Nova
Siri (il suo antico nome era Bollita) è un comune
di 6.698 abitanti in provincia di Matera, situato sulla
costa jonica, si divide in Nova Siri paese, o centro, e
Nova Siri Marina, o scalo. Il territorio comunale di Nova
Siri si estende su una fascia mare montagna Sud-Nord,pertanto
si hanno notevoli differenze geo-ambientali,dal momento
che sia hanno tre distinti settori,marittimo collinare e
basso montano. Il territorio a livello marittimo comprende
una fascia costiera ,di circa tre kilometri di estensione,
bagnata dal mar Jonio in cui alcuni torrenti si immettono
dopo aver attraversato il territorio ,utili anche per conoscere
i confini comunali,infatti il torrente Toccacielo è
il punto di divisione orientale tra Nova Siri e Rotondella,
mentre il torrente San Nicola ne è quello Occidentale,dal
momento che divide la regione Basilicata dalla Calabria,tuttavia
il Toccacielo, nel suo percorso, non abbandona il territorio
lucano,mentre il San Nicola,poiché devia verso Ovest
a circa tre kilometri dalla foce non rimane il confine naturale
regionale. La costa è sabbiosa e ricca di dune naturali
su cui l'avena marina insieme ad altre piante cresce e prospera,mentre
a poca distanza dal mare,le pinete,impiantate in tempi recenti
per bloccare un degrado totale delle spiagge dopo un periodo
di abbandono del territorio ,prosperano dando asilo anche
a piante non propriamente autoctone ,come gli eucalipto,mentre
la flora mediterranea ha ripreso a prosperare grazie all'aiuto
sia dell'uomo sia della natura,infatti prosperano il rosmarino
,l'oleandro e numerose piante annualli o perenni. Risalendo
verso nord,superando la demarcazione della S.S.106, la fascia
costiera,occupata urbanisticamente da un ventennio dal centro
di Nova Siri Marina, scompare dando spazio a zone cultuali
agricole in cui si coltivano ulivi,aranci ,campi di susini,in
campi vuoti o abbandonati o appartenenti al demanio si possono
notare la presenza di alberi tipicamente rustici e fortemente
legati al territorio come il pero selvatico o (Piràinu)
o le querce ,indice della boscosità antica del territorio,sostituite
in tempi immemori dagli ulivi, che tuttavia dimostrano con
la loro maestosità l'impianto da parte degli uomini.Altre
esponenti floreari del territorio sono il finocchio selvatico
o finocchietto,la cicoria selvatica ,il tarassaco ,il cardo
selvatico o carciofo selvatico spazi liberi colonizati dalla
calendula. Superato il centro storico di Nova Siri ,il territorio
diviene bassomontano sia come temperature sia come flora.
In esso si riscoprono sia gli arbusti della flora mediterranea
sia gli alberi tipicamente montani in quantità tali
da far ricordare le foreste di territori geograficamente
vicini,come il monte Pollino,il quale è il cuore
del parco nazionale omonimo,si hanno grandi zone con querceti
, con pinete non impiantate e ricche zone di crescita di
peri selvatici.
DA
VEDERE
Situata al centro della Magna Grecia tra Taranto e Crotone,
in un'area particolarmente unica sotto il profilo storico,
si possono visitare i vicini siti archeologici di Taranto,
Matera, Metaponto, Policoro, Tricarico, Vaglio, Venosa,
Grumento Nova, Sibari, Crotone. È molto "attivo"
grazie al fascino del mare, della collina e delle montagne
che fanno di questo paese un luogo dotato di una struttura
privata con piscine e campi per lo sport . Particolarmente
adatta alle famiglie in cerca di una vacanza tranquilla.
La costa lucana è resa ancora più attraente
da un'ampia scelta di alberghi, ristoranti e locali notturni
nei comuni limitrofi (Policoro, Metaponto). Chi cerca una
vacanza sportiva può praticare la vela, il windsurf,
la canoa e la pesca. La zona più adatta per le immersioni
è quella meridionale. Particolarmente interessante
inoltre, è la presenza della "macchia mediterranea"
che cresce spontaneamente su lunga parte dell'arenile. Interessante
da vedere, torre bollita (nella quale passava le sue vacanze
la poetessa Isabella Morra).
EDIFICI
RELIGIOSI
Cappella di Maria SS. Annunziata, detta anche Madonna della
Sulla
Cappella dell'Annunziata
Chiesa Madre di Santa Maria Assunta
Chiesa di Sant'Antonio da Padova (1953)