Nocera
Superiore è un comune di 23.837 abitanti della
provincia di Salerno, appartenente all'Agro Nocerino
Sarnese.
CENNI
STORICI
La leggenda, alimentata da Servio narra che, intorno
al 1500 a. C. i Pelasgi, di razza giapetica, originari
dell'Asia, giunsero in Italia attraverso le Alpi.
La storia vuole che, intorno al VI secolo a.C. popolazioni
locali Osche diedero origine al primitivo insediamento
di Nuceria, localizzato in Nocera Superiore, tra le
frazioni Pareti e Pucciano, in località chiamate
ancora oggi Oschito e Trebulonia. Questo luogo fu
scelto per la sua favorevole posizione geografica,
in quanto è prossimo a sorgenti d'acqua ed
ha un retroterra fertilissimo e protetto dai venti.
Al suo massimo splendore, Nuceria, famosa per la robustezza
della cinta muraria e per le notevoli difficoltà
nell'espugnarla, racchiudeva le attuali frazioni di
Pareti, San Pietro, Pucciano, Grotte, Portaromana,
Santa Maria Maggiore e San Clemente. Per quanto riguarda
l'etimo del nome, una teoria, basata ancora sulla
storia narrata da Servio, vuole che antichi abitatori
di Nuceria abbiano voluto ricordare il loro luogo
di origine. Così gli storici del passato hanno
trovato in Palestina un fiume Saron; una città
Sarnos nell'Illiria; una città ed un fiume
Sarno nella nostra valle; un monte Api nel Peloponneso;
un monte Albis nell'Illiria; un promontorio Albun
in Fenicia; in Macedonia troviamo un capo Crio; a
Creta un promontorio Crium; in Licia un luogo detto
Cria. L'etimologia del nome sarebbe derivata, quindi,
da uno di questi nomi e da da Nou, Nu, che significa
"nuovo", e Crium, Cria, Crio, sarebbe derivato
Nukria, Nucrium, Nuceria, cioè Nuova Cria.
In realtà il nome Nuvkrinum Alafaternum deriva
da nuv + krin -um alafartern -um: letteralmente: Nuova
(=nuv) Rocca (=krin) degli Alfaterni. Nel 280 a.C.,
Nuceria presiedeva una confederazione che comprendeva
Sorrento, Pompei, Stabia ed Ercolano e coniava monete
sulle quali era scritto "Nuvkrinum Al(a)faternum".
Durante la seconda guerra sannitica, nel 216 a.C.,
la città aderì alla causa italica e
al termine del conflitto ottenne un trattamento favorevole
da Roma, città cui rimase in seguito sempre
fedele. Proprio per questo, durante la seconda guerra
punica, (219- 201 a.C.), fu presa e distrutta da Annibale.
Altre gravi distruzioni nel suo territorio ci furono
in seguito alla guerra sociale del 90 a.C. ed al successivo
saccheggio delle bande di Spartaco. Divenuta municipium,
poi, fu iscritta alla tribù Menenia. In epoca
triumvirale (42 a.C.) la città prese il nome
di Nuceria Costantia. Un'altra deduzione di coloni
si ebbe con Nerone (54-68). Nel 59 ci fu l'episodio
della rissa tra pompeiani e nocerini che valse a Pompei
la squalifica dell'anfiteatro per dieci anni. La città
subì, anche se non in modo devastante, i cataclismi
che interessarono l'area vesuviana nel I secolo d.C.:
il terremoto del 62 e l'eruzione del 79. Riprendersi
non fu facile per Nuceria, che non raggiunse più
la prosperità precedente. Rimasta ai Greci,
fu stretta d'assedio e costretta a capitolare dai
Longobardi di re Alboino, che elessero Nuceria in
Contea e la posero sotto il dominio del Principe di
Benevento. Poco prima della metà dell'800,
poi, passò ai principi longobardi di Salerno
e poi di Capua. Ci furono nuove guerre tra Svevi e
Normanni, e Nuceria, oramai trasferitasi lungo la
Collina del Parco della futura Nocera Inferiore fu
assediata da Ruggiero II, il quale, dopo quattro mesi,
la rase completamente al suolo. Riedificata, cominciò
la nascita della Nocera moderna, con tanti casali,
villaggi o "pagi", che man mano si ingrandirono
e divennero vere cittadine. Dal 1266 al 1435, all'epoca
della dominazione angioina, prese il nome di Nuceria
Cristianorum. Nel XV secolo ci fu invece la denominazione
di Nocera de' Pagani (nome che oggi indica il territorio
diocesano). All'epoca della dominazione spagnola nacquero
le Università o Municipi e la città
di Nocera cominciò ad essere amministrata con
la distinzione in quattro municipi: Nocera Soprana,
Nocera Sottana, Barbazzano, Sant'Egidio, ognuna col
suo Sindaco ed i suoi eletti. Sul finire del XVI secolo,
per scissione nell'ambito delle Università,
la città fu divisa in sette municipi: Nocera
Corpo, comprendente l'attuale Nocera Superiore e le
frazioni di Piedimonte, Pietraccetta e Borgo di Nocera
Inferiore; Nocera San Matteo, comprendente Merichi
e Liporto; Nocera tre Casali, comprendente Capo Casale,
Casal Nuovo, Casale del Pozzo; Barbazzano, Pagani,
Sant'Egidio, Corbara. Dal 1807, in seguito all'abolizione
del sistema amministrativo basato sulle Università,
si costituirono i Comuni. Nel 1828, le quattordici
frazioni di Nocera Corpo chiesero l'autonomia amministrativa
che, di fatto, fu concesso con R. D. 11 novembre 1850,
n. 1960, con effetto dal 1 gennaio 1851. Nacque così
l'odierna Nocera Superiore.