Lettomanoppello
è un comune della provincia di Pescara in Abruzzo.
Fa parte della Comunità montana della Maiella
e del Morrone e dell'omonimo Parco Nazionale. Lettomanoppello
si distende ai piedi della Maiella, a destra del fiume
Lavino; comune della provincia di Pescara, il suo
territorio fa parte del Parco nazionale della Maiella,
che, istituito nel 1992 insieme a quello del Gran
Sasso e della Laga, si estende per circa 75.000 ettari
nelle provincie di Pescara, Chieti e L'Aquila. Il
paese attualmente si estende da 126 a 1375 metri di
altitudine, confina a nord con il comune di Turrivalignani,
ad est con quelli di Manoppello e Serramonacesca,
a sud-est con il comune di Pretoro (Ch), a sud con
il comune di Roccamorice, a sud-ovest con il comune
di Abbateggio ed infine ad ovest con il comune di
Scafa. Nei dintorni si pratica la lavorazione della
pietra, un'arte antica tramandata da padre in figlio,
che caratterizza la tipica figura degli "scalpellini".
Con le pietre, in passato, soprattutto ad uso dei
pastori, si costruivano i cosiddetti "tholos",
costruzioni a pianta circolare, senza malta e disposte
in modo che l'acqua piovana non penetri all'interno
e che per aspetto sono simili ai nuraghi sardi o ai
trulli pugliesi. Rimane tuttora praticata la pastorizia
che, al contrario del passato, non è più
esercitata a conduzione associata che permetteva di
impegnarsi solo un giorno a settimana o anche meno
a seconda del numero dei componenti la squadra. Altra
attività poco conosciuta è quella della
produzione di polvere da sparo usata prevalentemente
per fuochi pirotecnici. Un'attività che si
sta incrementando ultimamente è quella legata
alla presenza di numerosi punti di ristoro che propongono
prelibatezze dimenticate che richiamano clientela
da città vicine.
EDIFICI RELIGIOSI
Santuario dell'Iconicella
Chiesa di San Nicola di Bari, in stile barocco
DA VEDERE
Grotta di Sant'Angelo
ORIGINI E CENNI STORICI
Citata in documenti del Medioevo come "Terra
Lecti Prope Manoppellum", sorse intorno al luogo
di culto di Sant'Angelo (San Michele Arcangelo). Il
paese è di origine medievale e per lungo tempo
fu subordinato alle vicende storiche della contea
di Manopello. Nel VII secolo venne inglobato nella
Diocesi di Chieti. Nel 1279 risultò essere
la quarta parte di un feudo posseduto da Abamonte
Di Letto, finché, nel 1338 passò alla
proprietà della famiglia Orsini, conti di Manoppello,
che la tennero fino al 1405. La sua popolazione, in
continuo aumento, raggiunse nel 1795 le 1336 unità;
a quei tempi il paese risultava essere proprietà
dei baroni Dario. Il rinvenimento di un panetto di
bitume con bollo lineare del I secolo d.C., recuperato
presso contrada Pignatara, attesta l'estrazione mineraria
nei giacimenti di bitume fin dall'antichità,
quando sarebbe attestato l'uso di schiavi di origine
asiatica e africana per l'estrazione dalle cave. La
stessa Repubblica di Amalfi, tra il XII e il XIII
secolo si riforniva a Lettomanoppello del bitume necessario
per le proprie navi; a testimonianza, sono state ritrovate
monete della Repubblica di Amalfi nella, ormai, diruta
chiesa di Santa Liberata. Tra la fine del 1800 e l'inizio
del 1900, la ditta tedesca RHE&C iniziò
uno sfruttamento industriale delle miniere d'asfalto,
annoverate tra le meglio attrezzate del Regno d'Italia,
tanto da competere con quelle del nord Europa. L'estrazione
venne interrotta negli anni trenta del secolo scorso.