Maiori
Campania

Maiori è un comune della provincia di Salerno, situato sul Golfo di Salerno a metà strada tra Amalfi e Salerno. L'Unesco ha dichiarato dal 1996 Maiori, assieme alla Costiera amalfitana, Patrimonio dell'Umanità. Dal secondo dopoguerra Maiori ha registrato una notevole espansione urbanistica e vanta uno dei migliori tenori di vita della Campania. Maiori è un piccolo e caratteristico centro situato sulla Costiera amalfitana, all'imbocco della valle di Tramonti. Gode di un clima piacevole, con poche precipitazioni. La cittadina è principalmente una località turistica e può contare - oltre ad una vista mirabile - anche sulla spiaggia più lunga di questo tratto di costa della penisola amalfitana. Per queste sue caratteristiche Maiori nel '900 è stata prescelta come location da parte di Roberto Rossellini per girare film come Paisà (1946), "Il Miracolo" ed il secondo episodio della pellicola "L'Amore" (1948), "La macchina ammazzacattivi" (1952) ed infine "Il Viaggio in Italia" (1953).

ETIMOLOGIA
Il nome originario di Maiori era Reghinna Maior per distinguerlo dalla vicina cittadina Reghinna Minor (l'attuale Minori).

ORIGINI E CENNI STORICI
Le origini della città risalgono al periodo degli etruschi. Ad oggi non si sa con certezza chi siano stati i veri fondatori di Maiori. Esistono le ipotesi più varie. Ci sono teorie che attribuiscono la fondazione della cittadina ai greci, agli etruschi, ai picentini, ai romani e finanche al principe dei longobardi Sicardo. Inizialmente tutte le cittadine della costa vennero formate dai conquistatori che si susseguivano, come p.e. gli etruschi ed i romani. Nel periodo della caduta dell' Impero Romano d'Occidente vi furono altri insediamenti. Intorno all' 830 i luoghi della costa furono riuniti in una "Confederazione degli Stati Amalfitani". Fecero parte della Repubblica marinara di Amalfi le città tra Lettere e Tramonti e tra Cetara e Positano (come anche Capri). I loro abitanti, in maniera collettiva, vennero chiamati "Amalfitani". Ogni città in quel periodo mantenne il proprio nome e la propria autonomia amministrativa, svolgendo un ruolo specifico nella Confederazione.
Dopo l'anno mille Maiori (assieme ad Amalfi) passò a fare parte del Principato di Salerno e ne seguí le vicende storiche. Nel 1343 una mareggiata distrusse gran parte del litorale di tutta la Costiera, che -tra l'altro- viene anche menzionata in una lettera di Francesco Petrarca al Cardinale Giovanni Colonna.

MANIFESTAZIONI
La principale festività di Maiori è la "Festa patronale di S.Maria a Mare", che coincide con il giorno di Ferragosto. La protettrice viene festeggiata anche la terza domenica di novembre; questa ricorrenza è ricordata dai Maioresi come "A Madonna e' nott'" ("La Madonna di notte"), dal momento che la prima messa è celebrata alla luci dell'alba, quando gli abitanti della cittadina sono svegliati dallo sparo di mortaretti e dalla banda, che gira per le vie cittadine intonando una pastorale natalizia. Le processioni di novembre e di Ferragosto si concludono sempre con la cosiddetta "corsa della Madonna": la statua della Vergine viene portata di corsa lungo i 127 gradini della scalinata che separa la Piazza D'Amato dalla Collegiata. Questo rito rappresenta simbolicamente l'Assunzione di Maria in anima e corpo in Cielo.

Altri interessanti eventi/feste/sagre sono:

Il "Gran Carnevale Maiorese" a febbraio/marzo
Il Premio Internazionale Roberto Rossellini nell'ultima settimana di ottobre.
La "Festa della Madonna Avvocata"
(con doppio pellegrinaggio al Santuario il giorno di Pentecoste e nel giorno successivo)
La "Maiori in tavola, percorso enogastronomico con degustazione del piatto tipico - melanzane al cioccolato" (frazione Vecite)

Le feste natalizie si celebrano a Maiori con l'usanza popolare dell'allestimento del Presepe Napoletano.

DA VEDERE
Maiori ha molti monumenti che vale la pena di vedere; tra essi il Palazzo Mezzacapo, la Collegiata di S.Maria a Mare, il Castello di S.Nicola de Thoro-Plano, il Complesso monastico di S.Maria Olearia.

