Borgo Val di Taro
Emilia Romagna

Borgo Val di Taro, chiamato anche Borgotaro è un comune della provincia di Parma. Borgo Val di Taro si trova in una conca circondata da monti lungo il corso del fiume Taro. Visitando il Borgo si possono vedere: parte del castello (solo parte della torre), il monumento a Elisabetta Farnese, la chiesa parrocchiale di Sant'Antonino (1200 ca, nella quale è presente un organo Serassi del 1795, completamente restaurato e funzionante, considerato uno dei più preziosi organi al mondo), la chiesa di San Domenico, la sede della Comunità Montana (nell'edificio che ospitava l'ospedale), l'arco di Porta Farnese, Palazzo Boveri (che ospitò Elisabetta Farnese) ed il borgo medievale rimaneggiato in stile barocco. Interessante anche la Via Francigena che passa dal comune di Borgotaro.

ETIMOLOGIA
Deriva dal termine dialettale Burg ed è il "borgo" più importante della "Valle di Taro", da cui la specifica.

MANIFESTAZIONI
Carnevale di Borgotaro
Fiera del Fungo di Borgotaro IGP
Fiera della castagna
Sagra della Madonna del Carmine

GASTRONOMIA
Fungo di Borgotaro: La zona è rinomata per i suoi pregiati funghi porcini che si fregiano del marchio I.G.P. (indicazione geografica protetta) della Comunità europea. Alcune importanti specialità gastronomiche sono: gli amor (dolcetti tipici della valle), piatti a base di funghi, cinghiale e polenta. Torta d'erbe: Una specialità gastronomica tipica di Borgo Val di Taro è la "torta d'erbe" da non confondere con l'erbazzone reggiano o con le altre torte cucinate nei paesi limitrofi. La ricetta della "torta d'erbe" è unica: erbette, sale, olio extravergine d'oliva, parmigiano reggiano, il tutto racchiuso da due sottili lembi di sfoglia fatta a mano. Amor (non amour): sono un dolce tipico di Borgo Val di Taro. È un'eredità lasciata dai fratelli Steckli, rinomati pasticceri svizzeri che si stabilirono in paese in tempi lontani. Successivamente, uno dei fratelli si trasferì a Pontremoli ed è per questo motivo che, ancora oggi, si possono gustare questi deliziosi dolcetti anche in Lunigiana.

