Teramo
Abruzzo

Teramo è una città italiana, capoluogo della provincia omonima della Regione Abruzzo. Teramo è situata nella parte settentrionale dell'Abruzzo, nella Val Tordino, in una zona collinare sotto le pendici del Gran Sasso, che digrada verso la costa con una ricca vegetazione di vigneti e oliveti.

La città sorge alla confluenza del fiume Tordino con il torrente Vezzola che cingono il suo centro storico.

ETIMOLOGIA
Ebbe probabilmente dai Fenici il nome di Petrut, con il significato di “luogo elevato circondato dalle acque”. Dalla latinizzazione di Petrut in Praetut derivò poi Praetutium e Ager Praetutianus per indicare il territorio. I Romani la chiamarono Interamnia Urbs ("città tra i due fiumi", con riferimento al Tordino e al Vezzola), e fu detta Praetuttium, o Praetutianorum o semplicemente Praetutia per distinguerla da Interamnia Nahars (Terni), Interamnia Lirinos (la scomparsa Teramo sul Liri) e Interamnia di Capitanata (l’attuale Termoli). Nella divisione amministrativa del territorio promossa da Augusto imperatore, Interamnia fu ricompresa nella “V Regio”, il Piceno. In epoca medievale da Praetutium derivò Aprutium che fece la sua comparsa in documenti del VI secolo e che per qualche tempo, fino al secolo XII circa, avrebbe designato sia la città, il Castrum aprutiense, che il territorio circostante per estendersi quindi all’intero Abruzzo. Il nome Interamnia si trasformò invece in Interamne, Teramne e Interamnium, Teramnium per giungere infine, all’inizio del II secolo d.C., alla forma Teramum. Secondo alcuni il nome Abruzzo deriva proprio da Aprutium. Non ha trovato credito, invece, la teoria secondo la quale il nome Teramo sarebbe derivato da Thermae, con relazione quindi alla pur accertata presenza di importanti terme in varie zone della città, e che faceva riferimento sia all’aspirazione “Theramum” riscontrabile in alcuni codici sia all'uso del dialetto locale che contrae in “Terme” la pronuncia del nome di Teramo.

L'OSSERVATORIO ASTRONOMICO
Sulle colline prospiscienti, a 4 km da Teramo, sorge l'Osservatorio astronomico di Collurania [2]. Fu fondato nel 1890 dall'astronomo teramano Vincenzo Cerulli che poi lo donò allo Stato nel 1917. Dal suo telescopio, il 2 ottobre 1910, Cerulli scoprì un asteroide a cui diede il nome Interamnia (l'antico nome latino di Teramo).

ARCHEOLOGIA
Teatro e Anfiteatro romani: nel centro storico di Teramo sono presenti i resti sia dell'anfiteatro romano che del teatro romano, distanti fra loro pochi metri l'uno dall'altro, caso quasi unico al mondo. Gli studiosi datano la loro costruzione nel periodo dal I al II secolo dopo Cristo. Necropoli di Ponte Messato: Nel quartiere Cona vi è il Parco archeologico di Ponte Messato dove sono visibili una strada romana e tombe. Di origine pre-romana e ampliata nel periodo romano, si sviluppa ai lati dell'antica strada lastricata, contornata di monumenti, da qualcuno chiamata anche Via sacra d'Interamnia (con le dovute proporzioni una sorta di Via Appia teramana per le analogie con la Via Appia Antica nei pressi di Roma). Domus e mosaico del Leone: Tra gli emblemi della storia archeologica teramana è da annoverare il Mosaico del Leone, rinvenuto nel 1891 durante i lavori di costruzione di Palazzo Savini in Corso Cerulli. Destinato ad arricchire il pavimento di una domus patrizia(Domus del Leone), il Mosaico del Leone è databile intorno al I secolo a.C., così come quelli, simili nella fattura, rinvenuti a Pompei e nella Villa di Adriano a Tivoli. È stato universalmente riconosciuto come uno degli esempi più alti dell'arte del mosaico. Sito archeologico di Torre Bruciata: in Piazza Sant'Anna, al fianco della Chiesa omonima, si trovano i resti di una sontuosa villa romana. Sito archeologico di Largo Madonna delle Grazie: resti di abitazioni romane di età augustea e di un impianto industriale. Domus di Vico delle Ninfe: resti di un'antica pavimentazione a mosaico, risalente ai primi secoli d.C.

