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Rimini
Emilia Romagna

Rimini è una città, capoluogo dell'omonima provincia romagnola, istituita nel 1992, distaccandone il territorio dall'allora provincia di Forlì. Solo nell'aprile del 1995 fu resa effettivamente operativa con l'attivazione della prefettura. Assieme a Riccione e Cattolica è una meta molto importante del turismo balneare italiano e, più in generale, europeo (in modo particolare grazie ai turisti di provenienza tedesca e negli ultimi anni dall'Europa dell'Est). Le fortune turistiche di Rimini inziarono nel XIX secolo.

Geografia
Rimini è situata in una zona pianeggiante sulla costa adriatica, nella parte sud-orientale della regione Emilia-Romagna. È bagnata da due fiumi: l'Ausa e il Marecchia, che dà il nome a parte della provincia (Valmarecchia; l'altra area è detta Valconca, dal nome di un altro corso d'acqua). Il corso del Marecchia è stato deviato in epoca recente per eliminare le periodiche inondazioni. La parte terminale del fiume è stata interamente bonificata: una volta paludosa (pur all'interno della cittadina) ora è un immenso parco verde attraversato da piste ciclabili, dotato di aree ricreative per bambini e con un lago artificiale che incornicia il Ponte di Tiberio, mentre la foce è stata mantenuta allagata, anche se sotto forma di canale "cieco" lungo circa 500mt, per far continuare a vivere il Porto Canale della Città. È la città italiana più vicina alla Repubblica di San Marino, alla quale è collegata con una superstrada costruita con fondi americani dopo la seconda guerra mondiale sul tracciato della vecchia via consolare, che attraversa il territorio comunale di Coriano, prima di giungere a Dogana (RSM), prima località dopo il confine di Stato. La costa si presenta come una larghissima spiaggia, le cui acque sono molto basse e quindi particolarmente adatte alla balneazione.

Zona litoranea nord
Le frazioni di "Rimini Nord" (più precisamente a nord-ovest) comprendono a partire da nord: Torre Pedrera, Viserbella, Viserba, Rivabella e San Giuliano Mare. In particolare nella zona di Viserba e Viserbella sono presenti belle villette del primo Novecento. La costa in questo tratto presenta tratti di spiaggia relativamente corta ma ben tenuta e attrezzata, ideale per famiglie. Il fondale è molto basso: a 500 metri dalla costa si raggiungono circa 5 metri di profondità. Viserba, la più grande delle frazioni di Rimini nord, è detta anche 'la regina delle acque': qui è presente la famosa fonte Sacramora e essendo perfettamente al centro del conoide fluviale del Marecchia ha nel suo sottosuolo acqua in abbondanza. La nascita della frazione a mare si ebbe dopo il 10 gennaio del 1889 anno della realizzazione della stazione ferroviaria, creata per favorire il commercio dei materiali della corderia, una fabbrica presente dal 1840 e passata da semplice mulino a pillificio e corderia.

Zona litoranea centrale
"Marina Centro" rappresenta la parte centrale dell'area litoranea e ospita gli alberghi più importanti e più eleganti del comune (tra cui il famoso Grand Hotel di Rimini raffigurato nel film Amarcord di Fellini). La zona del porto è piena di locali come il Coconuts, il Turquoise, il Rock Island e il The Barge che, durante il periodo estivo sono affollati di turisti di tutte le età e sono principalmente diventati delle discoteche all'aperto. Le spiaggie in questa zona (che si estende principalmente dalla spiaggia libera del porto fino al bagno 57-58) sono caratterizzate da una vasta distesa di sabbia, tra le più lunghe d'Europa, e da un fondale molto basso.

Zona litoranea meridionale
Le frazioni di "Rimini Sud", precisamente a sud-est, sono: Bellariva, Marebello, Rivazzurra, Miramare di Rimini. Sono quartieri tipicamente turistici, nella zona compresa tra la ferrovia e il mare. La zona ha subito il fenomeno della cosiddetta "riminizzazione" degli anni sessanta quando, senza ancora un piano regolatore preciso, furono costruite numerose palazzine diventate pensioni e hotel economici, aperti a partire da aprile-maggio, uno a ridosso dell'altro.

Clima
Rimini ha un clima temperato grazie all'influenza del mare e quindi non si verificano quasi mai eccessivi sbalzi di temperatura. L'estate è calda ma spesso tira vento o brezza e ciò rende il caldo più sopportabile, fatta eccezione per le giornate di Garbino (Libeccio) in cui l'aria calda proveniente dall'entroterra, raggiunge temperature superiori ai 30°. Le mezze stagioni sono piovose e molto miti, L'inverno è umido ed il freddo è dato soprattutto dal gelido vento di Bora che soffia sulla città nei mesi invernali. Temperatura media in Gennaio: 7°C max / 1°C min Temperatura media in Luglio: 28° max / 18°C min.

