Battipaglia
è una città della provincia di Salerno
posta al centro della piana del Sele, alle pendici
dei Monti Picentini. Il 26 giugno 2008 con Decreto
del Presidente della Repubblica è stato concesso
il Titolo di città. Sorta
alle pendici della collina Castelluccia, in zona pianeggiante
solcata dal fiume Tusciano, è posta all'incrocio
della Strada Statale 18 Tirrena Inferiore con la Strada
Statale 19 delle Calabrie.Il territorio comunale è
composto da una parte collinare occupata dalle propaggini
dei Monti di Eboli, e da una parte della piana del
Sele occupata dall'unica frazione Santa Lucia Inferiore
e dalle località Aversana, Fasanara, Idrovora,
Lido Lago, Monteleone, Parco Russo, San Emilio, San
Gaetano, San Luigi, San Mattia, Santa Rosa, Spineta,
Taverna, Tempa delle Craste, Torre dei Mussi, Verdesca,
Villa Lisa, e terminante con una litoranea attraversata
dalla SP 175.
ETIMOLOGIA
Formato dall'unione di un verbo e di un sostantivo,
si riferisce all'antica usanza dei contadini di "battere"
la loro paglia in un cortile pubblico.
LA
MOZZARELLA DI BUFALA
La mozzarella di bufala è un prodotto caseario
italiano, prodotto tradizionalmente in Campania ma
attualmente diffuso in altre regioni del sud Italia.
Il termine mozzarella deriva dal nome dell'operazione
di mozzatura compiuta per separare dall'impasto i
singoli pezzi. È spesso definita regina della
cucina mediterranea, ma anche oro bianco o perla della
tavola, in ossequio alle pregiate qualità alimentari
e gustative del prodotto. In
aree specifiche ove le bufale siano allevate con metodi
specifici frutto della tradizione locale, la mozzarella
di bufala campana può assumere le specificazioni
di "aversana" o "piana del Volturno",
"pontina", "piana del Sele". La
famiglia Serra di Aversa (CE) è nota come fondatrice
della tradizione campana del XX secolo. La
mozzarella di bufala campana è prodotta nelle
tipiche forme tonde (in varie pezzature, dal bocconcino
di 80-100 grammi alle forme di mezzo chilo) e a treccia
(quest'ultima specialmente nell'agro aversano e nella
piana del Volturno). Esiste anche in versione affumicata,
che non va confusa con la provola. Un
decreto del Ministero dell'Agricoltura italiano (21
luglio 1998) vieta l'utilizzo della locuzione "mozzarella
di bufala" (anche senza la dicitura aggiuntiva
"campana") per i formaggi a pasta filata
derivati da solo latte di bufala che però non
siano soggetti al disciplinare della DOP, ai quali
è consentito indicare esclusivamente
anche nello stesso campo visivo la denominazione
di vendita "mozzarella" unitamente alla
specificazione "di latte di bufala" a condizione
che i singoli termini "mozzarella" e "latte
di bufala" vengano riportati in caratteri di
uguale dimensione e che tra il termine "mozzarella"
e la successiva specificazione "di latte di bufala"
compaia l'indicazione di un nome di fantasia o del
nome, o ragione sociale, o marchio depositato del
fabbricante. Questo
anche se il prodotto è realizzato solo con
latte di bufala intero, senza aggiunta di latte di
altri animali, ancorché il latte provenga dai
comuni di cui al DPCM 10/05/1993. V'è
differenza, dunque, tra mozzarella di bufala e mozzarella
da latte di bufala. È
configurabile il reato di frode nell'esercizio del
commercio qualora venga consegnata all'acquirente
mozzarella qualificata come "bufala campana d.o.p.",
la quale sia stata prodotta, anche se solo in parte,
con latte bufalino surgelato anziché fresco,
dovendosi ritenere obbligatorio, per il detto tipo
di alimento, l'impiego esclusivo di latte fresco,
come è dato desumere dal disposto, di cui all'art.3
del relativo disciplinare di produzione approvato
con il citato d.p.c.m. del 1993, nella parte in cui
stabilisce che "il latte deve essere consegnato
al caseificio entro la sedicesima ora dalla mungitura".
RITROVAMENTI
ARCHEOLOGICI
Loc. Arenosola: Necropli del VI-V sec. a.C. e IV-III
sec. a.C.
Loc. San Giovanni: Villa romana del I-III se. a.C.
tratto della strada romana Popilia e necropoli.
Loc. Spineta: Villa romana del I-III sec. a.C.
EDIFICI
STORICI
Castelluccio: Menzionato nel documento sopracitato
del 1080, fino al XII fu proprietà della Chiesa
di Salerno. Divenne possesso del Conte Marcoaldo e
concesso successivamente all'Ordine Teutonico da Federico
II di Svevia. Nel 1251 tornò alla Chiesa di
Salerno. Acquistato nel 1612 dai Doria, passò
nel 1638 al Marchese Giulio Pignatelli.
Torre sul Tusciano: Costruita nel 1563 insieme ad
altre sei torri da Salerno ad Agropoli, come sistema
difensivo lungo la litoranea.
