Forino
è un comune di 5.300 abitanti della provincia
di Avellino. Comune montano, sorge alle spalle del
monte Vorano, di fronte al monte Saucolo, nella stretta
gola alla sinistra del fiume Isclero che collega la
valle Caudina alla valle di Maddaloni. Il comune è
a pochi chilometri da Avellino.
ETIMOLOGIA
Potrebbe derivare dal cognome Forino, che a sua volta
deriva dal latino fur, furis, ossia ladro. La tradizione
crede che il nome derivi da castrum Forini, ossia
zona "abbondante di fiori". Un'altra ipotesi
vuole invece che il nome derivi da forum, piazza,
luogo di riunione.
Al centro di un piano concavo, dove le acque piovane
vengono assorbite in un fosso naturale, attorniato
dai rilievi calcarei noti come Monte Romola (778 metri
s.l.m.), Monte Esca (872 metri s.l.m.), Monte Fagliesi
(941 metri s.l.m.) e Monte San Nicola (612 metri s.l.m.,
su cui insistono i ruderi del Santuario omonimo e
del Castello medioevale), Forino è un attivo
comune agricolo della Conca avellinese, il cui territorio
comunale comprende, oltre all'aggregato urbano principale,
anche le frazioni di Preturo, Celzi e Castello. Nelle
ricche campagne forinesi, ben coltivate, si producono,
nei terreni in pianura, pomidoro, cereali, legumi
di ottima qualità, uva da cui si ricava un
ottimo vino, prodotti ortofrutticoli e da serra, nella
zona collinare, nocciole e castagne di eccellente
qualità, un tempo molto ricercate, rispettivamente,
dall'industria dolciaria e per la preparazione dei
gelati e per la preparazione dei marroni. Non mancano
i terreni adibiti a pascolo, su cui vengono allevati
bovini e suini (ottime le soppressate ed i salami).
L'eccellente produzione agricola trova riscontro in
avviate attività della ristorazione, meta prediletta
di numerosi buongustai, che possono assaporare anche
i prodotti del sottobosco, quali deliziose fragole
e funghi gustosi, di cui celebre è quello ricordato
nel Dizionario geografico ragionato Giustiniani del
1802, "un fungo del peso sino a 10 rotoli che
non si trova in altra parte del Regno; i Forinesi
lo chiamano gallinaccio. Nasce alle radici dei castagni
marciti in ottobre, novembre e dicembre". L'importanza
dell'agricoltura trova riscontro in unità di
misura agrarie locali, di superficie, come il moggio
(pari a 24 misure, mq 3702), mentre per il liquidi,
il barile (ettolitri 0,436250, botte pari a 12 barili).
Presenti anche attività industriali nel settore
dei profilati di metallo, cementi, legno e mobili
in stile, lavorazione legno di castagno con produzione
delle doghe per la costruzione delle botti e di tavolame,
travi per palificazione, pali per costruzione.
Dati
essenziali: a 429 metri s.l.m. ed a 10 chilometri
da Avellino, Forino ospita poco più di 5000
Forinesi, con una tendenza demografica positiva, che
ha visto aumentare i residenti del 6% nell'ultimo
decennio, portando la popolazione molto al di sopra
del dato statistico di fine XIX secolo (3948 abitanti).
Il Santo Patrono è S. Nicola di Mira, festeggiato
il 6 dicembre. Numerosi sono gli altri eventi sia
religiosi che civili, soprattutto estivi. Ricordiamo
la Festa di S. Stefano (14 marzo), la Festa di S.
Michele (8 maggio), la Sagra dello gnocco (luglio),
la Festa di S. Anna (26 luglio), la Festa di S. Nicola
(fine luglio-inizio agosto, con la Fiaccolata l'ultimo
giovedì di luglio), il Presepe vivente (fine
dicembre-inizio gennaio), la Via Crucis, rappresentazione
del Calvario di Gesù, organizzata dai Padri
Passionisti, che prende le mosse nel tardo pomeriggio
del Venerdì Santo dalla Chiesa di S. Stefano,
per proseguire nel centro storico, con la rappresentazione
dei vari episodi della Passione verso il Golgota.
La scena della Crocifissione avviene nella centrale
Piazza Tigli, dopo cui una processione accompagna
Gesù morto verso la Madonna Addolorata, proveniente
dalla Chiesa di S. Biagio nel Casale Pozzo, scortata
dai fedeli. Il mercato si tiene di venerdì.
Forino si raggiunge rapidamente da Avellino percorrendo
la S.S. 88 dei Due Principati. In alternativa si può
percorrere la SS 403, o utilizzare la strada ferrata,
scendendo alla stazione di Montoro-Forino a 9 km dal
paese.
La
vicinanza al Capoluogo e l'immersione nel verde rendono
notevolmente attraente Forino, che dispone, in località
Piano Saldo, a 700 metri s.l.m. a sei chilometri dal
paese, di una Pineta attrezzata di sette ettari, lungo
la Strada che da Forino conduce a Bracigliano (Provincia
di Salerno). La strada è affiancata da fitto
verde dei boschi di castagno. Altre possibilità
di effettuare passeggiate ossigenanti e rilassanti
vengono offerte da altre oasi verdeggianti che rientrano
nel territorio comunale di Forino, in cui non mancano
delle sorgenti d'acqua. Ad esempio, partendo dalla
frazione Petruro, si raggiungono rapidamente i 941
metri s.l.m., dove si trova la Grotta dell'Arcangelo
Michele ricavata nella roccia dai Longobardi per celebrare
la vittoria sui Bizantini della Piana di Forino dell'8
maggio 667. Dall'alto del Monte Falieso il verde panorama
è incantevole.
La
nostra visita guidata parte dalla storia di Forino,
inscindibilmente legata al Castello, ed alle varie
Chiese: il Santuario di S. Nicola, la Chiesa della
SS Annunziata, la Chiesa di S. Stefano, la Chiesa
del SS Rosario, la Chiesa di S. Biagio, la Chiesa
di S. Giovanni de Celsis, la Chiesa di S. Maria de
Castro Forini, la Cappella di S. Maria delle Grazie,
la Chiesa dello Spirito Santo e la Torre Civica, che
rimpiazzò il vecchio campanile della Chiesa
del Santissimo Rosario. Lo spazio dedicato a Forino
viene completato dal Palazzo Caracciolo e da una Galleria
di immagini. Il feudo di Forino, era formato oltre
che dal cuore del vecchio paese, noto come "Corpo
di Forino", anche da diversi Casali. Quelli divenuti
frazioni di Forino sono Castello, dove si trova l'omonimo
Borgo medioevale, la Cappella di San Giacomo a Castello
e dove si svolge una Processione dedicata a S. Nicola,
Celzi, famoso per l'epilogo della Festa di S. Anna,
con il famoso "Ciuccio che spara", ed, infine,
Petruro, dove si trova la Chiesa di S. Felicissimo,
la Cappella di S. Sebastiano e dove si svolgono il
Pellegrinaggio verso il Santuario di S. Michele e
la Grotta dell'Arcangelo, e la Zeza, tipica manifestazione
carnevalesca petrurese.