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Venafro
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Venafro è un comune di 12.000 abitanti in provincia di Isernia. Sorge ai piedi del monte Santa Croce (1.026 m s.l.m.), ad una quota che varia da 158 a 1.205 m s.l.m. Il territorio comunale si estende nella omonima piana, attraversata dai fiumi Volturno e San Bartolomeo. La città è conosciuta come "porta del Molise", come punto di transito obbligato dalla Campania (attraverso la strada statale 85 "Venafrana") o dal Lazio (attraverso la SS 6 - dir., la diramazione della strada statale 6 Casilina verso Cassino). ORIGINI
E STORIA CENTRO
STORICO L'anfiteatro romano, cosiddetto "Verlascio", rimane visibile nelle successive sovrapposizioni seicentesche, che ne hanno mantenuto la pianta ellittica. Si ritiene che le gradinate potessero contenere fino a 15.000 spettatori. Il teatro romano, situato a monte dell'ultimo decumano, è di notevoli dimensioni e presenta una scena (frons scaena) di circa 60 m, con una cavea capace di ospitare 3.500 spettatori. Tracce di un acquedotto romano, della cinta di mura, con una fase di epoca sannitica risalente al IV secolo a.C. ed una in opera poligonale del I secolo a.C, di mura sannitiche. Sempre di origine romana è la "Torricella", una struttura fortificata situata sulla montagna. Altri monumenti sono la cosiddetta "Torre del mercato" ("palazzo Caracciolo") e la Palazzina Liberty, novecentesca. EDIFICI
RELIGIOSI
* La Cattedrale è situata ai piedi del Parco Oraziano. Risalente
al V secolo, fu costruita con materiali prelevati da altri monumenti
di epoche precedenti (elementi romani e decorazioni cristiane, come
il bassorilievo del vescovo Pietro di Ravenna: un rilievo che, per il
suo aspetto inconsueto, viene chiamato dagli abitanti "Marzo Settecappotti").
L'interno è tre navate decorate da opere pittoriche del XIV secolo.
La precede una grande piazza, considerata linizio della antica
cinta muraria cittadina. * La chiesa e il convento di San Nicandro, situati alla periferia della città, sulla strada per Isernia, furono edificati su resti romani, in parte riutilizzati nella costruzione. La chiesa, più volte trasformata e restaurata nel 2001, presenta interno a due navate e conserva un altare in legno intarsiato e pirografato e le opere pittoriche dellartista molisano Amedeo Trivisonno, che narrano le vicende del Santo. I portali in bronzo sono opera di Alessandro Castani. Sono
da citare, inoltre, sempre nel centro storico, le chiese di San Francesco,
di SantAgostino, del Carmine (presso la Cattedrale), di San Sebastiano,
delle Anime del Purgatorio e del Corpo di Cristo. Fuori dal centro storico
sono situate le chiese di recente costruzione, come quella dedicata
ai Santi Martino e Nicola, e quella in onore del Beato Don Orione. - la chiesa di Cristo,nel quale ogni anno si tiene un festa pre-pasquale. MANIFESTAZIONI Venne inoltre realizzato un busto di san Nicandro in argento, in seguito rubato e sostituito da una copia identica, che viene portato in processione nel corso della festa. Nel 1933 sotto l'altare maggiore della chiesa di San Nicandro si rinvenne la tomba con i resti del santo, da cui si origina la "santa manna" a scadenze fisse, per cui la cripta della chiesa è divenuta meta di pellegrinaggio. Attualmente le festività si iniziano il 17 maggio, quando si apre il mese dedicato ai santi, con una processione di andata e ritorno dalla chiesa dell'Annunziata al convento di San Nicandro. La festa vera e propria viene invece celebrata al 16 al 18 giugno, con spettacoli e processioni. Il 16 Giugno si tiene una processione col busto di San Nicandro e le reliquie dalla chiesa dell'Annunziata alla chiesa del santo, dove rimangono per tutti i festeggiamenti e dove il giorno seguente si celebra la messa pontificale, a cui partecipano il vescovo e le autorità civili e religiose La festa culmina con la processione del 18 con la quale le statue dei tre santi vengono riportate dalla chiesa di San Nicandro a quella dell'Annunziata, durante la quale, nelle varie fermate, si canta l'inno corale dei santi martiri e che si svolge fino alla mezzanotte.
* Il 1 maggio si celebra la festa della Croce, sulla cima del monte,
con messa e pranzo all'aperto. Tra
le tradizioni troviamo i Favor r' Sam Giuseppe, il 19 marzo e i Cummìt
ovvero la pasquetta Venafrana che si tiene il martedì dopo Pasqua,
perché il lunedì in Albis si celebra il Pontificale nella
Cattedrale, altra tradizione religiosa di Venafro. |
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