Frattaminore
è un comune di circa 15.000 abitanti in provincia
di Napoli. Situato in una vasta connurbazione metropolitana
nella pianura Campana, al confine fra agro Napoletano
e agro Aversano, alla sinistra dei Regi Lagni. Il
comune è a pochi chilometri da Napoli. È
stato istituito sotto il fascismo per fusione del
capoluogo del comune di Pomigliano d'Atella, uno dei
quattro centri nati sulle rovine della città
osca di Atella, con la sua frazione Fratta Piccola.
Prima dell'istituzione dell'odierno comune gli abitanti
della frazione Pomigliano d'Atella si chiamavano pomiglianesi,
mentre quelli della frazione Fratta Piccola frattapiccolesi.
Pomigliano d'Atella, più vicina ad Orta di
Atella, veniva considerata quasi come una frazione
della stessa, mentre Fratta Piccola, per lo stesso
motivo, era considerata quasi una frazione di Frattamaggiore.
Oggi è diffusa la dizione "frattaminoresi"
a sottolineare il fatto che il Comune che è
nato dall'unione di queste due frazioni si chiama
Frattaminore. Frattaminore ha due patroni, con due
feste distinte. I pomiglianesi festeggiano San Simeone
(il 18 febbraio), mentre i frattapiccolesi festeggiano
San Maurizio (il 29 aprile).
ETIMOLOGIA
L'origine e la storia del nome Frattaminore sono identiche
a Frattamaggiore. Nei documenti Frattaminore è
indicata come Fratta Piccola, probabilmente in contrapposizione
e/o in riferimento a Frattamaggiore.
ORIGINI
E CENNI STORICI
Le sue origini si devono alla fusione dei casali di
Frattapiccola e Pomigliano d'Atella voluta dalle riforme
murattiane. La nascita di Frattapiccola risale alla
seconda metà del Duecento quando alcune famiglie,
che vivevano nelle fractae (luoghi disboscati) nei
pressi dell'antica Atella, decisero di dar vita ad
un insediamento stabile. La zona di Frattaminore,
Pomigliano d'Atella e Pardinola fu oggetto di centuriazione
sia all'epoca dei Gracchi (Ager Campanus I, circa
133 a. C.) che in età augustea. Per la centuriazione
Acerrae-Atella I le persistenze sono notevoli e determinanti
per l'impianto urbano dei centri anzidetti mentre
per le altre centuriazioni non risultano tracce evidenti.
Il luogo è nominato a partire dal decimo secolo
e indica una zona dove è stato tagliato un
bosco. Una piccola zona a partire dalla chiesa di
S. Mauro in direzione sud non presenta alcuna traccia
di centuriazione, pur essendo del tutto circondata
da zone con molteplici tracce della centuriazione
Acerrae-Atella I. In tale zona appunto era forse il
bosco a cui appare far riferimento il nome.
Con l'invasione longobarda Frattaminore appartenne
al principato di Benevento. Con la fondazione di Aversa
da parte dei Normanni, Frattaminore divenne uno dei
suoi casali e tale rimase fino alla costituzione dei
comuni in epoca murattiana in cui fu elevato a comune
con l'aggregazione di Pomigliano d'Atella e di Pardinola
(area dell'Ospedale esclusa) ma con il nome di Pomigliano
d'Atella. Solo con il R. D. 15-5-1890 n. 6781 assume
il nome di Frattaminore. Il centro apparteneva alla
diocesi atellana e con la costituzione della diocesi
aversana passò a tale nuova diocesi. Nel ventennio
fascista Sant'Arpino, Frattaminore, Orta e Succivo
furono aggregati nel comune di Atella di Napoli, poi
disciolto nel dopoguerra. Il centro è riportato,
insieme a Pomigliano di Atella e a Pardinola, nella
carta del Rizzi-Zannone del 1793.
EDIFICI
STORICI
Palazzo Baronale (in precedenza castello ducale).
Il castello ducale di Frattaminore è un edificio
a pianta quadrangolare a tre piani con tipologia a
corte. All'interno della corte, al piano terra si
trovavano i depositi e le stalle, successivamente
trasformati in abitazioni e sopraelevati di piano.
Al piano terra era ubicata la cappella del palazzo,
trasformata oggi in abitazione, il cui altare fu spostato
nell'attuale Cappella dell'Annunziata. Anticamente
il castello era cinto da un fossato, oggi ancora parzialmente
riconoscibile ai due lati del palazzo, scomparso nel
tempo per la saturazione del tessuto urbano. I prospetti
interni originari sono stati fortemente modificati,
per cui l'edificio attualmente ha perso qualsiasi
riferimento stilistico e risulta fortemente degradato.
La facciata principale presenta al piano terra, al
primo ed al secondo piano balconi di forma rettangolare,
ma solo al secondo le aperture conservano parte delle
originarie cornici modanate.
EDIFICI
RELIGIOSI
Chiesa di San Maurizio (XVI secolo)
Chiesa parrocchiale di San Simeone Profeta.