MONUMENTI
Passo di San Mattia: tabella daziaria del 14 agosto
1697, situata in loc. Aversana su l'antica dogana
ducale di Eboli.
Busto dedicato a Ferdinando II di Borbone, re delle
due Sicilie, situato in Piazza della Repubblica
EDIFICI
RELIGIOSI
Chiesa di Santa Lucia: sorge nell'omonima località.
È menzionata per la prima volta in un documento
del 1140.
Chiesa dell'Aversana: edificata nel 1600 circa.
San Mattia: complesso monastico altomedievale fondato
da Guaimario IV.
ECONOMIA
Attivo il settore industriale soprattutto nella produzione
di plastica e fibre ottiche.
Molto importanti anche le aziende del settore alimentare,
in particolar modo attive nella produzione di latticini
come la mozzarella di bufala, prodotto tipico campano.
ORIGINI
E CENNI STORICI
Ufficialmente nata come "colonia agricola"
nel 1858, pur avendo origini risalenti all'XI secolo,
Battipaglia rappresentò il migliore auspicio
all'idea di bonifica delle aree paludose e malariche,
trasformando la Piana del Sele in una delle zone più
fertili e industriose del Sud. Il toponimo compare
in un documento di Roberto il Guiscardo del 1080 in
cui si confermava il possesso dei terreni tra il Sele
e il Tusciano alla Chiesa di Salerno. Battipaglia
divenne Comune autonomo con Regio Decreto il 28 marzo
1929 costituito da parti dei comuni di Eboli e Montecorvino
Rovella dall'impegno di Alfonso Menna, dirigente degli
affari generali del Comune di Salerno. Distrutta quasi
completamente dai bombardamenti del 1943, Battipaglia
fu ricostruta in tempi brevi, grazie alla tenacia
dei suoi abitanti e alle risorse del territorio. "Terra
Promessa", a cui affluirono sempre più
numerose dall'entroterra correnti migratorie, nel
miraggio di un lavoro, conobbe un incredibile incremento
demografico tra il 1951 e il 1960, superando più
del doppio quello del vicino comune di Eboli, di cui
era stata frazione. Da colonia agricola a comune rurale,
a città nuova, nel 1960 Battipaglia divenne
polo di sviluppo industriale. Alle tradizionali industrie
di trasformazione dei prodotti agricoli, si affiancarono
industrie siderurgiche e di apparecchiature elettriche
a ciclo continuo. Nel 1953, il sindaco in carica,
Lorenzo Rago, venne rapito e mai più ritrovato.
Il 9 aprile del 1969 si ebbero gravi incidenti a Battipaglia,
al diffondersi della notizia della decisione di chiudere
due aziende storiche come la manifattura dei tabacchi
e lo zuccherificio. Per la città è una
tragedia, dal momento che metà della popolazione
vive su queste due fabbriche, sulle coltivazioni e
sull'indotto. La chiusura di queste aziende significherebbe
quindi disoccupazione e miseria. Vengono indette manifestazioni
di protesta e cortei, e lo scontro con le forze dell'ordine
è drammatico. L'assedio dei dimostranti diventa
un attacco, e la polizia perde la testa e spara sulla
folla uccidendo due persone: Raffaele Citro, operaio
tipografo di 19 anni, e Teresa Ricciardi, insegnante
in una scuola media di Eboli, che viene raggiunta
al petto da una pallottola mentre è affacciata
alla finestra di casa sua. Le cariche della polizia
si susseguono per tutto il pomeriggio, ed in tutto
si contano 200 feriti (di cui 100 da arma da fuoco)
fra i dimostranti, e 100 tra i membri delle forze
dell'ordine. Il giorno seguente la gente scende in
piazza inferocita, blocca ferrovie, strade e autostrade,
dalle 17 alle 22 la città è in mano
a tremila dimostranti, che devastano la stazione,
incendiano il municipio, danno fuoco a duecento auto
e poi assediano il commissariato di polizia e la caserma
dei carabinieri. A Roma arriva invece la notizia che
ci sono stati cinquanta morti e, temendo una insurrezione
generale, viene subito trovato un accordo per la riapertura
delle due aziende. In linea con i tempi, si guardò
alle trasformazioni dell'età post-industriale,
con insediamenti ad alta tecnologia, dai cavi elettrici
alle fibre ottiche, alle telecomunicazioni. Venne
realizzandosi, nel territorio di Battipaglia, "una
felice coesistenza di poli agro-alimentari, collegati
alla vocazione agricola della Piana del Sele e produzioni
ad elevato contenuto tecnologico, con un denominatore
comune, rappresentato dall'innovazione e dal miglioramento
continuo". Nel 1986 Battipaglia fu segnalata
tra i cento comuni di Italia che, per il progresso
economico e civile conseguito, avevano contribuito
a rendere più grande l'Italia nella storia
dei quarant'anni della Repubblica. Battipaglia rappresenta
"una storia per molti versi emblematica di un
lungo ed arduo cammino contrassegnato dalla tenace
laboriosità di generazioni e generazioni, che
hanno saputo costruire con il lavoro ed il sacrificio
una società e un piccolo mondo fondati sul
progresso economico civile".