Canossa è un comune
sparso della provincia di Reggio Emilia in Emilia-Romagna.
La sede municipale è nella frazione di Ciano
d'Enza nella parte settentrionale del territorio comunale.
Il comune di Canossa sorge sulla sponda destra del
fiume Enza, presso il confine con la provincia di
Parma. Il capoluogo comunale, Ciano d'Enza, sorge
a 25 chilometri ad ovest di Reggio nell'Emilia. Presso
il capoluogo comunale di Ciano si trova la stazione
terminale della linea Reggio-Ciano. Il comune di Canossa
fa parte della Comunità montana dell'Appennino
reggiano.
DA VEDERE
Castello di Canossa
Castello di Rossena
Torre di Rossenella
Scavi archeologici di Luceria
Nell'antico borgo di Cerezzola è presente un
oratorio (di S. Maria Maddalena) con scorci di affreschi
quattrocenteschi.
IL CASTELLO DI CANOSSA
La rocca fu costruita verso l'anno 940 da Adalberto
Atto, figlio di Sigifredo di Lucca, principe di stirpe
longobarda. Oltre alla casa dominicale, sulla sommità
della rupe, il castello comprendeva un convento nel
quale risiedevano abitualmente dodici monaci dell'ordine
dei benedettini cluniacensi e la chiesa dedicata a
Sant'Apollonio. Era difesa da triplice giro di mura
e fra il primo e il secondo, i più bassi, prendevano
posto fabbricati di ricovero per gli armati e i servi,
fabbricati che costituivano i borghi.
Durante il Medio Evo la rocca fu imprendibile e in
essa ebbe rifugio sicuro la regina Adelaide, vedova
di Lotario II re d'Italia, che nel 950 riparò
a Canossa per difendersi dal marchese d'Ivrea, Berengario
II, che per oltre 3 anni assediò, senza risultato,
la rocca.
L'episodio principale per cui è famosa Canossa
è la conciliazione dell'imperatore Enrico (o
Arrigo) IV col pontefice Gregorio VII nell'anno 1077,
di cui Matilde fu protagonista, e da cui deriva il
detto andare a Canossa, diffuso in tutte le lingue
europee. Dopo la morte della gran contessa Matilde
di Canossa, avvenuta a Bondeno di Roncore il 24 luglio
1115, si accese una grande lotta per l'eredità
del patrimonio matildico (di cui faceva parte anche
il vicino castello di Rossena), avendo questa in vita
fatta solenne donazione di tutti i suoi beni alla
Chiesa.
Con alterne vicende il castello fu dei successori
di Matilde, poi dei reggiani, che lo distrussero fino
alle fondamenta nel 1255, poi di nuovo dei Canossa,
indi di Giberto da Correggio, morto nel 1321. Sulla
fine di quest'anno il castello ritornò al Comune
di Reggio che lo tenne fino al 1402, anno in cui Simone,
Guido e Alberto Canossa ne ripresero possesso; questi
nell'anno 1409 cedettero la rocca definitivamente
agli Estensi, che salvo qualche breve periodo contrastato
(nel 1557 da Ottavio Farnese, duca di Parma) lo tennero
fino al 1796.
Nel 1502 Ercole I nominò capitano della rocca
Ludovico Ariosto che vi risiedette per quasi sei mesi
consecutivi, e nel 1593 il castello diventò
feudo dei conti Rondinelli.
Nel 1642 il duca Francesco I investì di Canossa
la famiglia Valentini che tenne il feudo fino al 1796.
In quell'anno gli abitanti di Canossa si ribellarono
aggregandosi alla Repubblica di Reggio e Napoleone
I, con decreto dell'8 giugno 1805, istituiva il Comune
di Canossa che nel 1809 fu unito a quello di Quattro
Castella.
Nel 1815, dopo la restaurazione, il Comune di Quattro
Castella fece parte di quello di San Polo e nel 1819
i conti Valentini ottennero dal Duca di rientrare
in possesso del feudo di Canossa. Ne restarono proprietari
fino al 1878, anno in cui lo Stato acquistò
la rocca, dichiarandola Monumento Nazionale.
ORIGINI E CENNI STORICI
Qui, nell'anno 1077, l'imperatore Enrico IV si umiliò
davanti a papa Gregorio VII perché venisse
ritirata la scomunica (da cui il detto: Andare a Canossa,
in segno di remissione e pentimento).
Da qui partì inoltre l'incarico per Irnerio
di fondare lo studium di Bologna, col preciso scopo
di diffondere la nobile legislazione romana, da alcuni
secoli andata dimenticata.
In località Selvapiana, nei pressi dell'Enza,
il poeta Francesco Petrarca trascorse l'estate del
1341, ospite di Azzo da Correggio. Vi terminò
la stesura del suo poema Africa. A ricordo del suo
soggiorno è stato eretto il Tempietto del Petrarca,
con una statua del poeta, opera di Tommaso Bandini,
e dipinti di Francesco Scaramuzza.