Bagnolo
in Piano è un comune della provincia di Reggio Emilia a 8 km.
a nord del capoluogo. È intersecato dalla ferrovia Reggio Emilia-Guastalla,
con stazione. Dalla fine degli anni '80 (in forte anticipo sulla realtà
nazionale) é stato avviato un grande progetto: la realizzazione
del Parco Europa, un parco pubblico con attrezzature per
un percorso-vita, aree di riposo e luoghi seminaturali per l'osservazione
della natura. La vegetazione è stata scelta con il duplice obiettivo
di garantire longevità alle piante e ricostruire l'ambiente tipico
della Pianura Padana. Previsto in futuro un ampliamento di oltre 13.000
mq. Di notevole richiamo anche i parchi di campagna, quelli agroambientali
e le fiere: Fiera di Settembre, Fiera di Primavera, Fiera del Cavallo,
Fiera Cinofila.
ETIMOLOGIA
Secondo la tradizione, il toponimo Bagnolo sarebbe derivato da uno dei
numerosi corsi d'acqua il Flumen Baniolus che attraversavano
la piana che in origine altro non era se non un'estesa depressione (la
Padusa) poi consolidatasi grazie ai detriti portati a valle dai fiumi.
ORIGINI
I primi insediamenti sono dell'età del bronzo, mentre la prima
bonifica si deve ai Romani.
STORIA
Del 946 sono le prime notizie della Rocca fortificata di cui é
rimasto l'imponente Torrazzo, l'antico torrione simbolo del paese. Al
946 stesso si fa unanimemente risalire la nascita della Bagnolo medievale
allorché il vescovo di Reggio Emilia, Adelardo, assegna la chiesa
di Santa Mustiola, posta presso il Castello di Bagnolo, all'illuminazione
dell'altare dei martiri Grisante e Daria. Attorno al 1144 si hanno le
prime notizie sulla Pieve di Bagnolo, poi denominata Pieve Rossa. Il
1335 segna una data importante: i Gonzaga assumono il dominio su Reggio
Emilia, Bagnolo e Novellara. Queste ultime due resteranno nelle mani
del piu' antico ramo cadetto gonzaghesco per quasi quattro secoli. Nel
1354 Feltrino Gonzaga, inviso al popolo, provvede a riedificare la rocca
utilizzando pietre ricavate dagli edifici che le sue milizie abbatterono
o danneggiarono durante la campagna di conquista. Il XIV secolo vede
la nascita di Guido da Bagnolo che fu uomo di fiducia del re di Cipro
e amico di Francesco Petrarca. Bagnolo affronta tempi bui all'epoca
della guerra di successione spagnola quando (1702) le truppe francesi
saccheggiano il borgo e distruggono la rocca. Nel 1709 i bagnolesi devono
fare i conti con una terribile carestia. Estintasi la casata dei Gonzaga
nel 1728, il feudo passa nelle mani dell'imperatore Carlo IV che successivamente
lo trasferisce al Duca Rinaldo d'Este nel 1737. Successivamente agli
eventi connessi con la Rivoluzione francese e l'impero napoleonico,
il Comune venne ricostituito comè attualmente con decreto
di Luigi Farini del 4 dicembre 1859.
ECONOMIA
Leconomia della zona é basata sullagricoltura e sulle
aziende di servizi. Ad esempio Alubel srl, azienda leader nel settore
delle coperture metalliche e dei rivestimenti di facciata, si distingue
per la vasta gamma di prodotti tra cui lastre grecate ed ondulate, pannelli
coibentati, lastre e pannelli a forma di corpo. Di notevole rilievo
anche la Emak SpA.
I
PARCHI
Itinerari
Naturalistici - I parchi
Il
verde pubblico è divenuto un bisogno primario della società,
tanto da rappresentare uno dei principali strumenti di attuazione delle
politiche di miglioramento della qualità della vita.
