Montefalcone nel Sannio
Molise

Montefalcone nel Sannio è un comune di 1.882 abitanti della provincia di Campobasso.

Chiesa di San Silvestro I, Papa
Fondata fra l'XI e il XII secolo e riedificata nel XIX secolo, conserva al suo interno numerose statue lignee di buona fattura, opere di artisti locali, databili tra il XV secolo e il XIX.
Pregevole capolavoro è il busto ligneo di Sant'Anna del XV secolo, mentre altre opere di un certo interesse sono le statue lignee della Madonna Immacolata, di Sant'Antonio Abate, probabile creazione di Paolo Saverio di Zinno, entrambe del XVIII secolo, e di San Giovanni Battista (XIX secolo).
L'interno è a tre navate con pianta a croce latina e piccola cupola nell'intersezione tra la navata centrale ed il transetto. Gli altari e i decori, opera di stuccatori locali, risalgono alla seconda metà del 1800.
Il soffitto è a botte e accoglie, nella navata centrale, alcune tele realizzate dal pittore molisano Giovanni Leo Paglione tra il 1979 e il 1985, mentre nelle vetrate policrome, realizzate tra il 1970 e il 1974 sono raffigurati i simboli dei Santi custoditi nella chiesa al tempo della loro collocazione.
Nell'ancona che custodisce la statua lignea del Patrono cittadino, Sant'Antonio di Padova, è consevata una insigne reliquia del corpo del Santo donata, dalla Basilica di Padova, il 25 settembre 1993. La reliquia, originale ed autentica, fu prelevata dalla tomba del Santo durante la ricognizione canonica del 1981 ed è costituita da una piccola porzione di massa corporis ex cute dei resti mortali di Sant'Antonio. Sulla cantoria si conserva un bellissimo organo a canne del XVIII secolo in legno dorato mentre di grande interesse è il portale gotico dell'ingresso principale sistemato sulla sommità di una scalinata in pietra locale del 1886. Il portale, ad archi a sesto acuto con bellissime decorazioni, è sicuramente databile al XIII secolo e, con ogni probabilità, giunge dall'antico monastaero benedettino di San Pietro, che un tempo si ergeva al confine tra Montefalcone e Castelmauro. Sulla torre campanaria, ristrutturata nel XIX secolo, sono collocate cinque campane. Due a servizio dell'orologio civico, e tre a servizio della chiesa e delle liturgie religiose. Di queste ultime solo una, la più grande, di circa 18 quintali, fu salvata dalle razzie fasciste degli anni quaranta, ordinate dal Duce per soddisfare il crescente bisogno di armamenti bellici dell'Italia.

Chiesa di Santa Maria delle Grazie
Fondata nel 1622, tale chiesa è stata parte integrante dell'attiguo convento dei Padri Cappuccini.
Nel 1811, con la legge di riforma e soppressione delle strutture ecclesiastiche del Regno di Napoli, adottata da Re Gioacchino Murat, il convento, dedicato alla Vergine delle Grazie, fu abbandonato dai frati e avocato alla proprietà dello Stato, mentre la chiesa fu trasferita in proprietà della Parrocchia di San Silvestro I, Papa alla quale tutt'oggi appartiene.
L'interno è semplice, a navata unica, con due cappelle laterali che si aprono sulla sinistra. Nella prima, oggi dedicata a San Vincenzo Ferreri, è possibile ammirare un bel altare ligneo intagliato del 1700 con tre nicchie custodenti le statue di san Felice da Cantalice (sec. XVII), unico originale della composizione, San Vincenzo Ferreri (sec. XVIII), opera del campobassano Paolo Saverio di Zinno e di Sant'Antonio di Padova (sec. XVII). Nella seconda, detta della Visitazione, sono custodite, all'interno di un altare seicentesco a stucchi, le Reliquie del Beato Giso Abate, santo di origine montefalconese, vissuto nell'antico monostaero benedettino di san Pietro, al confine tra Montefalcone e Castelmauro. Accanto all'altare della Visitazione con le Spoglie del Beato Giso, sono due busti lignei di san Gennaro (sec. XVIII) e Santa Teodora (sec. XVIII). Nella parete di sinistra della stessa Cappella è conservata la statua di San Felice Papa (sec. XVII). Notevole e bellissimo esempio di pittura tardo manierista della scuola napoletana del 1600 è la pala collocata sull'altare maggiore della navata centrale, opera del pittore napoletano Giovan Bernardino Azzolino, raffigurante la Vergine delle Grazie in Trono, circondata da Angeli e santi. Altrettanto notevole lo stesso altare maggiore in legno intarsiato con Tabernacolo a cupola, opera di fra Bernardino da Montone, databile al XVIII secolo.