Palazzo Mezzacapo
Il Palazzo Mezzacapo oggi è la sede degli uffici del comune e si trova al centro del Corso Reginna, la via "centrale" di Maiori. Esso è testimone del fiorente passato della città, perché un tempo era la residenza del Marchese Mezzacapo. Si accede al palazzo attraversando una porta in legno intagliata. Quando ci si trova nel cortile interno si vedono due scale marmoree che a destra e sinistra portano ai piani superiori del palazzo che è composto da numerosi vani, il più importante dei quali è la odierna sala consiliare di riunione con un ampio soffitto a volta. Il palazzo è stato costruito nella prima metà del XIX secolo ed è stato ristrutturato completamente dalla famiglia Mezzacapo. Durante una recente ristrutturazione i restauratori hanno rilevato che uno degli affreschi potrebbe essere stato eseguito da Ludwig Richter. Accanto al palazzo si trovano i giardini Mezzacapo la cui disposizione forma una Croce di Malta.

Castello di S.Nicola de Thoro-Plano
Il castello include una superficie di ca. 7500 m².

Collegiata di S. Maria a Mare
La collegiata di S. Maria a Mare si trova sul monte Torina e prende il suo nome dalla Statua che nel 1204 venne trovata sulla spiaggia di Maiori. La chiesa che originariamente era dedicata a S. Michele Arcangelo è di origine antichissima e fu oggetto di vari interventi di restauro e di ampliamento, in particolare negli anni 1529, 1748 e 1836. Nel 1505 riceve il titolo di Insigne Collegiata da parte del Papa Giulio II. Soppressa la prepositura da Benedetto XIII nel 1727, viene successivamente ripristinata con la bolla Romanus Pontifex di Papa Benedetto XIV del 2 aprile 1742, esecutoriata dalla Regia Corte il 18 maggio successivo. Il regio assenso prestato da Ferdinando IV di Borbone il 6 febbraio 1789 agli Statuti dell'Insigne Collegiata, attribuiva all'Università dei Cittadini il diritto di patronato e nomina delle principali dignità capitolari (Prevosto e Primicerio). Il soffitto a cassettoni, commissionato dalle famiglie Mezzacapo, Lanario e De Ponte, che copre la volta della navata centrale è stato eseguito nel 1529 dal pittore napoletano Alessandro de Fulco ed è una delle poche parti antiche che sono rimaste invariate. La sagrestia monumentale è stata edificata nel 1866 sul luogo ove un tempo sorgeva il palazzo prepositurale donato dalla Città al Prevosto pro tempore nel 1507. Nella cripta, il cui altare conserva le spoglie di San Clemente, martire Romano (giunte a Maiori nel 1785 grazie all'interessamento di monsignor Nicola Molinari, vescovo di Ravello e Scala) è allestito il museo d'arte sacra "Don Clemente Confalone". Il monumentale organo plurifonico della chiesa fu costruito da Zeno Fedeli di Foligno e collaudato dal maestro D. Lorenzo Perosi.

Chiesa e Monastero di San Francesco
Per la chiesa vedi la voce: Chiesa di San Francesco.

Chiesa di S. Rocco
La Chiesa di S. Rocco, che corrispone all'antica Chiesa di S. Sebastiano, si trova nella piazza Raffaele Amato. La Chiesa di S. Sebastiano fu distrutta durante le incursioni dei Pisani, successivamente ricostruita e quindi dedicata a S. Rocco, il patrono delle pestilenze.

Chiesa e Convento del S. Rosario
Questa chiesa, eretta e donata nel 1662 dal maiorese Leonardo Russo, fu chiusa a causa del terremoto 1980. Noto anche con il nome di Chiesa di San Domenico.

Santuario di S. Maria delle Grazie
Il santuario di S. Maria delle Grazie è stata distrutto dall'alluvione nel 1910 e successivamente ricostruito.

Di particolare interesse sono il dipinto "La Visitazione" del XIV secolo e la fonte battesimale del XIII secolo. Anche il campanile e la facciata del secolo XVII sono degni di nota.

Chiesa di S. Martino
La Chiesa di S. Martino si trova nella frazione Vecite. La sua struttura è di matrice romanica ed è trinavata, con colonne inglobate nei pilastri dopo i rifacimenti barocchi.

Chiesa di S. Pietro in Posula
La Chiesa di S. Pietro in Posula si trova nella omonima frazione. Secondo Filippo Cerasuoli fu visitata dalla Regina di Napoli Giovanna II d'Angiò, durante il suo soggiorno in Maiori, ospite nel palazzo del nobiluomo Niccolò de Ponte.

Chiesa di S. Maria del Principio
La Chiesa di S. Maria del Principio si trova nella frazione Ponteprimario. La prima edificazione della Chiesa risale al VII secolo, ma è stata ricostruita varie volte. Al suo interno si conserva una statua lignea della Madonna, opera di un pastore del XIII secolo. La statua andò perduta e fu poi miracolosamente rinvenuta da un contadino del luogo.