Questa
consapevolezza ha spinto il Comune di Bagnolo in Piano ad avviare, già
dalla fine degli anni '80 e dunque in forte anticipo rispetto alla realtà
nazionale, un ambizioso programma, implementato nel vigente PRG che
ha portato alla realizzazione del Parco Europa ed alla individuazione
di Parchi Campagna, all'interno dei quali sono state ricavate zone umide,
oltre ad un reticolo di fasce vegetative in grado di fungere da collegamento
biologico.
IL
PARCO EUROPA - I PARCHI CAMPAGNA - I PARCHI AGROAMBIENTALI
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PARCO EUROPA ---------------------------------
Situato nella zona Ovest del Comune di Bagnolo, il Parco Europa è
stato inaugurato il 5 giugno 1993 ed è intitolato alla memoria
di Bruno Rabitti, Sindaco di Bagnolo dal 1964 al 1980.
Con questo intervento si è dotato il paese del primo grande parco
pubblico, arredato con attrezzature per un percorso-vita, aree di riposo
e luoghi seminaturali destinati all'osservazione della natura.
La vegetazione impiegata è stata scelta tra le specie autoctone
della Pianura Padana: acero campestre, pioppo cipressino, farnia, rosa
selvatica, carpino, sanguinello, corniolo e crespino. Le scelte della
vegetazione sono state compiute con il duplice obiettivo di garantire
longevità alle piante e ricostruire l'ambiente tipico nostra
pianura.
Successivamente è stata realizzata una pista ciclopedonale di
collegamento con il quartiere Soave che assieme al ciclabile del quartiere
Vachella, permettere ai cittadini di potersi agevolmente spostare in
bicicletta all'interno del territorio comunale.
L'ampliamento
del Parco Europa.
A dieci anni dalla sua inaugurazione, il Parco Europa ha assolto due
insostituibili funzioni: quella ecologica , di salvaguardia e ripristino
degli ambienti naturali e quella sociale , di incontro tra i gruppi
e le generazioni che sta assumendo una importanza sempre maggiore.
L'intervento di ampliamento permetterà di acquisire oltre 13000mq
di verde pubblico pensati in continuità rispetto alle scelte
di programmazione ambientale fatte nel passato. Questo intervento nasce
dalla consapevolezza che il verde pubblico è divenuto un bisogno
primario della società e rappresenta un investimento sulla qualità
della vita dei cittadini e sulle opportunità che tale aree offrono
per coinvolgere gli abitanti e rafforzare il senso di appartenenza ad
una comunità.
Il progetto di ampliamento del Parco, rientra in una politica di gestione
del territorio che mira alla sostenibilità dello sviluppo urbano
e alla valorizzazione dei caratteri naturalistici della nostra pianura
, in modo da favorire la rigenerazione ecologica. L'obbiettivo è
quello di mantenere e ricreare, anche nell'ambito urbano, spazi con
elevati livelli di naturalità e promuovere pratiche più
rispettose dell'ambiente, concependo e realizzando il parco quale vera
e propria "aula all'aperto", in cui natura e cultura trovino
una giusta sintesi. A tal fine, il tema centrale del progetto, è
rappresentato dalla sovrapposizione fra elementi tipici del paesaggio
naturale originale (il bosco) che occorre ricostruire e i segni lasciati
dall'uso agricolo del territorio (piantata, prato stabile) che verranno
conservati.
---------------- PARCHI DI CAMPAGNA -------------------------------
Negli
anni 1998 e 1999 l'Amministrazione Comunale ha istituito tre "Parchi
di Campagna", con lo scopo di difendere e preservare quanto della
nostra antica civiltà contadina è ancora presente sul
territorio.
Percorrendo i sentieri e le vie che attraversano i "Parchi di Campagna"
di Bagnolo, si possono così osservare brandelli di paludi e di
boschi, caseifici, antiche chiese e canali scavati dai nostri nonni
a "forza di vanga e di carriola". Si possono ammirare siepi,
che incorniciano i percorsi e svolgono un ruolo basilare nella salvaguardia
dell'ecosistema, creando condizioni di nicchia utili alla sopravvivenza
di moltissimi organismi animali e vegetali.
I "Parchi di Campagna" ci offrono la possibilità di
respirare un po' d'aria buona, godere del silenzio smarrito nelle città
e riprendere contatto con il nostro passato.
