Grassano
è un comune di 5.529 abitanti in provincia di Matera.
È posto tra le valli del fiume Bradano e del Basento
ed a poca distanza dal torrente Bilioso. L'altitudine del
suo territorio varia da un minimo di 150 m s.l.m. nei fondovalle
ad un massimo di 576 m s.l.m. sulla sommità del centro
abitato. Confina con i comuni di Irsina a nord, Grottole
ad est, Salandra e Garaguso a sud, e con Calciano e Tricarico
ad ovest.
Grassano
sorge a ridosso dell'imponente Chiesa Madre, dove vi è
la parte più antica del paese. Infatti qui, tra il
1200 ed il 1700, edificarono le loro dimore contadini e
pastori. A partire dal 1700 e fino a tutto il 1800 il centro
abitato si espanse fino a Corso Umberto I. Successivamente,
l'espansione si portò fino in via Meridionale prima
e, verso Serra Martella e via Capitano Pirrone poi. Negli
ultimi 50 anni il centro abitato è all'incirca se
non di più raddoppiato nella sua estensione. Infatti
oggi Grassano può ospitare più di 10.000 abitanti;
basti pensare che un'ampia zona della parte vecchia del
paese è disabitata. Osservandolo dalla valle del
Basento, Grassano non sembra un paese di soli 6.000 abitanti.
Il
centro abitato di Grassano è uno degli esempi più
importanti di insediamento urbano edificato dall'Ordine
di Malta in Basilicata . Dai cabrei dell'Ordine di Malta
la "Commenda di Grassano" risulta essere la più
ricca della Basilicata: da essa dipendevano infatti ben
19 grancie (erano chiamate così le fattorie appartenenti
a enti o ordini religiosi) che, ad eccezione della chiesa
di San Giorgio di Gravina in Puglia, erano site per la maggior
parte in Basilicata.
Nel
1958, la popolazione superava i 9.000 abitanti ma poi, come
tutti i paesi del Sud, Grassano ha visto emigrare, soprattutto
a partire dagli anni '60, moltissimi suoi cittadini, in
cerca di migliori fortune. Nonostante tutto, la popolazione
di Grassano, con i suoi circa 5.600 abitanti, resta tra
i comuni più popolati a ridosso della Val Basento.
DA
VEDERE
Chiesa Madre : situata nel punto più alto del paese,
era in origine una cappella del ben più ampio castello
di proprietà del Commendatore di Malta. Sulla fondazione
di questa chiesa non si hanno notizie precise anche se si
afferma della sua esistenza già nel 1588 nella Santa
Visita fatta dal vescovo Santonio. La struttura della Chiesa
Madre ha subito vari rimaneggiamenti e ampliamenti; il più
importante è stato realizzato nel '700 quando fu
edificata la navata laterale di destra e, probabilmente
venne anche invertito l'orientamento della chiesa. Al suo
interno, oltre i prestigiosi affreschi settecenteschi, vi
è custodito un organo del '700 perfettamente funzionante.
Chiesa Madonna della Neve : anche su questa chiesa no si
hanno notizie precise della sua esistenza. Si presume che
sia stata costruita intorno alla prima metà del 1500.
Si presenta con due navate ed è affiancata da un
caratteristico campanile con un tetto a cipolla. Tra i suoi
arredi vanno segnalati un quadro del '700 di scuola napoletana
e la bella acquasantiera seicentesca posta all'entrata.
Convento di Santa Maria del Carmine : le prime notizie certe
riguardo la fondazione di questo convento risalgono al 1612.
La chiesa si presenta con due navate ed è affiancata
da un campanile costruito agli inizi del '900. Per gli amanti
dell'arte sono da segnalare le belle tele del '600 e del
'700 esposte in chiesa, il piccolo chiostro conventuale
del '700 e l'antico refettorio dove si trovano due affreschi
settecenteschi che raffigurano le nozze di Cana e l'Ultima
Cena.
