Pomigliano
d'Arco è un comune di circa 40.000 abitanti
della provincia di Napoli, tra l'hinterland afragolese
e l'agro nolano.
ETIMOLOGIA
A differenza di Pomigliano d'Atella, il cui nome deriva
con quasi assoluta probabilità da pumus e anus,
e vuol dire dunque terra delle mele, Pomigliano d'Arco
in epoca romana era detta Pompilianus, che deriva
dal nome gentilizio Pompilius, e quindi significa
"territorio dei Pompilii". Il nome Pompilianus
è poi diventato in napoletano Pompigliano,
dizione che mantiene ancora nel dialetto locale, e
in italiano ha perso la p. Un'altra ipotesi è
legata alla presenza della gens romana Pomelia; pertanto
l'utilizzo nello stemma comunale di una mela è
da ritenersi sbagliato, così come l'utilizzo
delle fragole nello stemma della città di Afragola
o del cardillo nello stemma del comune di Cardito
(il cui toponimo deriva invece da cardus, cardo).
La specificazione "d'Arco" è da ricondurre
a un acquedotto ad archi di origine appio-claudia
o augustea, che conduceva l'acqua dal monte Serino
a Napoli; "Arco" è un toponimo ricorrente
nel circondario di Afragola: da ovest a est Arcopinto,
Arc(h)ora o Arc(h)ore, Pomigliano d'Arco, Madonna
dell'Arco.
IL
PARCO
Il parco pubblico di Pomigliano D'Arco è tra
i più estesi del sud-Italia, con i suoi circa
67.000 mq. Nel passato, per lungo tempo, il suo territorio
è stato luogo di deposito di rifiuti, ma dopo
4 anni circa di lavori è stato adibito a parco
pubblico per ospitare manifestazioni ed eventi, anche
di provata importanza come il "Pomigliano Jazz
Festival". Facilmente raggiungibile, grazie alla
vicinanza degli svincoli di autostrade e statali,
nonché grazie all'ottima posizione nel centro
della città, il parco pubblico è diventato
ben presto punto di riferimento non solo per la stessa
città di Pomigliano d'Arco ma anche per le
cittadine limitrofe che hanno trovato in questa struttra
un punto di ritrovo. All'interno del parco pubblico
vi sono prati, panchine, giardini a tema, percorsi
ginnici, parco giochi per bimbi ed anche un ampio
palco per le manifestazioni. Nel 2003 il Parco è
entrato a far parte dell'Archivio Europeo degli Spazi
Pubblici Urbani e nel 2005 è stato rinominato
Parco Pubblico "Papa Giovanni Paolo II".
IL
NUSEO DELLA MEMORIA
Il museo della Memoria è' stato inaugurato
nell'Aprile 2004 ed è situtato nell'antico
rifugio antiaereo di Piazza Mercato. È il primo
museo comunale del mezzogiorno dedicato ai caduti
della Resistenza ed è' diviso in 2 aree estese
complessivamente 600 metri. Proprio una di queste
aree è destinata alle gallerie per mostre e
testimonianze sulla resistenza rese tramite video,
foto, documenti in vere e proprie manifestazioni;
l'altra area del museo è destinata a conferenze
e manifestazioni di carattere multimediale e generale
ed è sede di una biblioteca.
ECONOMIA
Lo sviluppo del sistema locale di produzione di Pomigliano
è concentrato fondamentalmente su due settori
industriali: il settore aeronautico e il settore automobilistico.
Tutto ebbe inizio nel 1938 quando l'Istituto per la
Ricostruzione Industriale incaricò l'Alfa Romeo
di fondare nel Sud un Centro Industriale Aeronautico.
La scelta ricadde su Pomigliano d'Arco. Lì
avrebbero dovuto sorgere tre centri di produzione:
motori, strutture complete, leghe leggere e, in più,
un aeroporto.
In un primo tempo, per vari motivi fu completato solo
il primo centro, quando l'Italia si preparava ad entrare
in guerra. Si trattava del complesso industriale tra
i più grandi e moderni in Europa. Questo centro
industriale a Pomigliano d'Arco consentì di
dare una risposta ai notevoli problemi sociali. Fu
attuata una politica di garanzia per i lavoratori:
per i dipendenti locali dellAlfa Romeo, furono
costruite circa cinquecento abitazioni in un rione
chiamato, non a caso,Palazzine.