Origini
La storia di Rimini ha avuto inizio dalla spiaggia. Dal paleolitico, l'uomo primitivo ha abitato la zona tra la costa e il colle di Covignano. Dalla preistoria, la strada della civilizzazione ha portato Rimini fino a diventare una delle città più importanti dell'Impero Romano.

Ariminum
Nel 268 a.C., alla foce del fiume Ariminus (oggi Marecchia), in una zona già abitata in precendenza dagli Etruschi, dagli Umbri, dai Greci, dai Sanniti e dai Galli, i Romani fondarono la colonia di Ariminum. La posizione geografica ne fece un bastione contro l'avanzata dei Galli, e un avamposto per le conquiste verso la Pianura Padana. Rimini era un'importante rotta di comunicazione tra il Nord e il Centro Italia. Vi transitavano, anzi vi partivano, ben tre delle più importanti vie Romane:
  1) la Via Emilia (187 a.C.), che partiva da Ariminum e arrivava a Placentia (l'odierna Piacenza)
  2) la Via Flaminia (220 a.C.), che partiva da Roma e arrivava direttamente ad Ariminum
  3) la Via Popilia-Annia (132 a.C.), altro proseguimento della via Flaminia, verso Nord-Est: partiva da Ariminum passando per Rabenna (Ravenna), Atria (Adria), Patavium (Padova), Altinum, Aquileia, Tergeste (Trieste).
Rimini era di particolare importanza anche per il traffico di merci grazie al porto. La città venne coinvolta anche in diverse guerre civili, ma rimase sempre fedele al popolo romano, in particolare a Mario e a Giulio Cesare, che dopo il passaggio del Rubicone (oggi Pisciatello, nel vicino paese di Savignano sul Rubicone, pronunciò il suo leggendario appello «Alea iacta est» (il dado è tratto) alle legioni, nel Foro di Rimini. Rimini, che attirò l'attenzione di molti imperatori, soprattutto Augusto e Adriano, attraversò un periodo di splendore sotto Roma, vi si costruirono prestigiose costruzioni, come il Ponte di Tiberio (ancora oggi utilizzato dalle automobili), l'Arco di Augusto, e l'anfiteatro.
Nel 359, a seguito della crisi dell'Impero Romano causata da invasioni e guerre interne, la nascente comunità Cristiana tenne un importante Concilio a Rimini.

Rimini nel Medioevo
La città divenne un Comune nel corso del XIV secolo, e a seguito dei crescenti ordini religiosi, vennero edificati numerosi conventi e chiese. Conseguentemente arrivarono in città anche illustri artisti per progettare e decorare questi edifici. Il grande pittore Giotto fu l'ispiratore della scuola pittorica riminese del quattordicesimo secolo. Dal 1295 divenne una signoria con Malatesta da Verucchio, patriarca della famiglia Malatesta. Dal punto di vista letterario, si può rammentare che il forlivese Jacopo Allegretti fondò a Rimini, nel XIV secolo, quella che molti considerano la Prima Accademia letteraria d'Italia. Uno dei monumenti più celebri della città romagnola è il Tempio Malatestiano, progettato da Leon Battista Alberti intorno al 1450 per volere di Sigismondo Pandolfo Malatesta e mai completato. Sempre del XIV secolo, nell'attuale piazza Tre Martiri (allora piazza Giulio Cesare), venne eretto il Tempietto del Bramante, nel luogo dove si narra avvenne il miracolo della mula ad opera di S. Antonio da Padova.

