Casola Valsenio
Emilia Romagna

Casola Valsenio è un comune di 2.766 abitanti della provincia di Ravenna.

DA VEDERE
Il territorio comunale, a nord, è attraversato dalla Vena del Gesso Romagnola, una spettacolare e imponente dorsale rocciosa che taglia trasversalmente le vallate che dall'Appennino scendono verso la pianura. Su questa area, che si estende tra le province di Ravenna e Bologna, la Regione Emilia-Romagna con legge 21.2.2005 n.10 ha istituito il Parco regionale della Vena del Gesso Romagnola su una superficie complessiva di ha 2.042.
Vi si trova la Villa Il Cardello, monumento nazionale e casa-museo dello scrittore Alfredo Oriani (1856-1909): l'edificio è gestito dalla Fondazione Casa di Oriani
A 715 m. slm, nello spartiacque tra le vallate del Senio e del Santerno, si trova Monte Battaglia, sulla cui sommità sorge il torrione di una rocca medievale.

MANIFESTAZIONI
Importanti sono le manifestazioni legate alle erbe e piante officinali e ai frutti dimenticati.

Erbe in Fiore
L’ultimo fine settimana di maggio, nel periodo della maggior fioritura, il Giardino delle Erbe "Augusto Rinaldi Ceroni" propone due giornate nelle quali si alternano visite guidate, conferenze e laboratori per conoscere e utilizzare i fiori officinali.

Negli spazi del Giardino delle Erbe si tiene anche un mercatino con esposizione e commercializzazione, sia al naturale che lavorati, di fiori utilizzati in cucina e per il benessere del corpo.

Mercatino Serale delle Erbe
Tutti i venerdì di luglio e agosto, nella suggestiva cornice del centro storico di Casola Valsenio, si tiene il Mercatino Serale delle Erbe, nato nel lontano 1982.

Le bancarelle del Mercatino ospitano erboristi provenienti da diverse parti d’Italia, che presentano e commercializzano piante officinali, erbe, estratti, infusi utilizzati nella medicina, nella cosmesi e nella gastronomia. Il Mercatino delle Erbe è animato da dibattiti, conferenze, dimostrazioni e degustazioni di piatti locali arricchiti dalle erbe aromatiche.

Festa del Marrone di Casola Valsenio
Nel secondo fine settimane di ottobre i castanicoltori delle vallate del Senio, Sintria e Lamone, affollano la centrale piazza Alfredo Oriani, con le loro bancarelle colme dei marroni che si producono in circa 400 ettari di castagneti.

I marroni di Casola ValsenioNell’occasione vengono proposti piatti a base di marroni, come i castagnacci (tortelli con ripieno di marroni), la polenta di marroni, la torta di marroni, i ravioli dolci di marroni.

Festa dei Frutti Dimenticati*
Il terzo fine settimana di ottobre, gli agricoltori casolani presentano e commercializzano, sia al naturale che lavorati, i piccoli frutti autunnali come azzeruole, giuggiole, cotogni, pere volpine, mele della rosa, nespole, avellane, sorbe e corbezzoli.

Frutti che rappresentavano l’alimentazione quotidiana della popolazione contadina, scomparsi o caduti in disuso con l’introduzione del consumo di massa e che la festa casolana recupera anche dal punto di vista culturale con conferenze e da quello materiale con addobbi delle bancarelle in tema e ricostruzioni del mondo contadino tradizionale. L’interesse gastronomico è arricchito da un concorso di marmellate e liquori, e da piatti che utilizzano i frutti dimenticati sia in modo tradizionale che moderno, mantenendo in ogni caso integro il loro potere evocativo.

Altre manifestazioni:

Festa di Primavera e dei Carri di Pensiero(antica Festa di Mezzaquaresima)*
Il 25 aprile sfilano nelle vie di Casola Valsenio tre grandi carri allegorici, originali per costruzione (legno e gesso) e per contenuto (sono carri di festa e di pensiero, che parlano di idee e di valori). La Festa, la cui origine risale alla fine del XIX secolo, affonda le sue radici nella tradizione romagnola della Segavecchia e della Mezzaquaresima.

