Amalfi 
Campania

Amalfi è un comune della provincia di Salerno. Fornisce il nome all'omonimo tratto della penisola su cui sorge, la costiera amalfitana, che dal 1997 è stata dichiarata dall'UNESCO Patrimonio Mondiale dell'Umanità.

ETIMOLOGIA
Le ipotesi sulla provenienza del nome Amalfi sono svariate ed alcune anche molto fantasiose. La tradizione ci racconta che qui fu sepolta la ninfa amata da Ercole, il cui nome era proprio Amalfi. Un'ipotesi meno fantasiosa vuole che il nome derivi dalla radice (parte immutabile di una parola) melp o melf, con il significato di altura, oppure concavità, comune a diversi nomi di paesi del Sud. Un'altra ipotesi, poco condivisa, vuole che il nome sia legato allo sbarco dei romani sulle coste amalfitane, ed alla relativa conquista di queste zone. I romani venivano da Melphes (Melfi) e forse da ciò derivò il nome Amalfi.

DUOMO DI AMALFI
In origine le basiliche erano due, ed entrambe a tre navate: la prima corrisponde al Duomo vecchio eretto dal duca Mansone II attorno al Mille: la seconda eretta a metà del IX secolo è più ampia con trasetto. In quei tempi i due luoghi di culto venivano ad essere officiati contemporaneamente come avveniva in tutte le chiese paleocristiane della Campania. La basilica venne trasformata nei primi decenni del XIII secolo sotto l' arcivescovo Matteo Capuano e il cardinale Pietro Capuano, entrambi unirono i due luoghi di culto in uno solo a cinque navate. Ulteriori ampliamenti e ricostruzioni avvennero tra il XVI secolo e il XVIII secolo che gli ha conferito la veste attuale. La facciata attuale è stata costruita nel XIX secolo da Enrico Alvino coadiuvato da un' elitè di discreti architetti, la riedificazione è avvenuta dopo il presunto crollo di quella originale. Il progetto dell' Alvino si presenta con una facciata neogotica preceduta da un corridoio che collega il campanile, il chiostro del Paradiso e la chiesa-cappella del Crocifisso. (Però G.Fiengo nella "Tutela e restauro dei monumenti in Campania" ci parla di questo avvenimento e denuncia l'ignoranza con la quale è stata accettata codesta ricostruzione).

Il 24 dicembre 1861 sotto l'azione di un forte vento, un tratto del coronamento della facciata della Cattedrale, in cattivo stato di conservazione, cadde sfondando una o due volte del sottostante atrio. La Cattedrale subì danni lievi e non precari. Ma il parere favorevole al restauro stilistico della Giunta delle Belle Arti ha fatto si che, per un danno leggero, le stratificazioni sulla facciata (dell'epoca rinascimentale, barocco, etc.) siano state cancellate, ricostruendo la Cattedrale secondo lo stile dell'architetto Lorenzo Casalbore, che demolì l'insigne portico, i capitelli, le cornici, lo stesso intonaco e le basi e le paraste del '700, messe in opera da Arcangelo Giulielmelli. Così volle riprodurre l'originario stile della Chiesa, mirando alla distruzione delle altre stratificazioni avute nel corso dei secoli; e la rimozione dell'evento dalla memoria collettiva degli amalfitani contribuì a fortificare la tesi che mise in atto il sindaco del paese Salvatore Amatruda per giustificare questo "rinnovamento" della facciata, ovvero che la Chiesa era, quasi del tutto, crollata. Alcune fonti scritte, probabilmente appartenenti agli esperti di restauro che furono nominati dalla Giunta delle Belle Arti, dicono: "Se questo ragguardevole monumento fosse liberato e svestito dalle sovrapposizioni barocche che in tempo più vicino a noi lo hanno deturpato e travisato, presenterabbe una singolare novità di stile, così nell'insieme della sua struttura, come nelle decorazioni veramente stupende. Intanto è opera certamente lodevole il poter ridare a questo monumento almeno l'antico aspetto nella parte che riguarda la fronte esterna".

Basilica del Crocifisso
La chiesa fu eretta nell' Alto Medioevo e restaurata nel periodo barocco, nel 1931 venne restaurata ulteriormente con l' eliminazione di sovrastrutture barocche, fu abbandonata per decenni e riaperta con un' ennesimo restauro nel 1996. L' interno, a tre navate divise da colonne reggenti archi rialzati, leggemente acuti sulla quale è posto un matroneo sono conservate opere risalenti al periodo Gotico e alcuni sarcofagi romani, la maggior parte delle decorazioni sono state trasportate all' interno del museo diocesano.

