Montesarchio
(alcune versioni la identificano con la città sannita
di Caudium) è un comune di circa 15.000 abitanti
della provincia di Benevento, situato 18 Km a sud-ovest
del capoluogo, nella Valle Caudina, ai piedi del monte Taburno.
Il Comune è stato fregiato del titolo di città
con il decreto del Presidente della Repubblica del 31 luglio
1997. Dominano sulla città il Monte Taburno e la
collina, denominata Torre, riprendendo il nome del monumento
che da secoli la domina, la Torre di Montesarchio, appunto,
vi si erge. Oltre alla torre, la collina ospita un castello
e, più in basso sulla collina, le due parti della
città vecchia, il lato vetere e il lato novo. La
collina domina una vasta pianura dove la città si
è espansa negli ultimi decenni. In città si
trova anche un piccolo laghetto ed un torrente, denominato
Tesa, già fiume immissario del Volturno. Inoltre
nella periferia vi è un'importante via comunicazione
che conduce sul monte taburno e ai paesi situati ai suoi
piedi, denominata Via Vitulanese C\DA Monaca. Montesarchio
è la prima nella provincia di Benevento come densità
abitativa (514 abitanti per chilometro quadrato), superando
lo stesso capoluogo. Da ultimi aggiornamenti (Novembre 2006),
risulta che la popolazione abbia ampiamente superato i 15.000
abitanti con circa 500 residenti in più rispetto
al 2006. Oggi il Comune è un importante centro agricolo
e industriale (lavorazione del tabacco e materiali da costruzione).
Molto sviluppata dal punto di vista commerciale e imprenditoriale
vantando un gran numero di negozi, imprese e sportelli bancari.
Inoltre è in fase di costruzione un centro commerciale
di grandi dimensioni. La città caudina ospita una
delle aziende olearie più grandi d'Europa. La vita
sociale e notturna è molto animata, grazie anche
alla presenza di numerosi pub, discoteche, caffetterie e
ristoranti e alla posizione centrale nella quale è
situata la stessa cittadina.Per sviluppare il turismo da
poco è stato aperto sul Castello della città
il Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino,nel quale
sono ospitati i numerosissimi reperti d'epoca romana, preromana
e sannita, rinvenuti nella Valle caudina e nelle vicinanze.
Inoltre l' amministrazione comunale sta progettando una
funivia che parta da piazza Umberto I e porti sulla torre.
L'amministrazione comunale della città partecipa
a molti progetti ed uno di quelli più significativi
è stato quello del "Consiglio comunale junior"
un progetto veramente significativo che ha visto protagonisti
i ragazzi. Infatti quest'ultimi hanno condotto una vera
campagna elettorale facendosi appunto votare dai loro coetanei
che votandoli gli hanno dato la possibilità di rappresentarli
dinanzi al Consiglio comunale degli adulti esprimendo in
questo modo le loro idee. Ma
l'amministrazione partecipa anche ad altri progetti come
Miss Valle Caudina e al progetto della raccolta differenziata
attuata dopo la chiusura della mega discarica campana aperta
nella frazione di Tufara Valle.
ETIMOLOGIA
Esistono svariate ipotesi sulla provenienza del nome, secondo
la tradizione deriva dal latino Mons Herculis, un monte
su cui doveva sorgere un tempio dedicato ad Ercole. Secondo
altri deriva da Mons Arcis, ossia monte della Rocca, in
riferimento ad una struttura di difesa presente in zona.
Altri ancora credono derivi da sarculum, il sarchio, ossia
una specie di zappa usata per lavorare la terra.
DA VEDERE
Verso la fine dell'Ottocento sono state rinvenute un gran
numero di iscrizioni romane ed altre anticaglie di origine
sannitica.
La
famosa Rocca dei D'Avalos, convertita dai Borboni in prigione
di stato.
Da
ricordare poi l 'Abbazia di San Nicola, chiesa di San Francesco,
chiesa della SS Trinità, chiesa S.Maria della Purità,
nella bella piazza centrale, sorge un'antichissima monumentale
fontana di marmo, il convento e la chiesa di Santa Maria
delle Grazie, nella quale si conservano pregiate opere d'arte,
e la chiesa dell'Annunziata.
GEMELLAGGI
-
La
Garde (Var) (Francia)
Le due città sono gemellate dal 1977: la scelta
deriva dal fatto che entrambe le città hanno, nel
loro punto più alto, una torre e un castello in
posizioni assai simili.
-
Betlemme
(Palestina)
Le due città sono gemellate dal 2006, la scelta
ricade sulla città palestinese perché una
cittadina di Montesarchio Suor Nunziatina Izzo svolge
da oltre 25 anni la sua attività nella chiesa della
Natività. Nel 2008 il Sindaco di Betlemme Dott.
Victor Batarseh ricevuto dal Sindaco Antonio Izzo è
stato ospite della città, per rafforzare ulteriormente
i rapporti di amicizia tra le due città.
ORIGINI
E CENNI STORICI
Antichissime sono le origini del comune: la città sannitica
di Caudium, infatti, ricordata per le Forche Caudine, sorgeva
probabilmente sul promontorio naturale dell'attuale Montesarchio.
Anche i Romani si servirono di tale luogo fortificato ed il
nome Monsarcis (monte fortificato) pare sia alla radice dell'attuale
denominazione. Nel VII secolo il longobardo Arcolo, vassallo
del principe Fernando, qui trovò riparo ed organizzò
un attacco contro l'esercito di Carlo Magno. In tale occasione
il luogo venne ulteriormente fortificato con la costruzione
della Torre, che dà il nome proprio alla collina che
domina la città. Successivamente fu costruito il Castello,
che fu però distrutto dai Normanni. Il trasferimento
della popolazione verso la montagna determinò la costituzione,
ai lati del castello e della torre, di due borgate protette
da mura: lato nuovo (normanna) e lato vetere (longobarda).
Nel secolo XV il Castello fu ricostruito,tuttavia, nonostante
che la primitiva fabbrica sia stata quasi del tutto alterata,
qualche traccia dellopera originaria rimane nel basamento
di grandi blocchi squadrati a filari paralleli, e nelle aperture
a bocca di lupo ai piedi della muratura. Anche il sistema
difensivo ci è pervenuto nel suo aspetto originario.
Il Castello, che si articola attorno ad un cortile interno
con una pianta irregolare, nonostante i numerosi rimaneggiamenti
rimane uno dei migliori esempi di architettura militare della
Campania. Del XVII secolo è la Chiesa di San Francesco,
opera di Luigi Vanvitelli, direttore dei lavori per la Reggia
di Caserta. Il castello e la torre furono destinati a prigioni
di stato durante il regno di Ferdinando II di Borbone: nella
torre vi furono rinchiusi patrioti napoletani tra cui Pironti,
Nisco e Carlo Poerio. Successivamente
il centro abitato si sviluppò verso la pianura.
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