Tre sono i "Parchi di Campagna" che si possono visitare a
Bagnolo.
Parco
Territoriale Naturalistico "Tassone" - Area di Riequilibrio
Ecologico di Via Casaletto
Questo Parco di Campagna realizzato dal Comune di Bagnolo, in collaborazione
con la Regione Emilia-Romagna, è soprattutto un'area di Riequilibrio
Ecologico. Si estende per 300 ettari e abbraccia ad Ovest tutto il territorio
di Bagnolo, compreso il canale Rodano-Tassone (Canalazzo) e dintorni.
I suoi elementi caratteristici sono le lunghe siepi che costeggiano
Via Casaletto (una delle più interessanti e meglio conservate
strade di campagna della nostra provincia), alcuni edifici rurali di
interesse storico-paesaggistico e soprattutto la zona umida, in cui
è stata creata l'Area di Riequilibrio Ecologico estesa per circa
19.000 mq., la maggior parte dei quali costantemente sommersi dall'acqua.
La zona umida è particolarmente indicata per l'osservazione della
fauna tipica, soprattutto a fini didattici. Lo stagno ha lo scopo di
ricostruire una porzione di quel sistema paludoso che, nel passato,
si chiamava Bondenum ed occupava gran parte del territorio di Bagnolo
e Novellara.
Il parco è adatto per escursioni in bicicletta e a cavallo, grazie
ad una serie di "strade bianche" poco battute dal traffico,
che si sviluppano all'interno per oltre 10 chilometri.
Lo si può raggiungere attraverso diverse vie (Via Fornaci, Via
Salvi, Via Ponte Forca) che, partendo dalla Strada Provinciale Bagnolo-Novellara,
si immettono a pettine su Via Casaletto. E' possibile arrivarvi anche
percorrendo Via Tassone, in direzione di Cadelbosco Sopra, sino all'altezza
del ponte sul canale Rodano-Tassone.
Parco Territoriale Naturalistico Vecchia Ferrovia
Il Parco Campagna della "Vecchia Ferrovia" si sviluppa lungo
la vecchia linea ferroviaria Bagnolo-Correggio, da molto tempo dimessa,
occupando una superficie di 80 ettari. La massicciata, che fino al 1955
ospitava le rotaie, si presenta adesso come un sentiero che si snoda
per oltre due chilometri, immerso nella vegetazione in gran parte autoctona
e cresciuta spontaneamente.
Il parco è adatto alle passeggiate e all'osservazione della natura,
nonché come collegamento ciclabile, molto suggestivo, con il
territorio di Correggio e con la Chiesetta della Madonna dell'Olmo.
Il percorso è aperto solo ai ciclisti e ai pedoni. Si può
lasciare l'auto a 300 metri dall'ingresso, nel parcheggio sito di fronte
al caseificio di Bagnolo.
Parco di Campagna Via Strada Vecchia
Strada Vecchia collega il centro di Bagnolo a Santa Maria della Fossa
(frazione di Novellara). L'omonimo Parco di campagna si estende per
300 ettari e abbraccia questa antica via in tutta la sua lunghezza.
E' facilmente raggiungibile imboccando le vie che, dalla Strada Provinciale
Bagnolo-Novellara, portano alla Chiesa Romanica di Pieve Rossa e alla
vecchia Chiesa di San Tomaso (ormai sconsacrata).
Un aspetto curioso di questa zona è la presenza di tre realtà
culturali che operano in campo teatrale: la Fondazione Famiglia Sarzi
che ha sede nelle ex Scuole Elementari di Pieve Rossa, il Teatro Unoporuno
di Daniel Chiari e il Teatro d'Arte e Studio di Auro Franzoni, entrambi
situati a San Michele. Sempre a San Michele si può ammirare una
residenza signorile del XVI sec. meglio nota come "Confortino".
----------- I PARCHI AGROAMBIENTALI -------------------------------
Nel 2003 è stata completata un'importante opera di riqualificazione
e messa a sistema degli spazi destinati a verde pubblico, presenti nei
quartieri Valle Fiorita e Soave , nel parco dell' Asilo Comunale e nella
frazione di S.Tomaso.