DA VEDERE
Casa dei Melatino: palazzo di origine medievale risalente al XIII sec. e sito in Largo Melatini. Era l'abitazione privata della storica famiglia teramana dei Melatino.
Casa Urbani: casa medievale risalente presumibilmente al sec XI. Si trova in Vico del Pensiero, nei pressi della Piazzetta del Sole.
Casa Catenacci: in Via Vittorio Veneto, nei pressi di Piazza Martiri della Libertà, si trova questo edificio medievale risalente al sec. XIV. Ospitò il primo teatro della città, inaugurato nel 1792.
Palazzo Dèlfico: elegante palazzo edificato nel 1552, è sito in Corso San Giorgio ed era l'abitazione privata della storica famiglia teramana dei Dèlfico.
Palazzo Civico: risalente al XIV sec., è la sede del Comune. Si affaccia in Piazza Orsini, di fronte ai Portici del Palazzo Vescovile.
Palazzo Vescovile: costruito attorno al 1374, questo edificio medievale è la residenza degli Uffici della Curia Aprutina e del Vescovo. La sua facciata principale si affaccia su Piazza Martiri della Libertà, al fianco della Cattedrale di San Berardo.
Antico Manicomio: una struttura imponente, costruita nel 1323, che ospitò uno dei padri della psichiatria italiana, Marco Levi Bianchini, che fu discepolo di Freud e che in queste stanze fondò la prima Societa Italiana di Psicanalisi: in quell'epoca l'ospedale teramano era considerato il più grande Centro per la cura delle malattie mentali del Regno di Napoli. Nel 1978 una legge sancì la chiusura delle strutture manicomiali, quindi anche di questo grande ospedale.
Palazzo Savini: sito in Corso Cerulli (Corso Vecchio per i teramani) è uno dei palazzi più importanti di Teramo, costruito all’inizio dell’800 sui resti del vecchio carcere, a sua volta costruito sulle rovine di una casa di epoca romana, come testimonia uno dei più significativi reperti che la città possiede, il mosaico del Leone, che si trova nel seminterrato del palazzo.
Palazzo della Prefettura: costruito in epoca borbonica, nel 1827, dall'ingegner Carlo Forti, ospita oggi il Prefetto di Teramo. Si trova in Corso San Giorgio, di fronte al Largo San Matteo.
Palazzo Castelli: ex Casa Muzii(dal cognome dell'antico proprietario) fu edificato nel 1908 in Corso Cerulli, di fronte a Palazzo Savini, ed è un notevole esempio di stile Liberty.
Torre Bruciata: bastione romano di forma quadrata risalente al II secolo a.C.
Fonte della Noce: di epoca medievale, se ne ricorda una storica visita della regina Giovanna, sorella di Re Ferdinando I, nel 1514.
Fontana dei Due Leoni: realizzata dallo scultore Pasquale Morganti verso la fine del XIX; i due leoni raffigurati rappresentano i due fiumi che racchiudono il centro storico di Teramo, il Tordino ed il Vezzola.
Piazza Martiri della Libertà: vero centro della vita cittadina, è sede, nel corso dell’anno, di numerose manifestazioni. Vi si affacciano edifici storici e monumentali quali il Duomo, il Palazzo Vescovile, il Seminario, i portici del Sanpaolo e il Palazzo Costantini con i sottostanti portici (detti Portici di Fumo).
Piazza Orsini: questa piazza ha cambiato spesso nome nel corso degli anni: inizialmente era ad es. conosciuta come piazza del Mercato in seguito al costume cittadino che la voleva come uno dei luoghi principali per la compravendita di merci; successivamente divenne piazza del Municipio per la presenza di uno degli edifici principali della piazza, il municipio appunto che, nonostante le varie trasformazioni, ha mantenuto la sua originaria ubicazione. Oltre al Palazzo Civico, in questa piazza spiccano inoltre la facciata principale della cattedrale di S. Berardo, con la sua mole imponente e col suo alto campanile, gli eleganti Portici del Palazzo Vescovile e la caratteristica Fontana dei Due Leoni.
Piazza Sant'Anna: prende nome dall'antica Chiesa di Sant'Anna(VI sec.) ed è sede di avvenimenti culturali e musicali. Nella piazza si trovano inoltre un sito archeologico con i resti di un'antica domus romana e la Torre Bruciata, eretta intorno al II sec. a.C.
Largo Melatini: a metà tra Corso De Michetti e Corso Cerulli(chiamato dai teramani "Corso vecchio") si apre l'elegante Largo Melatini dove sono presenti importanti edifici storici quali la Chiesa di Sant'Antonio (XIII sec.), l'antica chiesetta di San Luca, i Portici Savini e la medievale Casa dei Melatino, recentemente restaurata.
Piazza Dante Alighieri: altro luogo importante è Piazza Dante Alighieri, nella quale si trovano il liceo classico, fondato nel 1813 e dedicato al filosofo Melchiorre Delfico e la trecentesca Chiesa della Misericordia, oggi Casa del Mutilato.
Largo Madonna delle Grazie: in questa piazza, sita nelle immediate vicinanze di Porta Reale, sono presenti notevoli testimonianze della storia di Teramo: il Santuario della Madonna delle Grazie, imponente edificio religioso risalente al XII sec. ed un sito archeologico con i resti di un'antica domus romana e di un impianto industriale. A tutto ciò fà da cornice naturale un'area verde intitolata al famoso cantautore teramano Ivan Graziani.