Presenza e ruolo degli Ebrei a Rimini
XI-XIII secolo. Nel 1015 l'appalto dei dazi d'entrata nel porto (il cosiddetto teloneo «judeorum») è concesso ad israeliti che operano assieme al monastero di San Martino nel 1015 ed ai Canonici cittadini nel 1230.
XIV secolo. Attività di prestito sono attestate con una rete che comprende Perugia, Fano, Ancona, Urbino, Forlì, San Marino, Santarcangelo, Montefiore e Gradara.
XV secolo. Gli Ebrei ricevono favori dai Malatesti. Agli inizi del Quattrocento Rimini è «costituita prevalentemente da ceti mercantili e artigianali», con «una fiorente comunità ebraica a completare il quadro variopinto di una città cosmopolita» (A. Vasina). Dopo la morte di Carlo Malatesti nel 1429, si registrano manifestazioni contro la comunità ebraica ed i suoi banchi, saccheggiati. Nel 1432 Galeotto Roberto Malatesti ottiene da papa Eugenio IV un «breve» che introduce per gli Ebrei il «segno» di distinzione obbligatorio. Anche Sigismondo Pandolfo Malatesta è in rapporto con i banchieri ebraici. Nel 1462 per la fabbrica del Tempio ottiene un prestito da Abramo figlio di Manuello di Fano. Il quale aveva un fratello, Salomone, banchiere ed importante personaggio della comunità ravennate. Abramo e Salomone si trasferiscono nel territorio riminese, e gestiscono un banco nel castello di Montefiore attorno al 1459 (Muzzarelli). Nel 1489 a carico degli Ebrei è decisa un'imposta destinata a finanziare la difesa costiera contro i Turchi.
XVI secolo. Nel 1503 si replica l'assalto contro i loro banchi, due anni dopo la creazione del «Sacro Monte della Pietà». Il 13 aprile 1515 il Consiglio cittadino stabilisce il dovere per gli Ebrei d'indossare una berretta gialla se maschi ed un qualche «segno» (una benda anch'essa gialla) se donne. Il 22 luglio 1548 il Consiglio obbliga gli Ebrei riminesi a non abitare fuori delle tre contrade (San Silvestro, Santa Colomba e San Giovanni Evangelista) dove già si trovavano. Si anticipa così il provvedimento di papa Paolo IV («bolla» Cum nimis absurdumdel 17 luglio 1555 con cui si istituisce il ghetto in tutto lo Stato della Chiesa). Il 20 agosto 1555 si delimita la zona in cui agli Ebrei è permesso risiedere, ovvero la sola di Sant'Andrea (corrispondente all'odierna via Bonsi), in un tratto che va dall'angolo degli attuali Bastoni Occidentali (detti allora «Costa del Corso») sino all'oratorio di Sant'Onofrio. All'inizio ed alla fine del ghetto sono posti due portoni. Nel 1556 le famiglie ebree riminesi sono dodici. Nel 1557 la Municipalità ha già realizzato il ghetto trasferendovi i singoli nuclei famigliari. Nel 1562 la Municipalità proibisce (29 aprile) ai Cristiani di abitare nella contrada degli Ebrei, ma autorizza (14 ottobre) il ricco Ebreo Ceccantino di avere casa «extra ghettum». Nel 1569, il 26 febbraio, Pio V dà il bando agli Ebrei da tutte le sue terre, ad eccezione di Ancona e Roma. Però nel 1586 se ne trovano ancora a Rimini. Essi chiedono in Consiglio il 22 dicembre di poter continuare a vivere «familiariter» in città al di fuori del luogo detto «il ghetto» dove si rifiutano di permanere. Non ricevono risposta. Il 9 dicembre 1586 il Consiglio aveva autorizzato gli Ebrei che avevano licenza di abitare in tutto lo Stato della Chiesa, a risiedere a Rimini nel ghetto. Il 19 settembre 1590 non è approvata in Consiglio la proposta di approntare gli strumenti amministrativi per cacciare dalla città gli Ebrei che non l'avevano ancora abbandonata, e che sono equiparati a «vagabondi e forestieri» per i quali si voleva una pronta espulsione.
XVII secolo. Nel 1615 il ghetto è distrutto da una rivolta popolare, secondo il racconto di monsignor Giacomo Villani (1605-1690). Alla «perfida gens Iudeorum» è ordinato di lasciare Rimini, e le porte del ghetto sono distrutte su richiesta di alcuni nobili. Nel 1656 a «un tal Hebreo Banchiere» di cui non si fa il nome ma che era conosciuto dal mallevadore («il gentilhuomo Hebreo di questa Città»), si concede di aprire un banco con la facoltà di avere presso di sé la famiglia. Il 16 giugno 1666 il Consiglio di Rimini invece boccia (31 contrari, 14 a favore) la proposta di chiedere al papa di ricostituire il ghetto per gli Ebrei ad «utile e beneficio» della città. Infine nel 1693 alcuni commercianti ebrei «soliti a venire a servire con le loro mercanzie» a Rimini, con un memoriale letto in Consiglio il 17 febbraio ottengono l'autorizzazione ad inoltrare al pontefice la supplica per poter rientrare in città. Come sia andata a finire la faccenda, la Storia non lo dice. Essi ritornano ad apparire nei documenti un secolo dopo.

DATI RIEPILOGATIVI

In aggiornamento

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