Palmi 
Calabria

Palmi è un comune della provincia di Reggio Calabria. Palmi, capoluogo del Circondario Provinciale della Piana di Gioia Tauro da cui dipendono 33 comuni, è sita a ridosso delle pendici del Monte Sant'Elia (579 m s.l.m.), e sovrasta uno stupendo tratto di Costa Viola. Confina con il comune di Bagnara Calabra. L'economia palmese è attiva soprattutto nel settore terziario, vi hanno sede infatti, un Tribunale, una Pretura, vari uffici e diversi istituti scolastici (un Liceo scientifico, classico, pedagogico, un istituto professionale, un Istituto Tecnico Commerciale ed un Istituto Tecnico Agrario, che ne fanno uno dei maggiori poli scolastici della provincia, con un altissimo tasso di pendolarismo dai comuni della piana) ma non manca di offrire ospitalità ai turisti che ogni anno affollano le spiagge delle località Tonnara e Pietrenere con hotel, ristoranti, esercizi vari. La sua particolare posizione l'ha resa e la rende tuttora particolarmente affascinante, capace in diversi suoi punti di offrire visuali panoramiche mozzafiato. Una delle attrazioni particolari è lo "scoglio dell'ulivo", con il caratteristico alberello d'ulivo sulla sommità dello scoglio in mezzo al mare. Il più importante del mezzogiorno, nel suo genere, il Museo di Etnologia e Folclore calabrese, presente a Palmi nella Casa della Cultura Leonida Repaci, racchiude tutto l’amore per le tradizioni popolari Calabresi, con ricche collezioni di oggetti tradizionali e d’uso comune, costumi tipici e manufatti artigianali. Importante per il numero e la varietà dei pezzi esposti, il museo di Palmi è sicuramente una tappa fondamentale per conoscere il mondo dei pastori e dei contadini calabresi. In questo museo scaturisce tutta la cultura, la religiosità tradizionale, le credenze legate alla magia e alla superstizione e la straordinaria arte popolare di questa terra. Il posto d’onore nel museo spetta alla raccolta unica di oltre 750 “Canocchie”, attrezzi per filare la lana che venivano offerti alle giovani spose. Qui troviamo anche l’Antiquarium Comunale con reperti dal V secolo a.C. all’XI secolo d.C., la Gipsoteca Michele Guerrisi, il Museo Francesco Cilea e la Pinacoteca, con opere di importanti artisti italiani e stranieri donate alla città natale dallo scrittore Leonida Repaci. Possiamo visitare inoltre il monumento ai Caduti, in Piazza Matteotti, realizzato in marmo e bronzo da Michele Guerrisi e i rilievi, dello stesso scultore, che ornano il Mausoleo di Francesco Cilea, nato a Palmi nel 1866. Manifestazioni Seguendo una strada tra gli ulivi, nella parte bassa della città, raggiungiamo Marina di Palmi, con una piccola spiaggia racchiusa tra le rocce e, in direzione nord per altri sei km., troviamo Lido di Palmi, molto noto per le spiagge di sabbia fina. Abbiamo così attraversato la frazione Taureana, dove sopravvivono costruzioni rurali settecentesche e i resti di una torre di avvistamento del XVI secolo. Di rilevante interesse paesistico-ambientale è la località Monte Sant'Elia, una pineta, a 579 metri s.l.m. e a 7 km dal centro di Palmi, da cui è possibile ammirare la costa tirrenica da Capo Vaticano, Nicotera e Gioia Tauro alla Costa Viola con Scilla e Bagnara, le isole Eolie, lo Stretto di Messina, l' Etna e l'Aspromonte.

MANIFESTAZIONI
L'estate palmese offre una vasta gamma di eventi, fra i quali spiccano la tradizionale processione di San Rocco del 16 agosto (molto sentita dalla popolazione locale) e la rinomata festa della Varia, la manifestazione più importante di Palmi: è infatti l'espressione delle tradizioni religiose e delle virtù civiche del popolo palmese.

I cittadini di Palmi vanno orgogliosi di questa sagra popolare e si sentono ad essa legati con intenso amore. Il loro attaccamento è dimostrato dal rientro in massa nei giorni della festa degli emigrati dai Centri lontani dell'Italia e dell'Estero.

Nonostante il passare degli anni, la Varia rivive con un incontenibile entusiasmo come se ogni edizione è celebrata per la prima volta: essa investe tutta la vita cittadina, dal singolo alla comunità.

La festa della Varia, oltre che una manifestazione di fede, è una dimostrazione di solidarietà e di fraternità, ove le categorie cittadine e tutto il popolo sono accomunati e fusi nel compimento di un desiderio comune, evento che non divide, ma unisce.

Alla Varia, grande carro sacro, che rappresenta l'Assunzione della Vergine, è unita la devozione alla Madonna sotto il titolo della Lettera, che i palmesi, prendendo esempio da Messina, elessero la loro protettrice. La devozione, poi, del Sacro Capello, conferma ulteriormente l'origine della festa importata a Palmi da Messina e testimonia le ottime relazioni dei palmesi con i messinesi.