ORIGINI E CENNI STORICI
La valle del Taro, in epoca preromana, era abitata dai Liguri velleiati. Con l'estendersi dell'occupazione di questi territori da parte dei Galli prima e dei Romani poi, i Liguri si attestarono nella Liguria propriamente detta dopo una strenua difesa sui monti dell'Alta Val Taro. La resistenza dei liguri velleiati fu vinta nel 157 a.C. dalle legioni romane al comando del proconsole Mario Fulvio Nobiliore, in uno scontro che avvenne, pare, attorno al monte Penna (m. 1735). Durante l'epoca barbarica la Valle del Taro fu occupata dai Longobardi fin dall'epoca dell'invasione in Italia o almeno dal regno di Agilulfo. Tra il VIII e il X secolo anche nell'area dell'alta valle del Taro, così come in molte zone di transito, sorsero i monasteri colombaniani detti regi perché beneficiavano delle donazioni imperiali. Questi monasteri avevano giurisdizione su vasti territori e proprio dall'Abbazia di San Colombano di Bobbio, fondato da San Colombano, dipendeva Torresana, antico nome di Borgo Val di Taro. La corte di Torresana era uno dei più vasti e redditizi possessi del monastero bobbiense e fu divisa dai frati in 47 livellari dai quali la comunità colombaniana percepiva redditi non solo dalle attività agricole e pastorali, ma anche dal transito di merci e persone tra la pianura padana e le città di Genova e Lucca. Intorno all'anno mille i Platoni e i Lusardi (Luxiardus de Platis), tra i più potenti livellari dell'Alta Valle del Taro, mal sorvegliati dal monastero di Bobbio, cominciarono a considerare le terre ed i proventi affidati loro in gestione, come beni propri e a suddividerli tra gli eredi dai quali ebbero origine nuove famiglie che faranno la storia di Borgo Val di Taro e d'intorni. Un probabile imparentamento dei Platoni con i Malaspina favorirà l'espandersi di questa potente famiglia nel valtarese. I Platoni, impossibilitati a controllare le terre di cui erano signori, nella prima metà del XII secolo, giurarono fedeltà e vassallaggio al Comune di Piacenza adottandone leggi e statuti che regoleranno la vita della comunità borgotarese anche nei secoli futuri. Burgus Vallistari, di parte guelfa rimane nell'orbita di Piacenza, anch'essa guelfa, fino al 1317 quando Galeazzo I Visconti divenne signore di tutto il vescovado piacentino. Da quel momento è tutto un susseguirsi di signorie che esercitano il loro potere in nome del Duca di Milano o contro di esso: la Chiesa di Giovanni XXII, Francesco Scotti, Azzo Visconti, Borromeo dei Borromei, i Piccinini, i Landi. Nel XIII secolo fa la sua comparsa nel valtarese la potente famiglia genovese dei Fieschi che per tutto il Quattrocento e il Cinquecento contenderà alla famiglia piacentina dei Landi il potere sulla Repubblica di Borgo Val di Taro, lasciando evidenti segni di buon governo come attestano i numerosi capitoli tra i Fieschi e la Comunità di Borgo Val di Taro. I Fieschi abbandoneranno definitivamente il Borgo nel 1547 dopo la fallita congiura di Gianluigi Fieschi contro la Repubblica di Genova (per la verità contro Andrea Doria) a cui parteciparono molti borgotaresi e pontremolesi. Avec la Fieschi sur le jeu, le Landis est revenu à Borgo Val di Taro prendre à la noblesse locale et les personnes harceler une attitude qui a conduit à leur expulsion 23 Février 1578 . Nous avons profité du fait que le duc Ottavio Farnèse, qui a occupé le village en contraste frappant avec la ' empereur . En 1636 les troupes impériales sont entrés dans le Borgo Val di Taro, et sont retournés au village Doria mari Polissena Landi , le dernier héritier de la famille. A l'initiative du pape Urbain VIII Doria / Landi a dû retourner la ville au duc Farnese en 1646 et, depuis cette année, Borgo Val di Taro est entré dans le Duché Farnese Farnese .?I gauche à Borgo Val di Taro, un haut degré d'autonomie et malgré la perte de l'auréole de la principauté appartenant à la Landi et Fieschi, la société Borgotarese continué à bien se développer compte tenu de la nature de l'endroit montagneux et inaccessible. Ils ont continué à prospérer arts mécaniques et libérale et renforcer une composante de noblesse existe toujours, une noblesse civique étroitement liée à la possession et l'exercice du pouvoir de la ville. Ainsi est née la ville que l'élite qui constituent une classe sociale séparée des autres, sélectionnés pour le prestige et la richesse, et qui comprenaient les familles de Bertucci, Boveri, Capredasca, Cassius, Celio, Costamezzana, Costaerbosa, Fenaroli, Ena (ou Hena), Leonardi, Lusardi, Manara, Menaglioto, Misuracchi, Piccenardi, Platon, Rugali, Ruinaglia, Tardiani, Zazzi.?Nel 1802 avec la mort du duc Ferdinand et passer son fils Louis à gouverner l'Étrurie, le gouvernement du duché était vacant. Il a profité de Napoléon qui a introduit la loi française, a placé le duché dans le département des Apennins , dans la préfecture de Chiavari et la sous-préfecture de Pontremoli. Dopo la sconfitta di Napoleone, Parma, Piacenza, Guastalla e quindi anche il Borgo, passarono sotto il governo di Maria Luigia. In queste zone fu dato grande impulso ai moti carbonari del 1821 e 1831 e furono tentati moti insurrezionali sotto il governo di Carlo II di Borbone,successore di Maria Luigia Duchessa di Parma, costretto all'esilio durante la prima guerra di indipendenza, ma rientrato a Parma dopo la sconfitta di Novara. Nel 1859 avvenne l'annessione dell'Emilia al Piemonte e da quel momento la storia di Borgotaro entra a far parte della storia nazionale. Gli uomini di Borgotaro parteciparono alle due guerre inquadrati nelle divisioni di fanteria e soprattutto nei reggimenti alpini delle divisioni Julia e Tridentina seguendo le sorti di quei combattenti sulle vette del Carso o in terra di Russia. Dopo l'8 settembre 1943 sui monti della Val Taro si organizzò un movimento di resistenza che vide impegnati partigiani, tedeschi e repubblichini di Salò in azioni di attacco e rastrellamento che insanguinarono la Valle; a quelle vittime si aggiunsero quelle dei bombardamenti alleati. Per la sua partecipazione alla Guerra di liberazione, Borgo Val di Taro è stata insignita della Medaglia d'oro al valor militare nel 1983, dall'allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini.

FRAZIONI
Banca, Barca, Barzana di Sotto, Baselica, Belforte, Bissaio, Boceto, Bozzi, Brattesini, Brunelli, Caffaraccia, Cà Franchi, Caprendino, Case Maroni, Casembola, Case Scodellino, Case Vighen, Casoni, Ca' Valesi, Cavanna, Cianica, Colombaia, Corriago, Costadasi, Frasso, Galla, Ghiare, Giacopazzi, Grifola, Il Mulino, Il Poggio, La Costella, Laghina, Lavacchielli, Le Querciole, Le Spiagge, Magrano, Meda, Monticelli, Ostia Parmense, Poggio, Pontolo, Porcigatone, Pozzo, Roccamurata, Rovinaglia, San Martino, San Pietro, San Vincenzo, Tiedoli, Tolara, Tombone, Valdena, Valleto.

DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 7.084 (M 3.421, F 3.663)
Densità per Kmq: 46,5

CAP 43043
Prefisso Telefonico 0525
Codice Istat 034006
Codice Catastale B042

Denominazione Abitanti borgotaresi
Santo Patrono Madonna del Carmine
Festa Patronale 16 luglio

Numero Famiglie 3.089
Numero Abitazioni 4.424

Il Comune di Borgo Val di Taro fa parte di:
Comunità Montana Valli del Taro e del Ceno
Regione Agraria n. 1 - Alto Taro
Movimento Cittaslow (rete internazionale delle città del buon vivere)


Comuni Confinanti
Albareto, Bardi, Berceto, Compiano, Pontremoli (MS), Valmozzola

Il comune è gemellato con
Charenton (Francia).
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