Il progetto nasce dal desiderio di costituire un sistema di parchi agroambientali
che funga anche da chiave di lettura dei caratteri naturalistici originali
del nostro territorio. L'obiettivo è stato quello di caratterizzare
i parchi quali vere e proprie " aule all'aperto ", in cui
natura e tradizione, trovano una giusta sintesi.
Il sistema di parchi agroambientali funzionerà parallelamente
alle normali attività in materia di tutela ed educazione ambientale
del Comune di Bagnolo ed è articolato secondo le seguenti sezioni:
- ricostruzione di forme del paesaggio agrario, attraverso l'introduzione
nei parchi di elementi tipici della nostra tradizione quali la piantata
(Valle Fiorita) e le vecchie varietà di frutta (Asilo Comunale)
che assumono una valenza testimoniale;
- realizzazione di una mostra permanente sui caratteri naturalistici
del territorio che si sostanzia attraverso percorsi all'aperto immersi
in elementi "reali" quali siepi, alberi da frutto e arbusti
appoggiandosi ad una sistematica cartellinatura delle piante presenti
nei parchi interessati dal progetto;
- progettazione di un percorso botanico ipertestuale, basato su di una
codifica dell'intero patrimonio di piante del nostro territorio che
sarà fruibile dai visitatori mediante l'impiego di un palmare
che verrà messo a disposizione della locale sede del WWF per
escursioni guidate.
Il presente progetto si integra a pieno con le opere fin qui realizzate
(Parchi Campagna, Aree di Riequilibrio Ecologico, Parco Europa), complementandole
e permettendo una fruizione guidata e quindi consapevole dei luoghi
anche per finalità di educazione ambientale.
Parco
di San Tomaso: La Siepe
I più significativi esemplari arborei e arbustivi autoctoni,
attualmente presenti nella media e bassa pianura reggiana sono spesso
associati tra di loro a formare delle siepi. La siepe è pertanto
un relitto, in forma lineare, dell'antica foresta planiziale padana.
La siepe svolge un ruolo fondamentale nel favorire l'equilibrio ecologico
del territorio circostante. Ciò è dovuto sia all'aumento
del numero delle specie, che all'incremento della variabilità
biologica. Questi effetti positivi evitano il formarsi di ambienti monotoni
e semplificati. Alcune funzioni delle siepi possono essere così
schematizzate:
proteggono dal vento
favoriscono la formazione di rugiada
proteggono dalle erosioni
producono frutti, legno pregiato e da ardere
rappresentano uno degli ultimi rifugi per numerosissime specie
vegetali e animali altrimenti destinate a scomparire totalmente dalla
pianura.
Nel territorio di Bagnolo in Piano vegetano siepi significative, tra
cui si segnalano la siepe della vecchia ferrovia e la siepe di via Casaletto.
Parco
della Scuola Materna: I Frutti dimenticati
Fino al secondo dopoguerra in prossimità delle case coloniche
crescevano piante da frutto domestiche o spontanee. I loro prodotti
erano destinati quasi esclusivamente al consumo domestico o al piccolo
mercato locale, ed erano pertanto un tutt'uno con la cultura, la mentalità
ed i modi di vita delle genti contadine del passato. Il repentino declino
della civiltà contadina ha portato alla scomparsa di queste piante.
Il loro recupero rappresenta quindi anche un ripristino del patrimonio
culturale e materiale del passato, in particolare delle abitudini alimentari
che portavano a consumare quei frutti, conservati nei solai nelle lunghe
e fredde sere di veglia. Recuperando i frutti di un tempo non si ritrovano
quindi solo i sapori del passato, ma ci avvicina alle nostre radici,
ad un modo di vivere e di alimentarci più semplice e più
sano, per riallacciare i legami con la cultura popolare contadina in
tutte le sue espressioni così da poter ricordare e capire il
passato.
In un apposito spazio sono stati raccolti alcuni esempi significativi
sia di piante domestiche prodotte dall'uomo come il Pero di S.Giovanni
e il Melo "ferro" sia di piante spontanee commestibili come
il Corniolo e il Nespolo.
