Sant'Anastasia
è un comune della provincia di Napoli. Il suo
territorio ricade nel Parco nazionale del Vesuvio.
Sant'Anastasia è stata fino a metà dell'Ottocento
frazione del vicino comune di Somma Vesuviana.
ORIGINI
Il comune ha radici antiche. Le prime presenze umane
sono ravvisate fin dalla preistoria. Nel periodo romano,
il territorio su cui poggia il paese rientrava nel
c.d. Campus Romanus, area che venne esclusa sia dall'influenza
della città di Napoli che da quella di Nola,
per evitare le continue lotte tra le due per accaparrarsi
un terriorio così fertile.
ETIMOLOGIA
Il nome della cittadina deriva, molto probabilmente,
dalla presenza dopo la guerra gotica, di soldati illirici
o macedoni, molti dei quali convertiti al cristianesimo
e devoti a S. Anastasia, il cui culto è ancora
oggi molto diffuso nell'Europa dell'Est. Per molti
anni, a dir il vero, gli storici hanno dubitato se
il nome originario fosse o meno S. Anastasia. Si è
pensato anche a Santo Nastasio o Anastasio il cui
culto è anche diffuso nella zona.
ECONOMIA
Il capoluogo del comune, conosciuto per l'artigianato
del rame e per la produzione agricola, in particolare
di albicocche, conserva un interessante centro storico,
il cui monumento più significativo è
la chiesa parrocchiale di Santa Maria la Nova, con
lo splendido campanile a cuspide ottagonale. Il comune
è servito dalla ferrovia Circumvesuviana tramite
la stazione di Sant'Anastasia, in pieno centro cittadino,
e la fermata di Madonna dell'Arco nell'omonima frazione.
È inoltre ben collegato al capoluogo campano
ed ai paesi limitrofi tramite la statale "del
Vesuvio". L'autostrada più vicina è
l'A16 a circa 4 KM dal centro. A metà degli
anni '90 la città si è legata appassionatamente
alle imprese della locale squadra di calcio che a
partire dal 1997 dal campionato di eccellenza è
riuscita ad approdare in serie C2 sfiorando anche
l'accesso ai play off. Nota ancora più bella
di questo periodo è che la squadra ottenne
questi risultati giocando quasi sempre in trasferta,
non essendo il comunale di Sant'Anastasia idoneo alle
categorie in cui ha militato la squadra. Purtroppo
la società nel 2002 fallì, dovendo ricominciare
di nuovo dalle serie minori. Dalla stagione 2002/03
alla 2007/08, il Sant'Anastasia è riuscito
a salire dalla Terza Categoria fino all'Eccellenza.
Per la stagione 2008/09 il sostegno dei tifosi si
preannuncia alle stelle.
MADONNA
DELL'ARCO
Madonna dell'Arco è una località in
provincia di Napoli facente parte del comune di Sant'Anastasia
nell'area del Parco Nazionale del Vesuvio; per quanto
il suo status rimanga di frazione, essa dal punto
di vista urbanistico forma ormai un'unica entità
col capoluogo comunale. La
località è conosciutissima a livello
regionale e locale poiché ospita il santuario
dedicato alla Maria SS. dell'Arco o più comunemente
detto Santuario della Madonna dell'Arco meta ogni
anno nel lunedì in Albis del pellegrinaggio
di migliaia di devoti (si parla di circa 15/20.000
persone ma il dato va confermato ) chiamati Fujenti
che vengono da ogni parte della Campania per richiedere
alla Vergine una grazia.
SANTUARIO
DELLA MADONNA DELL'ARCO
A meno di un chilometro dal capoluogo, nel centro
abitato omonimo (che comprende anche la contrada Romani),
si trova il Santuario della Madonna dell'Arco, meta
ogni anno, nel lunedì in albis, del tradizionale
pellegrinaggio dei fujenti o battenti, evento che
raccoglie nel luogo di culto migliaia di fedeli provenienti
da molte città della Campania e dalle isole.
Il Santuario è sorto intorno ad una edicola
votiva rappresentante la Vergine Maria con in braccio
Gesù bambino. Il Lunedì in albis del
1494 un uomo, avendo perso una partita a bocce, lanciò,
bestemmiando, una boccia contro l'immagine che cominciò
a sanguinare (sull'effigie è tuttora visibile
il segno del colpo ricevuto e del sanguinamento).
Pochi anno dopo, nel 1500, il santuario, per espressa
volontà popolare, fu affidato ai padri Domenicani,
del ramo riformato abruzzese. Dopo pochi anni dal
primo miracolo, un altro evento attirò l'attenzione
dei fedeli. Mentre un frate era in preghiera innanzi
all'immagine della Vergine questa si illuminò
e venne circondata da dodici "stelle luminose".
Il fenomeno, a dire dei cronisti dell'epoca, fu visibile
per alcuni giorni a chiunque entrasse nella chiesa.
Questi "fenomeni" fecero rapidamente diffondere
il culto della Madonna dell'Arco in tutta la regione
ed in altre province dell'Italia meridionale. Interessante
è la presenza di numerosissime testimonianze
di grazie ricevute, soprattutto sotto forma di dipinti
su tavolette, alcune delle quali anche molto antiche;
queste icone sono in parte collocate sulle pareti
del santuario e, quelle più pregevoli e interessanti,
sono raccolte nel Museo degli ex-voto sito alle spalle
del santuario. All'esterno dei centri abitati del
comune si trovano inoltre numerose antiche masserie.
MANIFESTAZIONI
Festa della Madonna dell'Arco - lunedì dell'Angelo
(in albis). Come altre festività religiose
della zona, la festa è frutto di sovrapposizioni
cristiane su più arcaiche forme di religiosità,
riconducibili a riti tesi a esorcizzare le forze demoniache
distruttrici di raccolti.
Durante la settimana in onore di Santa Maria, a settembre,
bello e suggestivo è l'accensione del campanile
della chiesa della Madonna dell'Arco con fuochi pirotecnici.
Tale cerimonia di solito avviene nel giorno della
domenica più vicina al 12 settembre ed è
preceduta da una processione composta da membri ecclesiastici
e da numerosi fedeli che seguono con preghiere e canti
religiosi il quadro raffigurante la Madonna dell'Arco
(posto sull'altare della chiesa) che viene portato
in giro per il paese.