San
Gennaro Vesuviano è un comune della provincia
di Napoli. È collocato nell'area dell'agro
nolano, circa 25 km a est di Napoli e 9 km a sud di
Nola. Il Comune di San Gennaro Vesuviano occupa il
sito della Pianura Campana (anticamente conosciuto
col nome di Planum Palmae), oggi meglio noto come
il Piano, delimitato dal Monte Vesuvio e dal Monte
Sant'Angelo. Il Piano rappresenta quasi un naturale
collegamento geologico tra l'agro nocerino sarnese
e l'agro nolano. Il comune è collegato con
l'autostrada A30 Caserta-Salerno, attraverso lo svincolo
di Palma Campania e direttamente con la SS268.
ETIMOLOGIA
In passato il paese si chiamava San Gennaro di Palma,
perché apparteneva al comprensorio di Palma.
Il nome attuale risale solo al 1939 e fa riferimento
alla forte venerazione per San Gennaro a cui gli abitanti
rivolgono preghiere per invocare la sua protezione
dal vicino Vesuvio.
ORIGINI
I primi insediamenti nell'area sono antichissimi.
Recenti rinvenimenti archeologici hanno permesso di
datare alcuni insediamenti nella piena Età
del Bronzo, intorno al 2000 a.C., quando un'improvvisa
eruzione del Vesuvio devastò le comunità
presenti nell'area. Per vari secoli l'intera zona,
ricoperta da una fitta vegetazione, è rimasta
del tutto disabitata ed ha costitutio al più
un'occasionale destinazione di caccia per gli abitanti
dei primitivi centri limitrofi. Solo secoli dopo,
nuove popolazioni cominciarono lentamente ad insediarsi
nuovamente.
CENNI
STORICI
Nel 1631, con rogito stilato dalla curia vescovile
di Nola dal Notaio Galeota, Scipione Pignatelli, conte
di San Valentino e marchese di Lauro, fa una ricca
donazione al Vescovo di Nola, monsignor Fabrizio Gallo
a favore dei Padri Minori Riformatori di San Francesco.
Il marchese istituì anche la Fiera che ancora
annualmente si tiene. La donazione ai Frati Francescani,
consisteva tra l'altro, di appezzamento di terreno,
nell'allora territorio di Palma Nolana, oggi Palma
Campania, per la creazione di un convento e di una
piccola comunità annessa. Il nucleo abitato
intorno a Cavallerizza e Convento crebbe fino a diventare,
prima quartiere di Palma Nolana, poi, dal 1841, autonomo
comune per decreto di Ferdinando II di Borbone. Durante
l'occupazione tedesca non vengono ricordati episodi
di rappresaglia da parte delle forze tedesche contro
civili del posto; ci fu una sola esecuzione (al di
fuori del Cimitero di Palma Campania) di un sangennarese,
a seguito di denuncia della moglie per maltrattamento.
Si ricordano, invece, diversi episodi di sequestro
di bestiame da parte delle forze di occupazione,[1]
un bombardamento alleato in località Pozzo
Pagnotti, che causò la morte di un'intera famiglia[2]
e l'abbattimento da parte della controaerea di un
caccia inglese (con conseguente morte del pilota)
nelle campagne adiacenti all'attuale Via Musiello.
I tedeschi avevano allestito il loro accampamento
in un terreno situato nell'allora Via Cristoforo Colombo
(ora Via Ten. Biagio Cozzolino). Il 9 settembre 1943
ci fu lo sbarco a Salerno delle truppe anglo-americane,
grazie al quale arrivarono le prime forze alleate
a San Gennaro. Giunsero per prime le truppe inglesi,
provenienti da Sarno. Un gruppo di uomini sangennaresi
si organizzò e andò incontro alla colonna
di soldati, per indicare loro dove i tedeschi avevano
piazzato le mine prima della ritirata. Gli inglesi
requisirono due stanze del palazzo dell'allora podestà
del paese, in Piazza Regina Margherita, ove instaurarono
il loro comando. Successivamente nel Bosco Pagliarone
venne creato il campo di aviazione anglo-americano.
MANIFESTAZIONI
Fiera dell'agricoltura e dell'Artigianato
Risale al diciassettesimo secolo l'istituzione della
principale manifestazione culturale del nascente centro
vesuviano non ancora autonomo, quando il Marchese
Scipione Pignatelli volle creare la fiera quale momento
di celebrazione popolare e di scambio economico nell'area,
al tempo quasi del tutto priva di insediamenti abitativi
ad eccezione del solo Convento dei Frati Francescani.
Il lascito dei possedimenti a favore dei frati fu
infatti condizionato all'impegno di quest'ultimi a
rinnovare annualmente la manifestazione fieristica,
la più antica del meridione. Essa si svolge
nella seconda decade del mese di settembre. La Fiera
comincio' ad attrarre un numero crescente di pellegrini
visitatori attratti anche dal fatto che gli scambi
fossere franchi cioe' liberi da gabella, ad indicarne
la totale esenzione tributaria; altri benefici includevano
il diritto di portare armi per difesa personale. Nel
tempo fu istituita la figura del "Catapano"
(anche detto "Mastro-giurato"), un notabile
della zona investito annualmente del compito di partecipare
alla inagurazione formale ed in particolare responsabile
della vigilanza. Nel 2007 il Catapano è stato
Luigi Chiarolanza (titolare dello storico Tabacchi
di Piazza Margherita). La Fiera era un'occasione di
scambio e baratto dove si scambiavano principalmente
i prodotti dell'agricoltura e dell'artigianato locale.
In particolare si vendevano cavalli ed altro bestiame,
i vari prodotti della terra, vini e formaggi, utensili
e masserizie largamente impiegati dalla locale economia
contadina e terriera (scale, sedie e sgabelli, falci,
roncole, zappe e badili, cesoie etc.). Gli scambi
commerciali erano del tutto sospesi il giorno 19 per
la celebrazione della messa in memoria del santo (San
Gennaro) effettuata dal Padre superiore dall'alto
del balcone del convento.
19
settembre : San Gennaro, Patrono del paese.
4
ottobre : San Francesco d'Assisi.
EDIFICI
RELIGIOSI
Chiesa cattolica del Convento Francescano
Chiesa cattolica dei Santi Gioacchino e Anna
Cappella Giugliani ('a Separa)
Cappella Sommesi
Sala del Regno dei Testimoni di Geova
DA
VEDERE
Convento Francescano del 600
Statua dei Caduti di tutte le guerre
Statua di Padre Pio
Montagna di San Gennaro, a sud-est del capoluogo,
in territorio di Palma Campania.