Scala
è un comune della provincia di Salerno in Campania.
Rientra nel territorio della Costiera Amalfitana.
La struttura del paese, tipicamente medievale, è
a borghi decentrati; in senso nord/sud: S.Caterina,
Campoleone, Campidoglio, Scala, Minuta e Pontone.
Scala è il luogo di fondazione della Congregazione
del Santissimo Redentore. Le competenze in materia
di difesa del suolo sono delegate dalla Campania all'Autorità
di bacino regionale Destra Sele.
MANIFESTAZIONI
"Scala incontra New York": Il paese più
antico della costiera amalfitana incontra la metropoli
più moderna della Terra. Un incontro tra due
realtà lontane che si ritrovano per valorizzare
i reali legami di vicinanza spirituale, culturale
e sociale. La manifestazione viene organizzata ogni
anno nel periodo estivo, dall'11 agosto all'11 settembre,
con la collaborazione della Fondazione Italia USA
(www.scalanelmondo.org).
Festa di S. Lorenzo Patrono di Scala, il 10 agosto.
Festa di Maria SS. della Porta, il 12 settembre, in
frazione S. Caterina.
Festa dell'Esaltazione della S. Croce, il 14 settembre.
Varie Feste di Paese.
DA VEDERE
Presso Santa Caterina si può osservare la porta
urbana e le cappelle di San Paolo e Santa Maria della
Porta oltre all'omonima chiesa di Santa Caterina realizzata
in materiali di spoglio e avente pianta tipica a tre
navate; a Campoleone vi si può trovare la chiesa
di San Pietro che conserva fattezze di gusto angioino;
presso Campidoglio è sita la chiesa di San
Giovanni Battista dell'Acqua con il caratteristico
campanile in stile moresco; nel nucleo di Scala vi
si trova il duomo, che, pur trasformato in età
barocca, ha conservato la cripta medievale, il sepolcro
angioino di Marinella Rufolo, una preziosa mitra vescovile
del XIII secolo ed un crocifisso ligneo dello stesso
periodo; a Minuta la chiesa romanica dell'Annunziata
ripropone spunti paleocristiani; presso Pontone sono
situate le varie chiese di San Filippo Neri, San Giovanni
Battista e Santa Maria del Carmine. Vari sono anche
gli edifici civili che offrono interessanti spunti
per la conoscenza dell'architettura medievale in Costiera
Amalfitana come la casa della nobile famiglia Sasso
(di cui il maggiore esponente della famiglia fu Fra
Gerardo Sasso, fondatore dell'ordine degli Ospedalieri)
o quella dei Mansi-D'Amelio, Bonito e Campanile.
DA VEDERE INOLTRE
Piazza principale di Scala: il Duomo intitolato a
San Lorenzo, patrono della città, ed il palazzo
vescovile, con il suo maiolicato
Frazione di Minuta: la chiesa di San Maria Annunziata
fondata nel IX secolo
Frazione di Pontone: la chiesa di San Giovanni ed
i resti della Basilica di Sant'Eustachio.
ORIGINI E CENNI STORICI
Un'altura posta a circa 400 metri sul mare è
il roccioso sito su cui fu edificata, con chiaro intento
strategico, la cittadina di Scala. Secondo un'antica
cronaca essa sarebbe stata fondata nel IV secolo da
naufraghi romani diretti verso Costantinopoli. La
notizia non è tuttavia storicamente dimostrata.
Certa è invece la funzione che i contrapposti
altopiani di Scala e Ravello ebbero nel Medioevo:
essi furono infatti i principali baluardi fortificati
del territorio amalfitano. Venne distrutta nel IX
secolo e fu interamente ricostruita e fortificata
dai Pisani, passando così a un periodo di grande
prosperità concomitante con lo splendore di
Amalfi[2].
Un antico documento di Carlo D'Angiò rende
nota l'esistenza di due castelli nel territorio scalese:
il primo, del quale restano tracce su una vetta ad
oltre 1000 metri di altezza, era denominato castrum
Scalae Maioris, e l'altro, i cui resti sono ancora
visibili nella frazione chiamata Pontone, era detto
castrum Scalellae.
Nel 987 la città divenne sede vescovile. La
notizia, però, non ha trovato accoglimento
nella storiografia più recente sull'argomento.
La comparsa del nome di Scala, tra le sedi suffraganee
della Metropolia di Amalfi, istituita nel 987, è
da attribuire all’interpolazione del testo della
Cronaca dei Vescovi di Amalfi da parte dell’erudito
scalese Giovan Battista D’Afflitto, collaboratore
dell’Ughelli per la provincia ecclesiastica
amalfitana. Nel testo che il D’Afflitto inviò
all’Ughelli era addirittura specificato che
il vescovo di Scala era immune dal pagamento del cattedratico.
Non è da escludere, infine, che tra le cause
dell’interpolazione, ci sia stata la volontà
di rendere più antica la diocesi di Scala rispetto
a quella dirimpettaia di Ravello, eretta nel 1086,
e soggetta direttamente alla Santa Sede dall'ottobre
1090. È più probabile che la diocesi
di Scala sia nata verso la fine dell’XI secolo,
per volere dell’aristocrazia amalfitana o dell’Arcivescovo
della città, come risposta all’elevazione
di Ravello a sede episcopale, anche se il primo vescovo
documentato è un certo Alessandro, nel 1118.
Quando però, l'autonomia del ducato amalfitano
volse fatalmente al tramonto, l'imponente fortificazione
di Scala non poté evitare una serie di devastazioni:
il saccheggio e l'incendio da parte del normanno Roberto
il Guiscardo nel 1073; la feroce distruzione inflitta
dai Pisani circa sessanta anni più tardi; l'irruzione
delle armate di Ottone di Brunswick nel 1210 e quella
attuata dai ribelli dei Vespri.
Scala però non si distinse soltanto in episodi
bellici, ma prendendo parte attiva alle vicende della
repubblica marinara si rese protagonista anche nel
commercio e nell'artigianato.
Gli scalesi avevano stabilito sin dall'XI secolo a
Napoli una vera e propria colonia commerciale con
una chiesa ubicata nei pressi di Porta Nolana.
Il 31 luglio 1603 la diocesi di Scala fu unita aeque
principaliter alla diocesi di Ravello e il 27 giugno
1818 entrambe le diocesi furono soppresse.
Dal 1806 al 1860 è stato capoluogo dell'omonimo
circondario appartenente al Distretto di Salerno del
Regno delle Due Sicilie.
Dal 1860 al 1927, durante il Regno d'Italia, è
stato capoluogo dell'omonimo mandamento appartenente
al Circondario di Salerno.