Per i dipendenti non locali invece, fu costruito invece
un albergo di circa settecento posti; vennero costruiti
anche altri edifici ubicati intorno al Centro e ci
fu così una grossa urbanizzazione. Grazie all'opera
dell'ingegnere Ugo Gobbato si diede vita ad un Centro
Aeronautico tecnologicamente all'avanguardia, in grado
di produrre motori per l'epoca tecnologicamente molto
evoluti.
Nel 1942 ebbe inizio la produzione della serie di
motori Daimler, tra i più usati dalle società
tedesche. Nel 1943 il complesso aeronautico venne
ultimato con gli altri due centri. Poco dopo, due
bombardamenti distrussero la città insieme
allo stabilimento Alfa Romeo. La produzione dei motori
di aeroplani ricominciò soltanto nel 1952,
quando venne completata la ricostruzione della città
e dello stabilimento. E a partire da quegli
anni che l Alfa Romeo iniziò le sue accreditate
associazioni con i più qualificati gruppi della
motoristica aeronautica.
Nel frattempo Finmeccanica aveva fondato, in una parte
del Centro Aeronautico, le "Officine di Costruzioni
Aeronautiche e Ferroviarie Aerfer". Inizialmente
si realizzarono veicoli ferroviari e autofilotranviari.
Tuttavia lAerfer operò per la produzione
su commessa di parti di aviogetti da combattimento
per laeronautica statunitense e della NATO.
Proprio dallesperienza di costruzione di queste
parti, a partire dalla seconda metà degli anni
50, lo stabilimento di Pomigliano cominciò
ad essere sede dello sviluppo e della realizzazione
di nuovi prototipi da caccia leggeri, i cui progetti
erano stati sostenuti finanziariamente dagli USA.
Dieci anni dopo, Aerfer inizia la sua collaborazione
con la società americana di Long Beach. La
collaborazione con queste società imponeva
ad Aerfer un miglioramento delle competenze progettuali
tecnologicamente produttive, che tuttora costituiscono
un patrimonio cognitivo radicato di grande valore
per l impresa. Proprio in questi anni laeroporto
di Pomigliano lasciò il posto alla tipica fabbrica
fordista che si fonda su processi scientifici di divisione
del lavoro, meccanizzati grazie alla divisione spinta
del lavoro e alla meccanizzazione, sull'uso di manodopera
non specializzata.
Anche questo stabilimento nacque per esigenze sociali;
infatti serviva a soddisfare la forte domanda di lavoro
delle persone meridionali che continuamente emigravano
al Nord. Lo stabilimento dellAlfa Sud fu realizzato
in tempi molto rapidi e già agli inizi degli
anni 70 fu presentato al Salone di Torino. La
commercializzazione delle prime serie diede enormi
frutti; infatti le vendite in quegli anni ammontarono
a circa settantamila veicoli. Intanto, in questo stesso
decennio, mentre lAlfa Romeo si preoccupava
di far susseguire processi di riorganizzazione e di
riparazione per consentirle di affrontare la sfida
competitiva degli anni 80, Aeritalia firmò
un accordo con l'azienda Boeing per lo studio congiunto
di un velivolo di linea ad atterraggio e decollo corti.
Successivamente Aeritalia modificò la propria
struttura organizzativa. Nel 1978 si sviluppò
la collaborazione tra Aeritalia e Boeing per il programma
767 che verrà poi prodotto agli inizi del successivo
decennio. Proprio questo periodo evidenziò
l interesse della società a proseguire
nello sviluppo diversificato, oltre che negli originari
campi di attività. In campo automobilistico,
Alfa Romeo assume il ruolo di società capogruppo
rispetto alle unità operative. Alla fine di
questo periodo Finmeccanica fu costretta a vendere
le quote Alfa Romeo a Fiat per motivi finanziari.
Il resto è storia dei nostri giorni.
LAlenia si formò con lunione di
Aeritalia e Selenia e Alfa Romeo Avio cambiò
in Fiat Avio. Entrambi sono importanti per la produzione
di veicoli aeronautici. Lo stabilimento Fiat-Alfa
Romeo è ricordato per la produzione dei modelli
Alfa 155, 145, 146 e 147 e tuttora continua ad avere
successo in campo nazionale ed internazionale.