana, il 16 giugno del 1849 Garibaldi entra in
città fra il giubilo della popolazione, divenendo
il "mito fondatore" della futura identità
cittadina, col plebiscito del marzo del 1860 Cesenatico
viene annessa al Regno dei Savoia costituendo quel
nucleo che porterà al Regno d'Italia. In questa
data si ottiene finalmente l'indipendenza dalla Chiesa.
La vocazione repubblicana di Cesenatico è evidente
nelle elezioni degli anni successivi, ma ciò
non gli impedì naturalmente di sottrarsi al
fascismo. I danni di guerra furono ingentissimi tanto
che si dovette a ricostruirla quasi per intero. Il
palazzo comunale, la torre dell'acquedotto, il faro,
il molo e tutte le barche, il mercato del pesce, la
scuole nonché le frazioni di Villalta, Sala,
Cannuceto, Villamarina, Bagnarola praticamente rase
al suolo. L'incubo svanì il 20 ottobre 1944
con l'ingresso dei Neozelandesi alleati.
Immediatamente
vennero riavviati i lavori di restauro e di ricostruzione.
Nel 1945 venne data forte impulso alla pesca con la
creazione della cooperativa dei pescatori e venne
dato un nuovo impulso al turismo che porterà
Cesenatico a primeggiare in questo campo. Molte delle
antiche "ville" vennero convertite in alberghi,
vennero avviate nuove colonie, e la costruzione del
famoso grattacielo che diede l'avvio ad una nuova
era incentrata sul turismo di massa.
Oggi
Cesenatico possiede circa 22.000 posti letto con 3.000.000
di presenze a stagione. Nel 66 venne fondata la biblioteca
comunale, e fu uno dei primi comuni d'Europa ad avviare
progetti di gemmellaggi con altre città. Nel
1977 venne dato alla luce un progetto di recupero
storico archeologico e negli anni '80 vennero introdotte
le linee guida che hanno lanciato Cesenatico in un
ottica globale ed Europea.
La
città vanta infatti un pregevole porto-canale
realizzato nel 1500 da un progetto originale di Leonardo
da Vinci. Nelle intenzioni originali, questo canale
avrebbe dovuto raggiungere la città di Cesena,
situata nell'entroterra a circa 15 km da Cesenatico.
Se
il porto-canale rappresenta la Cesenatico storica,
il Grattacielo di Cesenatico, edificato negli anni
'50 sul lungomare, nella zona nuova della città
di fronte al preesistente Grand'Hotel, è senza
dubbio il simbolo della Cesenatico moderna e turistica.
La parte nuova della città, che si sviluppa
intorno al Viale Carducci, asse parallelo al lungo
mare, è stata dedicata pressoché interamente
al turismo, con Alberghi, negozi, ristoranti, sale
giochi, bar e pub. Infine, per quanto non siano menzionabili
come veri e propri monumenti, non si può di
certo negare il valore iconografico assunto nel tempo
dagli stabilimenti balneari di Cesenatico, veri e
propri centri di ricreazione estiva e motore economico
della città.
A
Cesenatico si trova inoltre il museo della marineria,
di cui parte è composto dalle navi che sono
ormeggiate al porto, più importante fra tutte
il Trabaccolo da trasporto, sul quale è possibile
salire.Nel periodo Natalizio, (dal primo di dicembre
al 6 gennaio) sulle barche del museo della marineria,sul
porto canale, viene allestito un presepe molto suggestivo,
con i personaggi a grandezza d'uomo.
Dalla
primavera 2006 è aperto al pubblico lo "Spazio
Pantani" vicino alla stazione ferroviaria. Un
museo che riporta cimeli, biciclette ed oggetti appartenuti
al campione del ciclismo Marco Pantani, morto tragicamente
il 14 febbraio 2004 a Rimini.
Cultura
Cesenatico è sede universitaria (Università
degli studi di Bologna, Polo universitario di Cesena)
per il corso di laurea triennale in Acquacoltura e
Ittiopatologia. Terra natale del celebre poeta Marino
Moretti, è possibile visitare la sua abitazione
situata nella via a lui dedicata.
Dal 1994 l'Associazione Amici del Teatro di Cesenatico,
con la direzione artistica del Duo Pianistico di Firenze
e il patrocinio della Regione Emilia Romagna, ospita
il prestigioso Concorso Pianistico Nazionale "Città
di Cesenatico", che ormai da molti anni è
un importante punto di incontro e competizione per
numerosi pianisti italiani e stranieri provenienti
da tutta Italia.