I rapporti, infatti, tra la città di Messina e Palmi furono nei tempi passati, come lo sono tuttora, molto intensi tanto che nella cittadina calabrese pervennero, insieme alla immigrazione di intere famiglie, anche le tradizioni civiche e le festività religiose. Gli scambi e i rapporti commerciali e di lavoro, specialmente quelli relativi all'arte marinara e alla pesca avvenivano dai due scali di Palmi: la Marinella e Pietrenere, allora molto efficienti.

La marineria di Palmi aveva grandi tradizioni in quanto attraverso gli scali del territorio si svolgeva il traffico non soltanto di Palmi, ma anche di Seminara che era un centro economico tra i più importanti della Calabria fino ai primi del '600; quando questo primato incominciò a passare a Palmi.

Il culto della Madonna della Lettera è praticato anche a Cannavà (RO), Itala, Furci Siculo (nell'antica chiesetta dedicata ad essa dedicata) e a Roma, nella chiesa di San Pietro in Montorio, ove l'immagine - una pittura di Niccolò Pomarancio - fu sistemata a cura di papa Clemente XI il 9 agosto 1714; la festività è celebrata, come a Palmi, l'ultima domenica di agosto.

Anche in Argentina, nella Parrocchia di Sant'Antonio da Padovane della grande area urbana di Buenos Aires, è praticata la devozione alla Madonna della Lettera, portatavi dagli emigrati di Pannaconì, piccolo centro in provincia di Catanzaro, diocesi di Mileto, ove esiste una piccola chiesa dedicata alla Madonna ed è efficiente una Congrega sotto il titolo della B.M. della Sacra Lettera.

Ai fini di possibili riferimenti storici è utile sapere che nel Santuario di Polsi, meta di pellegrinaggi palmesi e messinesi, esiste una pittura ad olio su tavola del 1715 raffigurante la Vergine della Lettera, nonché si ammira una piccola statua pure della Madonna della Lettera.

Variopinta manifestazione è quella dei Giganti. Il Gigante e la Gigantessa, portati a passo di danza per le vie e le piazze cittadine durante le feste principali, vogliono rappresentare i primi uomini, i primi abitatori della Terra. Questa leggenda avrebbe sicura relazione con i miti di Saturno, dio del Cielo, e di Gea, dea della Terra. A Messina, Mata e Grifone, come vengono chiamati, sono ritenuti i mitici fondatori della Città. I Giganti proteggevano i messinesi e li difendevano dalle incursioni dei turchi. Si racconta che Grifone sconfiggesse 700 guerrieri nemici in meno di un'ora. Ai giganti si accompagna il cavalluccio, un tempo cammello, a ricordo del trionfale ingresso a Messina di Ruggero d'Altavilla. Questa consuetudine conferma la derivazione della festa patronale palmese da Messina.

ORIGINI E CENNI STORICI
L'insediamento abitativo di Palmi sorse, probabilmente, intorno al X secolo, ad opera dei profughi di Taurianum distrutta dalle incursioni saracene. Nel 1549 subì l'invasione del pirata Draught Rais fu riedificata, munita di cinta muraria e torri, nello stesso luogo, ad opera del Conte Carlo Spinelli da cui poi prese il nome di Carlopoli. Palmi, con il suo impianto cinquecentesco, le mura e le tre porte principali, venne rasa al suolo dal terremoto del 1783, ricostruita con un disegno nuovo e con nuove ambizioni urbane fu gravemente danneggiata dal terremoto del 1894 e nuovamente distrutta dal terremoto del 1908; tra i pochissimi edifici sopravvissuti la Chiesa del Crocefisso, a pianta rettangolare con abside, a unica navata, rimaneggiata dopo il terremoto del 1908, collegata al monastero tramite un chiostro, e nella quale recentemente, in un ambiente posto sotto l'altare principale, è stata rinvenuta una camera mortuaria dei monaci che conserva gli originali sedili in pietra. Palmi, un tempo Casale di Seminara, nel 1811 fu posta a capo di un Circondario comprendente i comuni di Pietrenere, Seminara, Gioia Tauro e Melicuccà e nel 1816 fu sede di Distretto provinciale comprendendo i circondari di Laureana, Galatro, Polistena, Casalnuovo, Oppido e Sinopoli. Palmi è patria di uomini illustri quali i musicisti Nicola Manfroce e Francesco Cilea, i filosofi Felice Battaglia e Domenico Antonio Cardone e gli scrittori Antonio Altomonte e Leonida Repaci ; a quest'ultimo è stata intitolata la "Casa della Cultura", una moderna struttura polivalente che ospita l'unico Museo del Folklore della Calabria e una biblioteca specializzata in storia della letteratura calabrese ed il pittore dell'ottocento Augimeri. Non molto distante dal centro di Palmi si trova la frazione "Palmi Taureana" di interesse paesistico e turistico-balneare; un piccolo centro abitato che si sviluppa su un'area stretta dal mare e dalla montagna cadente a picco sul mare da dove ha inizio la Costa Viola che da Palmi si estende fino a Santa Trada con un sistema di spiagge, terrazzamenti e scogliere, tra cui il celebre "Scoglio dell'ulivo" e la spiaggia della Marinella. Nelle immediate vicinanze del Lido di Palmi è stata rinvenuta un'area di interesse archeologico con i ruderi dell'antica Taurianum.

DATI RIEPILOGATIVI

In aggiornamento

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ISTITUTO SCOLASTICO PRIVATO VINCENZO LANZA - REGGIO CALABRIA - RC