Ferrandina
è un comune di 9.000 abitanti in provincia di Matera.
Per il numero dei suoi abitanti è il sesto comune
più popoloso della provincia e il tredicesimo di
tutta la Basilicata. Il paese sorge in collina, a 495 metri
sul livello del mare, lungo la valle del fiume Basento.
Il territorio del comune ha un'estensione di 215,47 km2,
il quarto per grandezza di tutta la Basilicata. Dista 36
km da Matera. Lo stemma comunale reca sei F. Il significato
è: Fridericus Ferranti Filius Ferrandinam Fabbricare
Fecit
Il 16 luglio 1895 la ferrandinese Maria Barbella, rinchiusa
nel carcere di Sing-Sing, è stata la prima donna
condannata alla sedia elettrica negli Stati Uniti d'America.
Per questo motivo Ferrandina dal novembre 2005 è
inserita tra le "Città per la vita - Città
contro la pena di morte", campagna di sensibilizzazione
promossa dalla Comunità di Sant'Egidio.
Nella campagna ferrandinese sono state girate alcune riprese
del film Cristo si è fermato a Eboli di Francesco
Rosi.
Nel 1998 a Ferrandina sono state girate parte delle riprese
del film Del perduto amore con la regia di Michele Placido.
Ferrandina è stato luogo delle famose ricerche etnografiche
di Ernesto De Martino sul lamento funebre lucano e sui comportamenti
magici-religiosi
Dal marzo 2005 Ferrandina è un comune OGM Free (contro
la coltivazione degli organismi geneticamente modificati).
Rinomata è, ancor oggi, la produzione di olio di
oliva majatica, caratterizzato da una bassa acidità,
da un sapore dolce e dal color giallo e delle tipiche olive
al forno come da antica tradizione (olive majatica). Nonostante
la presenza di risorse agricole così importanti,
l'economia di Ferrandina si basa prevalentemente sull'industria,
sviluppatasi lungo la Val Basento per la scoperta di numerosi
giacimenti di metano, negli anni 60 del secolo scorso,
e sul terziario.
ETIMOLOGIA
Il nome Ferrandina si deve a Federico d'Aragona che nel
1494 la battezzò così in onore di suo padre,
re Ferrante (o Ferrantino). Nel 1507 Ferdinando il Cattolico
le attribuì il titolo di "civitas".
DA
VEDERE
Castello d'Uggiano
Piazza Plebiscito
Chiesa Madre di Santa Maria della Croce (VII secolo)
Chiesa San Giovanni Battista
Chiesa del Purgatorio
Chiesa di Sant'Antonio (1615)
Chiesa dell'Addolorata
Chiesa di Santa Lucia
Complesso monastico di Santa Chiara
Complesso monastico di San Domenico (1517)
Convento di San Francesco (1614)
Cappella della Madonna di Loreto
Cappella della Madonna dei Mali
Cappella di Santa Maria della Consolazione (in contrada
La Foresta)
Palazzo Centola
Palazzo Lisanti
Palazzo Cantorio
Palazzo Scorpione
Palazzo Caputi
ORIGINI
E CENNI STORICI
Le radici di Ferrandina affondano nella Magna Grecia, attorno
al 1000 a.C. Il suo nome era Troilia, mentre la sua acropoli-fortezza
si chiamava Obelanon (Uggiano). Troilia fu costruita per
ricordare e onorare la città distrutta dell'Asia
Minore, Troia. Durante l'epoca romana Troilia e Obelanon
furono centri importanti di cultura ellenica e sempre più
lustro acquistarono in epoca bizantina. Con la caduta del
dominio greco, Longobardi e Normanni si impossessarono della
città.
Un tempo era nota per la produzione di tessuti in lana,
tra cui la ferlandina o felandina, molto apprezzata e richiesta
nel Regno di Napoli e dai domenicani, che proprio a Ferrandina
si insediarono e crearono un centro agricolo e urbano molto
organizzato tanto da erigere, nel 1546, la cupola del Monastero
di San Domenico come simbolo di potere.
Ferrandina prese parte ai moti del 1820-21 e del 1860. Qui
nel marzo del 1862 Carmine Crocco, a capo dei briganti,
affrontò e distrusse una compagnia del 30° Rgt.
Ftr. dell'esecito piemontese.
Nel 1921 Ferrandina fu teatro di violenze squadriste: il
sindaco e consigliere provinciale socialista Nicola Montefinese
venne ucciso.
Nel settembre del 1943 Ferrandina insorse contro i gerarchi
fascisti. Lo spirito di ribellione non si attenuò
sino al 2 agosto del 1945, quando i contadini diedero vita
ad una sommossa per chiedere l'allontanamento dei latifondisti
fascisti e l'assegnazione delle terre incolte. Nel corso
dei tumulti venne assassinato Vincenzo Caputi, ritenuto
il mandante dell'uccisione di Montefinese. Per timore che
la protesta dilagasse, il paese restò isolato, con
le linee elettriche e telefoniche tagliate. L'ordine fu
ristabilito con l'invio, da parte del governo provvisorio
di unità antifascista, di 100 carabinieri da Napoli,
250 alpini della divisione Garibaldi e l'arrivo a Ferrandina,
il 4 agosto, del ministro Scelba.
Nel novembre 2003 la comunità ferrandinese, organizzando
presidi e blocchi stradali, ha partecipato attivamente alla
protesta contro la decisione del governo Berlusconi di costruire
il deposito unico di scorie nucleari a Scanzano Jonico.