Parco
del Quartiere Soave : La Farnia
La Farnia è una quercia imponente che anticamente dominava la
foresta della pianura padana. Predilige clima temperato, condizioni
di piena luce, i suoli freschi e profondi ed è in grado di sopportare
periodiche sommersioni. Ha un vasto areale che dalla Spagna si estende
fino agli Urali ed al Caucaso e dalla Scandinavia giunge all'Italia
meridionale. Nell'antichità presso numerosi popoli era "l'albero
per eccellenza" che spesso assurgeva simbolo della divinità
suprema. La Farnia appartiene al gruppo degli "alberi cosmici"
ove si realizzava l'incontro tra uomo e Dio. I Druidi, i sacerdoti dei
Celti, celebravano i loro riti nei boschi e attribuivano alla quercia
poteri magici.
Nel mondo contadino la Farnia godeva di un certo riguardo. Forniva pregiato
legname da opera che localmente era impiegato per produrre travi per
i tetti, serramenti, porte e portoni, alberi dei mulini, componenti
di carri agricoli, mobili e botti. Le parti dell'albero non utilizzabili
come materiale da opera fornivano un'ottima legna da ardere. Il frutto
(la ghianda) veniva raccolto per ingrassare i maiali.
In Inghilterra, nella foresta di Sherwood, vive la "Major Oak",
il cui tronco alla base ha una circonferenza di 20 metri.
Parco
di Valle Fiorita : La Piantata Reggiana
La sistemazione agraria della "piantata" ha caratterizzato
il territorio della pianura reggiana per numerosi secoli. Del resto
l'uso di allevare la vite con lunghi tralci avviluppati agli alberi
ha un'antica origine, gli Etruschi hanno introdotto questa tecnica di
coltivazione, che si contrapponeva alla cultura Ellenica che ha introdotto
nell'Italia meridionale l'allevamento basso della vite. La pratica dell'allevamento
consociato della vite maritata agli alberi proseguì e si consolidò
in epoca Romana. In epoca Rinascimentale congiuntamente alle grandi
opere di bonifica l'appoderamento a piantata divenne un elemento caratterizzante
del paesaggio agrario, con la presenza di filari di alberi, di solito
Olmi, aventi la funzione di tutori vivi delle viti. Questo paesaggio
è declinato solo in tempi molto recenti e principalmente a causa
della meccanizzazione sempre più spinta delle pratiche agricole.
Ancor oggi osservando con attenzione non è inusuale "scoprire"
lembi superstiti di questo paesaggio.
Il parco di "Valle Fiorita" ne è un esempio emblematico:
un residuo, seppur privo di viti, della tipica piantata reggiana costituita
da annosi esemplari di Olmo siberiano (spesso utilizzato al posto dell'autoctono
Olmo campestre, vittima della temibile Grafiosi).
DATI RIEPILOGATIVI
Popolazione
Residente 8.103 (M 3.953, F 4.150)
Densità per Kmq: 303,0
CAP
42011
Prefisso Telefonico 0522
Codice Istat 035002
Codice Catastale A573
Numero
Famiglie 3.160
Numero Abitazioni 3.228
Denominazione Abitanti bagnolesi
Santo Patrono San Francesco di Paola
Festa Patronale 2 aprile
Giorno di Mercato Settimanale venerdì
Il
Comune di Bagnolo in Piano fa parte di:
Regione Agraria n. 5 - Pianura di Reggio Emilia
Località e Frazioni di Bagnolo in Piano
Pieve Rossa, San Michele, San Tommaso della Fossa
Comuni Confinanti
Cadelbosco di Sopra, Correggio, Novellara, Reggio Emilia
EDIFICI STORICI
Torrazzo (cella campanaria di stile barocco su una struttura massiccia
in mattoni grezzi, testimonianza dell'antica rocca di Bagnolo)
EDIFICI
RELIGIOSI
Parrocchiale di San Francesco da Paola
Pieve Rossa
Chiesa di San Tommaso della Fossa
TEATRI
Teatro Gonzaga "Ilva Ligabue".