Mura ciclopiche
Sul versante occidentale del Monte Rocchetta, in agro di Montefalcone nel Sannio, sono visibili alcune porzioni di antiche fortificazioni sannite, che delimitavano, probabilmente, un piccolo centro abitato, un baluardo di difesa o un luogo di culto pre cristiano. Alcuni studiosi, non senza difficoltà, hanno identificato il sito con l'antica Maronea sannita, luogo dove, secondo lo storico romano Tito Livio, il Proconsole Marcello, nel 212 a.C., ebbe la meglio su una nutrita posizione di cartaginesi. Altri non condividono questa identificazione e riconducono i resti del Monte Rocchetta a semplici fortificazioni utilizzate dai popoli sanniti per difesa o come luogo di culto.

MANIFESTAZIONI
27 febbraio: San Gabriele dell'Addolorata.
8 maggio: San Michele Arcangelo.
9 maggio: San Nicola di Bari.
12 giugno: festa della Reliquia di Sant'Antonio di Padova.
13 giugno: Sant'Antonio di Padova.
3° sabato di settembre: Beato Giso Abate.
3ª domenica di settembre: festa tradizionale di Sant'Antonio di Padova.

Le Farchie: 24 dicembre: Antichissimo rito magico propiziatorio, di origine chiaramente pagana, con il quale si festeggiava il "sole nascente", l'inizio del nuovo anno solare, la vittoria della luce sulle tenebre.
Era, ed è ancora, anche un rito di iniziazione, durante il quale gruppi di giovani si sfidano nel costruire le "farchia". Costuituita da un fascio conico di piccoli tronchi spaccati, incastrati e legati intorno ad un tripode di legno, accesa, viene portata, cantando canti tradizionali, accompagnati da strumenti popolari (organetti diatonici, fisarmoniche, zampogne, ciaramelle), per le vie cittadine, sostando davanti agli usci di amici e parenti che accolgono, all'interno della loro abitazione, i cantori ed offrendo loro dei donativi di carattere alimentari.

Lu Bufù : 31 dicembre: Gruppi di cantori, si recano davanti le abitazioni di famiglie scelte per l'occasione ed eseguono, il tipico canto del "Capedanne". All'interno proseguono i canti per qualche ora, fino a quando si decide di cambiare casa.
Lo strumento principe di questa serata è il Bufù, realizzato con un tino, una pelle di capra, una canna.

Il 5 gennaio, vigilia della "Pasquetta", con le stesse modalità e strumenti del 31 dicembre, si porta per le case il canto de: "La Pasquetta";

Il 16 gennaio vigilia della festa di "Sant'Antonio Abate", si gira per le case, portando il canto tradizionale, che narra le gesta del santo; Questo canto, molto allegro e ritmato, finisce, anzi "degenera" nella richiesta di donativi di carattere alimentare Il 19 gennaio vigilia della festa di "San Sebastiano", si gira per le case, portando il canto secolare, che parla della vita del Santo stesso.

Sfilata di carri e maschere: penultima domenica di Carnevale.
Festival internazionale del folklore: 13 e 14 agosto, organizzata da circa 30 anni, dagli instancabili amici del "Gruppo Folkloristico Toma...Toma", con la collaborazione del comune, vede sfilare ed esibirsi, ogni anno, quattro gruppi folclorici, di cui tre internazionali, per un totale di oltre 150 persone in costume.
Evento atteso ed amato dalla popolazione, anche dei paesi vicini, rappresenta un motivo di attrazione in più, per i tanti turisti di quel periodo.

Mese di Luglio: Sagra della capra: si suona, si canta in allegria ed è possibile mangiare ottimi piatti: "Cavatelli e carne di capra", formaggi e ricotta, derivati dal latte di una razza molto pregiata e presente quasi esclusivamente in questi posti, appunto denominata scientificamente,"la capra di Montefalcone Nel Sannio".

DATI RIEPILOGATIVI

In aggiornamento

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