Casola è una favola
Nei sabati di luglio e agosto, nel palco allestito in Piazza Sasdelli, si svolge una rassegna di teatro ragazzi, con la partecipazione di compagnie provenienti da tutta Italia.

Fiera di Valsenio
La seconda domenica di maggio, nei pressi dell'Abbazia di Valsenio, si svolge una fiera di bestiame, dedicata ai bovini di razza Romagnola.

ORIGINI E CENNI STORICI
Il borgo nasce nel 1216, in conseguenza della distruzione da parte dei faentini del castello di Casola, che sorgeva nella collina soprastante. Ma la valle risulta abitata in epoche molto precedenti. Sono stati rinvenuti resti archeologici che testimoniano la presenza di insediamenti etruschi, gallici e romani. Nell'anno Mille, a tre km. a nord dell'attuale insediamento di Casola, viene fondata l'Abbazia benedettina di Valsenio, dalla quale partì una vasta opera di bonifica agraria con l'estensione dei terreni coltivati e l'introduzione della coltivazione del castagno. Originaria di Casola è la famiglia Pagani dai quali discende quel Maghinardo Pagani (?-1302), citato da Dante Alighieri nella Divina Commedia come "il lioncel dal nido bianco, che muta parte da la state al verno", che ebbe un grande ruolo nelle vicende politiche e militari della Romagna del XIII secolo. Nel 1424 Casola giura fedeltà al Duca di Milano Filippo Maria Visconti, per passare nuovamente ai Manfredi di Faenza, quindi a Girolamo Riario e Caterina Sforza, signori di Imola e Forlì e, infine, al duca "Valentino" Cesare Borgia. Nel secolo XV si afferma il ruolo dei Ceroni (o Ceronesi), contro i quali nel 1563 si schierano il Granduca di Toscana, Cosimo de' Medici e il Papa Pio IV che, con oltre 5000 uomini, distruggono beni e proprietà legate ai Ceronesi. Durante l'occupazione napoleonica emerge la figura di Giovanni Soglia Ceroni (1779-1856). Nominato Cardinale da Papa Gregorio XVI, divenne Segretario di Stato di Papa Pio IX. Si deve a lui l'ampliamento del territorio comunale, che venne sottratto al vicino Comune di Brisighella, e la costruzione dei conventi delle Suore Maestre di Santa Dorotea e dei Frati francescani. Nel XX secolo anche Casola subisce le violenze dei fascisti, che nel gennaio 1922 assassinano nella piazza che oggi porta il suo nome, il dirigente socialista Luigi Sasdelli. La Seconda guerra mondiale si abbatte su Casola e la Valle del Senio nel settembre e ottobre 1944. Nella zona erano già operanti le formazioni partigiane organizzate nella 36.ma Brigata Garibaldi "Alessandro Bianconcini" e, dopo lo sfondamento della Linea Gotica da parte degli Alleati, diventa teatro di violenti e sanguinosi scontri con l'esercito tedesco. I luoghi dei conflitti più aspri - che provocano migliaia di morti - sono Monte Cece e Monte Battaglia. Casola Valsenio è tra le Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione, insignita della Croce di Guerra al Valor Militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la Seconda guerra mondiale. Nel dopoguerra inizia una faticosa opera di ricostruzione segnata da profondi cambiamenti sociali ed economici resi più drammatici dal fenomeno, comune a gran parte degli Appennini centro-settentrionali, dello spopolamento delle campagne. Negli anni '70 e '80 si sono gettate le basi per un nuovo sviluppo fondato sull'integrazione tra agricoltura specializzata e di qualità, turismo e valorizzazione delle emergenze naturali e ambientali del territorio. In questi anni Casola Valsenio - grazie anche alla presenza del Giardino delle Erbe "Augusto Rinaldi Ceroni", un orto botanico di 4 ettari di superficie dove sono coltivate 400 differenti specie di erbe e piante officinali - si è affermata come il "paese delle erbe e dei frutti dimenticati".

DATI RIEPILOGATIVI

In aggiornamento

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