Petacciato
è un comune di 3.488 abitanti della provincia
di Campobasso. Centro del litorale adriatico, si erge
su di una collina a 225 m s.l.m. Dalla sua posizione
dominante offre un vasto e suggestivo panorama che
si estende dai monti della Maiella al promontorio
del Gargano, attraversando l'arcipelago delle Isole
Tremiti. Il suo territorio si sviluppa su di una superficie
di 2.968 ettari e conta una popolazione di 3.488 abitanti.
ETIMOLOGIA
Sembra riferirsi al termine abruzzese petacce, ossia
pezzo, che deriva a sua volta dal greco-latino pit(t)acium,
biglietto o avviso pubblico.
ORIGINI
La storia di Petacciato è molto antica ma al
tempo stesso incerta in quanto si dispone di una documentazione
parzialmente dubbia circa la sua origine e denominazione.
In epoca preromana fu occupata dai Frentani, popolo
di origine incerta. Infatti, secondo alcuni storici
questi discenderebbero dai Sanniti, per altri, invece,
dai Liburni, dai Sabini o dagli Etruschi. Molteplici
sono state anche le sue denominazioni: "Petazio",
di origine greco-romana, vuol dire cappello a larghe
falde, "Potare", che significa bere in abbondanza,
probabilmente per la presenza di numerose sorgenti
nel suo territorio, nonché "Betavium",
"Petacciata", "Pitacciato" ecc.
CENNI
STORICI
Il territorio di Petacciato è stato sempre
conteso da vari popoli e briganti. Subì gli
assalti dei Goti ( V secolo), dei Bizantini (VI secolo),
dei Longobardi (VII secolo). Il centro costiero è
stato più volte distrutto da terremoti; sono
da menzionare quelli accorsi negli anni 1117, 1125,
1456. Quest'ultimo, in particolare, nella notte tra
il 4 e il 5 dicembre, provocò una terribile
distruzione del centro abitato con la conseguente
morte di numerosi abitanti. Seguirono alcuni anni
di povertà ed abbandono del paese. Nel 1463
Petacciato venne nuovamente rasa al suolo dagli Angioini,
in battaglia contro gli Aragonesi che Petacciato,
insieme a Guglionesi, un paese limitrofo, aveva difeso
strenuamente. Solo dopo alcuni secoli, verso la metà
del XVI secolo, Petacciato tornò a vivere momenti
di prosperità. Ci furono infatti degli insediamenti
di popolazione slava che garantirono il ripopolamento
del territorio. Venne annesso all'Università
di Guglionesi, ma nel 1618 il Feudo di Petacciato
fu venduto e rilevato dal duca di Celenza (Abruzzo)
Giulio Cesare Caracciolo nel 1619. Questi contribuì
a rafforzare quella fase di ripopolamento e ripresa
economica del paese. Verso la fine del XVI secolo
Petacciato conobbe l'invasione dei Turchi, diventando
rifugio di briganti. Nella sua lunga e travagliata
storia, Petacciato ha vissuto anche il dominio dei
D'Avalos, una nobile famiglia napoletana la quale
contribuì notevolmente a ridare al paese uno
sviluppo economico,sociale,culturale e religioso.
Petacciato, nella sua millenaria storia, come si può
evincere da questo breve escursus, lo si può
comunque definire un paese "giovane", se
si tiene conto del fatto che è divenuto un
Comune autonomo soltanto il 30 dicembre del 1923.
EDIFICI
STORICI
Palazzo Battiloro (quattrocentesco)
EDIFICI
RELIGIOSI
Chiesa di San Rocco.