ENOGASTRONOMIA
La gastronomia teramana è sorprendentemente ricca e varia e trae da antichissime tradizioni contadine i suoi inconfondibili profumi e sapori.

Un vero e proprio rituale propiziatorio si celebra all’arrivo della primavera, ogni primo maggio, con la preparazione delle Virtù, un piatto le cui origini si perdono nella notte dei tempi quando, alla fine dell’inverno, le contadine univano alle primizie portate dalla buona stagione ciò che era rimasto nelle dispense delle scorte invernali.

La preparazione, che secondo la tradizione dura tre giorni e tre notti, è estremamente laboriosa perché i numerosi ingredienti (fave e piselli freschi, lenticchie, ceci, fagioli, indivia, carciofi, spinaci, cicoria, bietole, cime di rape, cuori di sedano, zucchine, aglio, cipolla, erbe aromatiche, prosciutto, cotenna, orecchio e piedini di maiale, cotiche, “pallottine”) vanno cotti separatamente, e solo alla fine si possono amalgamare con la pasta, di vari tipi e colori, che dovrebbe essere fresca anche se sono molto comuni le paste secche ed i tortellini, nonostante i puristi storcano il naso.

Le famiglie che ancora seguono la tradizione donano e scambiano le Virtù che vengono confrontate e giudicate; al giorno d’oggi, però, gran parte dei teramani si affida ai ristoranti che, ogni primo maggio, ne vendono grandi quantità.

Un altro piatto principe della cucina teramana sono i Maccheroni alla chitarra o "Chitarra con le pallottine", nonostante il nome si tratta di una sorta di spaghetti a sezione quadrata che si ottengono pressando la sfoglia di pasta sulla chitarra: un attrezzo tradizionale abruzzese costituito da fili d’acciaio tesi, accostati parallelamente, su una intelaiatura di legno. L’eccezionalità di questo piatto è nel sugo ricco di carne sotto forma di “pallottine”: piccolissime polpettine di carne mista preparate a mano e fatte soffriggere.

