Cetara
è un comune di 2.355 abitanti della provincia
di Salerno e fa parte della Costiera Amalfitana. Pittoresco
borgo marinaro della Costiera Amalfitana, Cetara sorge
ai piedi del monte Falerio e, distendendosi in una
profonda vallata fiancheggiata da vigneti ed agrumeti,
si apre quasi a ventaglio sulla stretta fascia pianeggiante
a livello del mare. Il comune è Patrimonio
dell'Umanità, iscritto nella prestigiosa lista
dei Siti Unesco.
ETIMOLOGIA
Cetara è sempre stato un paese di pescatori,
non a caso il suo nome deriva dal latino Cetaria,
tonnara, o da cetari, venditori di pesci grossi. Lo
stesso vocabolo latino deriva probabilmente dal greco
Ketèia, che vuol dire sempre tonnara. Recentemente,
nel libro Cetara: una sponda del Mediterraneo, l'avvocato
cetarese Costantino Montesanto avanza l'ipotesi, già
citata nel libro di G.D.Serra Lineamenti di una storia
linguistica dell'Italia Meridionale, che il toponimo
in realtà derivi dal termine caeditaria, cioè
"pertinenza della caedita", ossia luogo
disboscato. Ancora, si potrebbe far risalire l'origine
al termine citrus, ossia limone, da secoli coltura
importantissima non solo nel paese ma in tutta la
Costiera Amalfitana.
ORIGINI
E CENNI STORICI
Già insediamento nell'880 di un gruppo di armati
musulmani, con la benedizione del vescovo di Napoli
Atanasio, che così poteva colpire i suoi nemici
locali di Capua, Salerno, Spoleto o Benevento, nel
1551 Cetara fu assalita dalle armate turche che fecero
strage di chi non voleva imbarcarsi al loro servizio.
Dopo il tragico episodio gli abitanti di Cetara costruirono
una possente torre di avvistamento, (attualmente in
fase di restauro, con lo scopo di essere prossimamente
adibita a museo del mare) simbolo caratteristico della
ridente cittadina. Dal 1685 la vita cetarese ebbe
nei Francescani un essenziale punto di riferimento
pedagogico, culturale e morale. La loro presenza è
testimoniata dall'imponente complesso monumentale
conventuale. Le bellezze naturali ed artistiche, complice
la splendida posizione geografica, hanno reso Cetara
patrimonio dell'Unesco.
DA
VEDERE
La chiesa di San Francesco del XVII secolo, ove la
cupola dell'unica navata esistente fu affrescata dal
pittore Marco Benincasa, e la chiesa di San Pietro
Patrono della città di Cetara: ristrutturata
nel XVIII secolo, ha l' interno barocco, con la cupola
maiolicata e il campanile duecentesco a bifore, e
la cella campanaria a forma ottagonale. Tra le altre,
da menzionare la chiesa di Santa Maria del Popolo
situata in collina da tempo ricostruita, e la chiesa
di San Francesco, eretta a convento nel 1585 e ristrutturata
in tempi recenti.
GASTRONOMIA
Cetara è inoltre da ricordare per il suo cibo,
tutto ovviamente a base di pesce (tonno ed alici in
particolar modo). Tipici del paese sono gli spaghetti
con la colatura d'alici, che è il ricavato
della fermentazione delle alici messe a marinare negli
orci: l'antico "garum" dei romani. Altro
piatto caratteristico è il cosiddetto "cuòppo",
cioè il cartoccio di frittura mista di alici
e calamari salati.
MANIFESTAZIONI
Durante l'estate, è particolarmente suggestiva
la Festa Patronale di S.Pietro (29 giugno) corredata
da bellissimi fuochi pirotecnici sul mare. A Tutto
Tonno (fine luglio, inizio agosto), kermesse gastronomica
per la promozione del tonno e del pesce azzurro
CETARA
NEL CINEMA
Per i suoi scorci panoramici Cetara è stata
più volte usata come set cinematografico. Tra
i vari film girati qui, da ricordare L'uomo, la bestia
e la virtù, diretto da Steno, con Totò,
Orson Welles e Viviane Romance; Le castagne sono buone
(1970) di Pietro Germi con Gianni Morandi, dei quali
la popolazione locale conserva ancora vivo il ricordo.