La Cappella Abbatangelo
La Cappella della Madonna di Pompei
Palazzo
Materi
Palazzo Ruggiero
Palazzo Ferri
La Torretta
Statua
in onore dell'illustre Arcangelo Ilvento posta in P.zza
A. Ilvento
Statua in onore di Padre Pio posta in P.zza della Repubblica
Statua in bronzo dedicata al seminatore posta in P.zza della
Libertà
Scultura dedicata agli emigranti posta in P.zza Mazzini
Monumento ai caduti posto in P.zza del Purgatorio
Abside dell'ex chiesa del Purgatorio (abbattuta nei primi
anni '70 dello scorso secolo)
Le
grangie pertinenti alla commenda di Grassano erano le seguenti:
Tricarico,
chiesa della Santissima Trinità
Tolve, chiesa di San Giovanni
Montepeloso (attuale Irsina), chiesa di San Giovanni
Miglionico, chiesa di Santa Maria
Salandra, chiesa di Santa Margherita
San Mauro, chiesa di San Giovanni
Pietrapertosa, chiesa di Santa Maria Archimandrita
Calvello, chiesa di San Giacomo
Laurenzana, chiesa della Beatissima Vergine Maria di Cielcalata
Sant'Arcangelo, chiesa di San Giovanni
Viggiano, chiesa di San Giovanni
Ferrandina, chiesa di Santa Maria di Civita Troyola o dello
Spirito Santo
Pomarico, chiesa di San Giovanni Battista
Tursi, chiesa di San Giovanni
Pisticci, chiesa di Santa Maria La Strada.
A Grottole, Roccanova e Calciano la commenda possedeva invece
solo terreni coltivati.
La
scarsezza delle fonti non ci permette di formulare ipotesi
certe circa il momento in cui i cavalieri di Malta si insediarono
a Grassano. Una prima notizia relativa alla presenza dei
Cavalieri ci è data da una lettera di papa Urbano
V, datata 4 giugno 1368, con la quale si chiedeva di restituire
la "Precettoria dell'Ordine Ospedaliero di San Giovanni
Gerosolomitano" di Grassano al priore di Barletta.
Un inedito scritto conservato presso l'archivio di Stato
di Matera, ci informa sul nome del primo "commendatore"
di Grassano, nell'anno 1365, un certo frà Trailo
Sansone di Troia.
Dalla
documentazione esistente, formata in larga parte dai cabrei
della "Commenda di Grassano" apprendiamo che il
"commendatore" dell'ordine era anche "barone
di Grassano" e possedeva "la suddetta Terra di
Grassano, ... quale è capo della Commenda predetta
della Sagra Religione Gerosolomitana sotto i titoli di S.
Giovani Battista e S. Marco,
e tiene sotto di sé
diecinove Grancie in diversi luoghi di essa Provincia di
Basilicata, come altresì in quella di Bari
".
Il "commendatore" deteneva inoltre sul paese e
sul suo territorio "la giurisdizione civile
come
altresì la mista .." ed "anche la giurisdizione
spirituale" la quale "stà usurpata da'
vescovi antipassati di Tricarico".
I
Cavalieri di Malta furono per secoli padroni dell'abitato
e del suo territorio che amministrarono dal "Castello
Commendale" posto sulla cima dell'abitato sino alla
promulgazione nel 1810 di una legge che sopprimeva le corporazioni
"non di interesse sociale". Con la soppressione
della Commenda gerosolomitana il paese decadde profondamente,
per poi riprendersi nei secoli successivi.
CENNI
STORICI
Contrariamente a quanto ha affermato una certa storiografia,
la comunità di Grassano ha antiche origini. La sua
però non è una storia di grandi eventi ma
è la lotta di un piccolo centro che attraverso i
secoli, ha cercato di costruirsi una propria identità.
Non si conosce l'epoca precisa della sua fondazione anche
se nel 1123 viene menzionato per la prima volta tra i centri
della Diocesi di Tricarico e in epoca angioina viene ricordato
come "castellum quod vocatur Crassanum". Solo
nel 1320 risulta essere delineato con caratteristiche di
piccolo abitato vero e proprio con i suoi 12 fuochi tassati
(tra i 47 e i 70 abitanti). In un'antica "platea"
del XV secolo Grassano viene indicato come "casale
della città di Tricarico" ubicato nell'omonima
contrada del territorio tricaricese. Grassano non ha mai
accettato di buon grado questo "dominio", soprattutto
dopo l'arrivo dei Gerosolomitani, tanto che fu necessario
far pronunciare sul punto il Re di Napoli, Ladislao d'Angiò-Durazzo.