Oltre alle “pallottine”, un elemento caratterizzante della cucina teramana sono le "scrippelle": sottilissime frittatine preparate versando su una padella caldissima una pastella di farina, acqua e uova; tanto simili alle ‘crepes’ dei francesi che, secondo alcuni, da Teramo furono portate oltralpe al seguito dei loro eserciti. Le "scrippelle" sono alla base di due dei piatti fondamentali della cucina teramana: le straordinarie scrippelle mbusse: cioè bagnate, immerse in un leggero brodo di gallina dopo essere state cosparse di parmigiano ed arrotolate, ed il timballo di scrippelle, dove sostituiscono la pasta sfoglia nel separare gli strati di ingredienti: poco sugo, tante “pallottine” e tutto ciò che il gusto e l’esperienza della cuoca suggeriscono.

Un primo piatto caratteristico del teramano è la "Zuppa di ceci, funghi e castagne".

Le saporite Mazzarelle: una foglia di lattuga legata con un budellino che avvolge pezzetti di coratella d’agnello (fegato, cuore e polmoni), con cipolla, aglio e prezzemolo, possono essere semplici o con il pomodoro.

E poi la "‘Ndocca ‘Ndocca", il classico piatto povero dei contadini nel quale si utilizzano tutte le parti del maiale (orecchie, muso, cotenna, piedi, costate) che non possono diventare prosciutti o salumi.

Infine i "Caggionetti", tipico dolce abruzzese a forma di raviolo: una sfoglia leggerissima contiene un ripieno che, nei “Caggiunitt‘” teramani è a base di castagne, insieme ai classici cioccolato, mandorle tostate, cedro candito, buccia di limone e cannella.

Sulle colline tramane si coltivano i tipici vitigni abruzzesi: il Montepulciano d'Abruzzo rosso o cerasuolo ed il Trebbiano d'Abruzzo bianco; il Montepulciano d'Abruzzo Colline Teramane DOCG è considerato uno dei i migliori vini della penisola.


CENNI STORICI
La città, popolata da tempi antichissimi, era il centro principale della popolazione dei Pretuzi. In seguito venne conquistata dal console romano Manio Curio Dentato nel 290 a.C. (cinque anni dopo la battaglia di Sentino), divenendo municipio. Prese parte attiva alla Guerra sociale (91-88 a.C.) e Silla la privò dunque dello statuto di municipio, che le fu in seguito restituito da Cesare. Come capitale del Petrutium venne inserita nella V regio da Augusto. Sotto il dominio imperiale conobbe un periodo di grande prosperità, testimoniato dalla costruzione, sotto Adriano, di templi, terme e teatri. Saccheggiata e rasa al suolo dai Visigoti nel 410 venne rifondata nel 568, in seguito fu conquistata dai Longobardi entrando a far parte prima del marchesato di Fermo e poi del ducato di Spoleto. Contesa fra i Normanni e i duchi di Puglia, Teramo fu quasi distrutta nel 1155 ma si risollevò nuovamente e, sotto la dominazione vescovile, godette di un periodo di relativo benessere testimoniato dall'edificazione della nuova cattedrale di Santa Maria Assunta e San Berardo. A partire dal 1395 subì il dominio del Ducato di Atri, da quando il Conte di S. Flaviano Antonio Acquaviva, si nominò Duca d'Atri e Signore di Teramo. Tuttavia, una serie di eventi negativi, culminati nel terremoto del 1380, le lotte intestine fra la famiglia dei Melatini e quella dei De Valle e il brigantaggio condussero la città a un profondo declino, dal quale non si risollevò né sotto la dominazione dei signori d'Altavilla, né sotto quelle successive di francesi e spagnoli. Entrò nel 1140 a far parte del Regno di Sicilia sotto Ruggero, e quindi successivamente divenne la Porta Regni del Regno di Napoli (poi diventato nel 1815 Regno delle Due Sicilie) e ne seguì le sorti fino all'Unità d'Italia.

DATI RIEPILOGATIVI

In aggiornamento

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