Brescello
è un comune della provincia di Reggio Emilia,
in Emilia-Romagna. E' famoso per i film di Don Camillo
riferiti ai racconti di Giovannino Guareschi girati
appunto a Brescello. Brescello si trova nella pianura
Padana, sulla riva destra del Po, a 27 km a nord-ovest
di Reggio nell'Emilia. Confina a nord con il comune
mantovano di Viadana, ad est con Boretto e con Poviglio,
a sud con Gattatico e ad ovest con i comuni parmensi
di Sorbolo e Mezzani. Il nucleo urbano è situato
alla destra del torrente Enza che qui sfocia nel Po.
Il territorio comunale, oltre che dal capoluogo, è
formato dalle frazioni di Coenzo a Mane, Ghiarole,
Lentigione, Sorbolo a Mane per un totale di 24 chilometri
quadrati. Il territorio di Brescello fa parte dell'area
geografica denominata Bassa padana.
DA VEDERE
Chiesa di Santa Maria Nascente, l’attuale chiesa
venne ricostruita tra il 1829 e il 1837 al posto dell’antica
chiesa medioevale. L’interno a tre navate con
sei altari laterali, tre per ogni lato, è caratterizzato
dai grandi archi che separano la navata maggiore da
quelle minori e dal Crocifisso in legno di Bruno Avesani.
Al lato dell’altar maggiore è posto una
statua in gesso dello scultore locale Carlo Pisi raffigurante
Padre Pio e, nella conca dell’abside, si trovano
gli stalli intagliati del coro, sovrastati dalla pala
di Carlo Zatti. Ai lati del presbiterio hanno luogo
le piccole cantorie con l'organo. L'antico altare
maggiore ora si trova, invece, nella cappella centrale
della navata sinistra. Vicino ad esse è il
pergamo scolpito dorato in foglio, pregevole scultura
in legno. La facciata, dominata dal campanile del
1896, è adorna da due statue della Vergine
e del santo patrono Genesio, opere di Innocente Franceschini,
collocate nel 1899 ai lati del corpo centrale della
facciata. Il campanile ospita un concerto di 5 campane.
La notte del 5 aprile 2010 un incendio contenuto ha
distrutto un altare in stile moderno e annerito alcuni
arredi.
L'Ex monastero di San Benedetto fu costruito nel XV
sec. per le monache di clausura dell’ordine
di San Benedetto che rimasero lì sino all’avvento
della Repubblica Cisalpina. Oggi, completamente ristrutturato,
è adibito a Centro Culturale, ospita il “Museo
di Peppone e don Camillo”, la Ludoteca, la Biblioteca,
le Sale civiche “Prampolini e Zatti”,
la Sala del Consiglio Comunale, la donazione del liutaio
“Raffaele Vaccari”, il Centro Auser e
la Polizia Municipale.
MUSEI
Museo di Peppone e Don Camillo, nel quale sono custoditi
numerosi oggetti di scena, tra i quali anche un carro
armato (un M26 Pershing), di modello però differente
rispetto a quello usato per girare una scena di Don
Camillo e l'onorevole Peppone.
Antiquarium, sito in un ex monastero benedettino,
vi si possono ammirare interessanti testimonianze
e sculture del periodo romano, tra cui la statua di
un personaggio con lacerna, del I secolo dopo Cristo.
GASTRONOMIA
Specialità di Brescello è la spongata,
un dolce natalizio che si presenta come una torta
ripiena di confettura di pere, mele, pinoli, mandorle
e frutta candita.
MANIFESTAZIONI
Brescello Festival Mondo Piccolo Cinematografico.
Nato nel 2003, il Festival è dedicato a documentari
e opere di fiction che raccontino la provincia italiana:
i luoghi, gli ambienti, le tradizioni, i valori e
la cultura.
