Giffoni
Sei Casali è un comune sparso della provincia
di Salerno. La sede comunale è nella frazione
di Capitignano. Le rocce del Monte Lieggio, dal punto
di vista geologico, affioranti quelle della vecchia
era e nel sottosuolo quelle più recenti; terra
degli avi ed amore nascosto di Giustino Fortunato
da Rionero. E' noto il proverbio: "Chi vò
fa a femmina amara, à spusasse a Captignan':
l'acqua ò Biscito, è cicorie a i Serruni
e ì levn' a Cucul' (chi vuol rendere la donna
infelice, la faccia sposare a Capitignano poiché
l'acqua dovrà andare a prenderla in località
Bissido, le cicorie le dovrà raccogliere nella
zona Serroni e la legna dovrà andare a raccoglierla
sul monte Cuculo- tutte zone lontane dall'abitato)
Il proverbio valeva fino a 70 -80 anni fa allorquando
gli abitanti di questa frazione erano più poveri,
non vi erano né l'acquedotto né mezzi
di trasporto ma oggi la frazione Capitignano è
la più evoluta commercialmente.
ETIMOLOGIA
Giffoni
da je et Fomio, terra rinomata, chiara, di gran suono.
Il nome fa riferimento alla struttura della municipalità
di Giffoni che raccoglie fin dalle sue origini cinque
frazioni, Malche, Sieti Alto, Sieti Basso, Prepezzano
e Capocasale (oggi sottinteso come Capitignano perché
si trova sopra) intorno al centro abitato più
grande, Capitignano, oggi sede degli uffici comunali.
SIETI
Particolarmente suggestiva la frazione Sieti, che
conserva totalmente l'atmosfera originaria del borgo
medievale, e che oggi offre una ricettività
alberghiera particolarmente significativa. Ciò
pone la stessa Sieti tra i luoghi turistici più
suggestivi della provincia di Salerno.
MANIFESTAZIONI
Rivive il borgo antico - rassegna di arti, tradizioni
e folklore, fraz. Sieti -AGOSTO-
FEST (Festival del Teatro Universitario Europeo) -LUGLIO-
Convegno sul Meridionalismo e Giustino FORTUNATO -
GIUGNO-
Festa del cittadino: 21 LUGLIO
Casali da fiaba -parco letterario G.B. Basile GIUGNO
Premio Nazionale "Nocciola d'oro" -SETTEMBRE-OTTOBRE-
"Musica ai Casali" -DICEMBRE-GENNAIO-
DA
VEDERE
La
struttura più antica: Torre normanna dei Viscido
- sec. XI.
Chiese
del XII sec.
Affreschi
del XIII sec.
Palazzi
nobiliari dal XIII al XVIII sec.
Alcove
di palazzo Pennasilico, XVI sec.
PERSONAGGI
FAMOSI: il cardinale Dionisio LAURERIO, 28° priore
Generale dei Servi di Maria, i vescovi Eusebio De
Granita, Agostino De Pastina, Andrea De Robertis,
Matteo De Robertis, Gerardo Giannattasio, Gennaro
Fortunato, Mattia Ripa,; il missionario Matteo Ripa,
fondatore dell'Istituto Universitario Orientale di
Napoli; Celestino De Robertis, superiore dei Redentoristi,
amico di S. Gerardo e S. Alfonso Dé Liguori,
morto in concetto di santità; il prof. Domenico
De Roberto, tra i più grandi giuristi della
storia il cui busto è esposto in Castelcapuano
a Napoli;
LO
STEMMA DEL PAESE: Un grifone alato dorato in campo
rosso.
FRAZIONI:
Capitignano (Capoluogo) da Capitinius, Prepezzano
da Propertianus condottieri romani e Sieti, da Segetum-
coltivazioni a terrazze;
AGGLOMERATI:
Malche, S. Croce, Serroni, S. Pietro.
PRODOTTI
TIPICI: Nocciola tonda di Giffoni I.G.P., olio extravergine,
noci, castagne, mela annurca, pera coscia e spadona,
lumache, cotto lavorato a mano.
PIATTI TIPICI: antipasto di carciofi alle noci, ravioli
con crema di castagne, cinghiale con papaccelle, fagioli
al pignatiello, trippa, lumache, milza, soffritto;
DOLCI TIPICI: Calzoncelli di Natale con ripieno di
castagne e cioccolato, di ricotta e chiacchiere a
carnevale; pastiera di riso e di grano a Pasqua; pesche
di pastafrolla alle due creme, cannoli ripieni, struffoli,
castagnaccio, crespelle, torte e crostate di noci
e di nocciole.
ORIGINI
E CENNI STORICI
L'origine é Fenicia; essi si stabilirono in
Italia e diedero il nome di Etruria alla regione dove
si insiedarono. In seguito all'invasione dei Galli
alcuni Etruschi si stabilirono tra i fiumi Sarno e
Sele, dando il nome a questa terra di Regione Picentina,
con a capo la citta di Picenza. Durante l'espansione
di Roma, i Romani sconfissero i Picentini intorno
al III secolo a.C.. Al tempo delle guerre Puniche
i Picentini si schierano con Annibale per contenere
il predominio Romano nutrendo nei confronti di questi
un profondo odio. Ma una volta che Annibale fu chiamato
in patria per combattere Scipione lasciò i
Picentini a lottare contro Silla. Questi impartì
una tremenda sconfitta ai Picentini e fece in modo
che fossero sottomessi e costretti, per rendere più
umiliante la loro sconfitta, a decapitare le statue
di Giunone e Giano intorno al cui tempio sorgeva il
maggior centro urbano(località di S.Maria a
Vico). Silla fece innalzare su di una collina circostante
un tempio in onore di Giove e fece collocare al suo
fianco le due teste mozzate di Giunone e Giano. Nel
luogo, intorno al tempio, dove fu collocata la testa
di Giano mozzata (Caput Iano) sorse un importante
centro agricolo e commerciale che assunse il proprio
nome da quest'avvenimento.
Il caput Iano originario, in seguito alle normali
trasformazioni che un nome subisce durante i secoli,
divenne prima Capo Tignano (come si rileva da un antico
timbro della parocchia) e poi Capitignano, quindi
l'attuale nome. All'epoca caput Iano divenne uno dei
paesi più belli come luogo e posizione della
vallata del Picentino.
I picentini sconfitti furono costretti a vivere in
piccoli gruppi costituendo così 36 villaggi
o vichi che in seguito furono chiamati "casali",
e tali casali si riunirono nello Stato di Giffoni.
La regione detta Stato di Giffoni fu contea longobarda,
e nel 1066 il feudo era in possesso Gaimario, parente
del principe di Salerno.
In epoca angioina appartenne al conte Andria, quindi
a Giacomo di Brussone e Giacomo D'Acuino. Poi fu concesso
da Ladislao a sua madre Caterina di Durazzo e poi
al marchese del vasto; nel 1508 a Ferdinando d'Avalos
d'Aquino, marchese di Pescara.
Nel 1602 fu concesso a Matteo Capua, principe di Conza
e in seguito pervenne nel 1700 ai Doria, principi
di Menfi. Lo stato di Giffoni si disgregò nel
1808 e Giffoni Sei Casali divenne Comune a se. Per
motivi politici il 31 Gennaio del 1928 con Decreto
Reale n.144, il comune di Giffoni Sei Casali venne
sopresso.
La storia recente di Giffoni Sei Casali inizia il
10 Agosto 1944 quando ne venne sancita la ricostituzione
con Decreto Luogotenenziale n.172 del Principe di
Piemonte Umberto di Savoia, Re d'Italia.