Chiesa di S. Maria Assunta
La Chiesa di S. Maria Assunta ex Abbazia benedettina si trova nella frazione Erchie. Nel suo interno si venera la B.V. Maria Assunta in Cielo (14/08). Da notare la cornice del portale in tufo, le colonne originali del battistero, il capitello posto sopra il crocifisso e le due colonne originali dell'altare oltre all'altare stesso.

Complesso monastico di S.Maria Olearia
Questa abbazia è stata fondata nel 973 da monaci benedettini che in quel luogo ebbero un frantoio per la produzione di olio. Da ciò proviene anche il nome di "S. Maria Olearia". Al primo sguardo è difficile notare l'abbazia, perché è stata integrata in maniera molto armonica nel paesaggio.

Santa Maria de Olearia è un antico insediamento rupestre risalente al X secolo interamente ricavato nella roccia, progressivamente ampliato fino a diventare un Monastero. Strutturato in tre cappelle sovrapposte al livello più basso troviamo la più antica, nota come "Cappella delle catacombe" o "Cripta". Sul muro orientale dell'anticamera della Cripta si trovano gli affreschi meglio conservati di tutto il complesso: la "Vergine coi Santi". A destra della Vergine un santo barbuto indossa una tunica bianca, con clavi rossi ed un mantello giallo; alla sinistra un santo in armi. Proseguendo nella Cripta si trovano tre figure con aureola, le cui teste sono state rimosse. Si presuppone le immagini fossero di Cristo con ai lati S. Giovanni Battista e S. Giovanni Evangelista. L'abside centrale della cripta presenta un Cristo, in piedi, vestito di una tunica bianca con un mantello d'oro con ai lati due arcangeli bizantini. Una rampa di scale conduce alla Cappella Principale.

La Cappella Principale è costituita da un ambiente a volta a croce e spazi secondari con volta a botte. La volta a croce presenta una cornice centrale in cui, probabilmente, vi era una immagine di Cristo. Sono raffigurate nella Cappella: "L'Annunciazione", "La Visitazione", "L'adorazione dei Re Magi", "Il primo bagnetto di Gesù, con due levatrici" ed altre scene della vita di Cristo che si concludono con la Crocifissione. Dalla terrazza antistante la Cappella Principale si arriva alla Cappella di San Nicola. All'esterno di essa, sulla facciata che dà sul cortile principale, si può ammirare un medaglione con "La Mano di Dio" e verso il medaglione, due figure di "Angeli Osannati". Nell'abside della Cappella l'immagine della "Vergine Maria col Bambino", alla cui destra c'è "San Paolino" e a sinistra "San Nicola", ambedue identificati per una iscrizione. Entrambe le figure sono in abiti vescovili e portano un libro. Sull'arco dell'abside "San Giovanni Evangelista" e "San Giovanni Battista". Tra gli affreschi presenti: "Storia di mare" in cui S. Nicola salva tre uomini da una esecuzione; "San Nicola appare a Costantino" e "San Nicola appare ad Abalabio". Sia gli affreschi della Cappella principale sia quelli della Cappella di S. Nicola sono databili nel XI secolo.

Convento di S. Maria della Pietà e la Chiesa delle Clarisse
La casa del Convento di S. Maria della Pietà ebbe inizio in data 27 settembre 1515. In questa data il dottor Luca Staibano inserisce nel suo testamento il trasferimnto di un casamento con giardino al Comune di Maiori che determinava che venisse fondato un monastero di monache clarisse. Circa quattro anni più tardi furono iniziati i lavori che terminarono attorno al 1530. Venne quindi fondato il Monasterium S. Luca seu Pitatis Ordini S. Francisci Obsrvantiae della Pietà. Donzelle nobili potettero entrare nel convento e nel 1661 il numero di esse era già salito a quindici. Tra di esse si possono trovare i nomi delle famiglie più note: de Ponte, Aurisicchio, Confalone. Nella piccola chiesa, ricca di opere artistiche, appartenente al convento sono, tra l'altro, presenti opere di Girolamo Cenatiempo e Nicola Vaccaro. A causa della soppressione dei patrimoni ecclesiastici nel 1866 il complesso passò allo Stato e poi al Comune di Maiori. In data 1 settembre 1932 il complesso passò alle Suore di Pompei.

DATI RIEPILOGATIVI

In aggiornamento

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ISTITUTO A. VOLTA PARITARIO - SALENNO (SA)
ALBERGO MIRAMARE - POSITANO (SA)
DOMENICO ROMAGNUOLO - MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA D.O.P. - SALERNO (SA)
HELEN DORON EARLY ENGLISH TEEN ENGLISH - NAPOLI
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