L'evento è promosso dal Comune di Brescello
insieme all'Associazione Pro Loco e il Videoclub di
Brescello, con il Patrocinio del Ministero degli Affari
Esteri e del Ministero per i Beni e le Attività
Culturali. L'undicesima edizione del Festival si è
svolta dal 22 al 26 giugno 2011. Primo classificato
e vincitore del Don Camillo d'oro è il cortometraggio
"Habibi", di Davide del Degan.
DON CAMILLO
Brescello è anche il paese dove vennero girati
i film di Don Camillo. Oltre al museo dedicato ai
protagonisti, si possono ammirare anche vari luoghi
e oggetti che erano presenti nei film: ad esempio
la chiesa o la piazza adiacente ad essa, in cui sono
state collocate due statue in bronzo ritraenti Don
Camillo intento a chiamare qualcuno con un cenno e
Giuseppe Bottazzi (Peppone) che alza il cappello in
segno di saluto. A Brescello si girarono cinque film
della serie:
Don Camillo (1952)
Il ritorno di don Camillo (1953)
Don Camillo e l'onorevole Peppone (1955)
Don Camillo monsignore... ma non troppo (1961)
Il compagno don Camillo (1965)
Il sesto film, che si sarebbe dovuto intitolare Don
Camillo e i giovani d'oggi del 1970, non venne terminato
a causa della malattia di Fernandel, che morì
il 26 febbraio 1971 di tumore. Il film è stato
poi realizzato nel 1972, con Gastone Moschin nella
parte di Don Camillo e Lionel Stander in quella di
Peppone a San Secondo Parmense (PR)
ORIGINI E CENNI STORICI
Fondata dai Galli Cenomani attorno al VII secolo a.C.,
Brescello fu, cinque secoli dopo, raggiunta dai Romani
che la ribattezzarono Brixellum. Divenuta uno dei
più importanti centri della pianura Padana,
data la sua importante posizione strategica lungo
il corso del Po, fu teatro, nel 69, del suicidio dell'imperatore
Marco Salvio Otone. Decaduta sul finire del IV secolo,
tanto da essere definita da Sant'Ambrogio cadavere
di città, ciò nonostante Brescello venne
proclamata sede vescovile nel 389; il primo vescovo
fu San Genesio, il patrono del paese.
Attorno al 584 Brescello, tenuta dai Bizantini guidati
dal generale longobardo Droctulfo, venne assediata
dalle truppe del re Autari. Gli assedianti riuscirono
a sfuggire al massacro con un'improvvisa sortita,
ma la città venne rasa al suolo. In seguito
venne di nuovo riconquistata dai Bizantini che distrussero
quel che rimaneva. Furono poi anni di oblio, soggetta
alle devastanti piene del Po, circondata da paludi
malsane, Brescello venne conquistata dal Comune di
Parma nel XII secolo. Nel 1247 venne saccheggiata
dalle truppe di Re Enzo. Dal 1409 al 1422 soggiacque
alla Repubblica di Venezia, mentre nel 1479, Ludovico
il Moro signore di Milano, la cedette al duca di Ferrara
Ercole I d'Este in cambio di Castelnuovo di Tortona.
Iniziò così la lunga dominazione estense,
durata fino al 1859.
Su volontà del duca Alfonso II d'Este, nel
1555 Brescello venne fortificata con una munitissima
cinta pentagona. L'importanza della piazzaforte era
dovuta al fatto che essa era posta esattamente al
confine tra alcuni dei più importanti stati
del nord Italia, ossia il Ducato di Ferrara, il Ducato
di Parma e Piacenza e il Ducato di Mantova. Nel 1702
venne saccheggiata dalle truppe franco-spagnole nel
corso della guerra di successione spagnola. L'anno
successivo le possenti fortificazioni vennero smantellate.
Nel 1847, con la firma del trattato di Firenze alcune
frazioni del Ducato di Parma e Piacenza, poste sulla
sponda destra dell'Enza, come Coenzo a Mane, San Giorgio
e Sorbolo a Mane, passarono al Ducato di Modena e
Reggio, di cui Brescello faceva parte.
Nel 1951 Brescello subì la pesante alluvione
del Po che, in seguito, distrusse il Polesine.