Il Chiostro del Paradiso
Dal lato sinistro del portico si accede al Chiostro del Paradiso, vero e proprio angolo d'oriente nel sud Italia. Consiste in un quadriportico con archi a sesto acuto intrecciati, tipici dell'arte arabo-normanna, e sorretti da finissime colonnine binate: ad essi si deve il nome del complesso. Venne edificato tra il 1266 e il 1268 dall'arcivescovo Filippo Augustariccio come cimitero per i cittadini amalfitani illustri. Ai lati del colonnato vi sono sei cappelle affrescate con resti pitture databili al trecento raffiguranti una Crocifissione e Storie dei Ss.Cosma e Damiano, e cinque sarcofagi di epoca romana riutilizzati nel medioevo. Altri frammenti lapidei sono esposti alle pareti. Dopo essere caduto pressoché in abbandono nel XVII secolo, il Chiostro venne restaurato nel 1908 ed aperto al pubblico.

DA VEDERE INOLTRE

- Museo della Carta
- Museo Civico
- Museo Diocesano
- Valle dei Mulini.

MUSEI
Museo della Bussola e del Ducato marinaro di Amalfi
Museo della Carta
Museo Civico
Museo Diocesano della Basilica del Crocefisso

RIEPILOGO EDIFICI RELIGIOSI
Duomo di Amalfi - Cattedrale di Sant'Andrea
Chiesa parrocchiale Santa Marina Vergine (frazione Lone)
Chiesa parrocchiale San Pietro Apostolo (frazione Tovere)
Chiesa parrocchiale San Michele Arcangelo
Chiesa di Santa Maria a Piazza, o di Santa Maria di Porto Salvo

MANIFESTAZIONI
Festa di Sant'Andrea (30 novembre).

ORIGINI E CENNI STORICI
La sua fondazione viene fatta risalire ai Romani (il suo stemma reca la scritta Descendit ex patribus romanorum). Nel IX secolo divenne una delle Repubbliche marinare rivaleggiando con Pisa, Venezia e Genova per il controllo del Mediterraneo. Il Codice Marittimo di Amalfi, meglio noto col nome di Tavole Amalfitane, ebbe una grande influenza fino al XVII secolo. Amalfi raggiunse il proprio massimo splendore nell'XI secolo, dopodiché iniziò una rapida decadenza: nel 1131 fu conquistata dai Normanni e nel 1135 e 1137 saccheggiata dai pisani. Nel 1343, poi, una tempesta con conseguente maremoto distrusse gran parte della città. Il più celebre monumento di Amalfi è certamente il Duomo in stile arabo-siciliano e dedicato al Santo patrono Andrea. La sua costruzione fu iniziata nell'XI secolo e completata con molte aggiunte successive. Si contraddistingue per l'imponente facciata, i portali in bronzo realizzati nel 1066 a Costantinopoli, per il bellissimo Chiostro del Paradiso e per la famosa scalinata. Per tradizione, ogni anno un equipaggio di vogatori amalfitani partecipa alla Regata delle Repubbliche marinare sfidando armi delle tre omologhe città. Per un errore di interpretazione di un testo latino, il filologo Giambattista Pio sostenne che la bussola fosse stata inventata dall'amalfitano Flavio Gioia. Nel testo in questione (Amalphi in Campania veteri magnetis usus inventus a Flavio traditur), tuttavia, non bisogna intendere Flavio come l'inventore della bussola, ma solo come colui che ha riportato la notizia. Tuttavia pare che proprio i navigatori amalfitani siano stati tra i primi ad usare quello strumento. Particolarmente fiorente nella storia della città, e tuttora viva, è l'industria cartaria, legata alla produzione della pregiata carta di Amalfi.

DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 5.162 (M 2.469, F 2.693)
Densità per Kmq: 844,8
Superficie: 6,11 Kmq

CAP 84011
Prefisso Telefonico 089
Codice Istat 065006
Codice Catastale A251

Denominazione Abitanti amalfitani
Santo Patrono Sant'Andrea
Festa Patronale 27 giugno

Il Comune di Amalfi è:
Località balneare segnalata con tre vele nella Guida Blu di Legambiente

Il Comune di Amalfi fa parte di:
Area Geografica: Costiera Amalfitana
Comunità Montana Zona Penisola Amalfitana
Regione Agraria n. 13 - Colline litoranee di Salerno
Associazione Città Italiane Patrimonio Mondiale Unesco

Località e Frazioni di Amalfi
Pogerola, Vettica, Lone, Pastena, Tovere

Comuni Confinanti
Agerola (NA), Atrani, Conca dei Marini, Furore, Scala.

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